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Autore: Aribrus    20/08/2024    0 recensioni
ATTENZIONE - QUESTA STORIA E' IL SEQUEL DI "TERZA STAGIONE" ; VI CONSIGLIO DI LEGGERE PRIMA QUELLA
Il mattino successivo Aziraphal era raggiante e cercava disperatamente di non abbagliare tutti con la sua luce accecante.
Faceva il possibile per non essere così euforico e per ragionare razionalmente.
Cercava anche di guardare i lati negativi e concentrarsi su di essi, cosa già difficile per una natura angelica tanto ottimista, quanto ricolma di fede.
Pensò al fatto che il matrimonio con Crowley voleva dire vivere ancora una cinquantina d'anni, con un po' di fortuna e poi morire, non necessariamente insieme e poi separarsi per l'eternità.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Belzebù, Crowley, Gabriele, Lucifero/Satana
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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ATTENZIONE - QUESTA STORIA Eì IL SEQUEL DI "TERZA STAGIONE" , VI CONSIGLIO DI LEGGERE PRIMA QUELLA




Capitolo primo:


Il mattino successivo Aziraphale era raggiante e cercava disperatamente di non abbagliare tutti con la sua luce accecante. 

Faceva il possibile per non essere così euforico e per ragionare razionalmente. 

Cercava anche di guardare i lati negativi e concentrarsi su di essi, cosa già difficile per una natura angelica tanto ottimista, quanto ricolma di fede.

Pensò al fatto che il matrimonio con Crowley voleva dire vivere ancora una cinquantina d'anni, con un po' di fortuna, poi morire, non necessariamente insieme e poi separarsi per l'eternità.

Il destino degli umani era difficile da concepire per due creature immortali, almeno per lui.

Crowley, invece, gli sembrava del tutto immune a questi pensieri. Era allegro e vivace, più di quanto l'Arcangelo l'avesse mai visto in 6000 anni e non sembrava risentire delle conseguenze della loro scelta.

Parlava e rispondeva usando frasi intere, anziché suoni onomatopeici o monosillabi e sorrideva - oh quanto adorava vederlo sorridere - ogni volta che lo sguardo si posava su di lui.

Crowley era sempre stato più propenso al Carpe Diem, non si poneva troppe domande e non faceva troppi sogni ad occhi aperti sul futuro. Era più il tipo che un futuro non lo sperava proprio. Vivere nel presente, cogliere l'attimo, ecco qual era l'istinto del demone. 

Salvo quando si trattava di Aziraphale.

Allora la paura di sbagliare, o di compromettere l'amicizia, o addirittura lo stato angelico del suo amore lo frenava, lo aveva bloccato per 6000 anni e solo ultimamente si era liberato di quell'ansia, fino al punto da essere felice di rinunciare all'eternità.

Forse aveva un'idea un po' romantica dell'essere mortale. Probabilmente s'immaginava una morte rapida, magari durante il sonno, abbracciato al suo Angelo. Non aveva mai messo in conto eventuali malattie, sofferenza, cura e forse anche agonia, né aveva messo in conto il fatto che uno avrebbe potuto sopravvivere all'altro ancora parecchi anni. E se mai fosse stato lui?  

Come sarebbe sopravvissuto negli ultimi tempi senza Aziraphale? E se si fosse ammalato? Come avrebbe sostenuto il peso del suo dolore?

Così, come se lo specchio negli occhi del suo Angelo, pure così lucente in quel momento, si fosse fatto più trasparente e Crowley riuscisse a leggervi i suoi stessi pensieri, neppure ancora formulati, prese le mani di Aziraphale, le tenne strette chiedendogli:
"Angelo, sei davvero pronto a rinunciare a tutto ciò che sei, che siamo? Potremmo non vivere ancora molto a lungo, non è detto che saremo sempre in salute e io sono un disastro come infermiera, ti avverto." proseguì il demone con un'ombra sul viso, cercando di sdrammatizzare.

"Questo vuole sottintendere che sarò io il primo ad ammalarmi?" chiese l'Arcangelo piccato.
"Beh..., sei più vecchio tu" fece spallucce Crowley.
"Di soli tre anni, mio caro e t'informo che godo di ottima salute" comunicò Aziraphale secco.
Poi il suo tono si ammorbidì e guardando il demone, soggiunse 
"Non sarai tu ad avere paura Crowley?"
"Certo che ho paura Angelo! Come puoi pensare che non mi faccia impazzire l'idea di vederti star male o di perderti prima di essere io ad andarmene? Paura è dire poco." 

Crowley si  mise le mani tra i capelli e scosse il capo.

"Hai cambiato idea?" gli chiese Aziraphale serio. 
"Perché se hai cambiato idea, dimmelo prima che inizi a programmare le nozze e spedire inviti" soggiunse fissandolo.
Crowley alzò il capo e lo guardò a sua volta.
"Angelo non dirmi che non ti ha mai sfiorato il pensiero, non dirmi che non temi l'ignoto, in questo destino così breve che ci resta." gemette.
"certo, mio caro. In realtà ci penso da quando abbiamo stabilito questa regola per tutti." 

l'Arcangelo si alzò, andando in cucina a bollire l'acqua per sé e mettere su un caffè sestuplice per Crowley,

"A questo proposito, tesoro, ti consiglio di goderti tutte le cuccume di caffè e le bottiglie di vino che desideri adesso, finché sei scapolo, perché dopo il matrimonio dovrai attenerti alle dosi che gli umani possono sopportare, giusto per evitare una trombosi o un'epatite."

Detto questo, l'Arcangelo gli carezzò dolcemente il mento e sollevatogli il viso lo baciò in modo languido e goloso.

"Angelo stai usando il bastone e la carota??" gli chiese Crowley irritato ed eccitato contemporaneamente.

Aziraphale sogghignò, lo prese per le spalle e, dopo avergli sfilato gli occhiali, infilò gli occhi nei suoi, anche se diversamente da come aveva fatto prima con la lingua.

"Crowley, ho scelto te e, credimi, continuerò a farlo fino alla fine. Ti amo e non posso pensare a una vita umana senza te, figurati un'eternità"
Il demone sentì uno spiacevolissimo nodo in gola e un ancor più spiacevole sensazione di lacrime imminenti. Cercando di salvare un briciolo di dignità, posò la fronte sulla spalla sinistra di Aziraphale, nascondendosi alla vista e mormorando: 

"Angelo, non posso farcela senza di te, ho il terrore anche solo a pensarci" .
Aziraphale lo strinse con insolito vigore e  carezzandogli la chioma fulva sussurrò
"Preoccupati quando è il momento di farlo, amore, io sono qui ora e non ho intenzione di andarmene presto"
"Ma non puoi saperlo, questo!" disse angosciato Crowley.
"Nessuno lo sa. Gli umani vivono da millenni senza sapere se quello sarà il loro ultimo giorno, eppure lo fanno e riescono anche a vivere vite complete e soddisfacenti, nella maggior parte dei casi. Hanno fede che ci saranno ancora la mattina dopo il risveglio. E fanno bene!
Ma se davvero diventare umano ti spaventa tanto, non dobbiamo sposarci per forza! Sei tu ad avermelo chiesto!!" gli fece notare Aziraphale esasperato.

"Lo so e lo voglio Angelo! Lo voglio da impazzire... ma ho paura di perderti, perché so che non sarò mai pronto per questo." dicendolo Crowley si morse il labbro inferiore e abbassò lo sguardo.

"D'accordo allora ti prometto che non morirò prima di te."
"Come fai a promettere?? Non puoi saperlo!"
"Invece sì! Chiederò un piccolo favore a Muriel."
"Davvero Angelo?" Crowley assunse un'espressione speranzosa.
"Certo! Per lei sarà facile fare in modo che noi si muoia assieme, ma devi comunque ricordare che, dopo il trapasso, saremo di nuovo separati. Per quello non posso fare nulla. Anche se finissi all'inferno non ricorderei chi sei e sarei solo un'anima dannata e non un demone." 

"Non succederà mai Angelo, nessuno merita il Paradiso più di te!" fu il demone a stringerlo stavolta e finì col baciarlo con una passione travolgente, annullando così ogni pensiero di morte, tanto che in pochi minuti erano entrambi di nuovo sdraiati nudi sul letto a gareggiare su chi avrebbe posato più baci sul corpo dell'altro.




N.d.A
rieccomi con la seconda parte della trilogia. Spero vi piaccia. In tal caso , ma anche in caso opposto, saranno graditissime le recensioni.
   
 
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