Aveva alzato lo sguardo verso il cielo, asciugandosi dalla fronte il sudore. Quella giornata si era rivelata inaspettatamente calda. Fin troppo per i suoi gusti. Aveva piovuto molto durante la notte, nulla di nuovo per il clima delle sue terre, ma si era quasi aspettato una giornata altrettanto uggiosa.
Non si era aspettato quel sole caldo e quel cielo così limpido che sembrava quasi disegnato.
Un azzurro così terso che gli faceva venire in mente degli occhi altrettanto limpidi, e si odiava per questo.
Con uno sbuffo aveva abbassato la testa nuovamente alle piante che stava curando. Doveva strappare tutte le erbacce che erano spuntate, non pensare a quegli occhi. Al modo in cui lo guardavano e sembravano mettere a nudo la sua anima. Lo aveva sempre guardato con fin troppa adorazione, cosa che gli dava quasi fastidio.
“Cristo, Arthur. Riprenditi.” Aveva mormorato alzando però nuovamente gli occhi al cielo. Aveva davvero il colore dei suoi occhi. E si era reso conto in quel momento quanto gli mancasse. Erano mesi che non si vedevano. Non avevano avuto tempo, ognuno impegnato sulla propria sponda di quell’enorme stagno. Si erano solo sentiti al telefono, ma non era la stessa cosa. Doveva andare a trovarlo, aveva deciso.