Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Urdi    30/09/2009    5 recensioni
Presumibilmente una raccolta, ma in realtà è una fic unica. Potete leggere ogni capitolo singolarmente, oppure tutti insieme a seconda anche dei personaggi che preferite (se la leggete tutta potrebbe sembrarvi un po' una telenovela in effetti, ma concedetemelo). Anyway la storia si basa principalmente sulle relazioni tra gli "adulti" (ma anche gli adolescenti non mancheranno!) di Naruto in un ipotetico Giappone moderno.
11^flash: KakashiYamato - E dai...
“Tenzo…” mormorò Kakashi tra un bacio e una carezza, cercando di mettersi seduto, ma l’altro gli premette una mano sul petto scoperto, tirando via con l’altra, di malo modo, un pezzo di camicia.
“Che c’è?”
“Dovremmo andar… - un attimo di pausa non appena avvertì la cintura sfilarsi dai passanti dei jeans - … Niente, chissenefrega!”

10^flash: KakaIta, ItaIno, KakaIno - Mercy Overdose [ Prima classificata al Kakashi and numbers contest indetto da Bravesoul]
9^flash: YamaAnko - Asistolia
8^flash: OroAnko - Vuoto e sangue (in polvere)
7^flash: KakaRin - Accetti o ignori? [Prima classificata al "Chat contest" indetto da Iaia]
6^flash: YamatoTayuya - Noia, io la tua ex la strozzerei
5^flash: ZetsuAnko – Fame rossa d’abbandono [Prima classificata allo ZetsuConest di NekoRika e Happyaku]
4^flash: KakaYama – Ricordi amari di liquori
3^flash: OroAnko – Spire [Seconda classificata e premio Miglior attinenza al tema al contest “Orochimaru’s Pairing” di Compagniescu]
2^flash: AsuKure - KakaKure - YamaAnko – KakaYama– Strage di San Valentino [Terza classificata e Premio Originalità alla 5^edizione del contest “2weeks” di Kurenai88]
1^flash: Yamato-Tayuya – Di noia, cotte ed altre sostanze [Prima classificata alla 4^ edizione del contest “2weeks” di Kurenai88]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Altri, Anko Mitarashi, Kakashi Hatake, Kurenai Yuhi | Coppie: Tenzo/Yamato
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Di noia, cotte e altre sostanze'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa fic/parte si discosta un po’ dal resto della storia. Non è collocabile come tempo (anche se presumo sia precedente a tutti i fatti fin’ora avvenuti).


Di noia, cotte ed altre sostanze

Mercy Overdose
- forgivin’ what I’ve done-
Di Urdi



In this farewell
There’s no blood
There’s no alibi



Itachi, i lunghi capelli neri legati in una coda e il viso pallido più scavato del solito, cadde in ginocchio con una mano al petto.
Annaspò alla ricerca d’aria, ma quando spalancò la bocca non la sentì arrivare e il panico, che di norma non lo sfiorava affatto, fece capolino nel suo cervello.

Crisi respiratoria dovuta ad overdose, merda.

Finiva così allora?
Di rimbalzo pensò a Sasuke.

All’improvviso però avvertì qualcuno che lo chiamava e una mano premuta sul petto che lo spingeva a sdraiarsi sull’asfalto. Non capì bene cosa accade, ma poco dopo delle labbra si erano appoggiate sulle sue; le sentiva premere, infondere ossigeno e poi ritrarsi e poi tornare, come onde. Ci volle qualche minuto prima che quel primo soccorso avesse effetto. Attimi in cui il tempo si assottigliò fin quasi a fermarsi. Poi il cuore tornò a battere in modo regolare e il respiro riprese la sua normale attività.
“Hatake-san…” mormorò il giovane dai capelli scuri, leggermente smarrito, quando riconobbe l’uomo che lo aveva salvato. Senza neppure rendersene conto, si aggrappò con una mano all’avambraccio del soccorritore cercando stabilità.
“Itachi…”
“Voglio solo dormire un po’…”mormorò sentendo le palpebre pesanti e le tempie pulsare dolorosamente. Tutto nella sua testa sembrava confuso e si sentiva terribilmente stanco.
In risposta ricevette due potenti schiaffi che gli bruciarono le guance.
“No. Non devi perdere coscienza.” Il respiro caldo di Kakashi sfiorò le labbra di Itachi e il giovane guardò l’altro attraverso le lunghe ciglia: sembrava preoccupato.
“Non c’è niente…”, ‘che tu possa fare’ avrebbe voluto aggiungere, ma le parole gli morirono in gola.
Quando Itachi si era presentato al Centro di riabilitazione per tossicodipendenti, Kakashi era stato il primo con cui aveva parlato, fin quando il maggiore degli Uchiha non era fuggito convinto di essere guarito da quella malattia chiamata “astinenza”.
Kakashi era stato comprensivo con lui come non lo era mai stato nessun altro. L’uomo dai capelli chiari era una delle persone che più stimava, sia per il modo di fare sempre pacato e mai invasivo, sia per l’estrema intelligenza. Ricordava ancora alcuni discorsi di fisica quantistica fatti con lui.
Itachi avrebbe avuto un futuro come scienziato, aveva una mente brillante, se il suo passato non lo avesse iniziato a schiacciare. C’erano stati piccoli errori, che poi erano diventati grandi (ma non per lui, solo per la società) e che avevano, a poco a poco, acquisito una solidità tale da gravare troppo su quel corpo.
All’abuso di droghe si era aggiunta la sua salute precaria ed insieme – finalmente? – lo avrebbero stroncato.
Il fatto che non fosse solo mentre stava morendo – e come avrebbe desiderato - era un puro caso:
Kakashi ogni tanto passava da quelle parti per vedere se riusciva a pescare qualcuno da poter “salvare” ed aveva trovato il moro inginocchiato a terra.
“Starò qui allora.”
L’uomo dai capelli chiari strinse nella propria mano quella esile dell’altro. Il giovane che teneva tra le braccia era stato persino un assassino, ma non gli sembrava giusto che dovesse morire a quel modo, in un vicolo sporco e maleodorante, solo. Era quella la fine che spettava ai tossici, Kakashi lo sapeva bene, ma ogni volta faticava ad accettarlo.
“Sta per arrivare un’ambulanza.”aggiunse, scendendo con lo sguardo sulle occhiaie blu che orlavano gli occhi sanguigni del ragazzo.
Il sorriso debole di Itachi, colpì l’uomo come un proiettile.
“Non serve. – l’altra mano tremante del giovane Uchiha si sollevò a fatica a scostare i capelli dall’occhio ferito di Kakashi – Hatake-san, la prego, ritrovi Sasuke… è l’unica cosa che voglio.”
E poi ci fu il delirio del trapasso.
Gli occhi di Itachi si chiusero e quasi avrebbe voluto opporsi.
Avrebbe dovuto aggiungere un: “Grazie” o “Volevo finire quel discorso con lei” o “Mi dispiace” o… o “mi dia un altro bacio”, che poi non era neanche un bacio, ma era comunque l’ultimo gesto dal sapore d’affetto che aveva ricevuto.
Avrebbe potuto aggrapparsi ancora un po’ a quella vita su cui lui stesso aveva, per volere o no, sputato dal giorno in cui si era sporcato le mani. O perlomeno, avrebbe potuto chiedere che venissero dissolti i suoi peccati e tutto quello che aveva fatto.

So let mercy come and wash away what I’ve done …

Kakashi, solo, al buio, osservò il peso dell’anima di Itachi scivolare via dalle sue labbra.

“Riposa in pace.” Mormorò, baciando la fronte pallida, quasi a suggellare una promessa.











Ino si strinse nella coperta che le avevano dato. Non sapeva più dove guardare, conosceva l’asfalto a memoria.
La ragazza aveva temuto quel giorno per parecchio tempo ed infine era giunto. Avevano trovato Itachi, il suo Itachi, morto. Quasi non ne era sorpresa: l’ultima volta che lo aveva visto non sembrava neppure più lui. Gli aveva proposto aiuto, ma l’aveva cacciata via. Non avrebbe mai saputo che era solo per proteggerla, così come non lo avrebbe mai saputo neppure Sasuke.
“E’ strano come la morte metta in evidenza parti degli altri che non conosciamo. Sembra che arrivi appositamente per dirci che siamo solo ignoranti e convinti di poter spiegare ogni cosa, quando in realtà non è vero.”
Kakashi le porse un caffè, recuperato alla macchinetta del pianoterra del Pronto Soccorso.
“E’ normale non dire tutto alle persone che ci circondano, altrimenti non riusciremmo a mantenere i nostri legami.” Rispose l’uomo, mentre lei alzava gli occhi per guardarlo.
“Siamo tutti ipocriti allora.”
Kakashi abbozzò un sorriso amaro e scrollò le spalle.
“Può essere.”
Ino guardò il bicchierino di carta e poi bevve un sorso di caffè.
“Le ha detto qualcosa? – la bionda lottò con le lacrime – Prima…prima di morire intendo.”
Kakashi avvertì uno strano disagio e decise che era meglio evitare di esprimersi, conoscendo il sentimento che animava la ragazza.
“Era consapevole che la sua vita stava finendo. Credo fosse solo rammaricato di non poter dimostrare redenzione per ciò che ha fatto in vita. Era un ragazzo fiero che non avrebbe mai chiesto perdono, ma solamente avrebbe voluto potersi riscattare, questo sì. La droga lo ha debilitato troppo ed ha distrutto la sua volontà.”
Ino osservò ancora la bevanda calda e soffocò un singhiozzo. Non voleva piangere, ma non poté farne a meno.
“Ehi…” Kakashi la prese fra le braccia e le accarezzò la testa con fare paterno. Non avrebbe potuto aggiungere nulla per consolarla, perché Ino avvertiva quel vuoto farsi strada e roderle lo stomaco. E il cuore. E il cervello.
Inconsciamente la ragazza si strinse all’uomo, ritrovando un leggero tepore.
“E’… ingiusto… io… io l’ho conosciuto, io l’ho visto… lui…” i singhiozzi spezzavano i suoi pensieri e le sue frasi.
“Lo so, lo so. Nessuno è qui per giudicarti Ino.”
Kakashi avvertì una sensazione di tristezza tramutare il suo disagio. Ino aveva un profumo delicato, floreale e tremava per il pianto. Sembrava più piccola di quando l’aveva vista arrivare correndo. Di rimbalzo si chiese come mai incontrasse le donne sempre nei loro momenti di debolezza.




Quando arrivarono a casa Hatake erano le quattro e venti del mattino. Ino non aveva voluto essere riaccompagnata dai suoi o vedere i propri amici, aveva bisogno di un Porto Franco dove schiarire per un attimo le idee e Kakashi si era proposto di aiutarla. Ma forse lo faceva per aiutare anche se stesso.
“Preparo un tè, tu siediti pure tranquilla… - l’uomo si mise a trafficare nei pensili e la giovane si sedette al tavolo della cucina - … hai preferenze?”
“No, non particolarmente. Kakashi-sensei…” l’interessato si voltò a guardare la ragazza.
“Uhm?”
“Beh, grazie.”
“Figurati, sono da solo, non…”
“No. Non mi riferisco a questo, ma all’essere rimasto vicino ad Itachi. Non tutti lo avrebbero fatto, anzi… molti probabilmente lo avrebbero aiutato a crepare più in fretta.”
Kakashi non si aspettava un ringraziamento per una cosa simile, gli era solo sembrato normale. Davanti alla morte per lui non importava ciò che era stato, poiché ognuno viveva come credeva e avrebbe fatto ammenda dei propri errori. La perdita della vita era il prezzo più caro che si potesse pagare, nonostante sembrasse una liberazione. Aveva riflettuto sulla cosa un milione di volte, per cui lo sapeva.

Qualche minuto dopo entrambi sorseggiavano tè in silenzio, lanciandosi ogni tanto uno sguardo.
Ino, nonostante il pianto, manteneva intatta la sua bellezza: indossava ancora l’abito rosso che usava per lavorare, somigliava a quello di Jessica Rabbit, ma lei non cantava, vendeva solamente sigarette al Mercy Overdose.
Kakashi aveva l’aria stanca, la maglia blu con le maniche arrotolate fino ai gomiti e i capelli scompigliati.
Insomma, era una scena insolita e se qualcuno l’avesse vista da fuori, l’avrebbe scambiata per la parte finale di un film. Non una pellicola qualsiasi, ma una di quelle indipendenti, toccanti perché assurde, ma tremendamente reali.

“Lo sa cosa?” se ne uscì ad un tratto Ino, appoggiando la tazza sul tavolo e increspando le labbra in un sorriso triste.
L’uomo alzò lo sguardo e contemporaneamente un sopracciglio quasi a chiederle spiegazione.
“Avrei voluto poterlo baciare ancora una volta.” E la bionda lo disse in tono soave, innamorato.
Kakashi sorrise ed appoggiò anche la sua di tazza sul piano di legno laccato.
“Perché più di ogni altra cosa per Itachi parlavano i baci. Non era una persona loquace, poi… era… strano. E questo lo sanno tutti. Ma dava dei baci da poterci morire.” Continuò Ino, prendendosi il viso tra le mani.
“Non so perché sto qui e lo dico proprio a lei, mi scusi!”
Kakashi rise.
“Non preoccuparti, non è mica un disturbo o qualcosa di cui vergognarsi.”
“E’ che… è stata una relazione strana quella che mi ha legato a lui. Neanche ci avrei mai pensato di innamorarmi, mi piaceva suo fratello! Ok, ok, ora penserà che sono frivola ed immatura… ecco perché non dovrei essere qui a parlarle!”
“Ino… Ino, calmati, hai fatto tutto da sola.” Rise ancora l’uomo, afferrandole una mano sul tavolo come a volerle infondere un po’ di calore.
“Sì, ha ragione. E’ che… mi sento tanto strana. Sono confusa. E il pensiero dei suoi baci… Dio, Dio, Dio.” Scoppiò in lacrime, nascondendo il viso tra le mani. Piegandosi in avanti quasi sfiorò con la fronte il piano del tavolo, mentre i singhiozzi la facevano sussultare.
Kakashi rimase interdetto.
“Ino…” mormorò, alzandosi e avvicinandosi alla giovane.
“Io non lo potrò baciare mai più.” Singhiozzò, asciugandosi il naso con il dorso della mano.
L’uomo le si inginocchiò accanto e le accarezzò una gamba, senza alcuna malizia. Alzò lo sguardo per cercare il viso sfatto dal pianto.
Quanto conosceva bene quella sensazione lui?
Quanto avrebbe voluto evitarla ad una giovane ragazza come Ino?
Quanto avrebbe voluto evitarla alle persone che lo circondavano?
Ma era la vita – la morte – che stabiliva le regole e loro dovevano stare a quelle.
Tutte le parole non dette, tutti i gesti non fatti, la realizzazione di nuovi sentimenti: era tanta la posta in gioco.




Raggomitolata nel letto di Kakashi, Ino fissava la finestra. Aveva smesso di piangere, stremata e l’uomo l’aveva portata in camera sua perché si stendesse un attimo. Si sentiva un po’ meglio, anche se terribilmente vuota.
“Ino…” Kakashi si sedette sul letto e le scostò un ciuffo biondo dalla fronte. Lei sorrise grata.
“Sto un po’ meglio, grazie.” Lui avvertì un po’ di sollievo a quella frase.
La bionda si mise seduta e si cancellò alcune tracce di trucco sulle guance.
“Sembro un panda?” chiese.
“Ha ha, no, tranquilla.”
“Menomale, ci mancava. Ho fatto una pessima figura, le chiedo nuovamente scusa.”
Kakashi scosse la testa.
“No, sono io a chiederti scusa.”
L’uomo aveva passato la vita a vedere persone perdere le proprie occasioni, lui stesso era sempre stato il primo a farlo. Adesso si trovava nuovamente a contemplare il disastro che la morte provocava in chi rimane. Spesso i ragazzi del Centro morivano soli. Nessuno piangeva la loro perdita, nessuno faceva loro il funerale. Era desolante. Come poteva una persona arrivare a distruggersi l’esistenza in quel modo?
Così era arrivato ad un’unica conclusione. Non c’era molto da fare, se non un piccolo gesto, che avrebbe dato sollievo ad Ino, come ad Itachi qualche istante prima di morire.


Kakashi accarezzò delicatamente una guancia della ragazza e lei per istinto abbassò lo sguardo in imbarazzo.
“Kakashi-sensei…” mormorò.
Lui la costrinse a guardarlo e poi le sussurrò sulle labbra:
“Itachi, prima di morire, ha detto che ti avrebbe voluta con sé ancora per un istante per poterti baciare un’ultima volta.”
Lei sgranò gli occhi sorpresa nello stesso istante in cui Kakashi li chiudeva e la baciava lievemente.
Fu un contatto caldo e morbido. La bionda dapprima smarrita, appoggiò le mani sulle spalle dell’uomo e cercò di scostarsi, ma lui la trattenne con fermezza.
“E’ il suo bacio d’addio Ino ed io posso solo restituirtelo.” E ancora sulle proprie labbra poteva sentire il tremore di quelle di Itachi, quando gli aveva prestato soccorso.

La bionda, commossa, passò le braccia intorno al collo di Kakashi e chiuse gli occhi. Rispose al secondo contatto delle loro labbra con passione e lasciò che il bacio si facesse più profondo. Vi era qualcosa di diverso, non era proprio come baciare Itachi, tuttavia ne avvertiva il sapore, la presenza.

Kakashi spostò la testa di lato per approfondire maggiormente quell’incontro. Poco importava che Ino fosse una studentessa e lui un suo professore, in quel momento importava incontrarsi.

Tutti e tre.

Forgiving what I’ve done



Owari
[27 settembre 2009]

Note autore: Allora. Intanto partiamo dal titolo “Mercy Overdose”: non si tratta solo del nome del locale dove lavora Ino, ma si riferisce all’overdose sia dovuta all’abuso di droghe, sia all’eccessiva misericordia/pietà che l’uomo prova di fronte alla morte di qualcun altro. Inoltre fa anche riferimento alla canzone utilizzata : ) E’ un po’ complessa, ma spero si capisca. Kakashi è un professore ed anche volontario presso un Centro per tossicodipendenti. Le informazioni che ho preso sono state trovate su internet (per quel che riguarda gli effetti fisici dell’overdose) e tramite un mio amico che ha fatto il volontario. I personaggi di Naruto non mi appartengono assolutamente e non ci sono scopi di lucro.

E si ritorna a parlare di Overdose, olé! Prometto che i prossimi capitoli saranno più allegri, forse... Eheh.
Nel frattempo vorrei ringraziare Bravesoul e fare i miei complimenti alle altre ragazze partecipanti al contest "Kakashi in pairing".
Il contest prevedeva la scelta di 3 numeri: due avrebbero assegnato due personaggi (a me sono capitati ovviamente Ino e Itachi) e uno una canzone (che in questo caso è What I've done dei Linkin Park) e sviluppare una fanfic dove questi elementi fossero legati a Kakashi.
Mi sono classificata prima e non posso che essere contenta perché la fic, nonostante le mie solite paranoie, mi soddisfa abbastanza. Comunque il giudizio finale spetta a voi lettori, grazie in partenza!
Un sacco di complimenti anche a: Storytellerlover, Arwen88 e Nejiko :) grandi ragazze, che Kakashi sia con noi XD,
Urdi

IL RESPONSO DELLA GIUDICE:
Prima classificata: Urdi con “ Mercy Overdose.”
Grammatica: 9.5/10
Stile:9.6/10
Attinenza alla traccia: 10/10
Attinenza alla canzone: 10/10
Trama : 9.8/10
Originalità: 10/10
Gradimento personale: 5/5
Tot: 63.9/65

Commento. Non so che dire. Mi hai scioccata. Ha scritto questa fic di corsa, l’ hai corretta di corsa. Mi hai scioccata. Grammatica molto buona, qualche errorino di punteggiatura e poi qualche “e” di troppo.
Ma ottimo, davvero.
Lo stile è coinvolgente, emozionante, fantastico, sembra di essere lì mentre Itachi muore, col dolore di Ino, con quello di Kakashi. Forte e duro nelle parti giuste, leggero nelle altre.
Attinenza alla traccia, direi la migliore. Il pairing c’è, i personaggi sono legati.
Aatinenza alla conzone, non ho nulla da commentare, pare davvero fondersi perfettamente.
Originalità. Uao. Itachi morto di overdose l’ ho usato anche io un paio di volte ma il come hai impostato la storia, il discorso attorno e il bacio che da Kakashi ad Ino, il bacio che sa di Itachi… geniale.
Gradimento personale. Che cosa devo dire di più? Mi hai stregata, dalla prima parola all’ ultima. Mi hai letteralmente catturata. BRAVA, anzi no, bravissima.



RISPOSTE AI COMMENTI DI 'ASISTOLIA':
@Kisa_chan: Beh, non a tutti può piacere. La mia opinione riguardo allo yaoi è un po' complessa, ma non scenderò nei dettagli per non annoiarti. Posso solo dire che mica è un reato, va bene così, mi fa comunque piacere che nonostante questo mi segui ^_^! Quindi ti ringrazio! Sai cosa? A me il lieto fine non spesso riesce. E' difficile, molto più di quanto si creda. Poi in quella fic in particolare ho cercato di vedere i "problemi" da un punto di vista più adulto e realistico, nonostante il modo di fare di Anko sia decisamente infantile. Si tratta più che altro dello sfociare in una lite perché quello che era un problema in passato è sempre stato accantonato e mai risolto. Quindi sono strascichi di problematiche adolescenziali più che altro (non so se mi son spiegata). Comunque ti ringrazio e spero ti piaccia anche questa ff, nonostante sia amara più dell'altra XD.
@Slice: E poi ci sei tu. Mi sa che non ho bisogno di farti leggere le mie storie, perché LE PREVEDI da quanto le capisci XD ihih... Comunque, lo sai che tu hai paragonato Tenzo ad una crocerossina? Lo sai cosa comporta??? Ovviamente pensieri allucinanti riguardo a lui vestito da infermiera (prima o poi vedrai il disegno che ho fatto dove lui e Kakashi giocano "al dottore" XDDD)!Anyway, scherzi a parte: sì. Direi che ci hai preso, povero Tenzo è veramente combattuto e Anko è perduta. Ora più che mai purtroppo. al pensiero, a rileggere quello che ho scritto ci scorgo molta più tristezza di quel che credevo. E' davvero desolante una situazione simile se ci pensi. Stare da tanto con una persona e continuare ad avere il dubbio che questa non ti ami. Ok averne bisogno, ok sfiorare il sentimento nonostante tutto, ma è comunque terribile... mi sono depressa da sola, si può?-_-' Il pezzo iniziale lo adoro XD per lo meno un po' di gioia. Aspetto impaziente il tuo commento a questa, sperando ti piaccia ^___^ Bacino!!! E grazie mille, ovviamente!


PREMI EXTRA!!!*__* Bannerini by lisiel

   
Stile: Urdi
Per lo stile ineccepibile^^
Giuria: Urdi
Perchè è la fic che mi ha sorpresa di più, perchè è semplicemente geniale.
Premio attinenza alla traccia: Urdi
Perchè è quello che ha centrato meglio la traccia, complimenti!!

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Urdi