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Autore: imtheonekeepingyoualive    11/10/2009    5 recensioni
L' unica cosa che vedeva quando pensava ai mesi appena trascorsi, era Zacky. Mille volte Zacky, in mille situazioni diverse.
Zacky a letto, che rideva appena dopo aver finito di fare l' amore; Zacky che gli offriva un JD con una faccia buffa; Zacky che usciva dal bagno, ancora grondante d' acqua e gli si gettava addosso, per poi baciarlo fino a fargli diventare le labbra rosse; Zacky che cantava mentre raggiungevano il bus; Zacky che lo tirava per la maglietta e lo invitava a nascondersi con lui in qualche stanzino sperduto...
Per il MIO Zacky. Ti amo.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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i know it's over
I Know It's Over
Capitolo Unico





"Ancora stanotte e poi sarà finito."
Uno sbuffo di fumo e occhi che si incontrano, fuggenti.
Il rumore delle onde che si infrangono sulla battigia accompagna il loro discorso.
"Già."
Il silenzio cala, pesante come una coltre fredda e impenetrabile, come una nebbia gelata che li ricopre e li fa tremare.
"Forse è meglio se dimentichiamo."



Non riusciva a pensare che erano passate tre settimane e ancora niente.
Erano ventidue fottuti giorni di allucinante dolore, che cercava in tutti i modi di scacciare, con il solo risultato di diventare isterico.
Non pensava veramente quello che aveva detto. Era l' ultima notte, quella che avrebbero dovuto passare insieme a letto, a baciarsi e a fare l' amore, piuttosto che su quella spiaggia a pensare alla fine. Invece avevano iniziato a camminare, birra in una mano e sigaretta nell' altra, e avevano raggiunto uno scoglio poco lontano dalla riva, leggermente umido per il clima serale e ci si erano seduti sopra.
Tutto lì.
E lui non aveva saputo fare altro che troncare, con quella inutile frase che, si era accorto, aveva fatto inumidire gli occhi di Zacky.
Al momento aveva davvero pensato che era meglio fare finta di nulla, catalogare quei mesi di tour come una sbandata temporanea e, una volta tornato a casa, riprendere la vita al fianco di Michelle, come se nulla fosse successo.
Non poteva essere poi difficile pensare ai momenti passati con Zacky come se fossero stati incontri tra amici che si volevamo davvero bene. Così tanto bene da finire a letto assieme anche due o tre volte al giorno, quando erano liberi.
Il che accadeva raramente durante le date, ma quelle poche volte erano state fantastiche. Quasi si ricordava meglio le camere degli alberghi, piuttosto che il resto delle città in cui avevano fatto tappa.
Anzi, a precisare, nemmeno le camere erano così impresse nella sua memoria.
L' unica cosa che vedeva quando pensava ai mesi appena trascorsi, era Zacky. Mille volte Zacky, in mille situazioni diverse.
Zacky a letto, che rideva appena dopo aver finito di fare l' amore; Zacky che gli offriva un JD con una faccia buffa; Zacky che usciva dal bagno, ancora grondante d' acqua e gli si gettava addosso, per poi baciarlo fino a fargli diventare le labbra rosse; Zacky che cantava mentre raggiungevano il bus; Zacky che lo tirava per la maglietta e lo invitava a nascondersi con lui in qualche stanzino sperduto...
Sbuffò e si alzò dal divano, per andare a recuperare gli occhiali da sole.
Aveva intenzione di uscire e di rimanere fuori per un bel pò, Michelle era da Valary e non sarebbe rientrata prima di sera, aveva tutto il tempo necessario per fare ciò che voleva.
Non sapeva se chiamarlo, prima. O magari sarebbe stato meglio fargli una sorpresa.
O forse non fare niente.
Richiuse la porta d' ingresso ed iniziò a tamburellare il piede, nervoso, mentre pensava se andare a casa di Zacky o no.
Ammetteva che, dopo quell' infelice uscita del dimenticare tutto, aveva inteso che l' altro non si sarebbe più fatto sentire e non gliene dava assolutamente torto. Dall' altra parte, però, sperava comunque di risentire la sua voce, anche solo per degli insulti.
Cosa fare? Andare o no? Farsi sparare o rimanere al sicuro nella propria dimora?
Chiuse gli occhi ed aprì l' uscio.




Non ricordava che il tragitto verso casa sua fosse così interminabilmente lungo.
Pensava che bastassero massimo dieci minuti per raggiungere la villa bianca del suo secondo chitarrista, invece gli era parso che fosse passata una vita da quando era salito in auto ed aveva acceso il motore.
Parcheggiò davanti al vialetto, che percorse col cuore inquieto. Raggiunse la porta e si schiarì la voce, prima di suonare il campanello.
Rimase fermo con le braccia conserte ad ammirare il bianco accecante che gli infastidiva gli occhi anche dietro le lenti scure degli occhiali.
Dopo qualche secondo l' uscio si aprì e il viso sorpreso di Zacky si materializzò davanti al suo sguardo.
Subito gli nacque un sorriso spontaneo sulle labbra, come sempre accadeva in sua presenza.
"Ciao Zack." Mormorò incerto.
L' altro richiuse la bocca e si mise un pò più dritto, assumendo un' espressione di disprezzo mal celato.
"Ciao Gates."
Ok, se lo aspettava questo tono, però era agghiacciante comunque sentirlo dal vero.
"Mi faresti entrare, per piacere? Ho bisogno di parlarti." Tentò.
Zacky alzò un sopracciglio.
"E di cosa?"
"Lo sai, insomma... Degli ultimi mesi."
"Ultimi mesi? Perchè, cosa c'è da dire?" Disse, sprezzante.
Brian sospirò. Era più difficile di quanto avesse pensato.
Zacky era veramente incazzato. Ed incazzoso, pure. E non era un bene.
Vengeance, quando si arrabbiava, lo faceva sul serio.
"Zacky, è stata una cazzata quando ho detto che dovevamo dimenticare. Io... Io non ci riesco. Io penso sempre a te. A... Noi." Continuò Brian. "Davvero, ti prego, fammi entrare."
Vide il viso di Zacky perdere durezza e farsi più malinconico.
Per un secondo i suoi occhi si abbassarono, poi lo vide spostarsi per fargli spazio così che potesse entrare.
Subito si fece avanti, per superarare la soglia, un pò rincuorato.
Sentì il rumore della porta che veniva chiusa e successivamente i passi di Zacky che lo raggiungevano da dietro.
"Brian, senti, lo so che è finita. Anche se io mi aggrappo ancora a quei ricordi, non c'è bisogno che tu venga qui a farmi del male." Sussurrò con voce sottile.
Brian spalancò gli occhi, ora liberi dalla maschera degli occhiali, e li puntò sul ragazzo dietro le sue spalle.
"Io non voglio farti del male, Zack. Assolutamente. Io voglio solo parlare con te."
Avevano raggiunto la cucina nel frattempo, Brian seguì l' altro con lo sguardo. Aveva raggiunto il frigorifero, l' aveva aperto e ne aveva tirato fuori due bottiglie di birra.
Ne porse una a Brian, che l' accettò stupito.
"Grazie."
Zacky alzò le spalle, mentre prendeva un sorso.
"So che non rifiuti mai una birra."
Ridacchiò appena ed abbassò lo sguardo sul tavolo fra loro due, cercando di pensare a cosa dire per prima cosa.
"Zacky io..."
Lo sentì accomodarsi su di una delle sedie attorno al tavolo e poi prendere parola.
"Brian, è ok. Cioè, non è ok, ma va bene. Alla fine lo sapevo che tu non avresti lasciato Michelle per me e so che comunque quello che abbiamo passato insieme è stato bello."
Uno dei difetti di Zacky era quello di parlare troppo e di non lasciare finire gli altri. Brian bevve e puntò lo sguardo negli occhi chiari dell' altro.
Poi abbassò la bottiglia, pronto per parlare, se Zack glielo permetteva.
"Posso, o devi dire altro?" Zacky non disse nulla, quindi si schiarì la voce. "Dicevo... Io non riesco a smettere di pensare, è come se ogni cosa mi ricordasse te. Quando mi faccio la doccia, penso a te; quando bevo un Jack Daniels, mi ritorna in mente quando abbiamo giocato a chi beveva di più quella sera in camera; ogni canzone dei Misfits che mi capita di ascoltare, mi riporta alla mente quando canticchiavi durante le ore in bus..."
Aveva detto tutto in un fiato e si accorse che Zacky lo stava guardando con gli occhi spalancati e la bocca mezz' aperta.
Poi, prima che se ne potesse rendere conto, se lo ritrovò addosso, che lo baciava con passione e foga, le sue dita fra i capelli e la lingua che cercava la sua. Si alzò in piedi quando Zacky lo tirò per la maglietta e lo seguì attraverso la cucina ed il salotto, su per le scale diretti in camera.
Lo lasciò entrare per primo e poi si chiuse la porta dietro le spalle.
Questa sarebbe stata la prima di una lunga serie, pensò con un sorriso.
Quella notte non dormirono, ad un certo punto mandò un messaggio a Michelle in cui diceva che non sarebbe tornato a casa, ma avrebbe dormito da Zacky e che l' indomani avrebbero dovuto parlare. Appena inviato il messaggio, richiuse il cellulare e si girò verso Zack che era sdraiato accanto a lui e lo abbracciò. Non degnò di attenzione l' oggetto che suonò dopo qualche minuto, troppo preso a baciare l' altro chitarrista.
"Domani dirò tutto a Michelle." Sussurrò sulle labbra piene dell' altro, appena si staccarono per riprendere fiato.
Zacky lo fissò stupito per qualche secondo e poi sorrise.
"Sicuro?"
Brian sorrise. "Purtroppo mi sono innamorato."
Zacky lo colpì sul braccio e rise.
"Purtoppo? Adesso te la faccio pagare!"





L' unica cosa che so dire di questa shot è: BOH. >.<
Non ne sono convinta, non mi piace e non mi dispiace. Se voi capite siete delle grandi, ma comunque.
Ultimamente il mio rapporto con la scrittura è come un parto plurigemellare senza epidurale, comprendetemi :°D
Vi ringrazio, chiunque leggerà.
Dedicata al mio Zacky adorato, perchè c'è sempre e mi incoraggia facendomi scappare le vacche al prato. TI AMO.
Grazie a tutte <3

XoXo Gee Gates_ Sory

   
 
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