Ci si vede...

Scivolava, leggero e fin troppo delicato – attento ai minimi particolari -, lo sguardo scuro su di quella pelle ambrata.
Ogni curva, ogni piega, ogni lineamento.

La coscienza si distrae, ma come biasimarla?
Respirando la stessa aria che esce da quei polmoni, da quel corpo caldo, la coscienza parte senza più tornare. Così che il profumo della sua stessa essenza rimanga come unico imperante ricordo.

Le labbra rosse, quelle stesse che hai baciato con dovizia e ferocia nascoste le tue intenzioni al buio della notte, si muovono rapide e balbettanti. Insicure.
Le mani dove si muovono veloci le dita – ti ricordi come ti stringevano bene negli istanti in cui la passione poteva essere libera? – frenetiche scattano davanti al petto.
Gli fai quest’effetto?

Scappa, Naruto scappa davanti ai tuoi occhi, fuggendo – forse – il tuo stesso sguardo di pece.
La stessa figura su cui i tuoi occhi hanno così volentieri indugiato che scompare mimetizzandosi con il cielo sporco d’arancio del tramonto.

Sicuro, il tuo sguardo tornerà certo a posarsi su quei occhi di limpido, profondo, mare cristallino - quanto ti piace riempirli di acqua bagnata d’emozione? -.