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Autore: Alex Ally    26/04/2024    0 recensioni
Il Team Plasma è stato sconfitto, N ha lasciato Unima e Touko è partita per cercarlo.
Nel mentre il tempo passa e Unima cambia così come i suoi abitanti.
Belle e Komor in questi due anni crescono, cambiano e si avvicinano.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Belle, Komor
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Videogioco
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Capitolo uno.

Sentendo la sveglia iniziare a suonare Belle allungo una mano da sotto le coperte per spegnarla. Sbadigliando la ragazza si alzo per prepararsi alla giornata che stava per affrontare, un nuovo giorno in cui avrebbe aiutato la Professoressa Aralia al laboratorio.
Si sedette alla sua scrivania per pettinarsi il caschetto biondo, ma nel farlo non poté fare a meno di guardare una delle foto che aveva attaccato allo specchio. Ritraeva lei con un ragazzo dai capelli neri e gli occhiali e una ragazza con lunghi capelli castani raccolti in una coda di cavallo. Era stata scattata poco prima che Belle e gli amici iniziassero il loro viaggio per Unima.
Sette mesi prima quel viaggio era giunto alla sua conclusione.
Un mese fa Touko era partita, lasciando Unima per cercare N.
Sospirando Belle diede un’ultima occhiata al suo riflesso, ritenendosi soddisfatta scese al piano di sotto.
«Buongiorno Belle hai dormito bene?» chiese sua madre mettendole davanti un piatto con su la colazione.
Bella annui mentre iniziava a mangiare, in realtà non aveva dormito poi cosi bene però non voleva dirlo ai suoi genitori gli avrebbe solo fatti preoccupare specialmente per quanto riguardava suo padre. Perciò mise su un sorriso per il resto della colazione.
Quando usci di casa non poté fare a meno di soffermarsi un attimo a guardare le case di Touko e Komor. Era così strano, lei era l’unica dei tre rimasta a Soffiolieve.
Komor si stava ancora allenando sulla Via Vittoria mentre Touko era partita per chissà dove e chissà quando sarebbe tornata, probabilmente quando sarebbe riuscita a ritrovare N. Ma per farlo forse ci sarebbero voluti anni, l’ex sovrano del Team Plasma poteva essere ovunque anche in regioni lontane come Sinnoh oppure in qualche angolo di mondo non ancora scoperto e Touko non si sarebbe fermata davanti a nulla pur di trovarlo.
Non importava quanto lontano dovesse andare o quanto tempo ci avrebbe messo, Touko era fatta così: quando si metteva un obbiettivo in testa lo raggiungeva a qualunque costo, uno dei tanti motivi per cui Belle aveva sempre ammirato l’amica.
In ogni caso il punto era che a Belle mancavano i suoi amici, era felice nell’aiutare al Laboratorio Pokemon e sentiva di aver trovato davvero la sua strada, ma una parte di lei si sentiva sola.
Si chiedeva se anche i suoi amici a volte si sentissero così, ma per quanto sarebbe stato facile chiamare almeno Komor con l’Interpoké in realtà non voleva.
Non voleva tornare ad essere quella ragazzina debole e ingenua che aveva costantemente bisogno dell’aiuto degli altri per andare avanti.
Era una nuova Belle e lo avrebbe dimostrato a tutti quanti. Entro in laboratorio pronta per una nuova giornata di lavoro, ma per qualche motivo poteva sentire che oggi non sarebbe stato come gli altri giorni.
Era come se un velo di inquietudine fosse sceso sul laboratorio, lo stesso velo che aveva sentito su Touko a Sciroccopoli dopo che aveva fatto un giro sulla ruota panoramica con N, prima che dicesse loro che il ragazzo le aveva confessato di essere il sovrano del Team Plasma.
Avanzo con passi pesanti finché non vide la Professoressa Aralia e suo padre davanti alla televisione, stavano guardando il notiziario mattutino.
«È… è successo qualcosa?» chiese Belle senza troppi preamboli.
Aveva paura, sapeva che in giro c’erano ancora alcuni membri del Team Plasma e di come quel Ghecis fosse fuggito dalla custodia degli agenti della Polizia Internazionale.
Temeva che fosse tornato a mettere in atto i suoi piani e che a Unima ci sarebbe stato di nuovo il conflitto di sette mesi prima.
«Belle…» disse la professoressa avvicinandosi a lei e mettendole le mani sulle spalle. «Hanno fatto un servizio di emergenza… buona parte della Via Vittoria è crollata.»
Belle si ritrovo senza parole.
La Via Vittoria era crollata… la Via Vittoria dove proprio in quel momento si trovava Komor.
Perché non l’aveva chiamato con l’Interpoké?
  
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