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Autore: Eowyn 1    20/09/2009    2 recensioni
Ecco qui una song fiction in cui ho cercato di immaginare i pensieri di Selena, prima di partire ed abbandonare Murtagh e Morzan, quando aveva già conosciuto Brom. La fiction è basata sulla canzone “Prenditi un po’ di te”, contenuta nell’ultimo cd dei Nomadi.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Selena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti

Ciao a tutti! Ecco qui una song fiction in cui ho cercato di immaginare i pensieri di Selena, prima di partire ed abbandonare Murtagh e Morzan, quando aveva già conosciuto Brom.

La fiction è basata sulla canzone “Prenditi un po’ di te”, contenuta nell’ultimo cd dei Nomadi (che volete, sono una loro fan, non potevo non scrivere almeno una song fic su una loro canzone! :P)

Logicamente, ogni diritto sulla canzone appartiene ai Nomadi, così come i Personaggi menzionati appartengono a Christopher Paolini.

Ora, solo una piccola precisazione sulla canzone che ho scelto, quella che segue è la spiegazione che ne hanno dato i Nomadi, sul loro sito ufficiale: “Prenditi un po’ di te” è una canzone orgogliosamente femminista, nella quale la protagonista viene esortata a non inchinarsi a qualunque volere di lui, ma conquistare i suoi legittimi spazi di libertà. Il rispetto per la donna è importante... fondamentale. Non possiamo sentirci superiori a lei solo per il fatto che siamo uomini, perché senza la donna non esisterebbe l'uomo.

Beh, io non l’ ho scelta per lo sfondo femminista che viene attribuito alla canzone, ma per le parole; in quanto mi sembrava rappresentassero abbastanza bene come poteva sentirsi Selena nel momento in cui ha deciso di abbandonare Morzan, dopo aver conosciuto Brom, e quindi l’amore vero.

Spero che vi piaccia e che magari mi lascerete un commentino… se potete farmi sapere se ho reso bene l’idea o no dei sentimenti della donna… non sono tanto convinta di certe parti…

 

Colgo l’occasione anche per ringraziare: Amaerize, Therys, stefy_81, olodom e weasley star che hanno commentato la mia song fiction su Murtagh, e anche tutti quelli che l’hanno letta!

 

 

Pensieri di madre

 

 

“Quando ti ho conosciuto mi è parso tutto estremamente chiaro. Dovevo seguirti, perché ti amavo. Con te mi sentivo forte, con te tutto aveva un senso. Io ero qualcuno, la mia vita valeva finalmente qualcosa, ero grande di fronte al mondo, ed ero grande per te.”

 


Correre lontano dai tuoi guai
È stato solo un bel sogno
Vittima di un mondo che non hai
Regina senza un diritto

 

“Solo ora mi rendo conto che non era vero niente. Accanto a te non ho sperimentato l'amore vero che tanto desideravo, ma solo odio. Un odio dei più profondi. Uccidevo. Uccidevo credendo di farlo per una giusta causa, ma cosa c’è di giusto nel togliere la vita? Ora che c'è Murtagh, sì, ora che so cosa significa donare una vita, tutto mi appare chiaro. Devo scappare da qui, correre via, lontano da te, il più lontano possibile. Nulla di ciò che mi circonda è mio, come tu volevi farmi credere, non ho più nulla da fare qui.”

 


Lo gridi allo specchio ma
Le risposte che vuoi
Non hanno più una voce

 

“Quante volte ho pianto e gridato, ma tu non eri qui. Non potevi sentirmi e, se anche mi avessi sentita, non mi avresti consolata. Non saresti mai stato in grado di comprendere gli interrogativi che affollavano la mia mente, che non mi lasciavano dormire, che mi ponevano di fronte, ogni volta che chiudevo gli occhi, il viso di tutte le persone che ho giustiziato a causa tua.”

 


Donna di un uomo
Che uomo non sarà mai
E pensa di avere vinto


“Com’è possibile che tu creda di essere un uomo? Come fai a ritenerti un essere vivente, se le uniche cose che ti porti dietro sono la morte, il terrore, l’odio. Come fai a ritenerti un marito, se quando desideri qualcosa mi minacci e credi di poter ottenere tutto con la violenza? Come puoi considerarti un padre, se non hai mai dato un bacio né fatto una carezza a Murtagh?”

 


Prenditi un po’ di te
Non è mai finita
Non vale una vita
Tu gridalo in faccia a chi
Vuole ancora di più
Ciò che prende sei tu

 

“Vorrei proprio sapere chi ti credi di essere! Illudermi così per tutti questi anni, fingendo di amarmi, e mostrarti poi per quello che sei veramente. Un falso, un bugiardo, un assassino! Ti credi un forte, ma in realtà sei solo un debole. E io non ho alcuna intenzione di rimanere qui a servirti. Piuttosto la morte! Hai già rovinato la mia vita e quella di Murtagh! Non ti permetterò di rovinarla anche al piccolo Eragon!”



L’inverno che da sola non passa mai
Tra le lenzuola ferite
E ancora una volta un’altra richiesta e tu
Ti arrenderai

 

“Quanti anni ho trascorso così? Quante volte hai ottenuto da me ciò che volevi? Ti bastava domandare, e io ero lì, pronta a servirti. Mai una volta che mi opponessi, mai una volta che ti dicessi di no. Che stupida che sono stata! Come ho fatto a non capirlo prima?”



Prenditi un po’ di te
Non è mai finita
Non vale una vita
Tu gridalo in faccia a chi
Vuole ancora di più
Ciò che prende sei tu

 

“Ma ora basta, è tempo di cambiare. Non mi avrai! Mai più! Non sarò più la tua serva fedele! La tua schiava! Non avrai più nulla da me, nemmeno se tu dovessi minacciarmi di morte! Mi hai già portato via la vita una volta, non ti permetterò di farlo di nuovo, ora che me ne sono riappropriata! Ora che ho compreso cosa significa vivere, ora che so cosa significa essere amata! Essere amata veramente, senza malvagi secondi fini.”

 

 

Prenditi un po’ di te
Non è mai finita
Non vale una vita
Prenditi un po’ di te
Non è mai finita
Non vale una vita
Tu gridalo in faccia a chi
Crede ancora che può pretendere te
Gridalo in faccia a chi
Vuole ancora di più
Ciò che vuole sei tu…

 

 

Selena, diete un delicato bacio sulla guancia del piccolo Murtagh, che dormiva tranquillo nel suo letto.

 

“Mi dispiace piccolo mio, non immagini nemmeno quanto! Non meriti una madre come me! Non avrei mai dovuto permettere che l’innocenza di un bambino venisse fin da subito corrotta da una coscienza malvagia come quella di Morzan! Mi dispiace!”

 

Una calda lacrima le rigò una guancia. Sapeva che avrebbe dovuto farlo subito. Se non se ne fosse andata in quel momento, non avrebbe mai più trovato le forze per farlo.

 

“Addio!”

 

Un’ altra lacrima e un sussurro: l’ ultimo saluto di una madre al proprio figlio.

Una madre consapevole del fatto che sta scappando, abbandonando il suo bambino a una vita forse peggiore di quella che aveva dovuto subire lei, ma cosciente del fatto che non aveva alternative.

 

“Addio, piccolo mio!”

 

   
 
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