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Autore: LallaYeah    21/11/2009    4 recensioni
«Che hai?»
«Niente.»
Classica domanda, classica risposta.
A volte avresti così tante cose da dire che non sai da dove cominciare. E semplicemente te ne stai zitto. Te ne stai zitto e te le tieni dentro, tutte quelle cose che vorresti invece gridare al mondo con tutto il fia­to che hai in gola.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Invece no





Invece no,
non c'è più tempo per spiegare,
per chiedere se ti avevo dato amore.
Io sono qui e avrei da dire ancora.


 «Che hai?»
 «Niente.»
 Classica domanda, classica risposta.
A volte avresti così tante cose da dire che non sai da dove cominciare. E semplicemente te ne stai zitto. Te ne stai zitto e te le tieni dentro, tutte quelle cose che vorresti invece gridare al mondo con tutto il fia­to che hai in gola.
 Sì, la vita mi fa schifo. E sono stufa di continuare in questa maledetta monotonia che è la mia vita.
 Sono stanca morta di prendere brutti voti a scuola perché i professori sono delle teste di cavolo e non sanno quanto studio il pomeriggio, io. Ma tanto che importa? “Il voto equivale alla tua preparazio­ne”. E la mia preparazione non è sufficiente. Ma è colpa mia se quando mi interrogano tutte le cose che sapevo due secondi prima come un brutto incantesimo, me le dimentico?
 Sono stanca morta di passare il pomeriggio facendo le stesse medesime cose. La noia fa ormai parte di me, e non riesco a trovare un modo per mandarla via. E magari dirle che la mia vita dev'essere bella, non dev'esserci lei a rovinarmela. Come se non fosse rovinata abbastanza, è chiaro.
 Sono stanca morta di guardare la mia immagine allo specchio e trovarmi brutta. Perché sì, sono brutta. Ma a me che importa? E' agli altri che frega. Se non hai un po' di tette e un bel culo i maschi nemmeno ti guardano. E' il mondo. Ma ormai ci ho fatto l'abitudine, per questo mi fa schifo.
 Sono stanca morta di essere presa in giro, di ricevere tutte quelle occhiatacce di sufficienza dagli altri. E' vero, io non sono niente di speciale. Non ho il fidanzato, non sono brava a scuola, non mi piace fare sport – sono una totale inganfita –, a parte leggere, scrivere e cantare, non ho una passione cui dedicarmi. Non ho nulla che mi renda felice e pienamente soddisfatta. Forse sì, ho una voce carina, però non potrò mai togliermi dalla testa il modo in cui mi ha guardata, oggi mentre cantavo, Davide.
 «Come sono andate le prove col gruppo?»
 «Bene» rispondo, bevendo un sorso d'acqua.
 Non mi è mai piaciuto mentire, ma in questo momento non ho proprio voglia di parlarne. Perlomeno, non a mia madre.
 In realtà non sa quello che ho provato quando ho incrociato per caso lo sguardo di Davide. Non sa come mi sono sentita, quando ho visto i suoi occhi neri come la notte e quello strano incurvarsi di labbra. Sembrava schifato. Ed è stato proprio così che mi ha ferita, mi ha trafitto il cuore con un pugnale. Tutte le cose in cui credevo prima, le mie convinzioni, l'unica cosa su cui contavo di me stessa, è andato letteralmente a quel paese.
 Credevo di avere una bella voce, credevo di avere qualcosa di diverso che potesse distinguermi in qualche modo dagli altri. E invece per qualcuno, o forse per tutti, sono ancora nessuno. Semplicemente non sono.
 «Passata di minestrone?»
 Trattengo a stento una smorfia. Poi annuisco soltanto, senza riuscire a spiccicare parola.
 Mia madre si alza, si dirige verso la cucina e dopo pochi minuti torna con il mio piatto. E' triste anche lei, oggi. Sarà che ha litigato con papà, sarà il cinque che ho preso oggi in storia, sarà il fottusissimo tempo che c'è in questi giorni. Non so cos'è, so solo che anche lei non è tanto di buonumore, come me.
 Dieci minuti dopo sono seduta sul mio letto, con un fazzoletto tra le mani. Singhiozzo, cercando di non farmi sentire. Non voglio rispondere alle eventuali centocinquantamila domande di mia madre.
 Piango, soffro, sono delusa. Delusa da me stessa, delusa dal mondo, da tutto. In questo momento vorrei solo togliermi la vita e chi si è visto si è visto.
 E invece no. Resto ancora qui, nella mia stanza, con gli occhi umidi e le guance rosse. Resto qui, attenta a non fare rumore, respirando piano. Resto qui, con mille delusioni nella testa e mille cose che vorrei fare. Resto qui, e non faccio niente di tutto quello che mi piacerebbe fare.
 Resto qui, totalmente insoddisfatta di me e di tutto quello che ho fatto fino ad adesso.












*** Note dell'Autrice

Liberamente ispirata da Invece no di Laura Pausini.

Questa one-shot l'ho scritta in un momento piuttosto no (lo avrete già capito sicuramente xD), quindi non so se vi possa piacere. Diciamo che ho scritto dal punto di vista più negativo possibile (dato che l'altro giorno mi è successo praticamente la stessa cosa).
Non so se vi sia mai capitato...?
Bramo recensioni **
Baciii,
Lalla
   
 
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