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Autore: hunterd    24/09/2009    7 recensioni
Draco Malfoy ha un migliore amico di cui nessuno conosce l'esistenza, se non i suoi famigliari e la sua cerchia ristretta.
Anche Edward Cullen ha un migliore amico di cui nessuno conosce l'esistenza, se non i suoi famigliari.
Cosa potrebbe succedere se entrambi si affidassero al loro migliore amico per risolvere una questione d'amore?
E se per risolvere tale questione, pensassero che trascorrere una
settimana con l'amata dell'altro potrebbe aiutare?
A dimostrare che esiste qualcuno più orribile di un mago purosangue snob ed egocentrico?
O qualcuno più orribile di un vampiro terribilmente affascinante e pieno di sè?
Riusciranno nel loro progetto?
Cosa dovranno subire rispettivamente le povere Hermione Granger ed Isabella Swan, per mano di questi due pazzi egogentrici, per ricredersi su di loro e poter arrivare ad amarli?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Sabato è giorno di bilanci. Si valuta la settimana appena trascorsa: cosa si è fatto, come lo si è fatto, con chi lo si è fatto. E poi si tirano le somme: ne è valsa la pena? Ha portato il risultato sperato o no? E' una vittoria o una sconfitta?
E se fosse una vittoria... ha vinto la guerra o solo una battaglia? La differenza non è trascurabile... bisogna capire se i due geni si accontenteranno di aver vinto e basta o se lo domanderanno.
Comunque, che lo facciano o meno, la risposta ultima e definitiva arriverà nell'epilogo.
Perchè di una cosa sono sicura... che una storia così doveva avere un degno epilogo.
Quindi con la pubblicazione di questo capitolo sono a -1. E ne sono triste... sempre più triste... mi mancheranno i "miei" due geni.
Buona lettura. A presto.
Besos.
Laura







Per l'ennesima volta aveva provato e per l'ennesima volta non aveva potuto fare altro che constatare che le corde erano legate strettamente.
Maledetto vampiro! Ed aveva ripreso il lungo elenco di torture che avrebbe voluto infliggergli.
Se solo fosse stata in grado di attuarle. Invece era più che mai in balia di quel mostro... e per giunta era sabato.
Come le aveva ricordato al loro risveglio, con un sorriso che era il chiaro specchio di ciò che provava.
Fame, di lei e del suo sangue. Il sorriso soddisfatto di chi era consapevole che non le avrebbe risparmiato nulla.
Di chi non avrebbe fatto sconti.
Aveva provato con rinnovate energie, ma niente. I nodi che aveva fatto non si erano allentati.
L'aveva legata perchè non si fidava di lei. Questa era l'unica magra consolazione. Dopo quello che aveva fatto ieri sera, aveva capito che non era un'umana da sottovalutare.
Nel muoversi la sottoveste che indossava era salita ancora di più. Lasciando quasi in vista anche le culotte che accompagnavano quello striminzito pezzetto di seta nera.
Era tornata a guardare fuori dalla finestra e un brivido l'aveva percorsa.
Immaginava che lo avesse fatto apposta. Dalla posizione in cui era, poteva seguire l'ascesa della luna piena che risplendeva nella notte nera.
Le aveva detto che quando sarebbe giunta a metà del suo percorso, lui sarebbe tornato.
E non mancava poi molto.
Per una volta, nella sua pur movimentata vita accanto ad Harry e Ron, si sentiva prossima alla sconfitta.
Era il momento di riconoscerlo. Ci aveva provato con convinzione tutta settimana, aveva anche avuto un colpo di fortuna ieri sera, riuscendo a lanciare quell'incatesimo sul fuoco... ma era stato l'unico.
Qui, in questa stanza, la magia era tornata a non funzionare.
Tra poco si sarebbe compiuto l'inevitabile. E non ci avrebbe potuto fare nulla. Quel vampiro avrebbe fatto di lei quello che voleva.
La testa le era scivolata tra le braccia legate. E aveva sentito le lacrime iniziare a pungerle le palpebre.
Lei odiava piangere. E aveva pianto poche, pochissime volte.
Quella che ricordava con maggior rabbia era quella in cui per la prima volta era stata chiamata Mezzosangue da Malfoy.
Malfoy... ora il suo pensiero le provocava una strana reazione.
In questa settimana si era resa conto di aver pensato più a lui che non ad Harry o a Ron.
Forse perchè quel vampiro sembrava avercela con lui. Ricordandoglielo continuamente.
E a lei? Cosa era successo in questa settimana?
Perchè quando richiamava l'immagine di Malfoy non sentiva più il bisogno di cancellarla in fretta e furia?
Perchè non aveva più paura di pensare a lui?
Forse perchè stava per essere violentata da un vampiro che avrebbe anche pasteggiato con il suo sangue. E tutto acquisiva un senso diverso.
Ecco, adesso le lacrime c'erano davvero. E non aveva quasi più la forza per trattenerle.
Forse era un bene. Esaurirle ora per non dare la soddisfazione a quel...
SBAM! CRASH!
Un colpo violento e un rumore di vetri infranti l'avevano spinta a sollevare il viso.
E quello che stava vedendo -sempre che non fosse una proiezione della sua fantasia - era qualcosa che aveva del... miracoloso!
Harry era arrivato! Su una scopa, era arrivato da lei! Sfondando la finestra in fondo alla stanza!
Ma quando con un salto, la figura atletica era scesa dalla scopa rimasta a mezz'aria ed il capuccio del mantello era scivolato, la gioia aveva lasciato spazio alla sorpresa. Anzi, ad un vero e proprio stupore.
- Granger, finalmente ti ho trovato!
Malfoy, in tutto il suo metro e ottantacinque, fisico asciutto, capelli biondi ed occhi grigi, era apparso come fanno solo i cavalieri nelle favole!!
Ed aveva anche il mantello... nero... con lo stemma dei Malfoy in bella vista, ora che guardava meglio.
- Forza, non c'è tempo da perdere... qui la magia non funziona...
- Se avesse funzionato, secondo te, starei così ora?
Il suo sguardo non aveva tralasciato neanche un centimetro di tutto quello che non era coperto dal pezzetto di seta. E aveva espresso apprezzamento. Ma non aveva avvertito lo stesso fastidio che le avevano procurato due occhi dorati.
- Neanche adesso, puoi risparmiarmi il tuo sarcasmo?
E' vero, lo aveva apostrofato come avrebbe fatto se fosse stata seduta alla sua scrivania, al Ministero.
E ce ne erano state di occasioni. Ogni volta che si era presentato, lei si era comportata come si era sempre comportata la Hermione Granger ai tempi di Hogwarts, da nemica.
Perchè non aveva ceduto di un millimetro con lui?
Lo aveva fatto con Theodore Nott, con Blaise Zabini... ma con lui,no.
Aveva rimandato al mittente tutti i suoi tentativi di avvicinamento.
- Vuoi liberarmi o vuoi goderti ancora per un pò il panorama?
Lui aveva sorriso, quel sorrisetto che lei conosceva così bene. Qualcosa che le era... familiare.
- Effettivamente... quando mi ricapita un'occasione cosi?!
- Malfoy... vuoi diventare insieme a me, lo spuntino di questi vampiri? Guarda che a quest'ora ti avranno già... annusato!
Una mano era sbucata da sotto il mantello. Impugnava un coltello.
Si era avvicinato, il suo petto a pochi centimetri da lei, per tagliare le corde che la tevano prigioniera. Il suo profumo l'aveva colpita. E si era resa conto di come fosse familiare anche quello.
Poi il coltello aveva reciso le corde e lei si era ritrovata libera.
Si era scostato e l'aveva guardata.
- Proprio tu, dovresti sapere che sono stato in situazioni ben più pericolose...
Poi le aveva teso una mano. Niente a che vedere con un'altra mano che l'aveva invitata a scendere da quello stesso letto.
Questa volta c'erano due occhi grigi a guardarla. E le stavano raccontando tutta un'altra verità.
- E non lascerei mai che fossi proprio tu a pagare delle colpe che non sono tue...
Aveva preso quella mano. Che aveva stretto la sua.
Facendole capire il verso significato di frasi come "sentirsi il cuore in gola", "sentire le gambe molli", "sentire un nodo allo stomaco".
Un ringhio, lontano, ma lo stesso minaccioso, l'aveva spinta verso Malfoy. E aveva spinto anche lui ad agire.
- Andiamo... tieni questo.
Si era tolto il mantello per avvolgervi lei. Aveva richiamato a sè la scopa, impugnandola con forza.
- Sei pronta?
Sapeva del suo odio per il volo... a Hogwarts troppe volte era stato motivo di scherno nei suoi confronti.
Ma ora non ve ne era traccia. Era uno sguardo limpido, quasi comprensivo, quello con cui la guardava.
- Sì.
Era salito prima lui e poi l'aveva invitata a fare altrettanto.
E lei, quasi senza rendersene conto, era salita davanti - non dietro - e si era rifugiata contro il suo torace. Il viso nell'incavo del suo collo.
Si era aspettata la solita frase pungente sul coraggio Grifondoro... invece le aveva fatto semplicemente scivolare un braccio intorno alla vita per tenerla meglio avvinta.
E senza ulteriori indugi erano volati via.
Ad una velocità pazzesca. Che l'aveva spinta ad abbracciarlo più forte. Nascondendo ancora di più il viso.
E lui, in tutta risposta, le aveva fatto sentire una presa più forte. Come a volerle dire che non l'avrebbe mai lasciata andare.
Il freddo penetrava sotto il mantello, eppure una sensazione di calore la stava avvolgendo.
Forse perchè le sue mani stavano registrando la solidità della schiena a cui era aggrappata. O perchè la sua guancia poggiava su di una pelle morbida e profumata.
Si era scostata solo un attimo, per guardare di sfuggita il suo viso. Anche lui l'aveva guardata.
E mai come in quel momento, le era sembrato bello volare.
Così, abbracciata al suo nemico di sempre, occhi negli occhi, l'aria a sferzare entrambi.
E a rendere tutto ancora più magico... e strano, la luna piena, con la sua luce morbida a fare da sfondo.
Quella luna che solo qualche minuto fa le era sembrata nemica, ora le sorrideva amichevolmente, mostrandole la via di casa.


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Non poteva fare a meno di provare. Anche sapendo che quelle corde non avevano ceduto prima e non avrebbero ceduto ora.
Ma la sensazione che il tempo le era nemico, la incalzava a provare lo stesso.
Maledetto! Stava per vincere e questo proprio non poteva accettarlo.
Ma con lui, non aveva funzionato nemmeno ciò che aveva appena scoperto. La sua capacità di utilizzare quella forza che sentiva come una voce, nella sua testa.
Si domandava perchè proprio ora ci era riuscita. Ma non aveva trovato una risposta.
Sapeva solo che avrebbe voluto qualcuno accanto con cui parlarne... e per qualche ragione sconosciuta, aveva pensato ad Edward Cullen.
Aveva pensato a lui anche in altri momenti, da quando era stata catapultata in questa realtà infernale.
Mai una volta che avesse sperato di sentire un ululato dietro a quella porta... sempre un ringhio.
Forse era colpa anche di quel mago... sembrava avere un vero e proprio odio per Edward.
Da quando era diventato Edward e non più Cullen o vampiro?
Non lo sapeva... o forse era sciocco pensarci adesso, quando la situazione era così terribile.
Perchè ormai le era chiaro che tra poco sarebbe tornato. Per attuare ciò che da più giorni si stava pregustando: possederla.
Un brivido le era sceso lungo la schiena e le lacrime erano comparse. Non poteva finire davvero così.
Eppure tutti i suoi sforzi non avevano portato a nulla.
Anche la scoperta di questo nuovo potere non l'aveva sottratta al suo destino.
Una lacrima, la prima di una lunga serie ne era certa, stava bagnandole la guancia.
Le avrebbe lasciate scorrere... per poi non averne più quando fosse arrivato lui.
VROAM!
Improvvisamente tutto tremava, il letto, il pavimento, la stanza.
Poi il pavimento si era "sollevato"... e in un'esplosione di polvere e calcinacci, era apparso lui.
Sogno o realtà? Una proiezione di ciò che la sua mente aveva desiderato o un miracolo?
- Bella!
Era vero. Era lui. C'era il suo tocco gelido, mentre le sue dita stavano strappando le corde dai polsi, liberandola.
E poi una carezza lieve a cancellare quella lacrima.
- Bella, ti ho trovato finalmente...
La sua voce, un vero calore capace di avvolgerla. E confortarla.
- Dobbiamo andare... ci sono magie, qui, che potrebbero mettermi in difficoltà...
Una mano tesa, a chiedere fiducia. Fidarsi di ciò da cui era sempre fuggita.
- Bella... ti prego, fidati di me.
Uno sguardo che non lascia scampo. Esprime ciò che due occhi grigi hanno saputo fingere così bene.
Ma c'è qualcosa di diverso ora. C'è il suo cuore che non batte furioso. E' calmo... perchè vede in quegli occhi la verità.
La riconosce come tale. Così afferra quella mano. Basta questo piccolo gesto perchè le sue braccia la raccolgano, stringendola al suo petto.
Trovarvi rifugio, abbandonandosi. Passando le braccia intorno a quel collo, stringendosi di più a lui.
Senza timore. Senza dover spiegare nulla.
- Dobbiamo andare... sei pronta?
C'è qualcosa in quella voce capace di farla sentire a casa. Un luogo sicuro, in cui si ha la certezza che nulla di brutto potrà succedere.
- Sì...
L'ultimo gesto che compie in quella stanza è raccogliere una coperta per avvolgerla. Senza però lasciarla.
- Non ti lascerò più andare...
Non è una minaccia, è una promessa.
La differenza sta nel come delicatamente la stringe di più a sè, per poi balzare nel buco che ha creato, evitandole di farsi male.
Il viso nascosto contro il suo torace. Inalando il suo profumo.
Un'altra sensazione che le ricorda come a volte sia molto vicino ciò che pensiamo di dover cercare lontano.
La velocità con cui sta correndo ora è proporzionale al suo desiderio di fuggire.
Per un attimo prova a guardarsi intorno, ma tutto sfreccia ed è sfocato.
Però se alza gli occhi verso il cielo, può vedere la luna piena.
La sua luce morbida rischiara la notte. E come in una sensazione di deja-vu, fissa il viso del vampiro.
Due occhi dorati cercano immediatamente i suoi. E non li abbandonano.
Ora ricorda... un sogno, una notte come questa... la luna piena, una foresta... un ragazzo ed una ragazza.
Amanti... perfetti, pallidi, immortali. Due vampiri uniti da un amore eterno.
Un risveglio, amaro, sgradito... la sensazione che nulla sarebbe mai potuto essere così perfetto come quell'amore.
Ed ora... sentirsi in quel sogno, pensare di essere in quella foresta... con quel vampiro.
E sperare di non doversi svegliare... di poter vivere quel sogno ancora, ancora e ancora.
Per sempre.



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Il liquido ambrato gli era andato di traverso davanti a quella visione. Per camuffarlo aveva finto di tossire.
- Tutto bene?
No, considerato che si sentiva prossimo ad un infarto.
- Sì... certo. E tu... meglio?
Stranamente, ora, era lei ad essere arrosita. Forse la stava fissando un pò troppo esplicitamente.
Ma il suo corpo, quelle linee così armoniose... fasciate dal SUO pigiama... era davvero uno spettacolo che lo stava facendo uscire matto, più di quella striminzita sottoveste che indossava prima.
- Sì... grazie. Anche se non credo di avere ancora tutto sotto controllo...
Poteva capirla. Quello che stava succedendo, stava facendo perdere il controllo anche a lui. E lui difficilmente lo perdeva in certe situazioni...
- Non essere esigente con te stessa...
- Non è facile per me... non quando sei Hermione Granger...
Oh, lo sapeva. Da quando la conosceva, non l'aveva mai vista fare sconti a nessuno. Tantomeno a sè stessa...
- E' per questo che hai preferito rimanere "qui", piuttosto che affrontare subito i tuoi... amici...per riprendere il controllo?
Oh Merlino... i suoi amici... che cosa scomoda ed odiosa da dover affrontare... soprattutto per lui! Ce l'avrebbe fatta? Perchè prima o poi li avrebbe dovuti incontrare...
- Lo so che è pazzesco... ma è tutto pazzesco... è pazzesco quello che mi è successo questa settimana... è pazzesco che un vampiro volesse fare di me la sua concubina... è pazzesco che io non sia riuscita a fare niente... è pazzesco che sia stato tu a liberarmi... è pazzesco che io sia qui, a casa TUA, con un TUO pigiama addosso piuttosto che... piuttosto che a casa mia, con Harry, Ron, Ginny... a dirmi che va tutto bene...
Mi guarda con un'espressione così confusa... che devo fare uno sforzo enorme per non precipitarmi ad abbracciarla e confortarla. Ad essere io a dirle che andrà tutto bene...
- Ehi, calma... hai presente l'espressione sottoshock? Bè, credo tu ne sia vittima in questo momento...
Mi guarda ancora un attimo, prima di lasciarsi andare sulla mia poltrona preferita, nascondendo il viso tra le mani.
- Non lo so, Malfoy... se mi avessero detto che un giorno sarei stata in tua presenza, indossando un tuo pigiama... credo che avrei risposto "nemmeno se venissi investita da un troll e non ricordassi più chi sono..."
Eh, a chi lo dici... oltretutto quel pigiama è il mio preferito... come mai ha indossato proprio quello? Un caso... un segno del destino... mah... so solo che non so quanto potrò resistere... la tentazione di toglierglielo sta diventando pressante...
- Non posso darti torto... ma la vita riserva sempre qualche sorpresa... anche a gente che pensa di non poter mai essere colta di sorpresa...
Torna a fissarmi. E non può immaginare come sia bella ora, illuminata dalla luce del fuoco... che dona riflessi incredibili ai suoi capelli.
- Perchè, Malfoy, non sei più lo stronzo arrogante che conoscevo? Cosa ti è successo in questi anni?
- Sono cresciuto, come tutti ho avuto la mia dose di sofferenza, ho fatto nuove amicizie - anche nuove inimicizie... anzi, forse una in particolare l'hai conosciuta...
Bisogna che questo tasto lo tocchi... per poi accantonarlo e ritirarlo fuori tra un anno esatto. Sperando che per allora le cose siano andate come spero che vadano.
- Non so nemmeno da che parte iniziare... è tutto così... PAZZESCO!
Non riesco a trattenere un sorriso divertito. Cosa avrei pagato in passato, per vedere quell'espressione sul suo viso ed essere consapevole che ero stato io a provocarla?
- Lo so, lo so... stasera il mio vocabolario è ridotto ai minimi termini... ma non trovo altre parole per descrivere come mi sento ora... o quello che mi è successo... almeno, però, posso dire di essere ancora in grado di farti divertire...
Ehi, è proprio agitata... quasi non la riconosco...
- Datti tempo... una settimana... poi tutto tornerà come prima...
- Lo pensi davvero?
Ragazza non mi guardare così! No dico, NESSUNA, era mai stata in grado di farmi perdere un battito... questa è roba da femminucce.
- Tu no?
Scuote la testa. Riccioli che le coprono parzialmente il volto.
- Non lo so... stasera è tutto così... pazzesco!
Okay. Che è pazzesco l'ho capito. Vediamo di passare allo stadio successivo... pazzesco positivo o negativo?
- Ne vuoi parlare? Di quello che è successo... del perchè sono arrivato proprio io e non...
No, non posso dirlo. Certi nomi mi si incastrano proprio tra i denti...
- Harry? Ron?
- Già...
L'intuito però non l'ha perso...
- Perchè hai accettato me... e non loro? Cosa ti spinge verso di me?
Ma sta scherzando o che cosa?! Ha bisogno che le mostri Potter con lo stesso pigiama per farglielo capire?! Però, se vuole sentirselo dire... bè, caro Draco, è il momento di mostrare le carte che ho tenuto coperte sino adesso. Forza e coraggio...
- Il fatto che sia dannatamente e "pazzescamente" - per usare un termine a te caro stasera - attratto da te?! Io, Draco Malfoy, attratto da Hermione Granger! E' un motivo sufficiente?
Caspita se è arrossita... e non è la vicinanza al camino...
- Io... bè... ma... però...
- Devo segnarmi questa data... per una volta la Signorina - so - tutto - io è rimasta senza parole!
- Io non ho mai detto di sapere tutto!
Se poi si arrabbia così... devo berci sopra. O le salto addosso e addio alle buone maniere.
- Neanche io l'ho mai detto... eppure è questo che abbiamo sempre creduto uno dell'altro...
L'ho azzittita. La rabbia se ne è andata come è venuta.
- Io, veramente, non so più cosa credere... è tutto così...
- ... pazzesco! Lo capisco, Hermione e torno a ripetere... parliamone...
Ehi, ma non mi sta ascoltando. Si è persa...
- Mi hai chiamato per nome.
Ah, ecco dove si è persa...
- Dato che indossi il mio pigiama.... ho pensato che potevo passare ad un livello successivo...
Di nuovo il suo viso sprofonda tra le sue mani.
- Che casino... io non so se ho fatto la cosa giusta...
Io sì. Non ho mai fatto una cosa più giusta di quella che sto per fare. Mi avvicino e mi abbasso davanti a lei.
Le afferro le mani e le scosto dal viso. Le tengo tra le mie.
- Nei casini è da una vita che ci sguazzo... perciò lascia che ti dia il mio parere...
Cazzo che occhi. Non so se ce la faccio. Mi ci sto perdendo dentro... cosa dovevo dire? Ah, sì...
- Sai quando puoi dire di trovarti in un vero casino? Quando ti accorgi di essere in un posto o in una situazione che tu non hai desiderato, ma che altri lo hanno fatto per te. E più ti accorgi che quella situazione - o posto - non fa per te, e più ti tira dentro...
E' così concentrata su di me... sulle mie parole... perchè non lo ha fatto prima? Perchè mi ha fatto sprecare un sacco di tempo ed energie?
- E ad un certo punto ci sei così dentro, che arrivi a sentire il fondo. Da lì, il casino ti appare così grande, che puoi solo sperare in un miracolo. Speri che esista qualcosa - o qualcuno - più grande del casino che hai combinato. E che questo qualcosa - o qualcuno - ti dia la spinta per risalire, per tirarti fuori dopo che hai toccato quel fondo...
Non pensavo sarebbe stato così facile confessarle questa parte di me. Avrei giurato che giunto il momento della verità, mi sarei rivelato il solito stronzo arrogante introverso egocentrico bastardo. Ed invece, eccomi qua... a giocare a carte scoperte.
- Questo è il mio parere su ciò che è un casino... e su come va affrontato... sta tutto nel capire se c'è qualcosa - o qualcuno - per cui valga la pena di uscirne...
Stringe le mie mani un pochino più forte. E mi guarda un pochino più intensamente.
- Cosa mi stai dicendo?
- Che nel casino ci sono stato prima di te. Ho toccato il fondo. Poi mi sono guardato... dentro... e mi sono domandato: c'è qualcuno, per cui vale la pena provare a risolvere questo casino?
Mi libero gentilmente dalla sua stretta e mi rialzo. La risposta non sta a me darla... almeno non ora, non a lei. Io la conosco, l'ho già trovata... adesso tocca a lei.
- Sta tutto nel decidere, Hermione. L'incertezza non aiuta a risolvere casini... di solito ti porta solo a crearne di più grossi...
E' evidentemente spiazzata dal mio allontanamento. Ma io sono arrivato sin dove ho potuto. Ora tocca a lei mostrarmi le sue carte.
- Questo però è solo il mio parere... non è detto che vada bene anche per te... per il casino in cui pensi di esserti messa...
Ritorno a sorseggiare il mio firewhisky... direi che ne ho bisogno, dato che mi sento meno sicuro del solito.
- Malfoy?
Sempre Malfoy. Sarò mai Draco?! Mi volto verso di lei.
- Chi è per te Edward Cullen?
Oh cazzo!
- Qualcuno che mi ha aiutato ad uscire da un altro casino...
Non riesco a mentire completamente su Edward... vediamo se riesco a tenermi in equilibrio tra una mezza verità e una mezza bugia...
- Potresti essere più chiaro?
- Una persona... o meglio un vampiro... che mi ha indicato quale via non percorrere...
- Perchè condivide le idee di tuo padre?
Eh... sapessi... fosse stato per lui, ora, c'era una cella vuota ad Azkban... terapia di recupero a tolleranza zero quello che avrebbe voluto per Lucius...
- In un certo senso...
- Non ne vuoi parlare...
- Non se ne è già parlato abbastanza in passato? Speravo che più delle parole contassero i "fatti"...
Le sento tutte, le sue rotelline, girare in quella deliziosa testolina. E le mie carte sono sempre più scoperte... lei, le sue, se le tiene ancora ben strette.
- Come mai sei arrivato tu?
- Perchè quando ho saputo che eri sparita, ho fatto qualche domanda in giro... ovviamente nel giro "giusto" e lì c'è ancora gente che non crede a questo nuovo Malfoy...
E un pò fa male e un pò fa bene. Una persona non cambia mai "veramente"... più che altro assume il controllo di quella parte che ha deciso di imbrigliare... infatti, io, quel giro non lo frequento più davvero. Ma lei non deve per forza saperlo "ora"... lo potrà scoprire da sola, nel tempo. Se ci sarà un tempo per noi... ecco cerchiamo di concentrarci su questo.
-... ed è saltato fuori il nome Cullen...
- Perchè non lo hai detto ad Harry?
- Non ho mai avuto l'abitudine di coinvogere Potter nei miei "casini"... perchè avrei dovuto iniziare proprio ora? E poi per te... ritenevo fossero solo affari miei...
Perchè non posso semplicemente baciarti, Hermione? E' sempre più bella. Sempre più desiderabile.
- Già... perchè proprio ora... perchè proprio con me... è... è pazzesco!
E' scattata in piedi come se la poltrona sotto di lei avesse preso fuoco... e adesso gira in tondo... alla poltrona, alla mia scrivania, ancora alla poltrona... alla scrivania. E lì, con la scrivania tra noi, si ferma.
E porca miseria, se ne va un altro battito. Non può tirare fuori quello sguardo ad intermittenza. Ha deciso di farmi morire? Ha scoperto il mio punto debole? Ha scoperto che quello che non potrebbe un suo avada kedavra, lo può fare quello sguardo?
- Malfoy, io non credo di sapere esattamente cosa sia giusto fare, ora...
E quindi?
- Ma forse, visto che l'esperto di casini sei tu... bè... forse tu hai un'idea più precisa della mia... per... per uscire da questa situazione...
Okay, resta calmo. Non ti agitare, non fare cose avventate... non pensare cose avventate... tipo, che lei sta aggirando la scrivania per tornare ad essere "disponibile"...
- di stallo...
Mi sta dicendo tutto e niente. Con lo sguardo, con il suo attegiamento, con le sue parole.
- Perchè non mi dici chiaramente cosa vuoi da me, Granger...
Non so se è vero quello che vedo nel suo sguardo... so solo che se fosse vero, mi basterebbero due secondi netti. Il tempo che ci vuole per annullare lo spazio tra noi.
- Una soluzione che chiarisca il nostro rapporto, Malfoy... una volta per tutte!
Un secondo e mezzo. Avevo fatto una previsione, senza tener conto che l'altro mezzo secondo lo ha impiegato lei per venirmi incontro.
E per quello che sta succedendo ora... bè, per quello non ci sono parole.
Parlano i nostri vestiti... o meglio, i miei vestiti, dato che è mio anche il pigiama che indossa lei.
Quelli che si stanno ammucchiando ai piedi della mia poltrona preferita.
O forse, ora, sarebbe meglio dire nostra.
Dato che è lì che mi sta spingendo Hermione. Dando segno di trovarla adatta per quello che ha in mente.
E tutto quello che ha in mente ora... bè, io ce l'ho in mente da un bel pezzo.
Forse, proprio da quando l'ho acquistata la nostra poltrona.
Esattemente un anno, centododici giorni, nove ore, trentadue minuti e dieci secondi fa.


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Devo fare qualcosa. Per riprendere il controllo.
Così, mi ritrovo a sistemare dei cd, di cui non me ne frega assolutamente nulla.
Però mi permettono di darle le spalle. Giusto il tempo di assorbire la visione di lei con indosso solamente una mia camicia. Che la ricopre molto più di quella sottoveste rossa che indossava... ma che la rende cento volte più attraente.
La mia camicia bianca, fra parentesi, quella che non manco mai di portare con me.
Un caso o il destino ha voluto che scegliesse proprio quella tra tutte?
- Di chi è questa casa?
- Mia. Questa è solo mia.
L'ho voluta qui, perchè quando l'ho vista, ho pensato che sarebbe stato un buon posto per trascorrerci l'eternità. Insieme a lei.
Ma questo ancora non posso rivelarlo.
- Quanti cd...
- Una delle mie passioni...
- Ah...
Perchè mi guarda così? Non sa che è pericoloso? Quegli occhi non sono mai stati così.. confusi come ora. Mi attirano verso di lei, per confortarla, per abbracciarla. Per mostrarle che andrà tutto bene, che non ha nulla da temere quando è insieme a me.
- Senti... domani toglierò il disturbo... se c'è un aereoporto nelle vicinanze...
- Non c'è problema, Bella.
- No... è che... guarda sembra pazzesco anche a me... ma, ora non me la sento di andare a casa...
La custodia che ho in mano si sbriciola. Credo di avere qualche difficoltà nel gestire le emozioni. E non devo. Non posso essere in balia così di quello che provo per lei.
- Forse è meglio che me ne vada...
Ma è normale che succeda. Che inciampi nel divano, facendosi male al piede. E che adesso, seduta, abbia nascosto il viso tra le mani.
- E' pazzesco quello che mi è successo... è pazzesco che sia finita in balia di un mago pervertito e depravato... è pazzesco che sia stato proprio tu a salvarmi... ma la cosa che trovo più... pazzesca è che io sia qui, a casa TUA... con indosso una TUA camicia... a parlare con TE di tutte quanto questo sia così... PAZZESCO!!
Mi viene da sorridere. Perchè adesso è agitata... e posso immaginare il rossore che le ha colorato il viso. Quello che mi fa letteralmente andare fuori di testa.
Mi avvicino, silenzioso. Tanto che quando le sposto le mani, trattenendole nelle mie, sobbalza.
- Scusa...
- No... è che non ci ho mai fatto l'abitudine...
Non credo di aver capito... forse perchè, per una volta, sono io che mi sto perdendo in due occhi profondi. Una sensazione incredibile...
- Edward, tutto bene?
Come? Edward! Mi ha chiamato per nome...
- Sì... ma forse sono io che dovrei chiederlo a te...
Sorride. Timidamente.
- Meglio... nonostante la situazione... pazzesca.
Così vicino, eppure ancora così distante. Infatti scivola via...  si ferma davanti alla finestra.
- Come hai fatto a trovarmi?
Ahi, ci siamo. Era inevitabile arrivare a parlare di questo. Bene, cerchiamo di mentire il meno possibile.
- Quando sei "sparita"... bè, sono rimasto un pò spiazzato. Poi "qualcuno" mi ha gentilmente fatto sapere dov'eri.
Si è voltata sorpresa.
- Chi ti ha avvisato?
- Il mago pervertito e depravato...
Bè un pò è vero... che mi ha "avvisato" Draco, non che è pervertito e depravato... però glielo dirò, quando lo rivedrò... cosa pensava di lui...
- ... forse voleva capire quanto mi interessasse la cosa...
La sorpresa ha lasciato il posto ad un'altra espressione... e mai come ora vorrei leggerle il pensiero. Se confermasse quello sguardo, potrebbe farmi risparmiare un sacco di tempo ed energie.
- E a te quanto interessava...
Ho capito. Vuole una mia resa totale. E allora forza, Edward, spogliati della tua corazza e vediamo se riesce a colpirti.
- Molto... tanto che ho attraversato il pianeta in lungo ed in largo per trovarti... e sai che il mio non è solo un modo di dire...
No. Qualcosa mi dice che lo sa. Dato che il suo viso è finito nuovamente tra le mani.
- E'.... pazzesco.
Okay. Questo è il suo punto fermo di stasera. Vediamo se riusciamo a fare qualche passo avanti.
- E' pazzesco perchè ho attraversato il pianeta in lungo ed in largo... o è pazzesco perchè l'ho fatto per te...
- Non sta succedendo davvero...
Che cosa? Vorrei capirlo anch'io...
- Io non posso crederci...
A che cosa! Perchè non parla con me? Le sono nuovamente davanti, ma questa volta non la tocco. Potrei decidere di non lasciarla andare come prima.
- Bella?
Scuote la testa.
- Potresti guardarmi?
E' sempre no, la risposta.
- Ascoltarmi?
E' un sì.
- Se sta succedendo qualcosa qui, ora, che tu non te la senti di affrontare... basta dirlo. E' sempre stato così...
Quante volte ho cercato di farglielo capire? Che mi sarei fatto indietro... che mi sarebbe bastato essere solo una sorta di angelo custode per lei.
- Voglio solo che tu sappia che non esiste nient'altro al mondo che abbia più importanza di quello che vuoi tu.
Le mie parole sono accolte da un verso strozzato.
- Vuoi che ti lasci un pò sola?
Scuote la testa.
- Allora vuoi che resti.
Scuote la testa.
Andiamo bene. Forse però... l'ho chiesto nel modo sbagliato.
- Bella, perchè non mi dici tu cosa vuoi da me?
Un altro gemito. Positivo o negativo? Situazione di stallo. Come ne esco?
- Bella, ti prego, parla con me. Non mi tenere fuori... non credo di poterlo più sopportare.
Eccola. Turbata, emozionata, confusa... ma quante cose possono dire quegli occhi?
- Non lo so, Edward.
Peggio sarebbe stato se lo avesse saputo. Almeno così posso provare ad interpretare le sue emozioni.
Intanto inizio a fare due passi indietro. Forse sentirsi un vampiro che ti "alita sul collo" non è una sensazione facile da gestire. Lei, probabilmente, ne ha sempre avuto un pò paura.
- "Non lo so, Edward" può avere due sole interpretazioni: lo sai ma hai paura della mia reazione nel dirmelo o lo sai ma hai paura della mia reazione nel dirmelo.
Se sperava che l'aiutassi... ora è lei che deve farsi avanti. Deve avere il coraggio di guardare dentro sè e fare chiarezza.
- La differenza?
Questo posso anche dirglielo io.
- Non mi interessa niente di te, ma ho paura della tua reazione. Mi interessa di te, ma ho paura della tua reazione.
Non è più confusa come prima... lo è forse un pochino di meno.
- Ma se mi interessasse di te... perchè dovrei temere la tua reazione?
Ecco che ci stiamo avvicinando al problema. Forse quello che ha sempre afflitto il nostro rapporto.
- Perchè sono un vampiro. Non sono un umano che ha da offrirti un rapporto "normale"...
Ha incrociato le braccia e si è lasciata andare contro la finestra. Con la tenue luce dell'alba alle spalle non è mai stata così bella.
E' una sensazione quasi dolorosa la voglia che ho di baciarla. Perchè non posso farle capire tutto semplicemente baciandola?
- L'ho sempre saputo che eri un vampiro...
Bè, non prima che glielo dicessi io...
- Anche quando "fingevo" di non saperlo... come gli altri...
Questo non me lo aspettavo. Come non mi aspettavo che la sua espressione potesse diventare così... intensa.
- Eppure non ho mai pensato di tradire il tuo segreto...
Se non smette di guardarmi così... credo che non rifare quei due passi avanti sarà difficile.
- Non mi chiedi il perchè?
Siamo ad una svolta? Forse devo pensare bene a ciò che mi sta chiedendo. Ma non ho molta scelta.
- Perchè, Bella?
Si compone un'immagine così distinta nella mia mente, che ho l'impressione di essere io ad evocarla.
Ma io non ho mai immaginato nulla del genere.
Io e lei, in una foresta, rischiarata dalla luna piena... e non stiamo chiacchierando...
- Bella, che cos'era?
Perchè adesso lei mi sta sorridendo.
Un'altra immagine. Io e lei, qui... solo che siamo in camera mia... e non stiamo chiacchierando...
- Bella, credo di essere confuso... perchè sono io quello che legge la mente degli altri...
Un'altra immagine. Io e lei, sempre qui... questa volta sul divano... e non stiamo chiacchierando...
- Bella, credo per una volta, di essere io ad evere bisogno di normalità... potresti parlarmi...
Una risatina accoglie la mia richiesta. Una risatina e due passi in avanti.
- Stavo cercando di dirti, Edward, che adesso puoi baciarmi.
E c'è un'altra immagine. Io e lei, su una panchina... e stiamo parlando.
Questa volta però la riconosco.
Siamo io e lei, a Forks.
Esattamente due anni, duecentododici giorni, cinquantotto ore, tredici minuti, ventitrè secondi fa. Quando ci siamo conosciuti.







Spazietto autrice:

ecco il momento clou della ff... le coppie si sono ricomposte! E devo anche dire che mi sono "arresa" all'evidenza: decisamente la coppia per eccellenza è Draco/Hermione. Ora che li ho "ricomposti" mi sono resa conto di quanto sia "facile" scrivere di loro e quanto lo sia un pochino meno per Edward/Bella.
Perchè ve lo sto dicendo? Un mio pensiero espresso ad "alta voce"... (in questo caso meglio sarebbe dire messo nero su bianco) che mi andava di condividere.
Colgo anche l'occasione per ringraziare tutte voi (anche se avrò modo di farlo ancora un'ultima volta nel prossimo capitolo...) per aver sempre lasciato il vostro parere sui vari capitoli. E' stato divertente e nello stesso tempo "confortante" leggerli, per poi rispondere.
Adesso chiudo... e le lacrime ve le risparmio per l'ultimo capitolo!!! (sarà che oggi c'è già aria di parola fine... e a me la parola fine mette sempre una tristezza... specie poi se mi sono divertita come una pazza... per esempio come a scrivere questa ff!! eh!eh!eh!)


FEDE72: eh, eh,eh... hai ragione su Hermione... ed infatti ho "partorito" una vendetta che mi sembra essere degnamente proporzionale a quello che Draco ha pensato bene di architettare... ovviamente l'ho estesa anche a Bella... che come hai detto bene, è molto più furba e spigliata della vera Bella. Ma come ho già confessato più volte, su di lei ed Edward devo ancora aggiustare il tiro... o forse confessare che mi hanno colpito meno rispetto ai caratteri (più o meno esasperati da noi "fans"!) di Draco/Hermione. E' anche vero che il povero Jasper, nonostante l'abbia reso meno "zombie" rispetto all'originale (che poco sopporto a dire il vero...), è comunque dovuto soccombere alla sua natura vampiresca... esigenze di copione!! A presto.
SUNRISE92: come vedi ho voluto essere buona e i due "geni" hanno avuto ciò che volevano... ma, perchè c'è sempre un ma, non è che possono passarla liscia... non fosse per altro che chi ha scritto questa ff è una donna (cioè io!!)... quindi una piccola vendetta sui maschietti ci dovrà essere!! Per quanto riguarda la fantasia sugli accadimenti che si sono avvicendati... bè la fantasia non mi manca e una volta stabilito cosa dovrebbe essere accaduto in linea generale, trovare giorno per giorno degli episodi non è stato difficile. Sono contenta che ti siano piaciuti così tanto! Aspetto il commento sull'epilogo... e su quello che faranno le due femminucce! A presto.
DEASELENE: inizio dalle brutte notizie: non ti affezionare troppo a questo Jasper, perchè l'originale è assai diverso. Nel senso che ha un certo fare calmo e pacato, ma non così "divertente e ironico". Guarda per la scena in cui "attacca" Hermione, ho preso spunto dal libro originale, dove in realtà attacca Bella ed Edward ovviamente la difende. Solo che dopo si fa cinquantamila paranoie... mica ci scherza su come fa qui!! Comunque, riguardo a Twilight, meritano sia di essere letti i quattro libri della saga, che di vedere il film. Alla fine anche la storia tra Edward/Bella ha il suo fascino e colpisce molto. A presto.
GELB_AUGEN: ma sei sicura di essere un'adolescente? Trovo che i tuoi giudizi e il tuo modo di analizzare le cose abbia una profondità davvero apprezzabile per la tua età anagrafica... che ti proibisco di desiderare maggiore!! Goditi tutti questi anni, perchè non tornano più! Anche incasinati, portano con sè un bagaglio di emozioni che difficilmente rivivrai con la stessa intensità... poi subentrano altri pensieri, altre preoccupazioni (quelle che probabilmente hanno i tuoi genitori nel dover scegliere per te...) e qui, ti giuro, finisce il sermone! Spero che tu possa leggere questa risposta... caspita mi ero così lanciata nel ruolo di saggia e vecchia matusalemme!!! E poi manca solo un capitolo e poi è finita... almeno ho finito anche di "massacrare" il pairing Edward/Bella! eh!eh!eh!... ti dò ragione sulla scena tra Hermione e Jasper... però ti confesso, avevo bisogno che le due ragazze arrivassero a dimostrare la loro "pericolosità" e dopo essermi scervellata per un pò, non ho trovato altra soluzione che un pò di sano sangue per impegnare i due vampirozzi e distrarli da Hermione che aveva in mente di incendiare tutto!! E anche con Bella ho dovuto "calcare" un pò la mano... altrimenti, con lei, non avrei proprio saputo cosa farle fare... è goffa, fragile, senza magia... non è che poteva dimostrarsi molto pericolosa!!
Chiudo con la tua domanda sulla Stanza delle necessità e dormitorio Serpeverde: la Rowling ha ribadito più volte che il "suo" Draco Malfoy non ha nulla a che fare con quello tanto "immaginato" dalle milioni di fans... infatti nei suoi libri la Stanza delle Necessità diventa un bagno, una stanza per allenarsi, un deposito... ma di festini nulla. La Stanza delle Necessità diventa un alcova per consumare notti di fuoco con Draco Malfoy nell'immaginario di tutte quelle ragazzine (e non solo... magari con meno facilità e meno irruenza, anche nell'immaginario di qualche ragazza/donna) che vorrebbero "davvero" passare una notte con un tipo così... chissà, magari c'è la speranza che a furia di "scriverlo" o di "leggerlo" questa Stanza delle Necessità compaia veramente!!! Per quanto riguarda il dormitorio Serpeverde... bè, dato che lì, a quanto pare, tutti hanno un hobby solo... ossia il sesso... volevi che lo usassero per dormirci!! Scherzi a parte, credo che molte cose riguardo al discorso Malfoy, Serpeverde & co. che si sono venute a creare, sia il "normale" tentativo di riequilibrare una situazione molto sbilanciata: hai mai pensato come nei libri della Rowling sia sempre sottolineata la bontà, il coraggio, la moralità, la rettitudine dei personaggi Grifondoro? (forse se ne è accorta anche lei ed ha corretto un pò il tiro con i gemelli Weasley... almeno loro qualche cavolata l'hanno fatta!!). Tutto questo ha generato, a mio parere, nel lettore l'esigenza di avere anche l'esatto contrario. Qualcuno che fosse un attimo meno "eccezionale" ma più vicino anche a quel lato "oscuro" che un pò tutti possediamo... però con il lieto fine!! Infatti Draco, alla fine, si innamora sempre e rinnega il male... come penso farebbe la maggior parte di noi!!
Adesso giuro che mi imbavaglio da sola. Se avrai letto questa lunghissima risposta, stai serena, è la penultima!! A presto.

  
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