Ho deciso di scrivere questo racconto perché mi piacerebbe che tra due personaggi di STAR WARS che amo molto ci fosse un lungo riavvicinamento.
UN PADRE SCONOSCIUTO
Ho deciso di
scrivere questo racconto perché mi
piacerebbe che
tra due personaggi di STAR WARS
che amo molto ci
fosse un lungo riavvicinamento.
per scriverlo mi
sono basata su ciò che conosco
dell’EXPANDED
UNIVERSE, in particolare
LA TREGUA DI
BAKURA e l’invasione dei Vong.
By Silvì
Una giovane ed elegante donna osservava, dal suo
appartamento
da Cancelliere Supremo, il traffico di
Coruscant:
da pochi anni aveva sostituito la sua cara amica
Mon Mothma
in questa carica, non ne era particolarmente
entusiasta,
ma dato che era stata proprio la fondatrice
dell’Alleanza Ribelle
a chiederle questo favore, Leia Organa Skywalker
Solo aveva
accettato di candidarsi e,come previsto
dall’amica, era stata
eletta praticamente all’unanimità dal Senato
Galattico.
La Nuova Repubblica era nata solo da pochi anni
e Leia forte
anche della sua nuova carica tentava in tutti
modi di farla tornare
all’antico splendore, seguendo la strada
tracciata dall’amica.
Mon Mothma era stata una senatrice della Vecchia
Repubblica
e quando aveva visto che ormai stava diventando
una dittatura,
a causa del malefico Signore dei Sith Cos
Palpatine,
aveva fondato insieme a Bail Organa, il padre
adottivo della stessa
Leia, e a Padmè Amidala Naberrie Skywalker, la
vera madre di Leia, l’Alleanza Ribelle:
c’erano voluti più di vent’anni,
quasi
tutta la vita della giovane neo eletta Cancelliere Supremo,
ma alla fine l’Alleanza aveva trionfato e con
essa la Libertà.
Ma vincere la guerra con l’Impero era stato
forse più facile,
che riportare veramente la Democrazia nella
Galassia:
molti sistemi erano ancora sotto il controllo
imperiale ed anche
chi appoggiava la neo-nata Repubblica aveva dei
seri dubbi
che essa avrebbe perdurato e non avrebbe
ripetuto i medesimi
errori che avevano favorito l’ascesa di
Palpatine.
Tra le prime norme che Leia aveva introdotto
c’erano state
una pena severa per i corrotti
e per coloro che abusavano delle loro cariche
per ottenere benefici personali
e riduzione delle trafile burocratiche in ogni
campo.
Inoltre Leia aiutava il fratello nella
ricostruzione dell’Ordine Jedi,
alle cui regole Luke aveva dato un forte
cambiamento:
abolizione dell’obbligo di castità
e abolizione dell’obbligo di
prendere un jedi
solo prima dei sei mesi di età.
I nuovi jedi dovevano essere
persone adulte,
consapevoli della loro scelta
e il loro giuramento di fedeltà all’Ordine non
precludeva
loro la possibilità di sposarsi e di avere una
famiglia propria.
Nessuno dei due gemelli lo sapeva, ma le norme
da loro introdotte,
se fatte 20 anni prima,
avrebbero impedito ai
genitori naturali di rovinarsi la vita
e salvato la Galassia dai sith molto prima.
Salvato la Galassia dai sith, già, se c’era una
cosa che la bella
Cancelliere sapeva, era che a salvare la
Galassia dai sith,
non era stata l’Alleanza Ribelle, ma Darth
Vader, ovvero
Anakin Skywalker, che per salvare Luke, aveva ucciso
l’imperatore,
morendo come un eroe, come un jedi.
Anakin Skywalker, suo padre..
Anche quando il cuore di Leia era pieno di
rabbia nei confronti
del padre naturale, aveva sempre provato una
soddisfazione
incredibile al pensare che quel verme di
Palpatine era stato ucciso
proprio da colui che considerava il suo servo
più fedele :
Anakin aveva rinunciato a tutto per salvare la
vita del figlio,
il fratello gemello di Leia, l’amatissimo
ritrovato fratello.
Era passato la rabbia si, ricordava come l’aveva
perdonato,
quel giorno di pochi anni prima”Stai ancora
guardando padre?
Allora guarda questo”e il millenium falcon aveva
speronato
un cacciatore imperiale, che un tempo ospitavano
Darth Vader.
Si in mezzo alla battaglia aveva trovato la sua
pace,
ed anzi ora si pentiva di avere cacciato il
padre a male parole
“Vattene, dissolviti, non mi interessa se non
tornerai:
posso perdonarti tutto, ma non di avere
torturato Han!”
le aveva urlato con tutto il suo odio.
Negli occhi di suo padre non aveva letto nessun
odio,
ma solo tristezza”Non so se sarò potente
abbastanza
per tornare, ma se vorrai parlarmi io ti
sentirò”
Voleva crederlo, voleva tanto crederlo, ma non
ci riusciva:
lei non aveva mai avuto la fede di Luke nella
Forza.
Aveva parlato a lungo del fratello di come si
sentisse in colpa
e di come temeva che il padre non sapesse del
suo perdono:
il giovane Skywalker l’aveva stretta in un dolce
abbraccio
sussurrandole”lui sa ne sono certo”.
Ripensava agli occhi di suo padre, quegli occhi
dolcissimi,
che per quanto azzurri come quelli del fratello,
erano così simili ai suoi: era davvero stato
Darth Vader?
Darth Vader, l’uomo che aveva torturato Han,
che
aveva torturato
lei,
che aveva mozzato il braccio a Luke,
che
aveva guardato Tarkin distruggere Alderaan,
senza battere ciglio, anzi annuendo con cupa
soddisfazione.
La giovane donna preferiva non pensarci,
preferiva pensare
che suo padre era Anakin, l’uomo che aveva
salvato Luke
da morte certa e che le aveva chiesto perdono.
In quel momento entrò proprio il giovane jedi:
Leia, benché girata, si accorse subito della
presenza del fratello
e si voltò sorridendogli teneramente.
Era proprio uno schianto con quella divisa da
jedi
“ehi fratellino stai attento che le tue padawan
potrebbero
non ascoltare troppo le tue lezioni sulla Forza,
perché incantate dal loro aitante maestro”
Luke scosse la testa e sorrise timidamente
abbracciando la sorella
“Come stai cara?Continui a pensare a nostro
padre vero?”
La giovane donna annuì tristemente
“Leia lui sa ne sono certo”
“Vorrei avere la tua fede Luke, ma non ci
riesco.”
“Ma non ti basta avergli parlato anche se era
morto?
Ora è nella Forza ed è felice con Obiwan e
nostra madre.”
Leia abbassò la testa stringendosi
nell’abbraccio del fratello
“Lo sai che da piccola sognavo tanto di avere un
fratello?
E quando lo chiedevo ai miei genitori adottivi,
loro mi
guardavano come se volessero dirmi qualcosa,
ma poi non dicevano nulla..
hai mai pensato come avrebbe potuto essere?”
“Preferisco non farlo e vivere nel presente”
Staccandosi dal giovane jedi,
la giovane donna si avvicinò di nuovo alla
vetrata
“Parlami di nuovo di cosa ti disse nostro padre
e di cosa ti disse Obiwan su di lui”
“Lo sai già Leia e non servirebbe a nulla:
perché continui a torturarti?”
“Perché devo capire: entrambi abbiamo visto i
suoi occhi,
occhi di un cuore puro ed innocente!Ed allora
perché?
Cosa lo ha spinto a tradire tutto?Deve esserci
una ragione!”
sbottò la giovane.
“Si ci deve essere ma forse non vuole dircela
per non farci male:
certe verità vanno affrontate solo quando si è
davvero pronti
e forse ora noi non lo siamo.”
“Al diavolo la tua filosofia jedi”mormorò
scherzosa Leia.
“Scusami so che vuoi aiutarmi ma vedi io devo
almeno vederlo
per essere sicura che lui sappia del mio
perdono:
posso accettare che non voglia dirci il perché
del suo cambiamento,
ma almeno devo rivederlo un’altra volta.”
“Capisco sorellina: per me è diverso io sono in
pace con lui,
tu non del tutto. Non è detto che non torni no?”
“Obiwan ti parla mai di lui?”
Il giovane Skywalker scosse la testa
“No, ma negli occhi del mio maestro c’è sempre
una luce
che non avevo mai visto prima
e credo sia merito di nostro padre”
Gli occhi di Leia si riempirono di lacrime
“Sai che li invidio un po’?
Loro si sono
ritrovati dopo aver attraversato entrambi l’inferno..”
“Anche noi”
“Si anche noi, ma..”
“Ma?”
“Niente”
Luke sorrise di nuovo”Beh Cancelliere Supremo io
vado:
so di lasciare la Galassia in buone mani”
“Dovresti smetterla di frequentare mio marito:
ti sta passando il suo pessimo senso
dell’umorismo”
Il giovane jedi alzò la mano facendo un saluto
militare
e uscì dall’appartamento della sorella.
“Padre ascoltami..
dovunque tu sia spero tu
sappia che ti ho perdonato”
“Lo so Leia”
Leia si girò di scatto”Padre!”e corse incontrò
alla figura
che si stava materializzando nella stanza.
Anakin non disse nulla ma abbracciò la figlia
che si abbandonò ad un lungo pianto.
FINE CAPITOLO PRIMO!