Guarda
con indifferenza, un sorriso di circostanza, poi voltati
dall’altra parte.
Annuisci, ripeti, rispondi a comando.
«Sono
brava?
Funziono a dovere?»
Certo, perché non si dovrebbe? – Cosa sbaglio,
dove, come?
Ficcami la mano in gola, strappami le corde vocali.
Va meglio, ora?
Meno
parole,
meno rumore,
meno silenzio?
Sogna ‘ché il mondo gira meglio, poi compri anche
la marca corretta e l’omino
sulla scatola annuisce compiaciuto. Corretto, corretto, tutto buono,
salutare,
salubre, allegro, ubriaco fradicio, schiantato contro un muro ma
felice, in
lacrime ma felice, morto ma estremamente felice.
Piange, piange – piove piano, lentamente, anche
l’acqua occupa le sue
molteplici posizioni sulla scena.
Ridi finché puoi, perché il mondo gira e ogni
tanto anche la radio trasmette
canzoni nuove, nuove sensazioni alle quali adattarsi, nuove situazioni
da
assimilare, ripetere e che chiedono risposte a comando.
Ti prego, gratificami!