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Autore: Rota    21/09/2009    1 recensioni
-Uhm…-
Non uno sbuffo completo uscì da quelle labbra celate, ma semplicemente un verso strozzato e mozzato a metà, come se l’interlocutore che avrebbe dovuto captare quelle cifrate parole non fosse neppure degno di uno sbuffo come si deve.
Rei sospirò profondamente, decisamente sconfortato da tutta quella resistenza sconsiderata.

[PWP sul prompt "Indifferenza" della LJcommunity Kin_Perv]
[Ennesimo esperimento ReiShino, Aburamecest xD Dedicata a Red Diablo, l'unico ed inimitabile Rei chan (L)]
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nuovo Personaggio, Shino Aburame
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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inconsistenza Inconsistenza


-Uhm…-
Non uno sbuffo completo uscì da quelle labbra celate, ma semplicemente un verso strozzato e mozzato a metà, come se l’interlocutore che avrebbe dovuto captare quelle cifrate parole non fosse neppure degno di uno sbuffo come si deve.
Rei sospirò profondamente, decisamente sconfortato da tutta quella resistenza sconsiderata. Era tutto il giorno che gironzolava attorno al proprio cugino minore, come se il suo desiderio di contatto fisico non fosse già abbastanza palese da quel ghigno sornione che palesava ogni qual volta lo sguardo di Shino si posava sul suo viso, ma quel maledetto non demordeva, testardo almeno quanto lui.
Senza rivolgergli neanche un minimo di considerazione, il piccolo Aburame continuava nelle sue faccende, ignorando con tutte le sue forze il ragazzo che gli ronzava insistentemente attorno, come se una vespa impazzita si fosse messa a inseguire un fiore a cui erano spuntate le gambe e aveva cominciato a correre forsennatamente.
Stupido orgoglio Aburame…
Con indifferenza testarda Shino lucidava caparbio le sue armi, quei piccoli pezzi di metallo che teneva nelle tasche e non usava praticamente mai, preferendo, come ogni degno membro del Clan, al contatto fisico un attacco decisamente a lunga distanza calibrando sciami e sciami d’insetti. In un sol punto, quei gesti parevano agli occhi di Rei l’esplicazione del desiderio di Shino di non dargli la benché minima soddisfazione da parte sua, manco nel concedergli un briciolo d’attenzione.
Ogni tanto sbuffava, questo era vero, ogni tanto dava segno di averlo visto, ma questo non faceva altro che aumentare l’irritazione nel cugino dal momento che, nonostante tutto, i suoi gesti continuavano a escluderlo da ogni qualsivoglia partecipazione.
E Rei certo non era abituato a questa poca considerazione, dal momento che viveva praticamente in simbiosi con sua sorella e dava e riceveva un’attenzione che sfiorava quasi la venerazione da quella simpatica e amorevole ragazza.
Non capiva come mai Shino si intestardisse così tanto nel resistergli.
Ma certo lui non avrebbe demorso tanto facilmente, dimostrando al mondo intero e al piccolo Entomologo per primo quanto la sua testardaggine potesse vincere qualsiasi cosa, anche l’indifferenza imposta tipica degli Aburame.
Nel silenzio della cameretta personale del ragazzo più giovane, seduti entrambi sul morbido tappeto del pavimento, Rei e Shino se ne stavano l’uno di fronte all’altro, nel più completo silenzio.
Quando però sul viso furbo del cugino comparve un piccolo sorriso sornione, combattivo più che mai, pur non dandolo a vedere, Shino fu preso da un panico non indifferente. Vide con la coda dell’occhio lo sguardo azzurro dell’altro, incorniciato da quegli occhiali spaventosamente vistosi, dall’improbabile forma ad ali di farfalla, farsi decisamente più acceso e vispo.
Rei si sporse in avanti, sorridendogli benevolo, e gattonò vicino a lui, fissando con finto interesse le sue mani e gli oggetti con cui stava lavorando. Avvicinò il viso a questi, incredibilmente incuriosito.
-Certo che sei proprio meticoloso, cugino… sono quasi due ore che stai lucidando questo kunai…-
Il viso ruotò a una velocità incredibile, facendo sì che gli occhi celati di Shino non potessero scappare al suo sguardo blu magnetico.
-Quanta dedizione per un arnese tanto inutile…-
Shino restò assolutamente immobile nella sua posizione, scordandosi per qualche istante di fiatare. Avere Rei così maledettamente vicino a sé, che lo fissava a quella maniera tanto insistente, disturbava alquanto la sua sottile psiche fin troppo razionale. La mano, che s’era giustamente fermata sopra la piccola arma, riprese il suo lavoro nel momento in cui Shino recuperò la sua ragione, borbottando sommesso.
-E’ bene tenersi sempre pronti, per ogni evenienza…-
Rei sorrise, allontanandosi di poco.
Strisciò alle sue spalle, arrivando così tanto vicino al corpo dell’altro che Shino ebbe quasi la tentazione di spostarsi da lì onde evitare qualsiasi contatto un poco più profondo. Lo spaventava, Rei, quando cominciava a fare i suoi sporchi giochetti.
Ma la cosa che lo paralizzò più di tutte fu la voce calda che sentì soffiata nel proprio orecchio, maledettamente sensuale ed accattivante.
-Guarda che ti è sfuggito un punto…-
Le mani che gentili lo afferrarono per i polsi fecero tremare tutte le sue braccia fino a scuotere i nervi dell’intera colonna vertebrale, mentre veniva guidato sopra un punto vagamente opaco del manico del suo kunai.
Sentì chiaramente le labbra del cugino piegarsi in un sorriso vittorioso contro la pelle del suo collo, mentre lo lasciava andare.
Grugnì di fastidio, dando violenza ai propri gesti meccanici.
Pensare ad altro, doveva pensare ad altro, onde non sentire, non sentire assolutamente il fiato caldo di Rei sul suo povero collo.
Con gli occhi fissi sull’arnese, Shino pensò all’imminente missione del giorno dopo, alla fatica che lo aspettava con i suoi compagni, ai suoi compagni stessi che contavano sulla sua meticolosità e sulla sua bravura, a quanto fossero belle quelle dita che lo accarezzavano sulla spalla…
L’Aburame spalancò gli occhi per poi voltarsi irato verso il ragazzo dietro di lui.
-Mi stai distraendo, Rei…-
La mano del cugino si allontanò veloce, mentre un’altra piccola vittoria gli veniva assegnata.
-Oh, ma allora l’hai ancora la lingua! Pensavo te l’avesse mangiata qualcuno…-
Quel sorriso, quel maledetto sorriso vittorioso era peggio di qualsiasi occhiale scuro, peggio di qualsiasi silenzio ostinato. La barriera che innalzava era davvero insuperabile, persino per un Aburame, persino per uno della sua stessa razza.
Senza dire una sola parola a riguardo, Shino tornò mesto al suo lavoro, sotto lo sguardo divertito dell’altro.
Ma se la vittoria non era assolutamente schiacciante, per Rei non valeva neppure la pena averla. Per questo non aveva pietà per i propri nemici, per questo metteva un pizzico irrinunciabile di sadismo in ogni singola cosa che faceva, persino nel torturare psicologicamente il proprio cugino minore.
Sbuffò sonoramente, prima di guardare fuori dalla piccola finestra della stanza che dava all’esterno.
-Oggi è decisamente…-
Fece una pausa, tanto per accorgersi del rallentamento nel ritmo delle mani di Shino, segno palese dell’avvenuta cattura di quell’attenzione tanto sostenuta.
Sorrise ancora, prima di continuare.
-… una bella giornata. E’ davvero un peccato costringersi in casa, non ti pare Shino?-
Il suo viso si fece avanti, così che gli occhi penetranti potessero tranquillamente fissare l’altro in faccia, procurandogli non pochi movimenti contradditori interiori.
Alla fine il piccolo Aburame riuscì a bofonchiare.
-Nessuno ti obbliga a fare qualcosa che non desideri…-
Il sorriso sul viso di Rei si allargò considerevolmente, mentre si avvicinava di soppiatto a quello dell’altro.
-Sagge parole…-
E prima che Shino potesse fare qualcosa per allontanarlo, Rei aveva già le proprie labbra premute sulle sue, in un dolce bacio a stampo. Ma subito si staccò da lui, senza dargli la possibilità di decidere se arrendersi oppure porre una strenua resistenza, tanto da lasciarlo completamente di stucco e con una buffissima espressione sul viso.
Sghignazzò sommessamente a quella vista, provocando un ben noto moto di orgoglio da parte dell’altro.
Il fatto che Shino nascondesse la propria indole passionale in modi di stizza e permalosità fin troppo evidenti era palese a chiunque, a Konoha, ma Rei non poteva rinunciare a vederlo a quella maniera, così caparbiamente bambino nei suoi gesti irritati e assolutamente genuini. Si divertiva da matti ad irritarlo, decisamente sì.
Specie considerando che poi sapeva come consolarlo
Lo prese di nuovo alla sprovvista, o almeno il gioco delle parti era tale se il gesto da lui compiuto riservava alla parte lesa il sospetto del dubbio e della possibilità, così da godersene la bontà intrinseca.
Preso tra le sue braccia, il mento poggiato sulla sua spalla, Shino si irrigidì non poco a quel contatto non così desiderato, ponendo una resistenza vana e assolutamente priva di ogni fondamento che non fosse il mero orgoglio.
Ma la pacatezza di quel contatto intimo, così come l’espressione calma e rilassata del viso di Rei e, non indifferente, il fatto che la sua schiena aderisse completamente al petto del cugino, fecero capitolare dopo qualche minuto il caparbio Shino, che si rilassò, poco alla volta, lasciandosi avvolgere da quel calore inebriante.
-Se magari fossi meno insistente…-
-Se magari fossi meno refrattario…-
Un bacio leggero schioccò sul collo latteo del ragazzo, seguito da una fila di innumerevoli suoi compagni.
-Sei particolarmente fastidioso, alle volte…-
-Tu fin troppo cocciuto, se è per questo…-
La mascella fu presa d’assalto dalla lingua calda e umida di saliva, che arrochì in maniera considerevole la voce del giovane Aburame, mentre il suo fiato diveniva sempre più accelerato.
Maledetta testardaggine…
-Invece di sprecare tempo, potrei fare qualcosa di utile per la missione di domani…
-Invece di sprecare tempo, avremmo già potuto essere occupati in faccende ben più piacevoli…-
E non gli fece rispondere altra cosa, perché volse gentilmente il suo viso con la mano e lo baciò, di nuovo, sulle labbra, zittendolo definitivamente. Ma questa volta non si fermò al semplice contatto, non si accontentò di sentirne solo vagamente il sapore.
Fece scivolare la lingua tra le labbra, andando a leccare i contorni della sua bocca, riuscendo ad entrarvi senza alcun problema. Sentì la sua lingua andargli incontro, un poco timorosa, un poco ancora ritrosa nonostante tutto, lasciandosi accarezzare e coccolare docilmente, senza porre alcuna resistenza.
Rei fu estasiato nel sentirsi omaggiare da timidi, discreti gemiti che fuoriuscivano dalla gola del cugino, quasi riottoso nel concedersi troppo. A questo scopo, per non sentire quei muscoli tesi sotto di sé, fece scivolare la mano sul petto ancora fasciato dalla pesante felpa nera, pian piano, facendo sentire il suo tocco, gravando sulla stoffa perché la pelle percepisse la sua presenza.
In basso, sempre più in basso, fino a sentire il chiaro sussulto del più giovane tra le proprie braccia quando le sue dita arrivarono finalmente alla meta, accarezzando con gentilezza estenuante, con leggerezza sadica il sesso gonfio e caldo ben evidente nei suoi pantaloni.
Shino gemette, scordandosi l’indifferenza tanto cara ad ogni Aburame, stringendo in maniera quasi ansiosa la propria mano al polso di Rei. Non per fermarlo, certo che no, non in quel frangente, non avrebbe mai osato, ma per ricordargli che il corpo era ben dotato di un’anima racchiusa in sé, per cui di non far tanto il sadico e di spicciarsi.
Rei sorrise a questa reazione così esagitata, andando incontro alle esigenze del suo buon cugino con una pietà degna della più caritatevole delle persone su questa terra.

E lo sentì gemere, eccome se lo sentì.
Lo sentì tra le sue mani diventare gelatina molle, carne tremante e bollente, mentre la gola invocava il suo nome con preghiere accorate, con voce vibrante di gioia, di puro piacere.
Lo sentì scosso dalla libidine pura, sotto di lui, mentre lo avvolgeva con il suo calore fuorviante, mentre gli urlava nelle orecchie riempiendole della propria voce, drogandolo con la propria voce, perché niente a quel punto più sentiva, più importava.
Con gli occhiali dimenticati in un angolo della stanza, il sapore di quel corpo scivolava sulla sua lingua fino ad entrare nella sua stessa essenza, fino a divenire parte del suo stesso corpo.
E la dualità si fuse nuovamente nella perfezione dell’essere unico.

Shino si sistemò la felpa sulle spalle, reprimendo così i brividi di freddo leggeri che lo scuotevano.
Rei, ancora sdraiato sul tappeto, lo guardava con un sorriso soddisfatissimo sul volto mentre l’altro tentava, ancora una volta, di sfoggiare un’indifferenza completa e duratura, impossibile da scalfire, nei suoi confronti.
Quanto era affascinante, quel bimbo…
Si stirò i muscoli delle braccia, allungandole in aria, sospirando rumorosamente.
-Uhm…-
Shino non disse nulla, riprendendo il suo lavoro lì dove l’aveva lasciato. Aveva perso fin troppo tempo nell’assecondare le strane voglie del cugino, e non aveva intenzione di continuare a farlo.
Prese il suo kunai, prese lo straccio e cominciò a strofinare come se nulla fosse accaduto.
L’altro ragazzo lo guardò per qualche secondo prima di rotolare verso di lui con l’ennesimo sorriso sornione in faccia.
Gli prese velocemente le mani, fermandolo lì dove l’aveva catturato, e alzato il viso a livello di quello di Shino, sibilò sensuale.
-Se non ti era bastato, bastava che me lo dicessi…-
E ancora prima che Shino potesse far valere la sua aria sostenuta, il suo cipiglio irremovibile, la sua bocca veniva già zittita in maniera perentoria dalla volontà intransigente di Rei.
Non che questo, in fondo, all’Entomologo spiacesse poi così tanto…



Ecco il mio ennesimo sclero xD
La coppia ReiShino ormai sta diventando un qualcosa di classico, considerando la mia voglia assolutamente volubile xD
Tanto per chiarirci, il titolo si riferisce all'inconsistenza della risoluzione di Shino, ai suoi VANI tentativi di resistere al cugino.
A Red, come sempre ^^
Spero vi siate divertiti e abbiate passato un buon quarto d'ora ^^
Alla prossima ^^
   
 
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