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Autore: kagome123    01/11/2009    14 recensioni
Sono passati 15 lunghi anni da quando Inuyasha, Kagome e i loro figli sono rimasti bloccati nel presente a causa dell'inaspettata chiusura del pozzo mangia ossa; ora Inuki e Kaori, ormai adolescenti, vivono, insieme alla loro famiglia, una vita normale tra i banchi di scuola. Ma le loro giovani vite saranno sconvolte da un avvenimento improvviso... Ed ecco voi il sequel di "Una nuova avventura"!! Nuove avventure e nuovi personaggi vi attendono. Cosa aspettate? Leggete e commentate numerosi!
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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capitolo 1

La falsa sfera

                                       by Kagome123

 

 

CAPITOLO UNO: E' arrivata la primavera 


21 Aprile. 
Era ormai primavera in Giappone e il dolce odore dei ciliegi in fiore avvolgeva l’intera città di Tokyo, cancellando per un po’ quello acre dei gas di scarico delle macchine, nonostante gli impianti iper tecnologici atti a rilasciare sempre meno gas tossici nell’aria.
La città era cambiata molto nell’ultimo decennio, diventando sempre più simile alle grandi metropoli occidentali. Però molte tradizioni e molti luoghi avevano resistito al progresso.
Infatti, su un piccolo colle alla periferia della città, l’antico tempio Higurashi regnava quasi del tutto incontaminato.

 
“Che giornata stupenda!” Disse sospirando una giovane donna sulla trentina, vestita con un inusuale abito da sacerdotessa rosso, mentre liberava il lungo viale dai numerosi petali di ciliegio con una vecchia scopa di paglia.
“Kagome!” Disse una voce maschile che proveniva dalla casa poco distante e che catturò l’attenzione della donna.
“Oh, Inuyasha! Buongiorno !” Disse la ragazza, sorridendo dolcemente all’uomo.
Inuyasha indossava la sua tuta blu da lavoro, la solita bandana che gli nascondeva le buffe orecchie da cagnolino e un vecchio zaino in spalla.
“Buongiorno! Fhè! Ormai sei diventata più mattiniera di me! Aaaaah, sto proprio perdendo colpi!”
“Non dire così, Inuyasha. È solo che sei più stanco ultimamente e quindi il tuo corpo ha bisogno di riposare. Ho saputo che giù al cantiere avete sempre moltissimo lavoro da svolgere.”
“Non me ne parlare... e poi, visto che ormai siamo una delle poche ditte rimaste in tutta la città che fa lavori manuali, siamo richiestissimi! Ah, ma mi chiedo, cosa diavolo li hanno inventati a fare quei robo-cosi o quelle macchine strane se poi per un nonnulla si rompono e diventano inutilizzabili?”
“L’ho sempre detto io: è ancora troppo presto perché l’uomo venga del tutto sostituito da una macchina!”     
“Già, hai ragione. Dovrebbero ritornare ad usare i metodi del mio tempo. Sarebbe molto meglio, secondo me.”
“Purtroppo non si può fermare il progresso. Oh, ma stai già andando al lavoro? Non fai colazione?”
“No, koi. Purtroppo oggi arrivano dei fornitori molto importanti e io devo supervisionare il tutto. Devo arrivare prestissimo al cantiere.”
“Ho capito. Però Inu... potevi almeno metterti un abito più decente... sai... per fare un po’ bella figura. Sei pur sempre il capocantiere...” Disse Kagome mentre, avvicinatasi ad Inuyasha, aveva iniziato a togliergli la polvere di dosso.
“Uff... lo sai cosa succede quando mi metto addosso... ehm... un vestito buono...”Disse il giovane uomo mentre, con il volto leggermente arrossato, si grattava nervosamente la guancia.
 “Papà ha ragione, mamma! Non vorrai che venga di nuovo inseguito da una ventina di
fangirl urlanti e con la bava alla bocca fin su al tempio?”
Una voce squillante e dal tono sfacciato e scherzoso si intromise improvvisamente nel discorso dei due adulti.
A pochi passi da loro, appoggiata alla porta scorrevole della casa, una ragazza di circa 15 anni dai lunghi capelli argentati lasciati cadere liberamente sulle spalle, le buffe orecchie canine dello stesso colore, gli occhi ambrati e con indosso dei pantaloncini corti e una maglietta a maniche lunghe, li osservava divertita.
“Kaori! Che ci fai fuori vestita così? Prenderai freddo!”
La ragazza rise e con un balzo veloce si portò tra i due genitori.
“Lo sai benissimo mamma che in 15 anni di vita non ho preso neanche un raffreddore... e poi... avevo voglia di sgranchirmi un po’ le gambe. Ho solo fatto una
passeggiata qua e là.”
“Se per
passeggiata intendi dire che sei andata per la città saltando da un palazzo ad un altro, spero proprio che nessuno ti abbia visto questa volta...” Disse Inuyasha, accarezzandole con la mano la testa e scompigliandole amorevolmente i capelli.
“Già, l’ultima volta ti sei salvata solo per la tua velocità. Altrimenti non avrebbero impiegato molto a risalire alla nostra famiglia. Non ci sono molte ragazze con i capelli argentati e gli occhi ambrati nel nostro Paese.” Disse Kagome portandosi la mano alla fronte, sconsolata.
“Non preoccuparti. Ho scelto apposta quest’ora, dato che non c’è molta gente sveglia. E poi oggi non ho proprio resistito. Finalmente si inizia a sentire aria di primavera!”
Kagome e Inuyasha annuirono e si abbandonarono ad assaporare in silenzio l'odore dei fiori di ciliegio.
“A proposito di primavera, ma oggi non è anche il primo giorno di scuola?”Disse Inuyasha.
Kaori annuì.
“Da oggi io e Inuki saremo in terza media, finalmente!” Disse la ragazza, sorridendo.
“Ah, la terza media... quanti ricordi!”
Kagome e Inuyasha si scambiarono una lunga occhiata d’intesa, per poi cominciare a ridere.
“Non sarebbe ora che andassi a svegliare tuo fratello? Non voglio che facciate tardi...” Disse poi Kagome alla figlia.
“Prima di uscire dalla camera ho lasciato aperta la tendina. Ormai il suo letto sarà invaso dai raggi del sole e si sarà sicuramente svegliato!”
“Povero Inuki. Ora capisco perché è sempre nervoso di prima mattina.” Disse Kagome, con un enorme gocciolone sulla fronte.
“Bè, io vado a cambiarmi. Ci si vede stasera, papà!” Disse la ragazza che , dopo aver abbracciato forte il padre, scomparve così come era venuta.
I due genitori rimasero lì in silenzio per qualche minuto poi Kagome prese la parola.
“Passa davvero veloce il tempo.”
“Già... i nostri cuccioli sono diventati grandi.”
“Inuyasha, dovresti smetterla di chiamarli cosi.”
“Hehe, rimarranno sempre cuccioli per me, lo sai. Ora vado. Ci si vede stasera, koi.” Disse e dopo aver baciato la compagna con passione, si diresse verso le scale.
Kagome osservò la sua figura a lungo, fino a quando non scomparve dalla sua vista.
Poi, fatto un profondo respiro, riprese le sue faccende domestiche.

 

Una folata di vento un po’ più forte delle precedenti fece ondeggiare il sottile tessuto della tenda della finestra semiaperta, andando a scompigliare i folti capelli corvini di un giovane che dormiva poco distante.
Il ragazzo sbuffò, leggermente adirato per quell’improvvisa sveglia, si girò più volte nel letto e strinse gli occhi semiaperti e di colore ambra, cercando in tutti i modi di riprendere sonno. Purtroppo, un raggio di sole colpì direttamente il suo viso. Sconsolato e nervoso più che mai, con un movimento veloce si liberò di tutte le coperte che aveva addosso e, dopo essersi stiracchiato, si abbandonò ad un lungo e sonoro sbadiglio. In quel momento quattro lunghi canini fecero bella mostra di se.
“Awww! Perché Kaori lascia sempre aperta quella tendina? Vorrei sapere che gusto ci prova a rovinarmi la giornata così...”Disse il ragazzo con la voce impastata dal sonno mentre, con una mano, si stropicciava gli occhi e con l’altra si spettinava i folti capelli. In quel momento le due piccole orecchie canine dello stesso colore della sua chioma si mossero leggermente. Il ragazzo vide la porta aprirsi e dietro apparire la figura di Kaori, sua sorella gemella, che lo osservava divertita con uno sorrisetto stampato in faccia.
“Giorno, fratellino! Hai visto che bella giornata è oggi?”
“Tsk! Bella giornata un corno! Kaori! La devi smettere di svegliarmi così! Lo sai benissimo, io sono buono e caro ma quando mi arrabbio non capisco più nulla! Un giorno o l’altro mi vendicherò, stanne certa!”
“Fhè! E cosa vorresti fare? Sentiamo!”
“Beh, forse una soluzione sarebbe quella di avere camere separate; ora che lo zio Souta sta per prendere casa ad Hokkaido, ci sarà presto una camera libera.”Disse osservando sottecchi le sorella e, alzatosi dal letto, iniziò a tirare fuori dall’armadio la divisa scolastica.
“NO! Tutto ma non questo! Non voglio separarmi dal mio fratellino!”Disse la ragazza, fiondandosi addosso al fratello e abbracciandolo forte.
“Kaori, stavo scherzando, lo sai. E poi ormai non riuscirei più a prendere sonno senza il tuo russare.”
“Cosa? Io non russo! Sei tu quello che russa e che parla durante il sonno!”Disse adirata, incrociando le braccia al petto.
“Si si, come no!”E scoppiò a ridere come un matto, buttandosi sul letto.
Kaori rispose con una linguaccia, poi si abbandonò a una forte risata insieme al fratello finendo anche lei sul letto.
I due ragazzi continuarono a ridere per parecchi minuti poi Inuki prese la parola.
“E un’altra cosa. Se io cambiassi camera, come faresti senza di me quando, durante le notti di luna piena, ci trasformiamo in esseri umani?”Disse sorridendole.
Kaori rispose al sorriso.
“Verrei ugualmente nel tuo letto, fratellino.”
“Hehe... anche se mi chiudessi a chiave?”
“Una soluzione la troverei sempre, lo sai.”
Il ragazzo si avvicinò alla sorella e la baciò sulla fronte.
“Mi vado a fare una doccia e poi scendo giù a fare colazione.” Disse alzandosi e prendendo la divisa e un cambio di biancheria pulita.
“Va bene. Non metterci molto altrimenti poi siamo costretti a prendere la
strada veloce e tu sai che i nostri genitori non vogliono che la prendiamo.”
“Si, sarò pronto prima di quanto immagini, sorellina.” E corse in bagno chiudendo la porta dietro di sé.
Kaori, dopo essersi infilata la divisa scolastica ed aver riordinato un po’ il letto e le sue cose, si diresse affamata verso la cucina da dove proveniva il dolce odore della colazione.

 

“Itadakimasu!” Urlò Kaori poco prima di addentare il suo gigantesco toast.
“Ogni giorno quel toast diventa sempre più pieno!”Disse Souta, seduto di fronte a Kaori, mentre mangiava il suo pane imburrato.
“Dovresti iniziare a darti una regolata, figlia mia.” Disse Kagome, mentre mangiava la sua ciotola di riso.
“Lasciala fare, tesoro. È nell’età della crescita e ha bisogno di molte energie per iniziare bene la giornata.” Disse la signora Higurashi, seduta accanto alla figlia, mentre sorseggiava il caffè.
“Sentito mamma? La nonna ha ragione! E poi non posso farci nulla, il cibo è il mio punto debole!”
“Andando avanti così diventerai una cicciona, sorellina.” Disse Inuki, mentre sorseggiava il suo latte e addentava un biscotto.
“Fhè! Con tutto il movimento che faccio, fratellino, è altamente improbabile che io metta su peso, a differenza di te che stai sempre chino sui libri!”
“A me piace leggere come a te piace praticare lo sport. E poi non è vero che non mi muovo per niente! Tutte le corse che devo fare con te ogni mattina per arrivare a scuola non le hai mai considerate?”
“Tsk! Quelle non valgono proprio niente.”
“Questo lo dici tu, MASCHIACCIO!”
“Ehhh?! Come osi tu! TOPO DI BIBLIOTECA!”
“Che? Dannata... io...”
“Su , su! Basta litigare ragazzi!” Urlò Kagome mentre, alzandosi da tavola, cercava di separare i due fratelli.
“Ogni mattina è sempre la solita storia. Mi ricordano due persone di nostra conoscenza alla loro età...” Disse Souta con un grosso gocciolone sulla testa.
La signora Higurashi annuì e si lasciò sfuggire una risatina.
“Souta!” Disse Kagome, sentendosi presa in causa e con un’enorme vena pulsante sulla fronte.
“Ogni riferimento a cose, persone o animali è puramente casuale!” Disse il giovane, prima di scoppiare a ridere.
La risata dello zio finì per contagiare tutta la famiglia che in pochi istanti si ritrovò a ridere a crepapelle.
“Oh Kami! Ragazzi! Guardate l’ora!” Disse la signora Higurashi che per prima aveva iniziato a ricomporsi e che per caso aveva posato gli occhi sull’orologio.
“È tardissimo! Su Kaori, andiamo!” Disse Inuki, finendo di bere velocemente il latte.
"Un secondo... gnam... che finisco... qui... gnam...” Disse tra un morso e l’altro.
Pochi minuti dopo i due ragazzi erano sul ciglio della porta ad infilarsi le scarpe.
“Tsk! Stupide scarpe!” Imprecò Kaori mentre cercava di infilare la scarpa destra che stranamente quella mattina aveva deciso di fare un po’ più resistenza del solito.
“Avete preso tutto? I soldi? Il bento che vi ho preparato?” Domandò Kagome mentre aggiustava il colletto della camicia ad Inuki.
“Si!” disse Inuki.
“Si, ho preso tutto.” Disse Kaori. Ma prima che potesse mettere piede fuori, la nonna la bloccò.
“Tesoro, aspetta! Hai dimenticato di indossare il tuo bracciale speciale.”
“Eh? Ma non è possibile, nonna! L’ho messo prima di uscire dalla camera.” Ma Kaori non riuscì a completare la frase. Davanti a lei c’era la madre che la guardava arrabbiata e con in mano il suo braccialetto.
“Sei sempre la solita sbadata, Kaori.” Disse prendendo il braccio della figlia e infilandole il braccialetto rosso al polso.
In pochi istanti il suo corpo fu illuminato da una luce bianca. Quando il bagliore scomparve, le orecchie da cagnolino avevano lasciato il posto a due orecchie da essere umano.
“Deve essersi slacciato prima mentre mangiavo. Scusami mamma.”
“Fa niente. Ma controlla sempre di averlo addosso. Non vorrei che succedesse qualcosa. Già vai troppo in giro senza portarlo, soprattutto durante le tue
passeggiate. Almeno a scuola dovresti tenerlo sempre.”
“Non preoccuparti mamma. Fino ad oggi non mi hanno mai beccato. Starò attenta, te lo assicuro.” Disse Kaori, abbracciando la madre e poi la nonna per salutarle.
“A stasera!” Urlarono in coro i due ragazzi mentre iniziavano a correre veloci come fulmini. 

Kagome osservò i figli andare via e, dopo aver fatto un profondo respiro, disse:
“Cerco solo di proteggerli, mamma. Ci sono troppe persone senza scrupoli in questo mondo.”
“Fai bene, figlia mia, ma arriverà il giorno in cui dovranno mostrare anche agli altri la loro parte nascosta, lo sai benissimo anche tu. Sono due ragazzi molto speciali e quei braccialetti mostrano al mondo solo una parte del loro vero aspetto.”
“Lo so mamma, lo so... però... ho paura. E se non dovessero accettarli?”
“Figlia mia, te lo dico sempre. Non devi farti di questi problemi. Per ora dobbiamo solo sperare che tutto rimanga così come è adesso. Su, ora andiamo dentro. Abbiamo un mucchio di cose da sbrigare al tempio. Ora che il nonno non c’è più sei tu la sacerdotessa.”
Kagome annuì. Osservò un’ultima volta l’orizzonte prima di chiudere la porta dietro di sé.

Intanto Inuki e Kaori correvano velocissimi saltando da un palazzo ad un altro.
“Forza Inuki! Sbrigati! Sono quasi le 8 e 30! Uff! Ogni giorno sei sempre più lento.”
“Non sono lento! Io sto solo andando alla tua stessa velocità! Se voglio posso benissimo accelerare.”
“Ah si? Adesso sarei io quella lenta? Ma fammi il piacere!”
“Cos’è? Vuoi una sfida?” Disse il ragazzo, avvicinandosi alla sorella.
“Hehe, non attendevo altro!” Ribatté la ragazza, con gli occhi che le brillavano.
“Allora facciamo una scommessa. Se arrivo per primo rinuncerai alle tue
passeggiate mattutine per un semestre intero!”
“Oook! Ma se dovessi arrivare per prima io, cosa che SICURAMENTE accadrà, allora... mmm... vediamo un po'.... ECCO! Ti iscriverai al club di karate insieme a me!”
“Cooooosa? NO! No! Questo non accadrà mai!”
“Si, si... immagino quanto mancherai a quelli del club della letteratura. Cioè, voi non fate altro che andare in biblioteca e leggere. Secondo me non vi conoscete nemmeno l’un l’altro! Che club inutile!” Disse con tono seccato e cantilenante.
“Fhè! Non è inutile!”
“Allora? Ci stai?? Eh?” Disse, ansiosa.
“Si, ci sto! E preparati! Questa volta non sarà facile battermi!”
“Lo vedremo! VIAAAA!”
I due giovani mezzi demoni incominciarono a correre come pazzi. Andavano così veloce che riuscirono a raggiungere tranquillamente un treno in corsa alla sua massima velocità, diventando quasi del tutto invisibili all’occhio umano.
I due sfidanti erano sempre vicinissimi l’uno all’altra, li separavano solo pochi microsecondi.
E così, quando il cancello della scuola era ormai in vista, Inuki e Kaori diedero sfogo a tutte le loro energie per poter vincere ma, purtroppo per Inuki, le previsioni di Kaori furono esatte.
“SIIII! CE L’HO FATTA! YATTA!”
La voce di Kaori riecheggiò nel cortile della scuola stracolmo di alunni e ora invaso da una coltre di polvere che aveva coperto l’arrivo improvviso dei due fratelli Higurashi.
“Anf... Dannazione... anf... mi mancava pochissimo!”
Fu tutto quello che riuscì a dire il povero Inuki ansimante, prima di lasciarsi cadere a terra.
Kaori lo osservava dall’alto, con un sorriso smagliante stampato in volto. Poi si abbassò, portandosi in ginocchio e porgendo una mano al fratello per aiutarlo ad alzarsi.
Inuki sbuffò e girò, scuro in volto.
“Questa volta c’è mancato davvero poco, fratellino. Penso che le prossime volte non dovrò sottovalutarti così tanto! Pace?”
A quelle parole, il ragazzo cambiò radicalmente espressione assumendo un insolito sguardo beffardo, molto simile a quello che più volte aveva visto assumere alla sorella.
“Ti perdono sorellina, ma la prossima volta ti batterò, stanne certa!” E, detto questo, prese la mano di Kaori la quale, sorridendo, lo aiutò ad alzarsi.
Questa fu la prima immagine che gli altri alunni ebbero dei due fratelli, dato che la polvere aveva finalmente iniziato a diradarsi.  
Molti di loro erano ormai abituati alle loro sfide e soprattutto a quelle inspiegabili apparizioni mattutine a differenza delle molte matricole che osservarono l’intera scena esterrefatti.
E così, dopo aver aiutato il fratello a togliersi un po’ di polvere di dosso, i due si diressero verso i grandi tabelloni dove erano affisse le assegnazioni delle classi per il nuovo semestre.
Conclusione: per il terzo anno consecutivo, Inuki e Kaori erano stati inseriti nella stessa classe.





NOTA DELL'AUTRICE

Ed eccomi qui ragazzi, con il sequel di "Una nuova avventura".  
Non ve lo aspettavate, vero?
Hehe, non me lo aspettavo neanche io, in realtà.
Vi chiederete allora come mai io sia qui ad aggiornare il mio account con una nuova storia, bè...
....non  lo so ma è stato circa un mese che ho iniziato a scriverla  e piano piano, questa storia ha preso forma , sorprendendomi ad ogni frase che buttavo giù.
Così, vedendo che tutto procedeva bene, ho deciso di iniziare a pubblicare il primo capitolo, per vedere le vostre reazioni e vedere se mi convenga o no continuare.
Vi avviso. La storia  la sto ancora scrivendo, ma vi prometto che se otterrò il sostegno che mi aspetto da voi, miei  fedeli lettori/lettrici , cercerò di aggiornare e completarla il più velocemente possibile.
Per ora questa è solo un'introduzione ma aspetto con ansia di leggere le vostre recensioni e commenti
Quindi, se volete che io continui, COMMENTATE!!

un bacione e a presto ^_^


Edit 08/03/11
Hey ragazzi! Ho una piccola comunicazione da farvi.
Da qualche tempo sto lavorando insieme a moira78 per rendere più leggibile e grammaticamente corretta la mia storia.
Già. Ho anch'io una beta-reader ^-^
Quindi, modificherò ogni capitolo prima di riprendere ad aggiornare e mi farebbe piacere se rileggeste la storia dall'inizio.
Fatemi sapere come vi sembra ^^

Un bacione a tutti ^^
kagome123






   
 
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