Crossover
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Autore: Sayman    23/04/2024    0 recensioni
Dopo una drammatica rigenerazione, il Guardiano è caduto in un sonno profondo. Nei sogni, rivive scorci delle sue vite passate.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Guardian Who'
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Secondo Guardiano
 
 

La rigenerazione: il "magico" potere con cui i Signori del Tempo potevano ingannare la morte. Il funzionamento era tanto semplice quanto doloroso: era necessario cambiare il proprio corpo diventando una persona totalmente nuova.

Il Guardiano ricordava ancora bene la sua prima rigenerazione. Per lui fu un processo nuovo e destabilizzante, certo. Conosceva la rigenerazione, l'aveva studiata all'accademia e ne conosceva il funzionamento e i rischi. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare e nessuno lo aveva preparato al dolore fisico che questo fenomeno comportava. Bisogna partire dal presupposto che quando si vive tanto a lungo in un corpo ci si comincia ad affezionarsi a questo, soprattutto se si tratta del tuo primo corpo. La sfida psicologica nel sapere che diventerai qualcun altro è già di per sé stressante; se si aggiunge il dolore fisico, beh...

Tuttavia, nonostante tutto lo stress, ricordava con affetto la sua seconda vita. Era un uomo di colore sulla cinquantina, con la testa calva e gli occhi quasi neri. Indossava quasi sempre un vestito elegante nero con sotto una camicia bianca. La sua caratteristica distintiva era il suo bel sorriso, che sfoggiava quasi sempre. In questa versione era un uomo allegro e cordiale, ma poteva essere fin troppo serio se c'era qualcosa che non gli piaceva.

Il suo secondo se aveva trascorso una notevole quantità di tempo a Storybrooke, una cittadina americana che aveva un qualcosa di magico, letteralmente, visto che era abitata da personaggi provenienti da svariate fiabe. Era giunto in questa città dopo aver rivelato un'anomalia dimensionale. Una volta giunto aveva scoperto che la città era stata "invasa" da Topolino e i suoi strambiamici. Il loro mondo era stato alterato o distrutto e loro si erano ritrovati tutti lì. Il Signore del Tempo era intervenuto facendo da mediatore tra i locali e i personaggi animati, diventando il nuovo sindaco della città e da allora non se n'era più andato.

Il Guardiano adorava gli umani e la Terra e fu proprio in questa vita che cominciò a chiamare questo pianeta casa. La Terra era una casa lontana da casa, anche se non considerava più Gallifrey come tale.

Come sindaco aveva svolto numerosi compiti e indagato su numerose minacce, ma ce n'era una che avrebbe ricordato per sempre.

Era un giorno come tanti a Storybrooke quando Emma Swan, la Salvatrice e sceriffo della città (o meglio, una dei due), lo convocò. Dalla chiamata, Emma sembrava piuttosto agitata, così lui si precipitò da lei il prima possibile.

Al suo arrivo, trovò Emma che lo aspettava. Oggettivamente, Emma era davvero una bella donna: lunghi capelli biondi, uno sguardo determinato e una divisa che le stava d'incanto, esaltando le sue curve. Accanto a lei c'era un adorabile topo antropomorfo nero, con la faccina rosa e due grosse orecchie circolari. I suoi occhi, anch'essi sproporzionati rispetto al resto del corpo, erano tristi, segno che qualcosa lo preoccupava. Il topo indossava la divisa da poliziotto con la stella dello sceriffo, poco adatta a quel luogo, ma che lui aveva deciso di tenere in ricordo del suo vecchio lavoro nel suo vecchio mondo. A Topolino, Topolinia mancava ogni giorno e tutti lo rispettavano.
 

<< Ehi Guardiano, come va? >> lo salutò Topolino con un sorriso triste


<< Ehi Guardiano, come va? >> lo salutò Topolino con un sorriso triste. 

<< Questo dovresti dirmelo tu >> rispose lui, notando poi il volto di Emma, ancora più teso del solito. 

<< Che cosa è successo? >> chiese il Signore del Tempo. 

<< Belle è morta >> gli rispose lei, e lui si irrigidì. La morte della ragazza non era solo una brutta notizia, ma presagiva non pochi guai da parte del fidanzato di Belle: Tremotino. 

<< Come è potuto succedere? >> chiese lui, mentre il topo si limitava ad alzare le spalle.

 << Strangolata, nessuno sa come >> rispose Emma. 

<< Magia? >> chiese giustamente il Guardiano. 

<< No, Emma lo avrebbe percepito >> disse il Topo. 

<< Ho chiesto a Regina. Non esiste incantesimo che possa averlo fatto. Non credo sia magia. O almeno non del nostro tipo >> gli spiegò la bionda. 

<< Quindi credete che ci sia di mezzo il multiverso? >> chiese lui, e i due annuirono. In quella città, l'alieno era decisamente il maggior esperto del settore.

 << A malapena gestiamo Tremotino. Sinceramente, non possiamo occuparci di questo caso >> gli disse Emma. 

<< Io sono il sindaco, voi gli sceriffi, chi dei due si dovrebbe occupare del caso, in teoria? >> chiese lui ironicamente. << Comunque, indagherò, state tranquilli >>. 

<< È vero, ma solo il nostro tipo di magia può trattenere il Dark One... >> disse mesta Emma, e l'alieno annuì in accordo. Ora che ci faceva caso, poteva notare che la donna era esausta e aveva anche qualche graffio e livido sparso nel corpo. Tremotino non doveva aver preso bene la morte della sua amata.

In quel momento, un aeroplanino di carta blu atterrò accanto a loro. Il Guardiano lo raccolse e lesse a voce alta il suo contenuto:

L'assassino di Belle deve essere un nemico di Tremotino. È l'ipotesi più plausibile. Belle era simpatica a tutti e non aveva nemici conosciuti. I miei maggiori sospettati erano il rapper J-Time e il suo strano amico fatto di pezza Phil Phillips, ma Paperone mi ha dato informazioni che li scagionano. Killian non è stato: era con Emma e Rumple, ed è praticamente l'unico motivo per cui è ancora vivo. Regina e Zelena erano con loro, quindi non possono essere state. Per il resto, Tremotino ha molti nemici. Ho cercato di indagare, ma pochi hanno un alibi.

Detto ciò, tornerò ad indagare.

PK.


Il Guardiano conosceva personalmente l'eroe PK, o meglio Paolino Paperino. Erano amici e un giorno il papero gli aveva rivelato la sua identità segreta, cosa che il Guardiano aveva già intuito da solo: non ci voleva un genio per capire che i due fossero la stessa persona, per non parlare del fatto che il papero aveva anche una terza identità: l'agente segreto Doubleduck. La vita di quel papero era più incasinata della sua. Comunque, ora come ora, gli aveva fatto un favore, visto che l'eroe aveva indagato per loro.

<< Voglio analizzare il corpo >> disse l'alieno, e i due sceriffi lo accompagnarono all'obitorio. Durante il tragitto, il Guardiano cominciò a sentire uno strano dolore alla tempia destra, ma decise di ignorarlo: aveva ben altro a cui pensare.

Una volta giunti sul posto, trovarono un bell'uomo alto e ben piantato, con i capelli castani e un volto gentile. Con lui c'era quello che sembrava un gallo antropomorfo, con i capelli biondi, un particolare cappello verde, una camicia di flanella rossa e un gilet nero. I due erano David, conosciuto anche come il Principe Azzurro, e Archimede Pitagorico. Entrambi sembravano molto tristi.
 

Li aspettavano all'esterno dell'obitorio, visto che il Dottor Whale stava ancora ultimando l'autopsia sul cadavere della povera vittima


Li aspettavano all'esterno dell'obitorio, visto che il Dottor Whale stava ancora ultimando l'autopsia sul cadavere della povera vittima.

<< Cosa sapete dirmi sul corpo? >> chiese loro il Guardiano.

<< Strangolata da una corda. Non ha altre ferite. Non si è difesa. È stata colta di sorpresa, molto probabilmente da dietro >> spiegò David mesto.

<< Quindi può essere stato chiunque >> ipotizzò il Guardiano.

<< Non chiunque. I livelli di forza per dare una morte tanto rapida senza che reagisca devono essere sopra la media >> disse David.

<< Intendevo dire che può essere stato chiunque, di magico e non >> puntualizzò il sindaco.

<< Io avevo creato una televisione che può vedere nel passato. Se modificata da un Signore del Tempo, magari possiamo scoprire chi è stato >> Archimede attirò la loro attenzione proponendo questa soluzione. Il Guardiano rispettava lo scienziato piumato: era un vero genio e se lo diceva lui che era un Signore del Tempo, era tutto dire.

Dopo aver acconsentito, Pitagorico andò a prendere la sua invenzione, ma nemmeno dopo pochi minuti si sentì un urlo di donna. Una volta accorsi sul luogo, poterono vedere il volatile ucciso come la bibliotecaria della città.

In quel momento, il dolore alla tempia dell'alieno aumentò e cominciarono a venirgli i primi dubbi. Archimede era morto fin troppo velocemente, anche per gli standard di quel luogo, era come se il tempo fosse stato alterato. Prima, durante il tragitto verso l'obitorio, il Guardiano aveva utilizzato il suo cellulare per scannerizzare i suoi amici e i loro dispositivi elettronici per vedere se erano spiati da eventuali microchip e simili. Ai tempi non possedeva un cacciavite sonico, anzi, il cacciavite per lui era una cosa recente, non ne aveva mai avuto bisogno prima. Era troppo intelligente per usare quell'affarino. Tuttavia, doveva ammettere che in quel caso sarebbe stato comodo.

Comunque, aveva scoperto che non erano spiati né dalla magia, né dalla tecnologia. Inoltre, il tempo aveva una logica tutta sua, come nei... sogni! Si doveva essere così, doveva trovarsi in un sogno. Il dolore alla tempia era un chiaro segno dell'attacco dei Kantofarri. Sì, doveva essere così. Però vi era comunque un problema: i Granchi dei Sogni ti intrappolavano in un bel sogno e non in un incubo. Ma era anche vero... il multiverso è infinito e ci potevano essere infinite varianti di queste creature, alcune delle quali potevano avere metodi di caccia differenti. Oppure era un normale Kantofarro che era stato modificato. Ora come ora non importava, doveva svegliarsi. Chiuse gli occhi e si sforzò il più possibile. Al risveglio, si ritrovò sul suo letto con una disgustosa creatura in faccia. Dopo averla strappata, notò che il granchio divenne polvere.
 

Dopo essersi tolto dalla faccia lo schifo bavoso lasciatogli dalla creatura aliena, si ritrovò a riflettere


Dopo essersi tolto dalla faccia lo schifo bavoso lasciatogli dalla creatura aliena, si ritrovò a riflettere. Da dove proveniva quella creatura? Che ci faceva in questo universo? Era sola? Inoltre... era davvero quello il suo incubo peggiore? La risposta era sì: affezionandosi alla Terra e agli umani, aveva realizzato che sarebbe sopravvissuto a tutti loro. Come Signore del Tempo, la sua aspettativa di vita era di migliaia di anni molto più lunga di quella di un umano. Questo fatto lo rendeva triste: aveva davvero paura di perdere tutti quelli che amava, ma purtroppo non ci poteva fare niente, doveva solo accettarlo. La verità era che non ci era mai riuscito davvero.

Per distrarsi da questo pensiero cupo, si ritrovò a pensare al rapper J-Time e al fatto che gli aveva detto di aver smarrito una creatura da incubo. Stava forse parlando del Kantofarro? Inoltre, chi era davvero quel rapper? In lui c'era qualcosa di familiare, ma non riusciva proprio a capire cosa.

Sospirò e dopo essersi alzato, decise di andare nel suo ufficio. Ormai non aveva più sonno. Inoltre, i Time Lord dormivano davvero poco: l'ultima volta che lo aveva fatto erano diversi mesi fa, se non di più. Il lavoro non aspettava nessuno, nemmeno lui, soprattutto se si era il sindaco di Storybrooke.


Chi è J-Time? Beh, posso solo dirvi che è un personaggio che è già apparso in questa serie, ma non con queste fattezze^^ XD. Vediamo se indovinate.

 


 
   
 
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