La trova sul pavimento, il mento sulle ginocchia, la schiena rivolta verso di lui.
E’ sempre la prima ad arrivare a casa – non c’è mai troppo da fare giù all’autofficina. A volte cena da sola e gli lascia qualcosa nel forno, il più delle volte lo aspetta e mangiano insieme sul divano, una lattina di birra in mano.
Si toglie gli stivali e il pavimento è freddo sotto i suoi piedi. Abbassa la cerniera della tuta beige e lascia che le maniche ricadano intorno ai suoi fianchi. Sa che si è resa conto che è arrivato e non è sorpreso quando non si gira per salutarlo con un sorriso.
Sta leggendo, le sue spalle sono tese sotto la camicia sottile, e sta giocherellando con una ciocca bionda che è sfuggita dal fermaglio che le tira indietro i capelli.
Si inginocchia dietro di lei in bilico sui calcagni, e le posa un bacio sulla guancia. Juliet gira la testa e sono così vicini che quando prova a parlare, le loro labbra quasi si toccano.
“Cosa stai leggendo?”
Chiude il libro – tenendo un dito fermo alla pagina in cui ha interrotto – e gli mostra la copertina.
James annuisce con un punta di sorriso che gli curva le labbra. Con un sospiro si alza in piedi e annuncia che ha fame.
Infila il vecchio libro nella libreria di fronte a lei e lo segue in cucina.