«Corri! Corri!» lo intimava ridendo, tirandolo, spingendolo, aiutandolo a rialzarsi quando incespicava.
«Dove stiamo andando, Neil?» domandava lui, con timida curiosità.
«Sul tetto del Mondo!»
Ed erano altre risate alle quali si aggiungevano quelle di Todd, contagiato dall’assurdità dell’amico.
Correvano su per il sentiero, lasciando al loro passaggio scie di foglie secche mosse dal vento e ramoscelli spezzati.
Raggiungendo la cima del Mondo, abbracciarono il paesaggio con la vista.
I polmoni di Todd bruciavano di soddisfazione; cercò con lo sguardo quello birbante di Neil. Lo vide aprire le braccia, lasciarsi attraversare dal vento e poi indicare verso il basso, scorgendo l’Accademia di Welton.
«E’ pronto, Signor Anderson?» chiese col tono solenne di una voce che mai avrebbe perso le sue sfumature maliziose.
«Per cosa?»
«Todd, Todd, ora che sei diplomato è necessario festeggiare.»
C’era qualcosa in quegli occhi profondi che li faceva brillare di una luce particolare, come se fosse tornato a recitare la parte di Puck, divenendo della stessa sostanza dei sogni, magico ed inafferrabile.
«S-sì, ma…»
«Niente ma, tira fuori il tuo yawp!»
Todd rimase a guardarlo boccheggiante, dandogli il tempo di battere ripetutamente le mani sulle sue spalle e riprendere con l’entusiasmo di un bambino: «Non farti pregare! Yawp, yawp! Come ci ha insegnato il Capitano!»
Un sorriso malinconico e Todd annuì, stringendo i pugni e prendendo fiato, così da urlare il suo barbarico Yawp e farlo risuonare tra i boschi, oltre le colline, giù per le valli.
Al di sopra dei rumori che sommergevano il mondo, fino a farlo arrivare a toccare il cielo.
E quando le eco si spensero, si accese la sua risata, così forte da fargli venire le lacrime agli occhi, lasciandolo senza fiato per qualche secondo.
Si guardò intorno, riscoprendosi da solo nel sentiero.
Si voltò.
Sorridendo.

.THE END.