L’ESTREMO
SOFFIO DI VITA
La vita è pessima.
E lei, come tutti del resto,
odia le cose pessime. Quindi odia la vita.
E quando odi qualcuno o qualcosa,
ci sono certi momenti in cui vorresti che quella persona o quella cosa non esistessero, svanissero nel nulla, per non darti problemi,
per essere, una volta per tutte, felice.
Questo è uno di quei momenti.
Ora esce dalla porta del suo
piccolo appartamento. Ecco che preme il pulsante dell’ascensore: destinazione
terrazza.
Si avvicina alla ringhiera,
per la sesta volta in un mese; il desiderio di togliersi la vita era aumentato
nel tempo, non che prima non ci fosse, ma era molto più prorompente.
Questa volta, però, era più
che mai decisa. Si sarebbe buttata.
Pensò a tutto ciò che di più
bello abbandonava con quel tuffo nel vuoto: il conteggio stava ampiamente nelle
dita di una mano.
In fondo è così semplice…
Basta mettere un piede in avanti e cadere, come tutte le volte ch lei, presa da
incubi, cadeva dal letto a baldacchino, svegliandosi con lividi ovunque.
Solo che stavolta non si
sarebbe svegliata più.
Questo la intimoriva… non
tanto per l’impatto, né perché avrebbe lasciato quel cretino di suo marito che
la tradiva in continuazione o la sua famiglia che l’aveva abbandonata… era per
suo figlio!
Quel piccolo ragazzino che
aveva appena iniziato la prima elementare la confortava nei momenti tristi che,
ormai, coincidevano con la sua vita.
Lei lo ama!!!!
Forse era l’unica cosa per
cui valeva la pena di vivere. Sapeva che morendo avrebbe lasciato quel pargolo
in balia della tempesta, senza un punto di riferimento, senza una mamma, senza
una vita…
Ma non poteva più tornare indietro.
Basta pensare.
Si avvicina alla ringhiera.
Prende una sedia, che posiziona ne punto giusto.
Sale con meticolosità e con
una lentezza assurda.
Apre le braccia.
Scavalca la recinzione…
“Mamma… perché?”
Si girò di scatto, con il
cuore in gola e vide la vita! Era lì, ad un passo da lei, e la chiamava “Mamma”!
Venne pervasa da una voglia irrefrenabile di viverla,
quella vita, di scoprirla e coltivarla!
Si impose di non farlo mai più, di vivere serenamente, di
VIVERE!!!
Ma era troppo tardi.
La gravità, in un vortice muto,
aveva inghiottito una vita, in un sordo tonfo e lacrime amare.