La falsa sfera
by Kagome123
21
Aprile.
Era ormai primavera in Giappone e il dolce odore dei
ciliegi in fiore avvolgeva l’intera città di Tokyo, cancellando
per un po’ quello acre dei gas di scarico delle macchine,
nonostante gli impianti iper tecnologici atti a rilasciare sempre
meno gas tossici nell’aria.
La città era cambiata molto
nell’ultimo decennio, diventando sempre più simile alle grandi
metropoli occidentali. Però molte tradizioni e molti luoghi avevano
resistito al progresso.
Infatti, su un piccolo colle alla
periferia della città, l’antico tempio Higurashi regnava quasi del
tutto incontaminato.
“Che
giornata stupenda!” Disse sospirando una giovane donna sulla
trentina, vestita con un inusuale abito da sacerdotessa rosso, mentre
liberava il lungo viale dai numerosi petali di ciliegio con una
vecchia scopa di paglia.
“Kagome!” Disse una voce maschile
che proveniva dalla casa poco distante e che catturò l’attenzione
della donna.
“Oh, Inuyasha! Buongiorno !” Disse la ragazza,
sorridendo dolcemente all’uomo.
Inuyasha indossava la sua tuta
blu da lavoro, la solita bandana che gli nascondeva le buffe orecchie
da cagnolino e un vecchio zaino in spalla.
“Buongiorno! Fhè!
Ormai sei diventata più mattiniera di me! Aaaaah, sto proprio
perdendo colpi!”
“Non dire così, Inuyasha. È solo che sei
più stanco ultimamente e quindi il tuo corpo ha bisogno di riposare.
Ho saputo che giù al cantiere avete sempre moltissimo lavoro da
svolgere.”
“Non me ne parlare... e poi, visto che ormai siamo
una delle poche ditte rimaste in tutta la città che fa lavori
manuali, siamo richiestissimi! Ah, ma mi chiedo, cosa diavolo li
hanno inventati a fare quei robo-cosi o quelle macchine strane se poi
per un nonnulla si rompono e diventano inutilizzabili?”
“L’ho
sempre detto io: è ancora troppo presto perché l’uomo venga del
tutto sostituito da una macchina!”
“Già,
hai ragione. Dovrebbero ritornare ad usare i metodi del mio tempo.
Sarebbe molto meglio, secondo me.”
“Purtroppo non si può
fermare il progresso. Oh, ma stai già andando al lavoro? Non fai
colazione?”
“No, koi. Purtroppo oggi arrivano dei fornitori
molto importanti e io devo supervisionare il tutto. Devo arrivare
prestissimo al cantiere.”
“Ho capito. Però Inu... potevi
almeno metterti un abito più decente... sai... per fare un po’
bella figura. Sei pur sempre il capocantiere...” Disse Kagome
mentre, avvicinatasi ad Inuyasha, aveva iniziato a togliergli la
polvere di dosso.
“Uff... lo sai cosa succede quando mi metto
addosso... ehm... un vestito buono...”Disse il giovane uomo mentre,
con il volto leggermente arrossato, si grattava nervosamente la
guancia.
“Papà ha ragione, mamma! Non vorrai che venga di
nuovo inseguito da una ventina di fangirl
urlanti e con la bava alla bocca fin su al tempio?”
Una voce
squillante e dal tono sfacciato e scherzoso si intromise
improvvisamente nel discorso dei due adulti.
A pochi passi da
loro, appoggiata alla porta scorrevole della casa, una ragazza di
circa 15 anni dai lunghi capelli argentati lasciati cadere
liberamente sulle spalle, le buffe orecchie canine dello stesso
colore, gli occhi ambrati e con indosso dei pantaloncini corti e una
maglietta a maniche lunghe, li osservava divertita.
“Kaori! Che
ci fai fuori vestita così? Prenderai freddo!”
La ragazza rise e
con un balzo veloce si portò tra i due genitori.
“Lo sai
benissimo mamma che in 15 anni di vita non ho preso neanche un
raffreddore... e poi... avevo voglia di sgranchirmi un po’ le
gambe. Ho solo fatto una passeggiata
qua e là.”
“Se per passeggiata
intendi dire che sei andata per la città saltando da un palazzo ad
un altro, spero proprio che nessuno ti abbia visto questa volta...”
Disse Inuyasha, accarezzandole con la mano la testa e scompigliandole
amorevolmente i capelli.
“Già, l’ultima volta ti sei salvata
solo per la tua velocità. Altrimenti non avrebbero impiegato molto a
risalire alla nostra famiglia. Non ci sono molte ragazze con i
capelli argentati e gli occhi ambrati nel nostro Paese.” Disse
Kagome portandosi la mano alla fronte, sconsolata.
“Non
preoccuparti. Ho scelto apposta quest’ora, dato che non c’è
molta gente sveglia. E poi oggi non ho proprio resistito. Finalmente
si inizia a sentire aria di primavera!”
Kagome e Inuyasha
annuirono e si abbandonarono ad assaporare in silenzio l'odore dei
fiori di ciliegio.
“A proposito di primavera, ma oggi non è
anche il primo giorno di scuola?”Disse Inuyasha.
Kaori
annuì.
“Da oggi io e Inuki saremo in terza media, finalmente!”
Disse la ragazza, sorridendo.
“Ah, la terza media... quanti
ricordi!”
Kagome e Inuyasha si scambiarono una lunga occhiata
d’intesa, per poi cominciare a ridere.
“Non sarebbe ora che
andassi a svegliare tuo fratello? Non voglio che facciate tardi...”
Disse poi Kagome alla figlia.
“Prima di uscire dalla camera ho
lasciato aperta la tendina. Ormai il suo letto sarà invaso dai raggi
del sole e si sarà sicuramente svegliato!”
“Povero Inuki. Ora
capisco perché è sempre nervoso di prima mattina.” Disse Kagome,
con un enorme gocciolone sulla fronte.
“Bè, io vado a
cambiarmi. Ci si vede stasera, papà!” Disse la ragazza che , dopo
aver abbracciato forte il padre, scomparve così come era venuta.
I
due genitori rimasero lì in silenzio per qualche minuto poi Kagome
prese la parola.
“Passa davvero veloce il tempo.”
“Già...
i nostri cuccioli sono diventati grandi.”
“Inuyasha, dovresti
smetterla di chiamarli cosi.”
“Hehe, rimarranno sempre
cuccioli per me, lo sai. Ora vado. Ci si vede stasera, koi.” Disse
e dopo aver baciato la compagna con passione, si diresse verso le
scale.
Kagome osservò la sua figura a lungo, fino a quando non
scomparve dalla sua vista.
Poi, fatto un profondo respiro, riprese
le sue faccende domestiche.
Una
folata di vento un po’ più forte delle precedenti fece ondeggiare
il sottile tessuto della tenda della finestra semiaperta, andando a
scompigliare i folti capelli corvini di un giovane che dormiva poco
distante.
Il ragazzo sbuffò, leggermente adirato per
quell’improvvisa sveglia, si girò più volte nel letto e strinse
gli occhi semiaperti e di colore ambra, cercando in tutti i modi di
riprendere sonno. Purtroppo, un raggio di sole colpì direttamente il
suo viso. Sconsolato e nervoso più che mai, con un movimento veloce
si liberò di tutte le coperte che aveva addosso e, dopo essersi
stiracchiato, si abbandonò ad un lungo e sonoro sbadiglio. In quel
momento quattro lunghi canini fecero bella mostra di se.
“Awww!
Perché Kaori lascia sempre aperta quella tendina? Vorrei sapere che
gusto ci prova a rovinarmi la giornata così...”Disse il ragazzo
con la voce impastata dal sonno mentre, con una mano, si stropicciava
gli occhi e con l’altra si spettinava i folti capelli. In quel
momento le due piccole orecchie canine dello stesso colore della sua
chioma si mossero leggermente. Il ragazzo vide la porta aprirsi e
dietro apparire la figura di Kaori, sua sorella gemella, che lo
osservava divertita con uno sorrisetto stampato in faccia.
“Giorno,
fratellino! Hai visto che bella giornata è oggi?”
“Tsk! Bella
giornata un corno! Kaori! La devi smettere di svegliarmi così! Lo
sai benissimo, io sono buono e caro ma quando mi arrabbio non capisco
più nulla! Un giorno o l’altro mi vendicherò, stanne
certa!”
“Fhè! E cosa vorresti fare? Sentiamo!”
“Beh,
forse una soluzione sarebbe quella di avere camere separate; ora che
lo zio Souta sta per prendere casa ad Hokkaido, ci sarà presto una
camera libera.”Disse osservando sottecchi le sorella e, alzatosi
dal letto, iniziò a tirare fuori dall’armadio la divisa
scolastica.
“NO! Tutto ma non questo! Non voglio separarmi dal
mio fratellino!”Disse la ragazza, fiondandosi addosso al fratello e
abbracciandolo forte.
“Kaori, stavo scherzando, lo sai. E poi
ormai non riuscirei più a prendere sonno senza il tuo
russare.”
“Cosa? Io non russo! Sei tu quello che russa e che
parla durante il sonno!”Disse adirata, incrociando le braccia al
petto.
“Si si, come no!”E scoppiò a ridere come un matto,
buttandosi sul letto.
Kaori rispose con una linguaccia, poi si
abbandonò a una forte risata insieme al fratello finendo anche lei
sul letto.
I due ragazzi continuarono a ridere per parecchi minuti
poi Inuki prese la parola.
“E un’altra cosa. Se io cambiassi
camera, come faresti senza di me quando, durante le notti di luna
piena, ci trasformiamo in esseri umani?”Disse sorridendole.
Kaori
rispose al sorriso.
“Verrei ugualmente nel tuo letto,
fratellino.”
“Hehe... anche se mi chiudessi a chiave?”
“Una
soluzione la troverei sempre, lo sai.”
Il ragazzo si avvicinò
alla sorella e la baciò sulla fronte.
“Mi vado a fare una
doccia e poi scendo giù a fare colazione.” Disse alzandosi e
prendendo la divisa e un cambio di biancheria pulita.
“Va bene.
Non metterci molto altrimenti poi siamo costretti a prendere la
strada
veloce e tu sai che i nostri genitori non vogliono che la
prendiamo.”
“Si, sarò pronto prima di quanto immagini,
sorellina.” E corse in bagno chiudendo la porta dietro di
sé.
Kaori, dopo essersi infilata la divisa scolastica ed aver
riordinato un po’ il letto e le sue cose, si diresse affamata verso
la cucina da dove proveniva il dolce odore della colazione.
“Itadakimasu!”
Urlò Kaori poco prima di addentare il suo gigantesco toast.
“Ogni
giorno quel toast diventa sempre più pieno!”Disse Souta, seduto di
fronte a Kaori, mentre mangiava il suo pane imburrato.
“Dovresti
iniziare a darti una regolata, figlia mia.” Disse Kagome, mentre
mangiava la sua ciotola di riso.
“Lasciala fare, tesoro. È
nell’età della crescita e ha bisogno di molte energie per iniziare
bene la giornata.” Disse la signora Higurashi, seduta accanto alla
figlia, mentre sorseggiava il caffè.
“Sentito mamma? La nonna
ha ragione! E poi non posso farci nulla, il cibo è il mio punto
debole!”
“Andando avanti così diventerai una cicciona,
sorellina.” Disse Inuki, mentre sorseggiava il suo latte e
addentava un biscotto.
“Fhè! Con tutto il movimento che faccio,
fratellino, è altamente improbabile che io metta su peso, a
differenza di te che stai sempre chino sui libri!”
“A me piace
leggere come a te piace praticare lo sport. E poi non è vero che non
mi muovo per niente! Tutte le corse che devo fare con te ogni mattina
per arrivare a scuola non le hai mai considerate?”
“Tsk!
Quelle non valgono proprio niente.”
“Questo lo dici tu,
MASCHIACCIO!”
“Ehhh?! Come osi tu! TOPO DI BIBLIOTECA!”
“Che?
Dannata... io...”
“Su , su! Basta litigare ragazzi!” Urlò
Kagome mentre, alzandosi da tavola, cercava di separare i due
fratelli.
“Ogni mattina è sempre la solita storia. Mi ricordano
due persone di nostra conoscenza alla loro età...” Disse Souta con
un grosso gocciolone sulla testa.
La signora Higurashi annuì e si
lasciò sfuggire una risatina.
“Souta!” Disse Kagome,
sentendosi presa in causa e con un’enorme vena pulsante sulla
fronte.
“Ogni riferimento a cose, persone o animali è puramente
casuale!” Disse il giovane, prima di scoppiare a ridere.
La
risata dello zio finì per contagiare tutta la famiglia che in pochi
istanti si ritrovò a ridere a crepapelle.
“Oh Kami! Ragazzi!
Guardate l’ora!” Disse la signora Higurashi che per prima aveva
iniziato a ricomporsi e che per caso aveva posato gli occhi
sull’orologio.
“È tardissimo! Su Kaori, andiamo!” Disse
Inuki, finendo di bere velocemente il latte.
"Un secondo...
gnam... che finisco... qui... gnam...” Disse tra un morso e
l’altro.
Pochi minuti dopo i due ragazzi erano sul ciglio della
porta ad infilarsi le scarpe.
“Tsk! Stupide scarpe!” Imprecò
Kaori mentre cercava di infilare la scarpa destra che stranamente
quella mattina aveva deciso di fare un po’ più resistenza del
solito.
“Avete preso tutto? I soldi? Il bento che vi ho
preparato?” Domandò Kagome mentre aggiustava il colletto della
camicia ad Inuki.
“Si!” disse Inuki.
“Si, ho preso
tutto.” Disse Kaori. Ma prima che potesse mettere piede fuori, la
nonna la bloccò.
“Tesoro, aspetta! Hai dimenticato di indossare
il tuo bracciale speciale.”
“Eh? Ma non è possibile, nonna!
L’ho messo prima di uscire dalla camera.” Ma Kaori non riuscì a
completare la frase. Davanti a lei c’era la madre che la guardava
arrabbiata e con in mano il suo braccialetto.
“Sei sempre la
solita sbadata, Kaori.” Disse prendendo il braccio della figlia e
infilandole il braccialetto rosso al polso.
In pochi istanti il
suo corpo fu illuminato da una luce bianca. Quando il bagliore
scomparve, le orecchie da cagnolino avevano lasciato il posto a due
orecchie da essere umano.
“Deve essersi slacciato prima mentre
mangiavo. Scusami mamma.”
“Fa niente. Ma controlla sempre di
averlo addosso. Non vorrei che succedesse qualcosa. Già vai troppo
in giro senza portarlo, soprattutto durante le tue passeggiate.
Almeno a scuola dovresti tenerlo sempre.”
“Non preoccuparti
mamma. Fino ad oggi non mi hanno mai beccato. Starò attenta, te lo
assicuro.” Disse Kaori, abbracciando la madre e poi la nonna per
salutarle.
“A stasera!” Urlarono in coro i due ragazzi mentre
iniziavano a correre veloci come fulmini.
Kagome osservò
i figli andare via e, dopo aver fatto un profondo respiro, disse:
“Cerco solo di proteggerli, mamma. Ci sono troppe persone senza
scrupoli in questo mondo.”
“Fai bene, figlia mia, ma arriverà
il giorno in cui dovranno mostrare anche agli altri la loro parte
nascosta, lo sai benissimo anche tu. Sono due ragazzi molto speciali
e quei braccialetti mostrano al mondo solo una parte del loro vero
aspetto.”
“Lo so mamma, lo so... però... ho paura. E se non
dovessero accettarli?”
“Figlia mia, te lo dico sempre. Non
devi farti di questi problemi. Per ora dobbiamo solo sperare che
tutto rimanga così come è adesso. Su, ora andiamo dentro. Abbiamo
un mucchio di cose da sbrigare al tempio. Ora che il nonno non c’è
più sei tu la sacerdotessa.”
Kagome annuì. Osservò un’ultima
volta l’orizzonte prima di chiudere la porta dietro di sé.
Intanto
Inuki e Kaori correvano velocissimi saltando da un palazzo ad un
altro.
“Forza Inuki! Sbrigati! Sono quasi le 8 e 30! Uff! Ogni
giorno sei sempre più lento.”
“Non sono lento! Io sto solo
andando alla tua stessa velocità! Se voglio posso benissimo
accelerare.”
“Ah si? Adesso sarei io quella lenta? Ma fammi il
piacere!”
“Cos’è? Vuoi una sfida?” Disse il ragazzo,
avvicinandosi alla sorella.
“Hehe, non attendevo altro!”
Ribatté la ragazza, con gli occhi che le brillavano.
“Allora
facciamo una scommessa. Se arrivo per primo rinuncerai alle tue
passeggiate
mattutine per un semestre intero!”
“Oook! Ma se dovessi
arrivare per prima io, cosa che SICURAMENTE accadrà, allora...
mmm... vediamo un po'.... ECCO! Ti iscriverai al club di karate
insieme a me!”
“Cooooosa? NO! No! Questo non accadrà
mai!”
“Si, si... immagino quanto mancherai a quelli del club
della letteratura. Cioè, voi non fate altro che andare in biblioteca
e leggere. Secondo me non vi conoscete nemmeno l’un l’altro! Che
club inutile!” Disse con tono seccato e cantilenante.
“Fhè!
Non è inutile!”
“Allora? Ci stai?? Eh?” Disse,
ansiosa.
“Si, ci sto! E preparati! Questa volta non sarà facile
battermi!”
“Lo vedremo! VIAAAA!”
I due giovani mezzi
demoni incominciarono a correre come pazzi. Andavano così veloce che
riuscirono a raggiungere tranquillamente un treno in corsa alla sua
massima velocità, diventando quasi del tutto invisibili all’occhio
umano.
I due sfidanti erano sempre vicinissimi l’uno all’altra,
li separavano solo pochi microsecondi.
E così, quando il cancello
della scuola era ormai in vista, Inuki e Kaori diedero sfogo a tutte
le loro energie per poter vincere ma, purtroppo per Inuki, le
previsioni di Kaori furono esatte.
“SIIII! CE L’HO FATTA!
YATTA!”
La voce di Kaori riecheggiò nel cortile della scuola
stracolmo di alunni e ora invaso da una coltre di polvere che aveva
coperto l’arrivo improvviso dei due fratelli Higurashi.
“Anf...
Dannazione... anf... mi mancava pochissimo!”
Fu tutto quello che
riuscì a dire il povero Inuki ansimante, prima di lasciarsi cadere a
terra.
Kaori lo osservava dall’alto, con un sorriso smagliante
stampato in volto. Poi si abbassò, portandosi in ginocchio e
porgendo una mano al fratello per aiutarlo ad alzarsi.
Inuki
sbuffò e girò, scuro in volto.
“Questa volta c’è mancato
davvero poco, fratellino. Penso che le prossime volte non dovrò
sottovalutarti così tanto! Pace?”
A quelle parole, il ragazzo
cambiò radicalmente espressione assumendo un insolito sguardo
beffardo, molto simile a quello che più volte aveva visto assumere
alla sorella.
“Ti perdono sorellina, ma la prossima volta ti
batterò, stanne certa!” E, detto questo, prese la mano di Kaori la
quale, sorridendo, lo aiutò ad alzarsi.
Questa fu la prima
immagine che gli altri alunni ebbero dei due fratelli, dato che la
polvere aveva finalmente iniziato a diradarsi.
Molti di
loro erano ormai abituati alle loro sfide e soprattutto a quelle
inspiegabili apparizioni mattutine a differenza delle molte matricole
che osservarono l’intera scena esterrefatti.
E così, dopo aver
aiutato il fratello a togliersi un po’ di polvere di dosso, i due
si diressero verso i grandi tabelloni dove erano affisse le
assegnazioni delle classi per il nuovo semestre.
Conclusione: per
il terzo anno consecutivo, Inuki e Kaori erano stati inseriti nella
stessa classe.
NOTA DELL'AUTRICE
Ed eccomi qui ragazzi, con il sequel di "Una nuova avventura".
Non ve lo aspettavate, vero?
Hehe, non me lo aspettavo neanche io, in realtà.
Vi chiederete allora come mai io sia qui ad aggiornare il mio account con una nuova storia, bè...
....non lo so ma è stato circa un mese che ho iniziato a scriverla e piano piano, questa storia ha preso forma , sorprendendomi ad ogni frase che buttavo giù.
Così, vedendo che tutto procedeva bene, ho deciso di iniziare a pubblicare il primo capitolo, per vedere le vostre reazioni e vedere se mi convenga o no continuare.
Vi avviso. La storia la sto ancora scrivendo, ma vi prometto che se otterrò il sostegno che mi aspetto da voi, miei fedeli lettori/lettrici , cercerò di aggiornare e completarla il più velocemente possibile.
Per ora questa è solo un'introduzione ma aspetto con ansia di leggere le vostre recensioni e commenti
Quindi, se volete che io continui, COMMENTATE!!
un bacione e a presto ^_^
Edit 08/03/11
Hey ragazzi! Ho una piccola comunicazione da farvi.
Da qualche tempo sto lavorando insieme a moira78 per rendere più leggibile e grammaticamente corretta la mia storia.
Già. Ho anch'io una beta-reader ^-^
Quindi, modificherò ogni capitolo prima di riprendere ad aggiornare e mi farebbe piacere se rileggeste la storia dall'inizio.
Fatemi sapere come vi sembra ^^
Un bacione a tutti ^^
kagome123