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Autore: Marlena_Libby    10/04/2024    2 recensioni
Durante la pandemia di Covid-19, Ronnie Anne scopre le difficoltà che sua madre affronta al lavoro
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ronnie Anne Santiago
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ronnie Anne non riusciva a dormire.
Le scuole e i locali erano chiusi da due mesi per via della pandemia di Covid-19.
Era preoccupata per i suoi nonni, che erano anziani e più inclini ad ammalarsi, e per i suoi genitori, che facevano gli straordinari in ospedale.
In quel momento sentì qualcuno entrare in casa e capì che sua madre era tornata.
Si alzò, andò verso la camera di Maria e la vide seduta sul letto che piangeva.
- Mamma, stai bene? - chiese Ronnie Anne preoccupata.
- Ronnie Anne, non entrare, ho ancora addosso i vestiti dell'ospedale! - rispose Maria.
Ronnie Anne si allontanò di qualche passo, ma rimase sulla soglia.
- Cos'è successo? Perché piangi?
- Non è successo niente cara, mi sento solo sopraffatta.
- Perché sei oberata di lavoro?
- Sì, ma è anche questo maledetto virus che non si ferma!
- Ma al TG hanno detto che il numero di casi sta diminuendo.
- Un po', ma ci sono ancora tante persone malate e abbiamo abbastanza ventilatori ma di solito, quando ci attacchiamo un paziente, è già troppo tardi.
Ronnie Anne non sapeva cosa rispondere.
- Andrà tutto bene, non preoccuparti per me.
- Mamma, non stai bene! Non ti ho mai vista così stanca e triste, nemmeno quando tu e papà avete divorziato! Dimmi che succede! Posso sopportarlo, sono una ragazza forte!
Maria sorrise.
Ronnie Anne era una ragazza gentile e compassionevole, anche se a volte non lo dava a vedere.
- Ronnie Anne, le persone muoiono ogni giorno. Il nostro ospedale è uno dei più grandi della città, i letti sono quasi tutti occupati da pazienti malati di Covid-19 e purtroppo non possiamo permettere alle loro famiglie di vederli!
- Mamma, il governatore ha detto che in tutto lo Stato stanno morendo cinquemila persone. Quante a Great Lake City?
- Quasi duemila. Io stessa ho visto morire dozzine di pazienti.
- Cosa?! - mormorò Ronnie Anne scioccata.
- Di solito, quando qualcuno sta per morire, un infermiere o un medico si offre volontario per tenergli la mano - raccontò Maria. - Io mi sono offerta quarantasei volte. Ho pensato che al posto di quelle persone avrebbero potuto esserci mamma, papà, Bobby o tu.
- Mamma, mi dispiace tanto! - disse Ronnie Anne scoppiando a piangere. - Non pensavo fosse così terribile!
- Vedrai che un giorno tutto questo finirà.
- Quando?
- Ronnie Anne, mi dispiace di aver messo te, Bobby e gli altri in questa situazione!
- Mamma, sei la persona migliore che io conosca, ma ho paura di perderti e non voglio vederti triste!
- Ronnie Anne, non c'è niente di male nel volere che io smetta. - disse Maria. - Tante volte voglio arrendermi e rifiutarmi di tenere la mano a un paziente che sta morendo, ma poi penso a te e Bobby e non me la sento di abbandonare quelle persone! Hanno bisogno di me!
- Vorrei tanto abbracciarti, mamma!
- Lasciami togliere questi vestiti e fare la doccia, poi potrai abbracciarmi quanto vuoi.
- Ok. Ti voglio bene, mamma!
- Anch'io te ne voglio, Ronnie Anne!
Ronnie Anne andò in soggiorno e si sdraiò sul divano.
Era fiera di sua madre, ma anche tanto triste.
Desiderava solo che quell'incubo finisse e che le cose tornassero alla normalità.
Pregò che sua madre finisse in fretta di fare la doccia, perché aveva davvero bisogno di un abbraccio.
   
 
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