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Autore: keiko_chan86    13/12/2009    8 recensioni
La vista gli si appannò, calde lacrime gli segnarono le guance. Cosa era successo? Una macchina? Si, una macchina lo aveva investito e lui non era riuscito a fare niente per impedirlo, per proteggerlo. [Nowaki/Hiroki]
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dovevo dare sfogo alla mia vena drammatica, che in questo periodo sto un po’ troppo ignorando u_u
E poi mi son accorta di non aver postato nulla su questo splendido anime è_é ma soprattutto sulla mia coppia preferita è_é
Dovevo rimediare u_u ed essendo ispirata eccola qui ^_^

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Nakamura Shungiku; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Nella speranza che vi piaccia, buona lettura ^^


Non andare via...

Un attimo, un solo fottuto istante era bastato per far crollare a terra, in mille pezzi come un vetro rotto, il suo mondo. Una frenata, delle urla e poi il buio seguito dalla confusione e quel dolore lancinante al petto.
Hiroki stringeva a se un corpo ormai freddo, freddo come quella notte senza stelle. Le mani sporche di sangue; quel prezioso liquido doveva restare nel suo corpo e non essere sparso su quel dannato asfalto, non avrebbe dovuto esserci così tanto rosso intorno a loro.
Cercava di capire cosa fosse successo, cercava di capire se avesse mai potuto impedirlo. Un secondo, un solo dannato secondo in più ed ora non stringerebbe a se un  Nowaki senza vita.
La vista gli si appannò, calde lacrime gli segnarono le guance.
Cosa era successo? Una macchina?
Si, una macchina lo aveva investito e lui non era riuscito a fare niente per impedirlo, per proteggerlo.
Dell’auto che n’era stato? Era fuggita?
Perché le ambulanze non arrivavano? Qualcuno le aveva chiamate?
Da quanto tempo era lì seduto, a terra?
Domande, molte, troppe e tutte senza una risposta.
Con delicatezza accarezzò i lineamenti del volto amato.
Cosa importava ora?!
Anche se fosse arrivato l’aiuto tanto atteso, anche se avesse saputo gli esatti secondi in cui era rimasto in quella posizione, a cosa sarebbe servito?!
Ormai era troppo tardi.
Quante frasi lasciate a metà, quante parole non dette, per colpa del suo stupido orgoglio. Se solo fosse servito a riportarlo da lui lo avrebbe preso a calci quell’orgoglio, rivelandogli e dimostrandogli in ogni istante quanto lui lo amasse. Rimpiangeva ogni volta che gli aveva lanciato qualcosa addosso, rimpiangeva il fatto che non gli dicesse mai, o quasi mai, che lo amava. Rimpiangeva di avergli dato troppe volte dell’idiota...
Rimpianti era questo ciò che gli era rimasto?
Non più il suo sorriso caldo ad attenderlo, non più la sua voce che lo chiamava per la millesima volta “Hiro-san”, non più le sue mani calde che lo accarezzavano.
Se solo fosse stato il contrario. Nowaki era un medico, se fosse stato lui ad essere investito le cose sarebbero potute andare diversamente... invece non era andata così. Nowaki era stato travolto ed ora era sdraiato a terra ricoperto di sangue, mentre lui lo stringeva a se.
Non aveva più nessuna importanza, niente ora aveva importanza.
Il suono delle sirene si faceva sempre più vicino, ma in ritardo per ridargli ciò che era suo.
Hiroki alzò lo sguardo, sentiva il suono di quelle maledette sirene vicino, molto vicino, eppure non vedeva nulla. Non vi erano spettatori e la strada era sparita... ora che ci pensava quel suono più che una sirena ricordava più una... una... una sveglia?!


Spalancando gli occhi scattò immediatamente seduto, con gesto brusco spense la sveglia sul comodino. Era nella sua camera, nel suo letto e quello che stringeva a se non era Nowaki, ma il suo cuscino. Gli occhi gonfi dal troppo piangere, la gola secca, in un bagno di sudore cercò di regolarizzare il respiro.
Nell’altra stanza arrivò l’inconfondibile suono della sua voce. Era vivo! Tutto era stato solo un incubo. Senza stare nemmeno un secondo a pensare, si alzò dal letto e corse nella sala, con solo i boxer addosso.
Appena Nowaki lo vide gli sorrise gentilmente, come faceva sempre.
Era li! Il suo mondo era ancora intatto. Tutta la pura e l’ansia provata fino a quel momento si sciolsero in un secondo, lasciando spazio solo alla felicità di poterlo avere ancora accanto a se. Di poter avere ancora l’opportunità di farsi stringere da quelle braccia.
- Hiro-san!? Stai bene? -
Di getto gli sferrò un pugno.
- NON OSARE MORIRE MAI PIÙ !!! -
Nowaki accusò il colpo, cadendo rovinosamente atterra. Guardandolo stranito acconsentì a quella inaspettata richiesta.
Hiroki a grandi passi uscì dalla stanza, dirigendosi in bagno. Mentre lo osservò sparire dietro l’angolo sorrise felice, trovando estremamente carino “l’ordine” appena ricevuto.
- Hiro-san vuoi che ti lavi la schiena? -
- non ci provare nemmeno! Esci! Fuori! -
- ma Hiro-san! -

Fine!

  
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