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Autore: Nejiko    21/09/2009    6 recensioni
"Forse ho sbagliato tutto.
Forse non l’ho nemmeno fatto per te.
Forse ero solo insicuro o, più semplicemente, non volevo essere un banale rimpiazzo.
No, non è stato l’Amore a guidare il mio kunai.
Forse era solo Gelosia."
Si tratta di una What if in cui Sasuke, dopo essere stato soccorso dai ninja di Konoha al termine della battaglia con Itachi, viene riportato al Villaggio della Foglia. Il suo ritorno muta irreparabilmente il rapporto che si è creato fra Naruto e Sai, portando quest’ultimo a prendere una decisione estrema e irrazionale. Forse Sai risulterà un po’ OOC, ma in fondo la gelosia rende tutti un po’ pazzi.
Seconda classificata a pari merito al seconda edizione del contest "Le Parole Che Non ti Ho Detto" indetto da oKelio e vincitrice del premio Angst.
Genere: Triste, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Narusai

Non posso che essere soddisfatta del mio secondo posto a pari merito con Princess Hina e, ancor di più, del premio Angst.

Ringrazio la nostra giudice, oKelio, per la puntualità e la precisione nei giudizi, e mi complimento con tutte le altre partecipanti.

 

Link al contest: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8685860&p=1

 

Note autore: Si tratta di una What if in cui Sasuke, dopo essere stato soccorso dai ninja di Konoha al termine della battaglia con Itachi, viene riportato al Villaggio della Foglia. Il suo ritorno muta irreparabilmente il rapporto che si è creato fra Naruto e Sai, portando quest’ultimo a prendere una decisione estrema e irrazionale. Forse Sai risulterà un po’ OOC, ma in fondo la gelosia rende tutti un po’ pazzi.

 

 

Buona lettura^^

 

 

 


 

 

 

 


 

 

 

La gelosia si nutre di sospetti, e si trasforma in furia o

muore nel momento in cui il sospetto si tramuta in certezza.

(François de La Rochefoucauld)

 

 

Non è stato così difficile riuscire ad entrare, per uno come me è stato un gioco da ragazzi.

Konoha riposa tranquilla, le strade deserte e debolmente illuminate dall’ultimo quarto di luna hanno celato i miei passi.

Fuggire nella cuore della notte, abbandonare il nostro letto e giungere sin qui, davanti alla sua finestra, per introdurmi come un ladro nella sua stanza approfittando dell’oscurità; perché non posso far altro che disprezzarlo? Cosa scalda il mio animo ogni volta che si parla di lui? Quando tu parli di lui…

La mia mano afferra il kunai, si muove come se seguisse un automatismo.

Avrei dovuto farlo tempo fa…

 

La lama scende lentamente nella carne; attraversa la pelle, trapassa i muscoli, cercando di raggiungere il suo obbiettivo.
L'odore acre del sangue sale lungo le narici, scendere fino in gola, impregnandola con il suo retrogusto metallico.

  

Quante volte il mio kunai ha stroncato le vite dei miei nemici lasciandomi impassibile.
Non conoscevo ne pietà ne rimorso, mi era stata insegnata unicamente l’obbedienza.
Ma ora è tutto diverso, molto diverso...

E’ merito tuo, Naruto.

Non sono più quello che ti osservava con sufficienza, ritenendoti un inetto. Non ho dimenticato l’espressione collerica dipinta sul tuo volto nel giorno del nostro primo incontro: non sopportavi che prendessi il suo posto ed io non capivo perché dovessi dannarti l'anima per un traditore, una minaccia per il villaggio che vuoi proteggere.   

Ho sostenuto il tuo sguardo carico di rabbia e disprezzo, ricambiandolo con la totale inespressività del mio volto, con sorrisi fasulli capaci unicamente di accrescere l'evidente odio nei miei confronti.

A quel tempo non conoscevo nulla di te, del tuo passato, di quel tuo legame così dannatamente importante e profondo; ad essere sincero nemmeno m'interessava. Nulla mi legava a te, solo la necessità di infiltrarmi fra voi per poter eseguire con successo la missione affidatami dal mio signore.

Tradire la vostra fiducia, se così si poteva definire il rapporto che ci univa, non mi costò nulla; avrei raggiunto il mio scopo senza alcun rimorso, senza esitazione, avrei ucciso Sasuke Uchiha.

Ne ero certo, almeno sino al tuo arrivo... 

Non posso dimenticare la rabbia con cui stringesti la mia felpa e il disprezzo con il quale mi fissasti una volta raggiunto il covo di Orochimaru. Neppure davanti alla palese verità, quando ti dissi che a Sasuke non importava nulla di te, smettesti di credere che, in qualche modo, l’avresti salvato. Avresti affrontato il Sannin rischiando la tua vita per la sua nonostante tutto.

E’ stato proprio quel tuo ostinato desiderio, quella tua incomprensibile cieca speranza, ad incuriosirmi.
Per uno come me a cui è stata tolta per anni la possibilità di provare qualsiasi emozione, persino il dolore per la morte di colui che considerava un fratello, comprendere un sentimento così radicato, così vivo e sentito, era impossibile. Per questo desiderai vedere con i miei stessi occhi quel legame: volevo capire, ne sentivo la necessità. 
Quel giorno mi fidai di te, di quel tuo sorriso sincero, così contagioso da farmi riscoprire il mio. Per te, per quel calore che solo tu sai trasmettere, per la prima volta nella mia vita tradii il credo ninja a cui ero stato  rigidamente educato. Per quegli intricati cunicoli ti aiutai a cercare il giovane Uchiha, mettendo da parte la mia missione e ricavandone unicamente quel suo bieco tentativo d'ucciderti. Se non l'avessimo fermato, probabilmente sarebbe andato sino in fondo, ti avrebbe ammazzato senza alcun rimorso. 
Sapevo che sarebbe finita così, lui non ti merita, non ti ha mai meritato.

Per questo sono qui, per proteggerti. Metterò fine alla tua sofferenza, alla mia sofferenza.

 

La lama scende, mentre la luce della Luna illumina a malapena la stanza.

La macchia scarlatta si spande sul candido lenzuolo di lino portandosi via con sé la sua vita.

La mia mano è ferma.


Nonostante il suo sguardo gelido e quelle parole taglienti, hai continuato a lottare per lui; non ti sei mai fermato, impegnando tutto te stesso in quella disperata ricerca, in quell'incessante tentativo di mantenere fede ad una promessa forse troppo grande perfino per te. Definisci “amico” chi ha cercato di strapparti la vita per capriccio, ma com’è possibile che questa sia amicizia?

Che cosa ti lega realmente a lui? Cosa?

Ora mi chiedo come mai non ho trovato dentro di me il coraggio di porti questa domanda; forse perché in cuor mio la risposta è sempre stata così evidente da essere temuta, rimossa, intenzionalmente ignorata.

Credo ci sia una linea sottile che divide l’amicizia dall’amore, ed io l’ho imparato sulla mia pelle.
Da quando sei entrato nella mia vita ho cercato in tutti i modi di sopperire alle innegabili carenze comunicative e relazionali dovute ai lunghi anni trascorsi nella Radice, ma ciò che s'impara sui libri non sempre corrisponde alla realtà. Stando al tuo fianco ho capito che non è possibile sintetizzare il significato di sentimenti ed emozioni usando semplici parole, non ne esistono di adatte per descrivere ciò che l’animo umano può provare in determinate situazioni. Non è facile esprimere ciò che ci lega a chi ci sta accanto e, spesso, l’amore può essere mascherato inconsciamente dietro all’amicizia. Forse per troppo pudore, forse perché si teme di sbagliare, di poter rovinare un rapporto costruito con fatica, e chi può saperlo meglio di me.

 

Sento il suo battito rallentare, divenire flebile.

Lentamente la sua vita si spegne.

Non capirai mai il perché delle mie azioni, mi odierai.

 

Quei baci dal sapore alcolico, quei gemiti prima sommessi e poi lasciati liberi di esprimere ogni nostro lussurioso desiderio, le tue unghie sulla mia schiena e quel dolce sussurro “resta”; tutto sembrava così surreale. Quella sera ho creduto che fosse solo un sogno, creato ad arte dalla quantità di sakè bevuto in compagnia per festeggiare la missione conclusa. Solo quando il sole, entrando delicatamente dalla finestra socchiusa, ha illuminato il letto disfatto obbligandomi a dischiudere gli occhi, solo allora, vedendoti steso al mio fianco coperto unicamente dal lenzuolo ed osservando le mie mani cingerti ancora i fianchi, mi resi conto che era successo veramente. Quella fu la prima volta in cui ammisi a me stesso di desiderarti. Quella mattina, disteso nel tuo letto, sentendo il calore del tuo corpo dolcemente appoggiato al mio, respirando a fondo il profumo della tua pelle, capii l’abissale ma sottile differenza fra amicizia e amore.

Ho sempre creduto fosse la prima ad unirmi a te, invece…

Attesi quasi con paura che ti svegliassi, credendo che quell’attimo di felicità potesse evaporare insieme all’alcool della sera prima. Che sciocco, avevo già paura di perderti. Fortunatamente i miei timori si dimostrarono infondati, quel bacio a fior di labbra che mi donasti al tuo risveglio cancellò ogni mio dubbio.

Fino a pochi giorni fa ho creduto che i miei sentimenti fossero corrisposti, tutto sembrava confermarlo: le successive notti di passione, i baci furtivi scambiati durante le missioni lontano da occhi indiscreti, i tuoi sorrisi, i nostri sguardi, tutto sembrava così dannatamente perfetto.

Ho assaporato la felicità, ho sfiorato il cielo con un dito, ma si sa, più si sale in alto, più è doloroso l’impatto quando si devono fare i conti con la dura realtà.

 

Riconosco i tuoi passi alle mie spalle, non ho bisogno di voltarmi per avvertire il tuo disprezzo.

Non credevo d’essere scoperto, non ora, con le mani ancora sporche del suo sangue.

Avverto un dolore lancinante al’addome, le mie gambe tremano.

I miei occhi sbarrati incrociano i tuoi, le tue pupille scarlatte e cariche di odio, gli occhi della Volpe.

Ecco la risposta che aspettavo.

 

Da quando lui è riapparso, da quando Sasuke è tornato a Konoha, tu sei cambiato.

Ferito, bisognoso di cure, solo; lui ha catalizzato ogni tua attenzione. Me ne sono reso conto fin da subito, da quando lo trovammo steso al fianco del cadavere del fratello. I tuoi occhi si sono illuminati come non mai quando Sakura ci confermò la presenza del battito cardiaco. Lui era lì, vivo, sarebbe tornato da te; ciò per cui avevi lottato incessantemente per anni si stava realizzando.

Incredulo, lo sollevasti con infinita dolcezza, stringendo il suo corpo in un caldo abbraccio, lasciando finalmente libere quelle lacrime di gioia conservate da troppo tempo.

Tutto mentre alle tue spalle io vedevo il mio mondo crollare, infrangersi in mille pezzi sotto la forza di quel dannatissimo legame.

Senza dire una parola, ancora incosciente, lui ci stava già separando.

Da suo ritrovamento sono passati solo alcuni giorni ma tutto è stato irrimediabilmente stravolto.

Nonostante mi sforzi di sorridere come se nulla fosse cambiato, sto male.

Mi rendo conto che continui a stare con me, ma il tuo cuore è con lui: ogni secondo del giorno, i tuoi pensieri sono rivolti a Sasuke, persino mentre mi baci desideri lui. Lo sento, non sono uno stolto.

Ogni giorno entri in questa stanza d’ospedale, sorridi e soffri per lui, i tuoi occhi si illuminano quando incrociano i suoi più di quanto non facciano quando si posano su di me.

Non posso più ignorare l’evidenza anche se mi fa male doverlo ammettere: non è certamente l’amicizia ad unirti a Sasuke.

Eppure lui non è cambiato, è freddo e distaccato, ti tratta come se fossi un idiota…

No, lui non ti merita!

Per questo sono qui, per impedirgli di farti nuovamente del male.

 

Sento la ferita bruciare, le mie gambe vacillano.

Il sapore del sangue in gola si fa sempre più forte.

Questa volta è la tua mano ad essere ferma, mentre spinge con forza la lama.

 

Anche se non te l’ho mai detto esplicitamente Naruto, io ti amo e per questo non voglio che tu soffra, soprattutto lui. Vorrei dirtelo ora ma non ne ho la forza, il sangue blocca persino i miei respiri.

Non sono come lui, non ti farei mai del male, anche se ora non riusciresti a credermi.

Vorrei che sapessi perché l’ho fatto, vorrei poterti spiegare, ma la vista si offusca e i contorni del tuo volto si fanno sempre più imprecisi.

Lentamente mi accascio, percependo a malapena il tuo interrogativo.

“Perché?” Mi domandi, mentre ancora mi fissi con quegli occhi insanguinati mantenendoti a distanza.

Potrei darti diverse risposte, tutte sincere: perché ti amo, perché non voglio perderti, non per lui, perché senza di te io sarei ancora un fantasma; ma tutto ciò che esce dalle mie labbra è un inutile “Perdonami”.

I tuoi occhi mutano colore, tornando di quel meraviglioso azzurro cielo, li vedo inumidirsi, velarsi di lacrime. Ti chini su di me e, per l’ultima volta, mi concedi il calore del tuo abbraccio.

Le mie palpebre si chiudono lentamente nonostante i miei sforzi per restare sveglio.

La morte sopraggiunge, privandomi per sempre della possibilità di spiegarti ogni cosa.

 

 

Forse ho sbagliato tutto.

Forse non l’ho nemmeno fatto per te.

Forse ero solo insicuro o, più semplicemente, non volevo essere  un banale rimpiazzo.

No, non è stato l’Amore a guidare il mio kunai.

Forse era solo Gelosia.

 

Perdonami Naruto.

 

 


 

 

(secondo posto parimerito)
<< Gelosia >> di neji4ever


Livello ortografico + Lessico : 9.5(10) Ottimo lessico, solo qualche errorino di distrazione, niente di grave che non possa essere risolto con una bella rilettura.
Trama (come sarà strutturata) : 9.8(10) Un po’ di confusione tra i pensieri e le azioni di Sai, ma credo che tutto sommato la fic sia strutturata più tosto bene, e malgrado i pensieri e le azioni mi abbiano arrecato come già detto un po’ di confusione mi hanno al contempo affascinato.
Originalità : 5(5) Il SaiNaru si sta espandendo, ma non ho mai letto di un Sai così ossessionato, così geloso, appunto, da arrecare morte a qualcuno di caro a Naruto.
Caratterizzazione dei personaggi : 4.5(5) Anche se c’è lo vedo, nel carattere di Sai purtroppo non abbiamo mai visto la gelosia (almeno fino ad ora) e Naruto mi è sembrato un pochino troppo affrettato nel dar morte a qualcuno che dice di amare, o comunque che ritiene importante.
Attinenza alla traccia :5 (5) Anche tu hai centrato in pieno ciò che volevo.
Gradimento personale : 1.8(2) Una fic che ho adorato, nella follia del gesto estremo di Sai e in quell’ultimo abbraccio di Naruto. L’ho detto? Inizio ad amare questa coppia! Ma Sai lo vedrò sempre e solo con Sakura, temo.
Giudizio della giudice : Pur essendo una novizia nell’arte dello yaoi (concedimelo, dopo tutte le ore passate a discuterne con la collega ho iniziato a seguire la filosofia dello yaonesimo anch’io xD) ti sei cimentata benissimo con questa coppia, se pur ne hai alterato un po’ i caratteri esasperandoli forse. Eppure li ho trovati perfetti, dolci malgrado il gesto. Brava!

Totale : 35.6 (37)

 


 

Un grazie di cuore a chi ha letto e, soprattutto, a chi spenderà due secondi del suo tempo per lasciarmi un commento XD

Alla prossima^^

 

Nejiko

 

 

 

 

 

 

 

 

 


   
 
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