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Autore: Marlena_Libby    07/04/2024    1 recensioni
Pongo e Lucky vogliono scoprire chi ha rubato i gioielli della regina
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una sera il cucciolo Lucky e la sua famiglia sentirono alla TV che erano stati rubati i gioielli della regina e la polizia non aveva ancora trovato i colpevoli.
- Dobbiamo trovare quei gioielli! - esclamò Pongo.
- Come faremo a catturare i ladri, papà? - chiese Lucky perplesso.
- Passeremo parola ai cani della città e vedrai che qualcuno risponderà!
Così Pongo si affacciò alla finestra e mandò il suo messaggio verso la città: - Aiutateci a ritrovare i gioielli della regina!
Anche Lucky abbaiò e in breve la notte risuonò di ululati.
Il messaggio passò di cane in cane: riempì i viali, i vicoli, i giardini e le piazze, volò di casa in casa, poi lasciò la periferia della città e si diffuse nella campagna circostante, dove altri cani lo udirono e lo trasmisero.
- Cosa dice il messaggio? - chiese il Colonnello.
- Dice che hanno rubato i gioielli della regina! - rispose il Sergente Tibbs.
- Vieni Sergente, andiamo a dare un'occhiata nella vecchia casa sulla collina!
Poco dopo arrivarono alla casa.
Il cielo era di velluto blu e splendeva la luna.
Il Colonnello e il Sergente Tibbs si accorsero subito che in quella vecchia casa c'era qualcuno, perché al pianterreno si vedeva una luce e si sentivano strani rumori.
Si avvicinarono e videro dalla finestra i fratelli Gaspare e Orazio e uno strano tipo pelato con un enorme e contrabbasso.
- Quei due significano guai! - bisbigliò il Sergente Tibbs. - Si ricorda quando hanno rapito i cuccioli di Pongo e Peggy? Che fatica per ritrovarli!
Qualche minuto dopo Gaspare, Orazio e l'uomo pelato salirono in macchina e si allontanarono.
- Svelto, è il momento buono per esplorare la casa! - disse il Sergente Tibbs.
Il Colonnello annusò il contrabbasso, mentre il Sergente Tibbs ispezionava il grosso astuccio.
Ma strane orme conducevano a una porta chiusa.
- E adesso che si fa? - chiese il Sergente Tibbs.
- Chiamiamo Pongo - suggerì il Colonnello.
Così tornarono al granaio e il Colonnello inviò un messaggio a Pongo: - Vieni qui, siamo sulla pista giusta, ma ci serve il tuo aiuto!
Il messaggio fu trasmesso di cane in cane, attraversò tutta la città e arrivò a Pongo.
Lui e suo figlio Lucky andarono al granaio.
- Potrà aiutarci anche se è così piccolo? - chiese il Colonnello osservando il cucciolo.
- Deve pur imparare! - disse Pongo.
Tornarono alla vecchia casa sulla collina e guardarono dalla finestra.
Dentro non c'era nessuno.
Anche Lucky cercò di guardare, ma era troppo piccolo.
- Proviamo a entrare dalla finestra della cantina come abbiamo fatto la notte scorsa - propose il Sergente Tibbs. - Guardate, siamo fortunati, è ancora aperta.
Pongo entrò per primo e il Colonnello, il Sergente Tibbs e Lucky lo seguirono.
La porta in fondo alle scale era ancora chiusa.
Pongo provò a scavare un buco lì sotto, ma non era abbastanza grande per passarci.
- Passerò io, papà! - disse Lucky.
- Buona idea, sei davvero un bravo cucciolo! - disse Pongo.
Lucky si infilò nella stanza e ricomparve poco dopo gridando: - Guardate cosa ho trovato!
Intorno al collo aveva un bracciale di diamanti e in bocca portava una collana di perle.
- Evviva, hai ritrovato i gioielli della regina! Bravo ragazzo, sono fiero di te! - disse Pongo. - Io vado ad avvisare la polizia, voi scappate! Gaspare e Orazio torneranno tra poco!
Pongo percorse la città dicendo a ogni cane che incontrava di portargli un poliziotto.
Quando gli agenti vennero condotti da Pongo, lui indicò con la zampa la casa sulla collina.
- Seguiamolo! - disse il capo della polizia.
Intanto Gaspare e Orazio erano tornati alla casa e, comodamente seduti, ascoltavano il loro amico suonare il contrabbasso.
All'improvviso l'uomo si fermò e disse: - Ho sentito uno strano rumore provenire dalla cantina!
I tre malandrini si precipitarono laggiù.
- Un cane! - gridò Gaspare vedendo il Colonnello.
- Un gatto! - disse Orazio vedendo il Sergente Tibbs.
- Facciamo qualcosa, non possiamo permettere che vedano Lucky! - bisbigliò il Colonnello.
Il Sergente Tibbs saltò sulla testa di Orazio miagolando e graffiando, invece il Colonnello atterrò Gaspare saltandogli sul petto.
In quel momento arrivò Pongo con i poliziotti.
- Fermi tutti! Cosa sta succedendo qui?!
- Niente, stavamo giocando! - balbettarono Gaspare e Orazio.
Ma Pongo indicò con lo sguardo la stanza chiusa a chiave e i poliziotti abbatterono la porta.
- Ecco i gioielli rubati! - gridò il capo.
Un poliziotto ammanettò Gaspare e Orazio.
Poi il capo controllò i gioielli e disse: - Manca il diadema di smeraldi, che è il gioiello più prezioso! Dobbiamo subito scoprire dove l'hanno nascosto!
Il Sergente Tibbs si ricordò del suonatore di contrabbasso.
Salì le scale e si mise a esaminare l'astuccio vuoto dello strumento.
Il suonatore, che aveva sentito arrivare la polizia, decise di darsela a gambe.
Si infilò la giacca a chiuse l'astuccio del suo strumento con dentro il Sergente Tibbs.
Il gatto graffiò con le unghie e miagolò disperatamente per attirare l'attenzione.
L'uomo cominciò a correre, ma un poliziotto sentì i miagolii del povero Sergente Tibbs e fermò il malandrino.
- Dove pensavi di andare? - disse mettendogli le manette ai polsi.
L'astuccio venne aperto e il Sergente Tibbs uscì con il diadema di smeraldi in testa.
- Fantastico! - esclamò il capo della polizia.
Intanto i tre ladri furono condotti in prigione.
La sera dopo Pongo, Peggy e i loro cuccioli guardarono di nuovo il telegiornale.
Sullo schermo apparve il musetto di Lucky che, con la sua brillante impresa, era diventato l'eroe del giorno.
   
 
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