Anime & Manga > Angel Sanctuary
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Autore: Rota    09/10/2009    0 recensioni
**Cap. uno: Sesso, nome, razza, posizione sociale…
Non mi interessano questi boriosi particolari insignificanti. Sono limiti posti da Dio, sono catalogazioni atte solo a rassicurare anime che non sanno reggersi in piedi da sole, senza un semplice bastone a sorreggere le membra tremanti.

[Belial Centric]
**Cap due: Ho ucciso perché il mio rossetto non perdesse il suo colore, ho ingannato perché la pelle non fosse ricoperta di calli virili, ho finto perché i miei capelli dorati non perdessero la loro lucentezza.
Mi sono divertita nel ritrovarmi dietro la maschera, ho gioito nello scoprirmi finalmente me stessa dietro quella che sembrava una semplice dannazione impostami dal fato crudele.

[Arakune centric]
**Cap. tre: Graffiante, la sensazione di una voce alterata che si introduce senza un esplicito consenso nelle orecchie, nella mente degli interlocutori che osano pronunciare suoni alla mia persona.
Spaesati gli uomini si trovano davanti agli occhi qualcosa di troppo bianco, troppo alto, troppo puro perché la loro semplice ragione possa intenderlo appieno. Come gocce nel mare, si perdono nella mia immensità splendente.
Nel mio bianco talmente abbagliante affogano docilmente, lasciandosi trasportare dalla marea incontrollata.

[Sevoftarta centric]
[Prima posizione al contest del forum di EFP, indetto da Darkrose86, "[Fanfiction, Originali]- Crossdresser per caso (?)"]
[Nonsense]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Arakune, Belial (Cappellaio Matto), Sevoftarta (Laira)
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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arakune centric
La mia parrucca



Rossetto, mascara, ombretto, fondotinta. E’ fin troppo facile alterare le fattezze del mio viso, rendermi così un’altra persona, un’altra creatura.
Magari veramente donna, magari veramente Arakune.
Gonna, top, vestiti aderenti. Fa tutto parte del trucco, fa tutto parte della maschera perfetta.
Come la sigaretta che profuma il mio respiro di fumo e insaporisce la mia lingua di tabacco, quel sorriso che increspa le mie labbra e raffina l’espressione di dolcezza tentatrice.
E la mia parrucca, oh… la mia parrucca.
Non vedete i miei capelli così belli, brillanti? Non li sentite così morbidi, vaporosi?
La vostra mano ha forse paura di toccare, i vostri occhi hanno forse paura di vedere. Perché sono un demone, o forse perché sotto questa bellezza di plastica vedete, scorgete chiaramente ciò che sono e non sono.
Eppure, mi sembrava di star recitando bene la mia parte…

“Io sono nata con un sesso sbagliato eppure… nonostante ciò, non trovate che sia piuttosto bella?”(*)

Se dico “sì”, intendo un “no”; se ringrazio mando silenzioso un improperio.
Con una carezza gentile, un gesto affettuoso dono la morte ai miei nemici. E gli occhi si fanno di ghiaccio mentre le parole sono calde d’amore.

Ho ucciso perché il mio rossetto non perdesse il suo colore, ho ingannato perché la pelle non fosse ricoperta di calli virili, ho finto perché i miei capelli dorati non perdessero la loro lucentezza.
Mi sono divertita nel ritrovarmi dietro la maschera, ho gioito nello scoprirmi finalmente me stessa dietro quella che sembrava una semplice dannazione impostami dal fato crudele.

Eppure l’inganno crudele che questo mio viso da donna ha distribuito alle anime ingenue che mi hanno accolto come Arakune s’è discrepato in mille pezzi, tingendosi di rosso sangue, di Morte nera e atroce.
Così come ho finto per una vita intera, indossando abiti non miei, pronunciando parole non mie, pettinando capelli che non mi appartenevano in alcun modo, cado nel Nulla senza porre resistenza, senza lamentarmi affatto. Ho preso già troppo.

Eppure, eppure…
Sarebbe forse bastato uno sguardo pieno d’amore a placare la mia sete di vendetta?
Un abbraccio fraterno a calmare la mia rabbia?
Ma con tutto questo, avrebbe perso di senso ogni cosa.
E il mio trucco, la mia amata parrucca, sarebbero caduti a pezzi come cocchi di un vetro rotto, freddo.
Gelido d’Inverno.

“Non sai quanto ho desiderato essere veramente tuo cugino…”(*)



(*)Angel Sanctuary, volume 8, parole di Arakune









Arakune è uno di quei personaggi tragici che mi piacciono da morire. Odia per tutta la vita Cry, uccide per questo odio, arriva a fare le peggiori nefandezze, e alla fine non può che ammettere di amarla talmente tanto da sacrificare la propria vita per lei. Così che il trucco da lei disperatamente usato alla fine perde di ogni significato nel momento in cui rinuncia a ciò che l’ha tenuta in vita fino a quel momento: l’odio.

Arakune è notoriamente il mio pg preferito.
Spero che qualcuno l'abbia inteso <3
Ringrazio INFINITAMENTE wolvie e Bella per le fantastiche recensioni.
Ancora grazie di cuore (L)
Al prossimo e ultimo capitolo ^^
   
 
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