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Autore: NicoRobin95    28/07/2024    0 recensioni
Loki mi guardò con sguardo limpido e con gli occhi pieni di tristezza mi disse: "Spesso abbiamo bisogno di eroi e antagonisti é la grande menzogna che fa girare l'universo. Serve qualcuno da incolpare e qualcun altro da ringraziare. È così che va, spesso però non ci si rende conto che sono gli eroi che acclamiamo a dare vita ai mostri che odiamo. Sono loro che li creano, presentandoli come tali al mondo. Un capro espiatorio che tutti feriscono e uccidono senza pietà. Senza sapere che spesso è volentieri, sono gli "eroi" a trasformarlo in qualcosa da odiare, raccontando solo il lato 'di facile accettazione' dei fatti." Fu questa la frase che mi aprii gli occhi, ecco perché sono qua a raccontarvi la versione taciuta da millenni, la vera storia di Asgard e capirete tantissime cose. Solo allora deciderete chi realmente è egoista, avido e spietato.
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quando sollevó gli occhi dal baciamano non potei fare a meno di rimanere incantata dai suoi splendidi occhi di ghiaccio, erano verdi-azzurri e penetranti. 

"Oggi avrai a disposizione la mia stanza, i miei appartamenti e le mie ancelle, potresti riposarti un po', è pieno di comodità sia qui che nei bagni reali, ti lascio tutto a disposizione e se ti fa piacere questa sera, potremmo cenare insieme, magari sulla terrazza se non fa troppo freddo per te."

Ero letteralmente sconcertata da come fosse dolce e gentile.

"Io... grazie non so come ringraziarti."

" Sono io a doverti ringraziare, è da tempo che non avevo una compagnia così piacevole." Disse con un sorriso capace di sciogliere anche l'acciaio.

"Devo occuparmi di questioni urgenti, altrimenti sarei rimasto a farti compagnia tutta la giornata. Tornerò non più tardi del tramonto così mangeremo insieme. Ora devo uscire dalla stanza quindi sarà meglio che vada a cambiarmi."

"Posso esserti utile mio re?" Chiese una delle ancelle.

"No grazie, piuttosto vi chiedo di aiutare e proteggere la mia ospite, è molto importante in questi giorni, vi ricompenseró per queste richieste ben esaudite se sarete ineccepibili come sempre." Disse spostandosi dietro a un separè di ebano decorato a mano, vidi la vestaglia appoggiata sopra a uno dei pannelli e poco dopo uscì indossando dei pantaloni scuri, una maglia nera a maniche corte e infilò sopra una veste di pelle nera con cuciture interne verde scuro. 

"A sta sera mia dolce donzella." Disse indossando un mantello verde scuro.

Era davvero mistico e affascinante, ma era pericoloso? Recitava una parte? O era sincero?

"Per oggi evita di uscire dalla stanza, nessuno ancora sa della tua presenza qui, da domani ti prometto che sarai libera di andare in giro per il palazzo. Non è per limitarti o tenerti rinchiusa, ma mi piacerebbe prima parlarti di alcune cose e meccanismi in modo da tenerti al sicuro."

"Va bene, non c'è problema anzi, mi dispiace per tutto il disturbo che ti sto arrecando."

"Non lo è, ho scelto in prima persona di ospitarti e in quanto ospite non sei obbligata nè ad andartene nè a rimanere qui. Puoi fare ciò che desideri, la cosa importante è che ti sia completamente rimessa in salute e che stia bene. Ma se posso esprimere un'opinione mi piacerebbe che rimanessi mia ospite. La decisione è solo tua."
Disse tenendomi il viso tra una mano:
"Ma spero di poter cenare con te stasera."
Il mio cuore iniziò a palpitare e dei brividi piacevoli mi corsero lungo la schiena; perché provavo quelle sensazioni?

"Con molto piacere. Grazie davvero." Riuscí a rispondere a malapena.
Quando uscí dalla stanza mi resi conto perfettamente che le sua ancelle avevano tutto il diritto di odiarmi. Per colpa della mia presenza non stavano più servendo il re in prima persona, ma me, l'ultima arrivata che per giunta era anche un impiccio alla possibilità già remota che il re le notasse; ne erano ben più che legittimate e quindi decisi subito di stabilire un contatto con loro.

"Volevo scusarmi per tutto il disagio che vi sto arrecando, so benissimo che sono d'intralcio e che non è piacevole ciò che il re vi chiede, quindi davvero non è necessario posso benissimo fare da sola. Io sono solo un' ospite e so benissimo che da anni faticate molto per avere l'attenzione e l'approvazione del re, ma volevo dirvi di non considerarmi una nemica perché io non ho intenzione di sabotarvi. Sono una vostra pari se non addirittura inferiore a voi visto che vengo da Midgard il regno più debole. Vi volevo ringraziare per tutto quello che avete fatto per me, anche se so che lo avete fatto per il vostro sovrano, vi sono comunque molto grata, a entrambe."

Le due ragazze mi guardarono e poi risero tra di loro. Una delle due, con i capelli castano ramato mi disse: "Non hai nulla di cui scusarti o di cui temere. Noi serviamo il re da molto tempo e beh... è innegabile che sia di una rara bellezza, ma per quanto sia piacevole svolgerlo il nostro è un lavoro retribuito,  noi non siamo serve o schiave, siamo libere e entrambe fidanzate con uomini che ci amano veramente e che abbiamo scelto;, per cui non c'è motivo per perché tu debba pensare che ci stia facendo un torto. In più questi sono sue scelte."
L'altra ragazza dai capelli biondo cenere prese la parola:
"Ormai con il re abbiamo un rapporto di fiducia reciproca, nonostante sappiamo molto della sua vita privata siamo sempre state riservate, non ne abbiamo mai parlato e non ci siamo mai immischiate a meno che non fosse lui a chiedere un parere. Nonostante tutto, ti possiamo dire che lui non è come tutti i re di Asgard prima di lui. Già quando era ancora un principe era diverso; non ha mai visto le donne come oggetti di piacere, nè le fa mandare nella sua camera per una notte; ne ha avute pochissime anzi, per la verità solo una."

"Munac! Basta hai già detto troppo!" La zittí l'altra. Poi riprese:
"Le poche ragazze che sono entrate nella sua stanza spesso ne sono uscite senza aver neanche consumato con lui e siamo rimaste meravigliate quando ci ha ordinato di curarti qua nella sua stanza e farti passare qua la notte; normalmente non succede. Devi proprio averlo colpito tesoro, devi essergli piaciuta per qualche motivo."

La mia insicurezza mi costrinse a rispondere:
"Fatico a crederlo! È pur sempre il re, chissà quante belle ragazze avrà visto, per quale motivo dovrebbe notare me?"

Di sicuro Asgard vantava donne molto piú belle di me, anche solo per il fatto che Asgard era molto più vicina a qualcosa di simile agli dèi rispetto a Midgard. 

"Non so per quale motivo" continuò l'ancella: "Ma non mi sorprende che tu l'abbia colpito."

"Perché?" Chiesi io d'istinto.

"Sono mie opinioni, quindi per ora non le esprimeró. In ogni caso ti faccio le mie congratulazioni. E sappi che noi siamo davvero l'ultimo dei tuoi problemi. Sono alcuni che stanno lá fuori." Disse indicando il portone della stanza. 

"Perché? Cosa ho fatto? Nemmeno mi conoscono."

"È proprio questo il motivo per cui oggi il re ha preferito che rimanessi qui, è necessario  che ti venga a conoscenza dei meccanismi e le situazioni che ci sono a palazzo. Poi potrai uscire."

Questa situazione mi aveva messo a disagio.

"Non temere, abbiamo tutta la giornata." Disse Munac entusiasta: " Mentre ti aiutiamo a prepararti per stasera ti racconteremo tutto."
Mi fece tenerezza, sembrava una bambina a cui era stato dato l'ok per il pigiama party.

"Tu non vedevi l'ora di pettegolare vero Munac?" rispose Sifret la castana.

"Certo! Con te non si può mai parlare di niente." replicò lei.

Mi condussero verso i bagni reali e capii che dovevo ascoltare tutto e apprendere il più possibile se avessi voluto uscire da quella stanza al più presto.

Quelle acque termali e tiepide mi sciolsero ogni tensione e in quel periodo ne avevo portata molto addosso, mi sentii leggera e addirittura mi sembrò per un attimo di prendere sonno. Una volta uscita mi sentii pesante, era l'effetto di quelle acque benefiche.
Mi fecero sdraiare su un lettino e dopo avermi tolto ogni pelo superfluo con un arnese indolore passandolo semplicemente sulle zone interessate, arrivò la parte più bella cioè il massaggio con gli oli pregiati; quello che scelsi aveva un sensuale e mistico profumo agrumato e lasciava la pelle liscissima.
Anche il massaggio alla testa dopo il lavaggio dei capelli fu sublime, non ero mai stata così bene in vita mia; meglio di una regina.
Durante tutte queste coccole c'era sempre a disposizione cibo e bevande e come succede quando si sta bene presto arrivò la sera. Anche farmi acconciare i capelli fu rilassante, cosa che le rare volte che mi fosse capitato di fare avevo sempre considerato una tortura.
Quando mi guardai allo specchio mi stupii, ero più bella, più luminosa, non mi era mai capitato prima.
Come ultima cosa mi mostrarono una decina di vestiti colorati uno più bello dell'altro, erano asgardiani, eleganti, ma molto comodi e di stoffa pregiata.
Il primo istinto fu quello di scegliere un vestito verde scuro con rifiniture oro, ma pensavo che fosse troppo scontato scegliere il colore che Loki indossava, magari gradiva anche altri colori, soprattutto su una donna. Alla fine la scelta ricadde su un vestito viola e oro, consigliata anche dalle sue ancelle. Era con maniche corte un drappeggio di stoffa tondeggiante sulla scollatura, un po' stretto in vita e leggermente svasato sulla gonna. Era davvero molto bello e sorprendentemente comodo.
Mi sembró quasi di sognare, nemmeno il giorno di un mio improbabile matrimonio lo avrei immaginato così.

Mi avvicinai al terrazzo, il sole rosso gettava riflessi dorati sul giardino reale e il paesaggio circostante, tra poco lo avrei nuovamente incontrato, non aveva senso ma, ero emozionata e il cuore mi batteva: arrossii al pensiero di quegli occhi di ghiaccio capaci però di sciogliere il piú freddo dei cuori con un solo sguardo.

Era davvero un bellissimo ragazzo, diverso, molto diverso da quello che fino a solo due giorni prima avrei considerato il mio ragazzo ideale, come quell'idiota di Chris, eppure fu proprio questo a sembrarmi uno dei migliori motivi per iniziare a non avere piú paura.

"Sei stupenda!" Disse Munac : "Il re sarà molto interessato a te stasera, ma non preoccuparti è un gentiluomo. Sono sicura però che non ti staccherà gli occhi di dosso. Se prima Dagmar non aveva molte speranze ora sono proprio nulle."

La guardai con aria interrogativa, chi era Dagmar? A cosa si riferiva? Prima rispetto a cosa? Non sapevo di chi e cosa parlasse, ma quella frase non mi dava nessuna sensazione positiva.

Lei abbassó la testa imbarazzata, nel frattempo l'altra la incenerí con lo sguardo.
Come per evitare che facessi domande Sifret mi disse: "Sei stupenda! Il re ne sarà felice, ignora le frasi inutili di questa chiacchierona! Ormai mi sono arresa anche io! Non è nulla di importante, se vorrai te lo spiegheremo domani ora,  non pensarci e goditi la serata."

Le vidi allontanarsi mentre Sifret parlava con Munac animatamente ammonendola riguardo a qualcosa, la frase di troppo presunsi.

Come mi suggerirono uscii in terrazza a godermi la vista, mi appoggiai al balcone guardando su, giù e chiudendo gli occhi, doveva essere questa quella che chiamavano serenità.
   
 
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