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Autore: _neikos_    09/04/2024    0 recensioni
Un amore non corrisposto o forse solo un amore temuto da troppi.Un destino già scritto che non dà pace e non dà speranze. Una partenza sofferta e odiata, basteranno ad arrendersi?
Una nuova avventura ha inizio e stavolta Bunny prenderà da sola le sue decisioni.
In questa storia fonderò aspetti sia dell'anime che del manga.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio, Seiya, Usagi/Bunny | Coppie: Seiya/Usagi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
Capitoli:
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Le ragazze stavano preparando qualcosa di leggero per il pranzo, Bunny era concentrata a sbucciare una strana pera blu con spruzzi d’argento, ne aveva già lavato una cesta, sbucciata e poi lavata una seconda volta. La polpa era succosa e dolcissima, ma la buccia per chi non ci fosse abituato, risultava terribilmente irritante.  Lei ne era stata sempre ghiotta e su di sè non aveva nessun effetto, spesso le mangiava senza sbucciarle nemmeno, ma ora che voleva farle assaggiare agli altri ci metteva particolare cura. Le ragazze ricordavano di essersi scottate più di una volta, quindi le stavano alla larga finchè non le avesse pulite perfettamente.

Amy era poco distante, stava sciacquando il riso sovrappensiero «Bunny, stavo pensando...» «Cosa?» «Hai detto che sono arrivate tutte... che mancano solo le Sailor che porteranno qui domani Galaxia e Pluto...» «Si infatti!» «Ma tu sei proprio sicura di questo? Non manca qualcun altro?» «Ottavia che è andata con loro» «Non mi riferisco a Ottavia» Bunny alzò lo sguardo per incontrare quello indagatore di Amy, ora aveva capito dove voleva andare a parare. «Ma figurati perchè dovrebbe presentarsi...» «é un evento unico, le Sailor non si erano mai radunate prima d’ora a quanto ne sappiamo, sarebbe logico pressupporre che arrivi anche lei!» «E secondo te Pluto non avrebbe detto niente?» «Non lo so, ma perchè non dovrebbe firmare anche lei scusa?» «Non si è mai fatta coinvolgere negli affari “mortali”, il suo compito è differente dal nostro, lo sai.» «Ma è pur sempre una Sailor» Le ragazze si erano avvicinate, attratte dall’argomento di conversazione. Solo Taiki e Yaten si guardavano spaesati. Sembravano essere gli unici a non capire assolutamente a cosa potessero riferirsi. Rea si era fatta avanti «Caspita serebbe un evento storico» mentre Marta se la rideva sotto i baffi «Ma va, sarebbe una tragedia, non ci tengo proprio a vedere Selene infuriata di nuovo» « Non è vero » le rispose Morea «Secondo me le farebbe piacere dopo tutto questo tempo» «Allora non conosci mia madre... Le aveva detto chiaramente che non poteva rimettere piede sulla Luna.» Heles non era avvezza ai pettegolezzi ma questo faceva una clamorosa eccezione «Perchè Selene era così arrabbiata con lei??» anche Milena che sapeva qualcosa in più rispetto alla sua compagna, era cusiosa «Non l’hai mai rivista da quando siamo rinate sulla terra vero?» Bunny si girò verso di lei, non sapendo bene come rispondere a quella domanda. Anche se non ricordava di averla vista, in altri momenti le sembrava di averla sentita, ma non era niente di razionale, non sapeva se fosse la realtà o la sua immaginazione. E anche quel breve incontro, lo aveva razionalizzato solo molti anni dopo, senza riuscire a dimenticarlo. «A volte da bambina quando andavo al parco con Ikuko penso di averla vista, una volta mi ricordo di essere caduta dall’altalena e questa persona stranamente preoccupata mi aveva rimesso in piedi abbracciandomi e sorridendomi, mi trasmise molto calore... ma ovviamente non l’ho mai riconosciuta, finchè non ho riacquistato i ricordi non ci ho più pensato. A parte quella volta non credo si sia più riavvicinata.»

«Di chi parli Testolina buffa?» Seiya era andato a cambiarsi e a prendere le sue cose per portarle nella stanza di Bunny, e ora era entrato mentre le ragazze discutevano e non si erano nemmeno accorte di lui. L’aveva abbracciata da dietro e le aveva rubato dalle mani un spicchio di pera ancora intatto per poi lamentarsi e lasciarlo cadere a terra «Ma che diavolo...» « Seiya no attento!» Bunny gli aveva preso subito la mano l’aveva baciata dolcemente, poi si era girata nel suo abbraccio e gliel’aveva stretta, lasciando che il potere del cristallo del Cosmo curasse completamente l’ustione.  «Non toccare la buccia, mangia questa» Ne aveva preso un pezzetto pulito con una forchetta e glielo aveva fatto assaggiare. Seiya l’aveva guardata e ringraziata sfiorandole le labbra, e la tristezza, che stava facendo capolino nella ragazza con quel discorso, si era dileguata. Tutte li guardavano intenerite, Marta si era portata i pugni sulla bocca per sopprimere un gridolino emozionato «Ma quanto siete carini ed è tutto merito mio: La Dea dell’amore!» Yaten dall’altra parte della stanza l’aveva ammonita sottovoce «Ma finiscila esaltata!» ma Marta aveva sentito benissimo «Cos’hai da mugugnare tu là sotto, sei invidioso?» Lui di rimando le aveva fatto una linguaccia senza rispondere e lei era riuscita solo a ridere senza ribattere più di tanto.
Seiya era ancora curioso «Di che cosa state parlando così assorte?» e a rispondergli acida fu subito Heles, l’unica che non si lasciava commuovere da nessuno di quei piccoli gesti, perchè ogni volta che lo vedeva riusciva solo a pensare a Bunny in quella vasca da bagno che le chiedeva cosa fare. Era più forte di lei, proprio non lo sopportava. «Non sai tutto della nostra principessa, eh rockettaro di terza categoria?» Milena l’aveva ripresa subito con un pizzicotto sul fianco mentre Bunny la fuminava con gli occhi «Ok ok mi arrendo scusa Seiya» disse subito accentuando il nome che non pronunciava mai. Lui l’aveva guardata serio «Certe cose non cambiano mai vero?» Era pronto a tenerle testa, non voleva accettare le scuse false che gli stava rifilando, voleva litigare e togliersi tutti i sassi che aveva accumulato nelle scarpe, ma Bunny lo aveva preceduto «Heles puoi darci un taglio per favore? Finitela tutti e due, sembrate due bambini che stanno sempre a litigare»

Taiki e Yaten si erano alzati d’istinto, sapevano tutti che Heles provava astio per Seiya, in passato lo aveva anche colpito alle spalle, e certe cose non si dimenticano neanche dopo aver detto di averle perdonate. Ma solo Morea se n’era accorta, e cercò subito di sviare la cosa «Ragazzi mi aiutate a portare questi vassoi di là?» «Certo» rispose Taiky avvicinandosi al bancone. Yaten lo aveva seguito lentamente con la mano in tasca e Marta si era accorta che aveva messo mano alla spilla forse senza accorgersene, così lo aveva affiancato sfiorandogli un braccio col suo. Una volta fuori dalla stanza aveva cercato di farlo tranquillizzare «Ehy, che ti prende?» ma lui non era ancora tornato, rinchiuso in una rabbia che non voleva condividere, nemmeno l’ascoltava. Così lei gli strinse il polso «Yaten? Cosa c’è?» colpito da quel gesto rimase a fissare la sua stretta, avrebbe voluto prenderle la mano, ma non osava farlo. In compenso ci pensò Marta che lasciò scivolare la mano nella sua. Credeva che l’avrebbe respinta ancora una volta invece Yaten aveva iniziato ad accarezzarle le dita e poi mentre alzava lo sguardo dalla mano ai suoi occhi, l’aveva stretta forte. Il cuore gli stava scoppiando nel petto, perchè era così arrabbiato? Non se lo ricordava più, l’aveva dimenticato nel momento in cui lei gli aveva messo la mano nella sua, lasciando a lui la decisione se tenerla con sè o  lasciarla andare...

Taiki stava uscendo dal salone per tornare in cucina seguito a pochi passi da Morea, ma di scatto chiuse la porta e si girò verso di lei «Forse dovremmo aspettare un momento» «Perchè?» chiese Morea alzando un sopracciglio, stranita da quel gesto avventato. Taiki si grattò la fronte «Cos’ha questo posto? Stanno dando tutti di matto...» Morea era troppo curiosa, si avvicinò e mentre Taiki provava a fermarla aprì uno spiraglio per spiarci dentro e poi la richiuse di colpo «E adesso quanto dobbiamo stare chiusi qui dentro?» gli chiese ridendo. Taiki era un pò imbarazzato ma voleva dare spazio al fratello che non si era mai lasciato andare con nessuno «Aspettiamo che arrivino, ma non dire niente va bene? Fingi di non averli visti» «Non ci penso nemmeno, voglio sapere tutto! Da quanto va avanti? Sputa il rospo!» «Penso le sia sempre piaciuta ma non ha mai detto niente. Davvero Morea tienilo per te non dirlo a nessuno»«Io non dirò nulla ma ti assicuro che entro stasera Marta lo avrà urlato ai quattro venti, sai da quando sognava quel bacio?» continuò ridendo.
Si allontanarono dalla porta andando a sistemare di nuovo i vassoi già perfettamente allineati e per far passare il tempo Morea decise di togliersi la curiosità e gli chiese il perchè di quella reazione in cucina, Taiki sospirò «Sai Seiya non è molto razionale quando si tratta di Bunny, ho sempre paura che possa fare qualche sciocchezza, pensavo di dover sedare una rissa.» Disse finendo la frase con una risata amara. Poi riprese «Penso sia molto geloso di come Heles si mostri possessiva nei confronti di Bunny, lui l’ha sempre considerata come la sua compagna, anche quando lei lo rifiutava, a lui infondo non interessava, le è rimasto accanto ad ogni costo, contro il volere di tutti. Pensava di avere un posto speciale, tutto suo, anche se noi gli dicevamo che non era vero. Era convinto che prima o poi anche lei se ne sarebbe accorta. Ma noi non lo credevamo affatto, pensavamo solo che non volesse vedere la verità. Anche dopo che siamo tornati a casa lui e Yaten litigavano come pazzi. Seiya si rifiutava di andare avanti, non so perchè fosse  così convinto che lei sarebbe venuta per lui. Era come se l’aspettasse tutti i giorni e ogni sera quando non arrivava era una nuova delusione. Yaten non sopportava di vederlo così, io invece cercavo di lasciargli spazio, pensavo che col tempo l’avrebbe dimenticata... Invece era sempre peggio. Più lei non arrivava più lui era amareggiato, più Yaten si infuriava. Mi meraviglia molto infatti vederlo così tranquillo, pensavo ce l’avrebbe avuta a morte con Bunny, invece farebbe qualsiasi cosa per vedere Seiya felice, accetterà qualunque loro decisione. Solo che è molto protettivo nei suoi confronti,  prova ancora molto risentimento nei confronti di Heles, io sono scattato per bloccare Seiya, mentre lui credo sia scattato in quel modo per difenderlo. L’unica cosa che vuole è vederlo sereno dopo aver sopportanto tanta infelicità.» Morea ascoltava assorta, ripensando al passato anche lei «Penso che anche Bunny lo aspettasse.  All’inizio non ci abbiamo fatto molto caso, ma ogni volta che in classe arrivava qualcuno in ritardo lei saltava sulla sedia e quando ogni volta dalla porta non entrava Seiya, passava il resto della giornata in silenzio. Ha smesso di tornare a casa con noi, volevo sapere perchè ma lei non diceva niente, così un giorno l’ho seguita... fino a casa vostra. É stata la prima volta che ho capito davvero quanto le mancasse, aspettava tutti i giorni fino alle 18.30»«Quando tornavamo a casa dalle registrazioni?»«Già! Ma lui non tornava mai a casa. Lei si alzava dal gradino guardava l’orologio, metteva le cuffiette e andava via. Per tutto il quarto anno. Ma non ne parlava mai. Pensavamo che la nostalgia sarebbe passata in fretta, visto anche il ritorno di Marzio. All’inizio lei gli stava sempre attaccata e poi dopo qualche tempo da un giorno all’altro ha smesso di volerlo vedere, inventava qualsiasi scusa per declinare gli appuntamenti. Si nascondeva a casa di Heles per non dare spiegazioni a nessuno. Credo che prima si volesse convincere a tutti i costi di essere felice di stare con lui e poi si sia arresa al fatto che non ne fosse più innamorata da tanto tempo. Forse ha avuto molta più paura di ammetterlo a se stessa che a noi, il senso di colpa per Chibiusa la logorava, penso che sia rimasta con lui così tanto solo per quello. Ma poi non ce l’ha fatta più e appena ha avuto la possibilità è venuta davvero su Kinmoku a riprenderselo. Taiki cercate di capire Heles, non credo abbia davvero qualcosa contro Seiya, però ha passato tanto tempo con Bunny, è stata l’unica a riuscire a starle vicino mentre allontanava tutti gli altri e questo le ha unite molto. Quando l’ha vista ridotta uno straccio è impazzita, sai com’è fatta, nemmeno lei riesce ad essere molto razionale quando si tratta di Bunny. E non sa niente di quello che ha passato Seiya, lei sa solo quello che ha provato nel vedere Bunny soffrire in quel modo.» Si fermò un attimo per soffocare il magone e poi lascò sfuggire il senso di colpa che l’aveva seguita per tanto tempo «La colpa è nostra... Di tutti noi... Se li avessimo lasciati in pace quando cercavano di stare insieme non avrebbero sofferto così tanto, e in realtà ne abbiamo sofferto tutti. Abbiamo solo reso un’agonia l’attesa di una cosa inevitabile... e poi alla fine cosa c’era di male anche allora... erano solo due ragazzini innamorati, mi sono sempre pentita di averli ostacolati.»
«Anch’io!» Yaten era sulla porta, aveva ascoltato le parole dell’amica amareggiato dal ricordo di se stesso, purtroppo non si era mai fidato dell’impulsività del fratello. Del suo buttarsi a capofitto in qualsiasi cosa senza sprecare due minuti di tempo per rifletterci sopra, prima di fare una qualsiasi pazzia come al suo solito. E per Yaten, Bunny era solo l’ennesima ma più grande di tutte le altre. Sentire che lei aveva sofferto quanto il fratello, infondo infondo, era una piccola consolazione. Se mai avesse perso suo fratello lo avrebbe fatto per qualcuno che lo meritava, e non per qualcuno che lo aveva preso in giro e poi rilegato a bambola di pezza, dimenticata sulla mensola impolverata della memoria. «Ragazzi scusate ci eravamo persi in chiacchiere» si affrettò a giustificarsi Morea, andiamo di là sono curiosa di sapere tutto sul padre di Serenity. «Su di chi??» Esclamarono i due fratelli contemporaneamete, ripensando alle strane parole su una misteriosa Sailor, per poi fiondarsi subito in cucina curiosi. Morea si avvicinò a Marta che l’aveva ascoltata in silenzio e ora restava con lo sguardo basso, malinconica «Anch’io mi sono pentita, ma sto cercando di farmi perdonare...» Morea le prese la mano «Non pensare a quello che stavo dicendo, erano solo chiacchiere tra amici, riflettevo un pò ad alta voce, ormai è tutto passato. Staremo sempre al suo fianco d’ora in poi, qualsiasi cosa decida. Dimmi di te piuttosto! Si può sapere cosa stavi facendo avvinghiata a Yaten?» «Cosa??? Ma che stai dicendo? E poi è lui che mi stava stritolando! Non ne voglio parlare andiamo in cucina!» «E da quando in qua fai la riservata?»«Non ne voglio parlareee!» Corse via e la protetta di Giove dovette allungare il passo per non farsi lasciare indietro.

«Ragazzi ma quanto ci avete messo!» Milena era così di buon umore da sembrare sospetta. Aveva provato uno strano senso di soddisfazione nel vedere Heles rimanere a bocca aperta e non riusciva, o non voleva proprio nasconderlo.

Seiya ed Heles erano uno più scioccato dell’altra. Si erano fissati per un secondo quasi complici in quella rivelazione che li aveva sconvolti, poi Seiya aveva assottigliato lo sguardo per riprendersi il gusto di non dargliela vinta «Nemmeno tu sai tutto della tua principessa, eh Sailor Uranus?» Ma Taiki non resisteva più, «Ehi fermi tutti, Bunny ci spieghi che c’entra tuo padre? Potete spiegare anche a noi di cosa state parlando?» Amy era colpita dal mancato acume di Taiki,« Ma come Ta non ne hai mai sentito parlare? Neanche a scuola? Ci sono decine e decine di leggende sull’amore tra i genitori di Serenity» Rea si avvicinò a Bunny pizzicandole una guancia per poi baciargliela prendendola in giro «La nostra piccola Eclissi» e lei subito se la pulì con la mano aperta, infastidita «Smettila di chiamarmi così lo sai da almeno tre vite che non mi piace!» ma Rea adorava farle dispetto, e le fece un occhiolino. Yaten stava capendo meno del fratello «Chi è l’ultima Sailor che deve arrivare per firmare il Trattato?» Bunny gonfiò le guance frustrata, perchè Amy l’aveva tirata fuori? Non voleva parlarne, ma ormai... Che tutti sapessero: «Sailor Sun! Ma non penso proprio che arriverà, non è previsto che arrivi, mia madre Selene, non la vuole qui»«Perchè? E che c’entra tuo padre?» «Tecnicamente lei è mio padre! Gli umani lo chiamavano Apollo, ma Sole odia quel nome quindi non ve lo fate scappare nemmeno se scioglie la trasformazione, chiaro? Ma tanto, come vi ho detto, non penso proprio che si farà vedere» Yaten aveva assunto la stessa faccia scioccata che aveva Seiya «Stai dicendo che tuo padre è il Sole?? E che il Sole è una Sailor come noi tre?» «Certo che è come voi, è una stella come voi! Tutte le stelle sono fluide, siete luce pura, la luce non può essere imbrigliata in un’unica forma!» Yaten allibito guardò Seiya che sembrava pensieroso «Tu non dici niente?» Seiya stava ancora riflettendo e si rivolse a Bunny «Per questo non hai detto niente quando hai visto che ci trasformavamo, lo sapevi già?»«bhe vi siete presentate come Sailor Starlights,era prevedibile per me» Heles era risentita ad essere l’unica a non aver sospettato niente «Bunny e a me perchè non l’hai mai detto?»«Non me l’hai mai chiesto... non è mai uscito il discorso, non mi piace parlare di lei visto che se n’è andata» Marta cercò di prenderne le difese «Bunny non è che se ne sia andata di sua completa volontà» «Nessuno però gli ha mai impedito di venirmi a cercare sulla terra, una volta adulta avrebbe potuto cercarmi ma non lo ha mai fatto, solo perchè era arrabbiata!» «Che vuol dire?» Chiese Seiya che voleva conoscere tutta la storia. Così Bunny fece un respiro profondo e poi cominciò dall’inizio.
«Sailor Sun non conserva lo spirito solo del sole terrestre, lei è la guardiana di tutti i soli, porta la luce e la custodisce in tutto l’universo. Dà letteralmente la vita a milioni di sistemi planetari. Per quanto ne so è stata la prima tra le Sailor a ottenere il suo compito. Quando una stella muore lei conserva l’energia e fa si che si trasformi in nuova luce dove serve, per questo non ha niente a che fare con gli umani» Fece una breve pausa e guardò le sue compagne mordendosi il labbro inferiore, indecisa se continuare o meno «Seiya devi capire che vi sto parlando di moltissimo tempo fa. Quando incontrò mia madre, Selene era Sailor Moon. Loro si innamorarono e decisero di rimanere insieme sulla Luna. Poi mia madre divenne Regina del Regno Argentato. Ma Sailor Sun aveva un dovere che non poteva essere dimenticato a lungo e quando partiva stava via per tanto tempo. Mia madre ne ha sempre sofferto, ma lo aveva accettato. Quando nacqui io, Sole smise di viaggiare, rimase con noi, non ci lasciò mai, ma loro avevano fatto un accordo. Quando io avrei potuto succedere a mia madre, lui avrebbe ripreso il suo ruolo e lei sarebbe andata con lui. Io all’epoca avevo 16 anni, ma il tempo sulla Luna è differente che sulla terra,parliamo di secoli di differenza. Ero adulta e in teoria perfettamente capace di prendere il posto di mia madre ma... lei non volle lasciarmi. Tutto il popolo lunare aveva una cosa che i terrestri gli invidiavano, l’immortalità, ma Sailor Sun non poteva restare qui per sempre.» Bunny si fermò, non voleva continuare quella storia, non voleva dire ad alta voce che era colpa sua se suo padre non era più tornato, se sua madre aveva dato la vita per lei. Non voleva dire che Heles aveva ragione, aveva distrutto il suo regno per niente. Non voleva raccontare a Seiya l’inizio della storia tra lei ed Endymion. Era qualcosa che non avrebbe più voluto ricordare. Si passava nervosamente la mano tra i capelli, Seiya vedeva come il suo atteggiamento stava cambiando, come agitata provava a mettersi sulla difensiva, ma l’unica che si stava affibbiando delle colpe era lei. Le accarezzò una guancia per infonderle un pò di tranquillità «Ehi... non devi continuare se non vuoi...» Ma lei ormai voleva dirgli tutto, non voleva più tenere segreti con lui, anche se faceva ancora male era solo passato, e lo era da tantissimo tempo, anche se a volte non sembrava. «Seiya prima di succedere a mia madre io conobbi Endymion, così rifiutai il trono perchè volevo vivere da umana sulla terra. Papà odiava i terrestri, sapeva che erano invidiosi e che volevano il cristallo d’argento ma a me non importava della sua opinione, lui non li conosceva, noi si. Noi avevamo tante amicizie sulla terra»Per un attimo guardò Marta che scosse il capo facendole cenno di non continuare quel discorso «Noi ci fidavamo di loro, e mia madre non mi impedì di andare per la mia strada. Papà non voleva che io vedessi Endymion così lo facevo di nascosto, e mamma mi copriva tutte le volte. Questo cominciò a logorare il loro rapporto. Lui doveva andare, ma non voleva lasciarci. Aveva paura di partire sapendo che avevamo rapporti con i terrestri e diventava sempre più irascibile. Avrebbe voluto che lei andasse con lui, ma lei doveva restare per me, per permettermi di trascorrere del tempo sulla terra. Qualcuno avrebbe dovuto proteggere il cristallo d’argento, e io non me ne curavo. Sono stata egoista. Ho anteposto il mio amore a quello dei miei genitori. Ho anteposto la mia brama di libertà al mio dovere come Regina, ho lasciato che l’oscurità divorasse il mio popolo.» Le lacrime calde sul suo viso non erano di tristezza o rammarico, erano solo di rabbia, rabbia contro se stessa, contro le stupide scelte di una ragazzina. «Una sera litigarono all’inverosimile, e mia madre lo cacciò dicendogli di non mettere più piede sulla Luna. Sole partì,senza immaginare cosa sarebbe successo da lì a pochissimo. Fu l’ultima volta che vidi mio padre.» Lo disse piangendo. Era la prima volta che esprimeva la mancanza per Sole.
«C’era una ragazza, Beryl. Lei aveva un potere fortissimo che la legava all’energia della terra, sapeva sprigionare il potere delle pietre preziose... Era follemente innamorata di Endymion, e quando lui scelse me lei ne rimase distrutta. Così Metallia, uno spirito malvagio, si insinuò nel suo cuore straziato, corrompendola completamente e portandola a istigare una guerra per conquistare il Cristallo d’argento e l’immortalità lunare con esso. L’esercito della terra ci attaccò e con il potere nero di Metallia distrusse la Luna. Mia madre con l’ultimo residuo di potere che aveva in corpo sprigionò il cristallo d’argento, dando la possibilità a me, alle mie guerriere e al nostro popolo di rinascere sulla terra. Selene si sacrificò per tutti noi, consegnando a me il cristallo e il potere di Sailor Moon.
É così che ho ucciso la Luna e distrutto il cuore del Sole... non merito di custodire il Cosmo.» Era crollata.

Seiya la strinse a sè, baciandole la testa «...Non è stata colpa tua...» Ma lei aveva bisogno di un pò di tempo per accettarlo ancora una volta. E le ragazze lo sapevano bene, condividevano con lei quel senso di colpa, anche se Bunny aveva lasciato le Inners fuori dalla sua storia. Uscirono dalla cucina dirigendosi nel salone per lasciare un pò di spazio alla loro principessa.

«Vuoi che andiamo un pò in stanza?» «Mmhh...Voglio vedere la mamma, vuoi venire con me?»«Vuoi davvero che venga con te a conoscere Selene? Lo spirito della Luna?»«No, voglio solo che tu venga con me a salutare mia madre, sono sicura che le farebbe piacere incontrarti, lei è stata la prima a spingermi a venire da te, anche se non sa come sono andate le cose... ma possiamo sorvolare visto che ora sei qui» disse sorridendo. Seiya ci stava pensando, era seriamente in imbarazzo, in pochi giorni era cambiato tutto. Anni di rifiuto e lontananza spariti in un battito di ciglia. “Sono qui e cosa sono Bunny? Come hai intenzione di presentarmi? Perchè ancora apparte che stanotte dormirò con te, non so altro di quello che succederà nella mia vita...” avrebbe voluto chiederglielo, ma lei era ancora provata e infondo aveva ancora paura della risposta, quindi si limitò ad un cenno di assenso e la seguì.

Entrarono nella sala dello Spirito e Serenity la richiamò come faceva di solito «Selene! Madre sono qui.»
 Non si fece attendere.
«Tesoro ti stavo aspettando» la abbracciò stretta e poi volse uno sguardo affettuoso verso il ragazzo, «Mamma, lui è Seiya» Selene sorrise «La tua Stella» poi lo abbracciò come si abbraccia qualcuno che non si vede da tanto tempo «Sono felice che tu sia qui, è bello incontrarti... così hai esaudito il suo desiderio... » Seiya era stupito, da quell’affetto e da quelle parole «Cosa?... é un onore conoscerla.» Ma Selene lasciò correre senza rispondere al suo interrogativo, invece fu lei a porre un’altra domanda «Oggi ci sarà la firma del trattato?» «No, l’abbiamo rimandata a domani per aspettare le ultime guerriere, mamma giù si stavano chiedendo se dobbiamo aspettarci l’arrivo di Sole...» Selene spalancò gli occhi «Ma figurati, perchè dovrebbe presentarsi?»
Seiya cercò di soffocare il suo solito sorriso sghembo fuori luogo e un pensiero... tale madre tale figlia... rimase ad ascoltare il discorso delle due donne davanti a lui, mai nella vita avrebbe pensato di assistere ad una cosa del genere: due Sailor Moon innamorate di due Sailor Starlight... l’ironia non gli sfuggiva di certo... se non era destino questo... finalmente per la prima volta si sentì al posto giusto, per la prima volta sentiva che era Marzio che non c’entrava niente con il loro mondo e questo cancellò gli ultimi residui di timore che gli erano rimasti.
«Sole sa che non deve rimettere piede sulla mia Luna» «Mamma sarebbe importante se firmasse.»«Non firmerà mai una cosa del genere, l’unico motivo per cui potrebbe venire sarebbe impedire a te di firmare piuttosto. Sai che non sopporta che tu abbia a che fare con i mortali. E il fatto che tu ora sia Sailor Cosmos non farebbe  che dargli ragione. Cielo l’unico motivo per cui verebbe sarebbe urlarmi addosso che aveva ragione sui terrestri e che questo sarà solo un altro sbaglio.»

 «Mi hai tolto le parole di bocca»

Si voltaro tutti allibiti, come se avesse sentito il richiamo della sua famiglia eccola lì Sailor Sun, fiera e bellissima. Un lungo abito dorato con due spacchi laterali che mostravano degli stivali bianchi. I lunghi capelli mossi sciolti, erano di un dorato particolare che andava sull’arancio, l’aracio di un tramonto. Impugnava  un pesante e lungo scettro come quello di Selene e di Cosmo, ma il suo era dorato e sormontato da un sole stilizzato e spigoloso, spigoloso come il suo sorriso forzato, che racchiudeva tutto il risentimento per ciò che era accaduto. Ma gli occhi, quegli occhi color dell’ambra erano pieni di gioia e nostalgia. Finalmente le rivedeva insieme. Finalmente era tornata a casa.

 

   
 
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