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Lista: Hurt/Comfort
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Prompt: Day 1 Cecità
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Fandom: Dragon Ball Z
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Avvertimenti: What if.
For
the glory
Una
colomba sorvolava la capsule corporation, scese in picchiata
passando tra le palme dalle ampie foglie coperte di brina e
atterrò tra le
radici nerborute di un sempreverde.
Gli
alberi intorno avevano degli stallatiti di ghiaccio appese ai rami
spogli, dove si trovava della neve.
Goku
camminava lungo la scalinata dell’edificio controllando che
Vegeta fosse aggrappato al suo braccio.
"Non
avrei mai pensato che avrei dovuto
aiutarlo a vestirsi. La battle-suit è sempre la stata la sua
seconda pelle, mai
avrei immaginato che gli sarebbe diventato ostico indossarla"
pensò.
Vegeta
sentiva l’odore della neve pungergli le narici.
Deglutì a vuoto
un paio di volte, lasciandosi guidare da Son.
«Kakaroth,
stai tranquillo. Non ho bisogno di
aiuto per camminare” mormorò, stringendo con forza
la stoffa arancione. Il
vento gli sfiorava il viso e riusciva a percepire le impercettibili
oscillazioni di temperatura.
Goku
gli rispose: «Voglio
lo stesso poterti aiutare».
«Umphf»
borbottò Vegeta. La voce di Son era per
lui molto più forte del normale e la sentiva spiccare sui
suoni tutt’intorno
che riusciva a captare in modo chiaro quanto le diverse auree che li
circondavano.
"In
questo periodo tutto si tinge di bianco. Avevo imparato ad
amare questo periodo dell’anno. Non l’ho mai visto
così bello in nessun altro
pianeta.
Ricordo
che mi sono accorto di amare la mia Donna proprio mentre
cadevano i fiocchi di neve. Posso sentire l’odore tipico di
una nevicata appena
caduta" pensò.
Udì
Goku sospirare.
«Questa
volta non voglio sentire lamentele dovute al tuo orgoglio. Ne
ho bisogno» implorò Son.
Vegeta
espirò dalle narici.
"Mi
chiedo perché gli dei ci abbiano convocato. Hanno scoperto
che voglio trovare un modo per annullare la loro maledizione?
O
forse vogliono rendere più pesante la mia punizione?
Avrei
preferito portare anche gli altri con noi. Se non per me, almeno
per Kakaroth. Non l’ho mai visto così agitato e
preoccupato. Il solito idiota,
se fosse per lui si farebbe carico di questa situazione.
Non
potendo sacrificarsi al mio posto, vuole almeno occuparsi di me
ora che ha trovato il coraggio per starmi accanto" pensò.
Goku
si fermò, Vegeta si arrestò a sua volta, si
guardò intorno senza
vedere e avvertì la pressione della mano di Son sulla
spalla. Sentì il terreno
mancargli sotto i piedi e una sensazione di vertigine, mentre Son si
teletrasportava insieme a lui.
*******
«Kakaroth,
descrivimi cosa vedi» bisbigliò
Vegeta, col battito cardiaco accelerato.
Goku
gli si mise davanti e il principe sentì la schiena del
più
giovane a contatto con la guancia.
«Ci
sono angeli ovunque, neanche li avessero
radunati. Alcuni neanche li conosciamo e mi chiedo come sia possibile
dopo il
torneo del potere» mormorò con voce inudibile.
Vegeta
annuì. «Continua».
Son
fece scattare gli occhi, enumerando: «Ci
sono i due Zeno sui loro troni. Al centro
della stanza c’è un modellino con dei pianeti,
l’ho visto anche le altre volte
che sono venuto. Distruggono i pianeti al suo interno per crearne
altri, una
specie di scacchi».
"Meglio
non fargli capire che quelle ‘biglie’ non sono
giocattoli, ma probabilmente la rappresentazione dei mondi reali.
Si
confermano spietati" pensò Vegeta, avvertendo un brivido
lungo
la schiena.
«Siete
stati convocati dal grande Zeno-sama per…»
iniziò il Gran
Sacerdote.
Uno
dei Zeno-sama si alzò in piedi e corse verso Goku.
«Goku!»
gridò, interrompendo l’angelo e
raggiungendo Son. «Amico mio…» lo
salutò.
L’altro
Zeno-sama accavallò le gambe e, posando la testa sulla mano,
disse: «C’è anche Vegeta. Vedo che la
mia punizione è ancora in atto».
"Continuo
a chiedermi come sia possibile una tale differenze tra
dimensioni. Ai due Zeno è capitato ciò che
è successo a mio figlio e al Trunks
del futuro. Pur essendo uno il futuro dell’altro, hanno
finito per non
assomigliarsi affatto" pensò Vegeta.
«Vi
abbiamo convocato…” disse il Zeno seduto.
«… Perché ci siamo
annoiando” continuò quello che saltellava davanti
a Goku.
Il
Daishinkan s’inserì dicendo: «I grandi
Zeno-sama vi hanno
convocato, saiyan, per invitarci al loro nuovo
‘torneo’». Un sorriso si
allargò
sulle sue labbra. «Questa volta nessuna sfida tra universi.
In palio ci sarà
qualcosa di più prezioso».
«Dimmi
che volete ridare la vista al mio amico Vegeta»
supplicò Goku,
stringendo a sua volta le mani di Zeno. «Vogliamo»
gli rispose uno Zeno.
Lo
Zeno seduto aggiunse con tono saccente: «Il vostro sfidante,
in
caso di vittoria, riavrà i suoi compagni di squadra.
Potrà resuscitare i suoi
amici».
"Solitamente
la considererei una motivazione più valida della
mia, ma devo salvare Vegeta. Ho promesso che mi sarei occupato di lui"
pensò
Goku.
*****
Vegeta
gettò indietro la testa, i pugni serrati e la bocca
spalancata.
Iniziò ad urlare con tutta la sua forza, delle grandi ali
nere apparvero sulle
sue spalle, mentre i suoi capelli si tingevano di blu.
Goku,
al suo fianco, teneva il capo chino ed urlava a sua volta. I
capelli gli divennero di un azzurro acceso, come la sua aura. "So che
le
tue motivazioni sono nobili forse anche più delle nostre,
ma… Non perderemo".
Alzò
la testa di scatto, nonostante la luce che emanava il suo viso
era in penombra.
"Posso
sentire il tuo giudizio su di me. Pensi che la mia cecità
ti avvantaggerà. Ti sbagli, finché
avrò Kakaroth al mio fianco nessuno potrà
sconfiggermi" pensò Vegeta.
«Ti
conviene darti una calmata e andartene» sibilò
Son. Iniziò ad
avanzare con dei passi decisi. Lì dove i suoi stivaletti
affondavano nel
terreno sabbioso rimaneva l’impronta.
«Sei
nei nostri domini» disse il re dei saiyan. Si
passò il dorso
della mano sotto il naso e ghignò.
Jiren
si mise in posizione di combattimento.
«La
folla grida il mio nome, questa volta sarò
io l’eroe. Vi spazzerò via»
ringhiò.
"Nessuno
potrà impedirmi di riavere ciò che ho perso,
neanche voi".
Vegeta
spiccò il volo e attaccò dall’alto, Son
scattò in avanti
attaccando a sua volta levitando radente al terreno.
Jiren
parava i pugni di entrambi, utilizzando i muscolosi avambracci,
schivando i calci del principe dei saiyan e le spallate di Goku.
«Noi
saiyan siamo più forti dell’esplosioni»
ringhiò Son. Apparendogli alle spalle col teletrasporto,
allungò la mano e gli
lanciò un attacco energetico invisibile.
Jiren
si voltò e parò, nascondendosi dietro entrambe le
braccia.
«Siamo
uragani» ringhiò Vegeta, colpendolo con
una gomitata al collo. I suoi occhi bianchi riflettevano
l’immagine di Jiren.
Quest’ultimo aveva dei grandi occhi neri da insetto.
"Ti
avremo finito e saremo i vincitori prima che tu te ne accorga"
pensò Goku. Infierì raggiungendo
l’avversario con una gomitata all’addome,
obbligandolo a piegarsi in avanti.
Vegeta
lo raggiunse con un calcio alla guancia, facendolo volare
contro una montagna, che franò.
Vegeta
sentì che uno degli angeli li guardava tremando, sentiva il
rumore che producevano le sue ginocchia, il respiro accelerato.
"Probabilmente
è ancora piccolo" pensò.
«Sorpreso?
Ora sai cosa vuol dire essere parte
di una nobile dinastia di guerrieri».
Goku
gli atterrò accanto e con voce seria gli domandò:
«Perché
tremi? Sconfiggeremo l’avversario».
Il
bambino angelo indietreggiò.
«Sembrate
proprio due…” esalò. "Vorrei
dire ‘mostri’ alieni" pensò. «…
soldati».
«Allora
fai largo ai soldati” disse Vegeta,
rimettendosi in posizione di combattimento.
"Sento
una leggera sofferenza nella voce
di Kakaroth. Questo scontro sta mettendo a dura prova il suo buon
cuore. Non
avrei voluto obbligarlo a fare una scelta così difficile per
aiutarmi" pensò.
Jiren
si era rimesso in piedi. I suoi occhi neri a specchio
riflettevano la figura di Son e del principe dei saiyan.
«Siete
una stirpe spezzata!» gridò Jiren.
"Gli
dei mi stanno guardando. Angeli e Kahioshin tifano per me.
Sono tutti con me!
Non
posso perdere" pensò.
Goku
gridò: «La
stiamo ricostruendo». Aprì la mano e le sferette
di energia azzurra
che aveva disseminato sul terreno esplosero una dopo l’altra.
«Questo
trucco è vecchio! » gridò Jiren,
alzando una barriera per pararli.
"Noi
saiyan ci evolviamo continuamente, frantumiamo i nostri
limiti ogni volta. Se pensi che possiamo ripeterci non ci conosci.
Non
possiamo perdere questa volta!" pensò Son.
Vegeta
cominciò a gridare con tutta la sua forza, la sua voce diede
vita a delle onde d’urto tali che mandarono in pezzi la
barriera.
Jiren
cadde carponi, tappandosi le orecchie, gemendo, completamente
assordato.
«Gli
dei mi hanno promesso di ridarmi la vista
solo in caso che questo scontro venga vinto da noi saiyan.
Però questo lo avrei
fatto con gusto a prescindere» disse Vegeta. Raggiunse Jiren
con un calcio in
faccia, spezzandogli le ossa del viso nel punto in cui non aveva il
naso,
facendolo cadere a faccia in su. «Lo
avremmo fatto anche solo per la gloria».
«Sei
diventato ancora più forte ed io non
voglio essere da meno. Abbiamo ancora un conto in sospeso»
aggiunse Goku,
atterrandogli davanti. Lo afferrò per la caviglia e lo
sollevò, facendolo
roteare su se stesso, lo scagliò lontano attuando la presa
del dragone.
"Tutta
la nostra esistenza è incentrata sull’adrenalina
della
battaglia, sul diventare più forti" pensò.
Jiren
incrementò la sua aura, si rialzò in piedi con un
balzo, e
spiccò il volo.
«Posso
prendere tutti i colpi che volete. La gloria deve essere mia!"
sbraitò. Raggiunse Son con due onde lanciate dagli occhi,
facendolo volare via
con un urlo.
«Kakaroth!»
urlò il re dei saiyan.
Jiren
afferrò Vegeta per la testa e lo sbatté a terra,
premendola nel
tentativo di spezzargli il cranio.
«Non
hai paura di morire?» ringhiò.
Vegeta
rispose: «Se
dobbiamo morire in combattimento, noi saiyan siamo pronti a farlo.
Viviamo per questo». Il sangue colava dalla sua bocca e un
rivolo gli coprì gli
occhi ciechi.
Goku
raggiunse Jiren con un calcio a piedi uniti alle spalle,
obbligandolo a voltarsi.
«Lascialo
stare!» gridò.
«Non
ve lo lascerò fare! Non potete superare il
campione» ringhiò Jiren. "Questa volta non
sarò sconfitto. Non voglio più
perdere, mai più! Da questo scontro sarà deciso
se avrò in futuro la forza di
proteggere la mia squadra" pensò. Si
voltò di scatto, Son indietreggiò trovandoselo
davanti e, con un
grido, cercò di raggiungere l’avversario con un
pugno al volto.
«Siete
di fronte ad uno che non può essere
battuto» disse Jiren, afferrando il suo colpo con una mano e
stringendo
abbastanza da spezzargli le ossa delle dita.
Vegeta
si rialzò, ma Jiren utilizzò l’altra
mano per afferrargli il
collo, mozzandogli il fiato.
Il
re dei saiyan si divincolò, cercando di ingoiare aria, i
suoi sensi
affilati rendevano la situazione ancora più dolorosa.
Goku
notò i suoi occhi bianchi, cechi, colmi di terrore. Gridando
raggiunse Jiren con un colpo al collo, premendogli la giugulare.
L’alieno
perse la presa sul re dei saiyan. «Lo
scontro è appena iniziato» ringhiò con
il fiato spezzato,
massaggiandosi il livido che si era creato sulla sua pelle grigia.