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Autore: Shainareth    22/04/2024    1 recensioni
[Gundam SEED Freedom] Le braccia intrecciate al petto e i reni posati contro il ripiano di lavoro del piccolo cucinino dell'ufficio, Dearka atteggiò le labbra in un sorriso sghembo. Per quanto fingesse professionalità e indifferenza, Shiho Hahnenfuss non era troppo brava a nascondere i propri sentimenti nei confronti di Yzak.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dearka Elthman, Yzak Joule
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PORCILE

 
Con la coda dell'occhio, seguì i suoi movimenti leggeri, aggraziati, mentre si apprestava a preparare il caffè. La vide prendere la tazza, la preferita del Tenente Colonnello, controllare che fosse perfettamente pulita e riporla sul vassoio.
   «Lo sai, vero, che non spetterebbe a te?» Gli occhi violetti di Shiho, dal bel taglio femminile, si posarono sull'imponente figura del collega. «Sei una Red Coat.»
   «E quindi?» volle sapere lei, riprendendo le proprie azioni esattamente da dove le aveva lasciate.
   «Semmai dovresti pretendere che qualcuno lo faccia per te», la informò lui.
   La giovane non si prese neanche il disturbo di guardarlo, concentrata com'era nel versare la miscela scura nella tazza. «Quel qualcuno potrebbe non conoscere i suoi gusti.»
   Le braccia intrecciate al petto e i reni posati contro il ripiano di lavoro del piccolo cucinino dell'ufficio, Dearka atteggiò le labbra in un sorriso sghembo. Per quanto fingesse professionalità e indifferenza, Shiho Hahnenfuss non era troppo brava a nascondere i propri sentimenti nei confronti di Yzak.
   «Dovresti farti dare un aumento», la provocò.
   «Non essere sciocco.»
   «Se pensi di riuscire a ottenere avanzamenti di carriera, sappi che Yzak è incorruttibile.»
   «Davvero vuoi sminuirmi così?»
   «Non so, magari con altri tipi di favori...»
   Lo sguardo assassino che Shiho gli riservò lo fece ridere. «Se non sapessi che stai scherzando, ti trascinerei dritto all'ufficio delle risorse umane.»
   «Tanto hanno già un fascicolo aperto su di me», replicò Dearka senza scomporsi. La bocca della ragazza tremolò appena per una risata trattenuta a stento e lui sbuffò. «Sì, brava, continua a prendermi in giro per la faccenda di quel moccioso di Asuka...»
   Temendo ritorsioni, l'altra tornò a prestare attenzione al proprio lavoro. «Con permesso», disse soltanto, prendendo il vassoio e avviandosi impettita verso l'ufficio del Tenente Colonnello.
   Il Capitano Elthman le fu subito dietro, pronto ad aprirle la porta non solo per galanteria. Già prima che potessero bussare, però, udirono la voce sfrustrata di Yzak raggiungerli in corridoio. Non riuscirono ad afferrare tutte le parole, ma era ovvio che stesse parlando con qualcuno. Poiché non si udiva altro che lui, i suoi due collaboratori più stretti si scambiarono uno sguardo giungendo alla medesima conclusione: era al telefono con qualcuno.
   «Dieci a uno che si tratta di sua madre», disse Dearka, divertito.
   Shiho però parve dubbiosa. «Mah. Solitamente con lei usa un tono più pacato.»
   «Non se si tratta di te», rivelò a quel punto il biondo, facendole sgranare le orbite per la sorpresa. La poveretta non ebbe tempo di chiedere nulla che quel disgraziato spalancò la porta senza neanche annunciarsi, cogliendo sia lei che Yzak impreparati.
   Mentre però la Red Coat si era almeno concessa mentalmente il tempo di incontrare il Tenente Colonnello da un momento all'altro, quest'ultimo fu colto nell'atto di lanciare qualcosa contro il muro.
   «Un maiale?» osservò Dearka, stupito.
   «È davvero un maiale?» ripeté Shiho, incredula.
   Non si trattava di un animale vero e proprio, ovviamente, quanto di una miniatura rosa. Yzak chiuse in fretta e furia la conversazione telefonica, cercando di recuperare un barlume di onorabilità nonostante il giocattolo ancora stretto nel pugno.
   Più in là, il suo migliore amico notò altri porcellini sparsi sul pavimento. «Nuovo passatempo?»
   Dopo aver masticato un'imprecazione, l'altro lasciò cadere svogliatamente sulla scrivania ciò che aveva in mano. «È l'unico modo che ho per tirare porci mentre sono al telefono.»
   Dearka scoppiò a ridere così forte che fu costretto ad aggrapparsi allo schienale della poltrona avanti a sé, e persino Shiho si lasciò andare a un'espressione divertita e dispiaciuta a un tempo. Avanzò verso il suo superiore e gli porse il caffè con la solita calma di sempre.
   Accasciandosi con fare stanco sulla propria seduta, Yzak la ringraziò e la seguì con lo sguardo. La sua era l'unica presenza in grado di placare ogni suo istinto omicida verso chicchessia, la sola a farlo rilassare sul posto di lavoro. Non voleva in alcun modo che sua madre si mettesse in mezzo, rendendogli scomoda la vicinanza di Shiho solo perché forse avrebbe potuto essere degna di diventare sua moglie. Era già consapevole di provare dei sentimenti per lei, ma avrebbe preferito rispettare i tempi di entrambi, senza doversi affrettare per fare contenta una terza persona.
   «Allora», esordì d'un tratto Dearka, non appena riuscì a riprendere fiato. «Se hai tutto questo stress da scaricare, ti va una birra dopo il lavoro?»
   «Almeno tre», rispose Yzak, concedendosi finalmente un sorso dalla tazza che gli era appena stata portata: il caffè che preparava Shiho era assolutamente perfetto e già questo contribuì a distendergli i nervi. «Vieni con noi?» le domandò inaspettatamente.
   Presa in contropiede da quell'invito, lei sobbalzò. «Certo», balbettò, iniziando a ragionare su cosa indossare per l'occasione. Non che fosse un tipo vanitoso, ma uscire con Yzak, sia pure in amicizia, costituiva pur sempre un evento.
   «Non era tua madre?» domandò Dearka, perplesso. Si era convinto che fosse lei al telefono, perciò trovava assai strano che il suo amico avesse deciso di invitare a bere anche Shiho. Di solito, infatti, quando Ezalia lo faceva uscire di testa con le sue pressioni sul matrimonio, Yzak obbligava l'amico e collega a sorbirsi tutte le sue lamentele al riguardo.
   «Macché», ribatté lui con una smorfia. «Era Andrew Waltfeld.»
   «E che cavolo ti ha detto, di così terribile, da farti tirare tutti quei porci contro il muro?»
   La fronte del Tenente Colonnello si accigliò, le sue labbra si arricciarono in un ringhio e il suo pugno tornò a stringersi contro la miniatura rosa. «A quanto pare Athrun ha appena ottenuto l'ennesima promozione.»
   Portandosi una mano al viso con aria rassegnata e sconsolata, Dearka rise e sospirò al contempo. Quindi si rivolse alla collega. «Vedi, Shiho? Laggiù a Orb qualcuno ha capito bene come fare carriera.»
   Pur col viso leggermente rosso, lei drizzò le spalle con fare piccato. «Sono certa che Athrun Zala sia stato promosso per meriti.»
   «Dovremmo chiederlo a Cagalli», insistette il biondo, lasciando intendere tutto senza doverlo dire.
   Un maiale attraversò la stanza, volando fra le teste dei due colleghi e andando a schiantarsi contro la porta chiusa. Entrambi tornarono a guardare Yzak con fare attonito e preoccupato. «Quel bastardo se l'è meritato davvero, a quanto pare», gracchiò fra i denti.
   Non fece in tempo ad aggiungere altro che il suo telefono personale squillò: Ezalia Joule. Un verso di sconforto fuoriuscì dal fondo della gola del Tenente Colonnello e lui si rassegnò a rispondere alla chiamata, porgendo la mano libera ai propri subalterni. Senza bisogno di parole, quelli si affrettarono a recuperare i maialini sparsi sul pavimento, mettendogliene uno nel palmo e lasciando gli altri ammonticchiati sulla scrivania.
   Infine, mentre lui iniziava a serrare la presa su quello che aveva fra le dita a causa della prima assurdità sentita da sua madre, Dearka e Shiho batterono in ritirata lasciandolo solo con il suo piccolo porcile personale.











Giuro che ho un'amica che lo fa davvero in ufficio.
Shainareth




 
  
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