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Autore: kamy    03/04/2024    0 recensioni
Vegeta non vuole ammettere 'le sue nuove condizioni' ed Elly non vuole lasciarlo da solo in un momento difficile come questo.
[Fa parte di DBNA, successivo a Fallen Moon].
Elly appartiene a TheBlueMusketeer.
Genere: Avventura, Fantasy, Hurt/Comfort | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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» Lista: Hurt/Comfort

» Prompt: Day 1 Cecità

» Fandom: Dragon Ball Z

» Avvertimenti: What if.

 

For the glory

 

Una colomba sorvolava la capsule corporation, scese in picchiata passando tra le palme dalle ampie foglie coperte di brina e atterrò tra le radici nerborute di un sempreverde.

Gli alberi intorno avevano degli stallatiti di ghiaccio appese ai rami spogli, dove si trovava della neve.

Goku camminava lungo la scalinata dell’edificio controllando che Vegeta fosse aggrappato al suo braccio. "Non avrei mai pensato che avrei dovuto aiutarlo a vestirsi. La battle-suit è sempre la stata la sua seconda pelle, mai avrei immaginato che gli sarebbe diventato ostico indossarla" pensò.

Vegeta sentiva l’odore della neve pungergli le narici. Deglutì a vuoto un paio di volte, lasciandosi guidare da Son. «Kakaroth, stai tranquillo. Non ho bisogno di aiuto per camminare” mormorò, stringendo con forza la stoffa arancione. Il vento gli sfiorava il viso e riusciva a percepire le impercettibili oscillazioni di temperatura.

Goku gli rispose: «Voglio lo stesso poterti aiutare».

«Umphf» borbottò Vegeta. La voce di Son era per lui molto più forte del normale e la sentiva spiccare sui suoni tutt’intorno che riusciva a captare in modo chiaro quanto le diverse auree che li circondavano.

"In questo periodo tutto si tinge di bianco. Avevo imparato ad amare questo periodo dell’anno. Non l’ho mai visto così bello in nessun altro pianeta.

Ricordo che mi sono accorto di amare la mia Donna proprio mentre cadevano i fiocchi di neve. Posso sentire l’odore tipico di una nevicata appena caduta" pensò.

Udì Goku sospirare. «Questa volta non voglio sentire lamentele dovute al tuo orgoglio. Ne ho bisogno» implorò Son.

Vegeta espirò dalle narici.

"Mi chiedo perché gli dei ci abbiano convocato. Hanno scoperto che voglio trovare un modo per annullare la loro maledizione?

O forse vogliono rendere più pesante la mia punizione?

Avrei preferito portare anche gli altri con noi. Se non per me, almeno per Kakaroth. Non l’ho mai visto così agitato e preoccupato. Il solito idiota, se fosse per lui si farebbe carico di questa situazione.

Non potendo sacrificarsi al mio posto, vuole almeno occuparsi di me ora che ha trovato il coraggio per starmi accanto" pensò.

Goku si fermò, Vegeta si arrestò a sua volta, si guardò intorno senza vedere e avvertì la pressione della mano di Son sulla spalla. Sentì il terreno mancargli sotto i piedi e una sensazione di vertigine, mentre Son si teletrasportava insieme a lui.

 

*******

 

«Kakaroth, descrivimi cosa vedi» bisbigliò Vegeta, col battito cardiaco accelerato.

Goku gli si mise davanti e il principe sentì la schiena del più giovane a contatto con la guancia.

«Ci sono angeli ovunque, neanche li avessero radunati. Alcuni neanche li conosciamo e mi chiedo come sia possibile dopo il torneo del potere» mormorò con voce inudibile.

Vegeta annuì. «Continua».

Son fece scattare gli occhi, enumerando: «Ci sono i due Zeno sui loro troni. Al centro della stanza c’è un modellino con dei pianeti, l’ho visto anche le altre volte che sono venuto. Distruggono i pianeti al suo interno per crearne altri, una specie di scacchi».

"Meglio non fargli capire che quelle ‘biglie’ non sono giocattoli, ma probabilmente la rappresentazione dei mondi reali.

Si confermano spietati" pensò Vegeta, avvertendo un brivido lungo la schiena.

«Siete stati convocati dal grande Zeno-sama per…» iniziò il Gran Sacerdote.

Uno dei Zeno-sama si alzò in piedi e corse verso Goku. «Goku!» gridò, interrompendo l’angelo e raggiungendo Son. «Amico mio…» lo salutò.

L’altro Zeno-sama accavallò le gambe e, posando la testa sulla mano, disse: «C’è anche Vegeta. Vedo che la mia punizione è ancora in atto».

"Continuo a chiedermi come sia possibile una tale differenze tra dimensioni. Ai due Zeno è capitato ciò che è successo a mio figlio e al Trunks del futuro. Pur essendo uno il futuro dell’altro, hanno finito per non assomigliarsi affatto" pensò Vegeta.

«Vi abbiamo convocato…” disse il Zeno seduto. «… Perché ci siamo annoiando” continuò quello che saltellava davanti a Goku.

Il Daishinkan s’inserì dicendo: «I grandi Zeno-sama vi hanno convocato, saiyan, per invitarci al loro nuovo ‘torneo’». Un sorriso si allargò sulle sue labbra. «Questa volta nessuna sfida tra universi. In palio ci sarà qualcosa di più prezioso».

«Dimmi che volete ridare la vista al mio amico Vegeta» supplicò Goku, stringendo a sua volta le mani di Zeno. «Vogliamo» gli rispose uno Zeno.

Lo Zeno seduto aggiunse con tono saccente: «Il vostro sfidante, in caso di vittoria, riavrà i suoi compagni di squadra. Potrà resuscitare i suoi amici».

"Solitamente la considererei una motivazione più valida della mia, ma devo salvare Vegeta. Ho promesso che mi sarei occupato di lui" pensò Goku.

 

*****

 

Vegeta gettò indietro la testa, i pugni serrati e la bocca spalancata. Iniziò ad urlare con tutta la sua forza, delle grandi ali nere apparvero sulle sue spalle, mentre i suoi capelli si tingevano di blu.

Goku, al suo fianco, teneva il capo chino ed urlava a sua volta. I capelli gli divennero di un azzurro acceso, come la sua aura. "So che le tue motivazioni sono nobili forse anche più delle nostre, ma… Non perderemo".

Alzò la testa di scatto, nonostante la luce che emanava il suo viso era in penombra.

"Posso sentire il tuo giudizio su di me. Pensi che la mia cecità ti avvantaggerà. Ti sbagli, finché avrò Kakaroth al mio fianco nessuno potrà sconfiggermi" pensò Vegeta.

«Ti conviene darti una calmata e andartene» sibilò Son. Iniziò ad avanzare con dei passi decisi. Lì dove i suoi stivaletti affondavano nel terreno sabbioso rimaneva l’impronta.

«Sei nei nostri domini» disse il re dei saiyan. Si passò il dorso della mano sotto il naso e ghignò. Jiren si mise in posizione di combattimento. «La folla grida il mio nome, questa volta sarò io l’eroe. Vi spazzerò via» ringhiò.

"Nessuno potrà impedirmi di riavere ciò che ho perso, neanche voi".

Vegeta spiccò il volo e attaccò dall’alto, Son scattò in avanti attaccando a sua volta levitando radente al terreno.

Jiren parava i pugni di entrambi, utilizzando i muscolosi avambracci, schivando i calci del principe dei saiyan e le spallate di Goku.

«Noi saiyan siamo più forti dell’esplosioni» ringhiò Son. Apparendogli alle spalle col teletrasporto, allungò la mano e gli lanciò un attacco energetico invisibile.

Jiren si voltò e parò, nascondendosi dietro entrambe le braccia.

«Siamo uragani» ringhiò Vegeta, colpendolo con una gomitata al collo. I suoi occhi bianchi riflettevano l’immagine di Jiren. Quest’ultimo aveva dei grandi occhi neri da insetto.

"Ti avremo finito e saremo i vincitori prima che tu te ne accorga" pensò Goku. Infierì raggiungendo l’avversario con una gomitata all’addome, obbligandolo a piegarsi in avanti.

Vegeta lo raggiunse con un calcio alla guancia, facendolo volare contro una montagna, che franò.

Vegeta sentì che uno degli angeli li guardava tremando, sentiva il rumore che producevano le sue ginocchia, il respiro accelerato.

"Probabilmente è ancora piccolo" pensò.

«Sorpreso? Ora sai cosa vuol dire essere parte di una nobile dinastia di guerrieri».

Goku gli atterrò accanto e con voce seria gli domandò: «Perché tremi? Sconfiggeremo l’avversario».

Il bambino angelo indietreggiò. «Sembrate proprio due…” esalò. "Vorrei dire ‘mostri’ alieni" pensò. «… soldati».

«Allora fai largo ai soldati” disse Vegeta, rimettendosi in posizione di combattimento. "Sento una leggera sofferenza nella voce di Kakaroth. Questo scontro sta mettendo a dura prova il suo buon cuore. Non avrei voluto obbligarlo a fare una scelta così difficile per aiutarmi" pensò.

Jiren si era rimesso in piedi. I suoi occhi neri a specchio riflettevano la figura di Son e del principe dei saiyan. «Siete una stirpe spezzata!» gridò Jiren.

"Gli dei mi stanno guardando. Angeli e Kahioshin tifano per me. Sono tutti con me!

Non posso perdere" pensò.

Goku gridò: «La stiamo ricostruendo». Aprì la mano e le sferette di energia azzurra che aveva disseminato sul terreno esplosero una dopo l’altra.

«Questo trucco è vecchio! » gridò Jiren, alzando una barriera per pararli.

"Noi saiyan ci evolviamo continuamente, frantumiamo i nostri limiti ogni volta. Se pensi che possiamo ripeterci non ci conosci.

Non possiamo perdere questa volta!" pensò Son.

Vegeta cominciò a gridare con tutta la sua forza, la sua voce diede vita a delle onde d’urto tali che mandarono in pezzi la barriera.

Jiren cadde carponi, tappandosi le orecchie, gemendo, completamente assordato.

«Gli dei mi hanno promesso di ridarmi la vista solo in caso che questo scontro venga vinto da noi saiyan. Però questo lo avrei fatto con gusto a prescindere» disse Vegeta. Raggiunse Jiren con un calcio in faccia, spezzandogli le ossa del viso nel punto in cui non aveva il naso, facendolo cadere a faccia in su. «Lo avremmo fatto anche solo per la gloria».

«Sei diventato ancora più forte ed io non voglio essere da meno. Abbiamo ancora un conto in sospeso» aggiunse Goku, atterrandogli davanti. Lo afferrò per la caviglia e lo sollevò, facendolo roteare su se stesso, lo scagliò lontano attuando la presa del dragone.

"Tutta la nostra esistenza è incentrata sull’adrenalina della battaglia, sul diventare più forti" pensò.

Jiren incrementò la sua aura, si rialzò in piedi con un balzo, e spiccò il volo. «Posso prendere tutti i colpi che volete. La gloria deve essere mia!" sbraitò. Raggiunse Son con due onde lanciate dagli occhi, facendolo volare via con un urlo.

«Kakaroth!» urlò il re dei saiyan.

Jiren afferrò Vegeta per la testa e lo sbatté a terra, premendola nel tentativo di spezzargli il cranio. «Non hai paura di morire?» ringhiò.

Vegeta rispose: «Se dobbiamo morire in combattimento, noi saiyan siamo pronti a farlo. Viviamo per questo». Il sangue colava dalla sua bocca e un rivolo gli coprì gli occhi ciechi.

Goku raggiunse Jiren con un calcio a piedi uniti alle spalle, obbligandolo a voltarsi. «Lascialo stare!» gridò.

«Non ve lo lascerò fare! Non potete superare il campione» ringhiò Jiren. "Questa volta non sarò sconfitto. Non voglio più perdere, mai più! Da questo scontro sarà deciso se avrò in futuro la forza di proteggere la mia squadra" pensò.  Si voltò di scatto, Son indietreggiò trovandoselo davanti e, con un grido, cercò di raggiungere l’avversario con un pugno al volto.

«Siete di fronte ad uno che non può essere battuto» disse Jiren, afferrando il suo colpo con una mano e stringendo abbastanza da spezzargli le ossa delle dita.

Vegeta si rialzò, ma Jiren utilizzò l’altra mano per afferrargli il collo, mozzandogli il fiato.

Il re dei saiyan si divincolò, cercando di ingoiare aria, i suoi sensi affilati rendevano la situazione ancora più dolorosa.

Goku notò i suoi occhi bianchi, cechi, colmi di terrore. Gridando raggiunse Jiren con un colpo al collo, premendogli la giugulare.

L’alieno perse la presa sul re dei saiyan.  «Lo scontro è appena iniziato» ringhiò con il fiato spezzato, massaggiandosi il livido che si era creato sulla sua pelle grigia.

 

  
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