Questa storia è stata scritta durante la challenge Due ore, quattro prompt (November Trash edition) del forum Ferisce più la penna.
Prompt: Solo all’ospedale è legale tenere la gente in ostaggio
Tony Stark era seduto al tavolo del salotto per fare colazione, una tazza di caffè in mano e l’ologramma di uno schermo davanti a lui dove scorrevano le ultime notizie pubblicate dai maggiori media del Paese.
Pepper appena lo vide lo rimproverò dicendo che nelle sue condizioni gli faceva male il caffè, e soprattutto che doveva stare a riposo invece di stressarsi guardando i notiziari.
“Tesoro, solo all’ospedale è legale tenere la gente in ostaggio! E siccome ora per fortuna non ci sono più, vorrei un pochino tornare alla mia normale vita di tutti i giorni!” sbuffò Tony, esasperato dalle morbose attenzioni della moglie.
“Ti devo forse ricordare che dopo lo schiocco con il Guanto dell’Infinito pensavamo che fossi morto? E dopo invece sei rimasto in coma per più di un mese?”
Tony a quel punto fece un sorriso indulgente a Pepper. In fin dei conti aveva ragione a preoccuparsi, ma era più forte di lui, stare completamente a riposo lo annoiava a morte!
“Va bene, hai ragione… però dammi tregua! Facciamo così, io la smetto di guardare le notizie, però in cambio te oggi torni a lavorare in ufficio invece che in smart, e stasera ti concederò di farmi da infermiera…” Lo sguardo ammiccante lasciava ben pochi dubbi su quali fossero le cure che desiderava.
“Certo che sei tremendo! Manco salvare l’Universo ti ha fatto calmare un po’!”
Tony rise alla risposta della moglie e la strinse a sé.
“È per questo che mi ami…” sussurrò contro le sue labbra.
Lei lo spinse via in modo giocoso, ma stando ben attenta a non toccare il braccio gravemente ferito che stava iniziando con lentezza a guarire.
“Non cambierai mai eh! Comunque ora devo andare, prima di fare tardi, visto che qualcuno mi ha sottilmente obbligata a tornare in ufficio! Quanto alle cure non saprei… non hai appena detto di essere stanco di tutte queste attenzioni?”
Prima che Tony potesse ribattere, Peppe lo zittì con un bacio per poi salutarlo definitivamente, mentre tutti e due sorridevano ancora.
Angolino dell’autrice
Per la serie “io e i titoli abbiamo un rapporto molto complicato”, questa flash è rimasta seppellita per mesi nel mio computer per colpa di un titolo che non voleva farsi trovare! xD Il tempo passa, l’idea non arriva, poi mi sono dedicata ad altro e ormai mi ero praticamente dimenticata di questa cosetta… nei giorni scorsi l’ho rivista per caso e l’idea è arrivata così dal nulla. E visto che partecipa a una challenge trash, il titolo non fa eccezione, rivisitando la famosissima frase “Questa casa non è un albergo!”
Alla prossima!
Barby