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Autore: Lady Moonlight    12/10/2009    2 recensioni
L’immortalità, un sogno ed un desiderio a cui aspirano tutti gli esseri mortali di questo mondo. Vampiri, creature della notte, assassini… Demoni che vagano su questo mondo, alla perenne ricerca del sangue che tanto bramano. Nascosti tra gli umani osservano ogni più piccolo cambiamento da centinaia d’anni.“ C’era una storia, o forse è meglio dire una leggenda, che tutti gli abitanti del piccolo paesino di Gres conoscevano molto bene. Era nata quindici anni prima, quando Villa Namikaze era stata abbandonata ed era stato ritrovato il cadavere di una giovane donna, con il corpo nudo e ricoperto da molte ferite.” MINA/KUSHI
[2^ classificata a parimerito al Contest Dark behind the Light... Vampires indetto da the forgotten dreamer]
[Ottava classificata al contest "Naruto no Limits" indetto da Juliettina]
Genere: Generale, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kushina Uzumaki, Orochimaru, Yondaime
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il peso dell’immortalità

 


C’era una storia, o forse è meglio dire una leggenda, che tutti gli abitanti del piccolo paesino di Gres conoscevano molto bene. Era nata quindici anni prima, quando Villa Namikaze era stata abbandonata ed era stato ritrovato il cadavere di una giovane donna, con il corpo nudo e ricoperto da molte ferite. La cosa più inquietante erano i due fori che presentava sul collo.
<< Morsi e artigli di lupo >> erano state queste le parole del medico legale che aveva effettuato l’autopsia sul cadavere. Eppure in quella zona, non c’era mai stato alcun esemplare di lupo!
Gli abitanti di Gres avevano dimenticato molto presto la vicenda, ma insistevano nel dire che Villa Namikaze fosse la dimora di un fantasma. Nessuno conosceva la verità. Certo, era che la villa aveva un che di sinistro, da cui tutti si tenevano alla larga.

 *

 Kushina Uzumaki era figlia di uno scrittore e un insegnante. Suo padre, un uomo severo, scriveva romanzi storici e per questo era spesso in viaggio all’estero per effettuare delle ricerche. Sua madre, una donna dal carattere dolce e solare, insegnava matematica nella scuola elementare del paese in cui vivevano.
Kushina era l’opposta di entrambi. Aveva un carattere forte e deciso ed era estremamente curiosa. Non temeva particolarmente il pericolo e le piaceva l’ignoto.
I cittadini di Gres l’avevano soprannominata “Demone Scarlatto”. Demone perché Kushina era letteralmente una peste combina guai, Scarlatto perché la ragazza sedicenne aveva dei lunghi e magnifici capelli rossi che le arrivavano quasi alla vita.
Una volta aveva rubato delle fragole alla vecchia signora Tsunade, che le coltivava amorevolmente nell’orto adiacente alla casa, e questa l’aveva rincorsa, furibonda, per tutto il paese. Kushina s’era rinchiusa in camera e quando i suoi genitori avevano saputo la notizia, lei aveva risposto con una scrollata di spalle.
Combinare guai, per lei, era un magnifico passatempo. Due settimane prima, aveva imbrattato con barattoli di vernice le altalene dei giardini pubblici. 
Nonostante questo, Kushina era una ragazza particolarmente intelligente e sensibile ai problemi delle altre persone. Molte volte aiutava il signor Jiraya ad accudire i suoi rospi comprandogli il cibo al supermercato.
Come ogni giorno, Kushina era appena scesa dall’autobus che l’aveva riportata da scuola e si stava dirigendo a casa. Inspiegabilmente decise di percorrere una via diversa dal solito, passando accanto a Villa Namikaze. Kushina era sempre rimasta affascinata da quella villa, di cui si sapeva poco o niente, e rimase ad osservarla per qualche istante.
Villa Namikaze era una costruzione immensa, a due piani, delimitata da un’alta cancellata in ferro e circondata da un enorme giardino pieno di piante, le cui foglie gialle e secche ricoprivano la poca erba che era cresciuta. Un tempo la facciata dell’edificio doveva essere stata di un bianco accecante, ma ora era di un tetro colorito olivastro. Le finestre erano sprangate con delle assi di legno messe alla rinfusa. Quello che un tempo, era stato un edificio di straordinaria bellezza, ora stava lentamente cadendo a pezzi.

Era autunno e la durata delle giornate s’accorciava giorno dopo giorno. Erano solo le sei del pomeriggio, eppure sembrava che fosse già calata la notte. Un brivido gelido attraversò la schiena di Kushina, che ebbe la terribile sensazione che qualcuno la stesse osservando. Si guardò in giro, ma non vedendo nessuno decise d’affrettarsi per tornare a casa.

 

 
In questo capitolo metto il giudizio di Juliettina^^
Eccolo:

 
Che tu ci creda o no mi è sembrato di stare al cinema per tutto il tempo. La tua storia è avvincente, ricca di suspance e lo stile pulito e corretto le conferiscono una linearità estremamente piacevole. Sarà che è da quando ero bambina che ho una passione sviscerata per i vampiri ma la tua fiction mi è piaciuta davvero molto. Ma sai che cosa è che mi ha completamente e totalmente convinto? Il finale. Davvero fantastico e bello proprio perchè inaspettato. Quindi complimenti cara, spero di poter vedere pubblicata presto la tua storia.

 

 

   
 
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