Il cielo è basso
°°Kiss
under the
birdlime°°
Il
cielo è basso
Il
cielo è basso, le nuvole
a mezz'aria,
un fiocco di neve vagabondo
fra scavalcare una tettoia o una viottola
non sa decidersi.
Un vento meschino tutto il giorno si lagna
di come qualcuno l'ha trattato;
la natura, come noi, si lascia talvolta sorprendere
senza il suo diadema.
(E. Dickinson, Poeti americani)
Pov
Sana
Scesi
velocemente le scalette dell’aereo. Ero già
in un ritardo mostruoso senza bisogno che l’aereo ritardasse,a causa
della
neve. Maledizione a me,alla compagnia aerea,e questa neve!!
-Stupida,stupida,stupida
neve!!-Mi ritrovai a dire
mentre una signora dai lineamenti tipicamente giapponesi mi guardava
perplessa.
Ero già sulle scale mobili e non vedevo ancora nessuno che mi fosse
venuto a
prendere. Un brivido gelido mi attraversò la schiena:io non avevo
avvertito Rei
del mio arrivo.
Di scatto
mollai il trolley che mi stavo portando dietro da un po’,facendo anche
inciampare un paio di persone. Incurante continuai a camminare,mentre
una voce
attirò la mia attenzione.
-Hey
che maniere!-Urlò un uomo ben vestito,messo
K.O. dalla mia valigia.
-Mi
scusi!-Domandai dispiaciuta,mentre cercavo il
cellulare dentro la mia borsetta.-Ma dove avrò messo quel dannato
telefono!-Continuavo
a cercare,mentre tentavo di mettere la valigia da parte in modo che non
causasse problemi ad altra gente,l’uomo un po’ sbalordito mi seguì
aiutandomi.
-Ma
lei..lei è Sana Kurata…l’attrice??-Chiese
allora,quasi illuminato.
-…Si
sono io! Salve,e scusi ancora per prima-
-Oh
non si preoccupi…-non gli feci finire la
frase:
-TROVATOO!-urlai
stringendo tra le mani,come un
trofeo,il mio cellulare,che tra agendine e balocchi vari,avevo
finalmente
trovato. Composi,in chiamate rapide,il numero del mio agente,mentre
lasciavo a
parlare da solo,quell’uomo incontrato poco prima.
-Signorina
Kurataa!-Mi sentii chiamare ancora,ma
non ci badai. Dovevo ancora trovare il modo di andare a casa.
-Reii!-urlai
più a me stessa,che a quell’insulso apparecchio che la gente si ostina
a
chiamare telefono,perché non telefona ad un cavolo! Che
nervosismo.-Ricacciai
quell’odioso affare in borsetta mentre,con fare frettoloso agguantai il
capellino da dentro il mio cappottino bianco,infilandomelo
malamente,per non
prendere freddo. Continuai a camminare in aereo porto,non sapendo che
fare,mentre cercavo di rintracciare il mio manager,che di lì a poco
sarebbe
diventato disoccupato! Come può lasciarmi sola la vigilia di Natale,a
congelarmi su una vecchia sedia sporca,gelida e scomoda.
Mi
recai all’uscita dell’aereo porto,cercando in
vano un taxi che fosse libero. Pochi istanti fuori,mi sembravano anni
passati
in un frigorifero. Forse non è una buona idea aspettare fuori. Rientrai
e andai
a sedermi nuovamente su una sedia sporca,gelida e scomoda. Io odio
queste
sedie!
Ripresi nuovamente
il cellulare,mentre le voci confuse degli altri passeggeri rimbombavano
nella
mia testa. Chiusi gli occhi per un momento,solo per riposarmi un
po’,passando
velocemente le mani sullo schermo del cellulare,sperando che prima o
poi
qualcuno si sarebbe fatto vivo,poi il nulla. Chi l’avrebbe mai detto
che mi
sarei addormentata su una di quelle sporche,gelide,scomode sedie in
aereo
porto??
Pov
Akito
-Possibile
che non sia ancora arrivata?-Si chiese per
la centesima volta ,credo,in pochi minuti,una donna dai lunghi capelli
castani,che
noi fin dalla prima media chiamiamo Fuka.
Prese
ancora a svolazzare con dei piatti in
mano,sciacquandoli per l’ennesima volta e andandoli a posare sul
tavolo,ben
apparecchiato,da dove li aveva presi. Si asciugava le mani bagnate,sul
grembiulino che indossava. Non faceva che sfregare,da almeno
mezz’ora,le dita
su quel pezzo di stoffa rosso,sempre più nevroticamente. Faceva avanti
e
indietro dalla cucina al salotto,dove ormai eravamo riuniti tutti i noi
ospiti.
Mancava solamente lei.
–E
sta un po’ attenta Fuka!-Sbraitò il marito,poveruomo
aggiungerei,a cui quella pazza scatenata aveva appena pestato un
piede,sbuffò
rumorosamente mentre sul viso di una dei presenti si dipingeva un
sorriso,oh
cara Hisae,come sarebbero queste noiose cene tra vecchi amici senza una
delle
tue battute? O di quell’idiota che ostini a chiamare fidanzato,ma che
ancora
non da cenno di voler metter su famiglia?? E chi vorrebbe,capisco Gomi.
E’ già
incatenato a 27 anni.
-Fuka
tranquilla. Sai com’è fatta Sana! Si sarà
addormentata sul volo per Tokyo,e le hostess staranno cercando di
svegliarla!-Disse prima di scoppiare a ridere,coprendosi la bocca con
una
mano,mentre Fuka sembrava scoppiare dalla rabbia,quella donna non ha un
briciolo di pazienza.
-Hisae,smettila!!-Sbraitò
ancora Matsui,mentre il
marito alzava i piedi da terra,cercando di non farseli pestare
nuovamente dalla
moglie. Povero Takashi,un lavoro stressante de una mogli ossessiva.
Aveva vinto
la lotteria!! A parte lo scherzo,ho sempre stimato Fuka,sono sicuro sia
un’ottima moglie.
La
bionda rise ancora,poggiando poi la testa sulla
spalla del fidanzato,anche lui preso dalle risa.
Il
silenzio piombò nuovamente nella stanza.
L’orologio continuava ad emettere un fastidioso rumore meccanico. E si
faceva
sempre più tardi. Sana non era ancora arrivata,e probabilmente tra i
presenti
ero il più impaziente … solo che non lo davo a vedere.
-E
se se ne fosse dimenticata?-Azzardò Aya,portandosi,timidamente,una
mano sulla bocca dopo aver parlato. L’uomo seduto accanto a lei,le
prese la
mano e la guardò da dietro i suoi tondi e spessi occhiali.
-Tranquilla
tesoro, Sana-chan starà sicuramente
arrivando!-La rassicurò,dolce.
Forse
Aya,non aveva poi tutti i torti.
Pov
Sana
-Sana…
-sentivo una voce,una calda voce maschile.
Dal tono basso,un po’ ruvido,continuava a martellarmi le
orecchie,mentre
sentivo una mano poggiata sulla spalla.
-Akito…?-mormorai,non
riuscendo a riconoscere la
voce. Ma si..sarà sicuramente Akito..il mio
Akito.
-Signorina
Kurataa!-Mi sentii chiamare ancora.
Perchè dovrei svegliarmi? Si sta così bene qui,al calduccio,tra le
coperte.
Aspetta! Quando mai Akito mi ha chiamata signorina?? Aprii un occhio a
fatica,mentre una scura sagoma,a poco a poco si faceva più nitida ai
miei
occhi.
-Signorina
Kurata,si sente bene??-Finalmente la
figura dell’uomo mi parve chiara:era l’uomo che avevo incontrato pochi
minuti
prima. Mi resi conto della situazione,e strofinandomi un po’ gli occhi
assonnati mi misi seduta compostamente.
-Si..grazie..-feci
io,guardandolo fisso.-Lei chi
sarebbe?-domandai,ormai quasi del tutto sveglia.
-Oh
scusi se non mi sono presentato! Sono Sosuke
Hajamuko,e sono il presidente della rivista scandalistica “Vip”-alla
parola
rivista ebbi un tonfo al cuore.
-Rivista
scandalistica?-Ripetei,atona.
-Si
esattamente. Non sapevo che le tornasse a
Tokyo per le vacanze..-
-Tengo
la mia vita privata lontana dalla
stampa…non per offenderla,ma di solito scrivete articoli senza un
briciolo di
verità!-Dissi un po’ acidamente,mentre cercavo l’igenizzante per le
mani nella
mia borsetta.
-Solo
perché gli articoli sono affidati a gente a
cui interessa solamente avere lo scoop,e non la verità tra le mani.
-Lei
non è così?-chiesi.
-Assolutamente...e
poi non siamo solo noi
giornalisti. Anche gli attori sono un po’ così…a molti interessa solo
essere
famosi.-
-Io
non sono tra di loro…-feci alzando lo
sguardo-Io faccio il mio lavoro perché amo recitare,e non perché si ha
fama e
fortuna.-
-Una
su mille,signorina Kurata..-mi guardò
fisso,con un sorriso un po’ sghembo,poi aggiustandosi gli occhiali sul
naso
disse:-Lei non ha idea di quello che potrebbero fare giornalisti e
attori per
soldi. Per fortuna mi pare di capire che anche lei non è così!
Bene..Potremmo
fare una chiacchierata tra amici?-
-Perché
dovrei farlo?-chiesi dubbiosa.
-Perché
a quanto so lei cerca un passaggio per
tornare a casa. Di taxi oggi non ce ne saranno molti in giro,se vuole
l’accompagno io. Aspettiamo solo che il mio assistente mi venga a
prendere.-
-Si
ma…-
-Il
tempo di una breve chiacchierata..la
prego!-Disse poi facendo gli occhi di un teenager che sta chiedendo il
permesso
ai suoi di poter andare ad un concerto. Però che personaggio!
Ci
pensai qualche secondo,in fondo non sarebbe
stato poi così male,era un’intervista informale.
-Solo
se promette di non mettere niente sulla sua
rivista!-Dissi allungando la mano.
-Lo
prometto-disse stringendomela.
-Allora..chi
sarebbe questo Akito??-
Pov
Akito
Ero
seduto da almeno un’ora sul bancone della
cucina di Fuka,Sana non era ancora arrivata,ma in compenso,cercavamo di
non
farci attenzione perché stavamo guardando proprio una sua intervista ad
un
programma di gossip.
“-Allora
signorina Kurata,cosa vuole dire riguardo
al suo ultimo film?-Chiese la conduttrice,con lo stesso sorriso al
plexiglass.
-Questo
ultimo film è molto importante per me
perché la gente può capire veramente chi sono. Magari c’è chi crede che
io sia
solamente una bella ragazza da copertina, invece io cerco di lasciare
un segno,attraverso
le parti che interpreto ogni volta.-
-E
riguardo l’amore?-
-Sono
convinta che fino alla fine l`amore trionferà,perché credo
che tutto ciò
che facciamo sia sempre per amore. Cerchiamo di avere successo per
mostrare ai
nostri cari quanto teniamo a loro. E dividiamo la nostra fortuna con le
persone
a cui vogliamo bene-
-E
lei una persona a cui tiene di più delle
altre,l’ha trovata?-
-Bella
domanda…-“
Eggià
Sana,bella domanda. Sai che neanche io dopo
tanto tempo so trovare risposta?
-Come
se non lo sapessi che sta parlando di
te..-fece una voce alle mie spalle. Purtroppo sapevo a chi
apparteneva,a sapevo
anche che si era portato pure la spalla. Il mio caro e vecchio amico
Tsu…hai
ancora paura di me,come quando ti picchiavo alle elementari? Portarti
Fuka non
ti aiuterà mica sai?-…Akito,ascolta: quando lei arriverà….-
-Se
lei arriverà..-pronunciai seccato,spegnendo la
tivù e gettando il telecomando sul divanetto. Canestro!
Tsuyoshi
parve un po’ contrariato,poi riprese
sbuffando: -Quando e se,lei arriverà…tu non sarai neanche capace di
spiccicar
parola. Ti conosco sai e da quando … -evviva il discorso del “ci
conosciamo da
una vita” urrà! Ma per favore … - …ti conosco che sei innamorato di
lei!
Avanti,Akito ci conosciamo da una vita! Lo sai meglio di me che
probabilmente
non avrai altre occasioni per dichiararti!!-
-Io
e Sana non abbiamo bisogno di
dichiararci!-Mormorai,scendendo dal bancone.
-Si
certo,lo dicevi anche alle elementari!!-
-Ragazzi
sentite…-comiciai a parlare.
-Ragazzi
sentite un bel niente! Tu oggi parlerai
con Sana!!-Intervenne più forte di una tigre Fuka,puntandomi,molto
minacciosamente aggiungerei,il dito.
Sbuffai
stanco,forse era giunta l’ora di dire la
verità.
Tornai
in salotto e mi sedetti sul divano,mentre
Gomi e Takashi facevano una partita a carte. Mi voltai alla mia destra.
Sulla
porta del salotto c’era un mazzetto di vischio annodato con un nastro
rosso.
Mi
sorpresi del fatto che Fuka credesse a questo
genere di cose. E’ soltanto una superstizione baciarsi sotto il
vischio. Non ha
nemmeno un risvolto scientifico,che se una coppia non si bacia sotto il
vischio
abbia sfortuna nell’anno a venire. Era un’usanza stupida,solo gli
sciocchi
avrebbero potuto crederci. Gli sciocchi e Sana. Sicuramente per lei
sarà molto
romantico baciarsi sotto il vischio a Natale. Che allocca.
Lo
guardai per un altro minuto. Eppure…
Pov
Sana
Il
vento ululava,tirava un vento abbastanza
forte,e candidi fiocchi di neve cadevano,come in rallenty,dal cielo.
Come se
non avessero affatto voglia di finire nella massa con gli altri fiocchi
di
neve. Anzi volteggiavano insieme al vento,non toccando mai terra.
Che gli
fossero antipatici forse?? Che tra i fiocchi di neve ci fossero delle
ostilità
neve non ne avevo idea,ma che anche per Natale ci fosse un traffico
assurdo a
Tokyo era una cosa impensabile.
“Quest’anno
il tasso di partenze da Tokyo per
Natale è arrivato al 62%” diceva quella spocchiosa della giornalista
che avevo
visto in aereo. Lo sapevo che non c’era da fidarsi di lei! L’avevo già
capito
dal modo in cui aveva detto che avrebbe fatto caldo in città! Che
assurdità!
Sheela,se ti togliessi quelle stupide lenti a contatto azzurre vedresti
che sta
nevicando! E se non avessi tutto il viso pieno di botulino magari lo
sentiresti
pure.
Ero
da più di un’ora in macchina,imbottigliata nel
traffico. Ero appena tornata dall’Europa,dove avevo girato un film,un
po’
troppo serio dal mio punto di vista. Una donna che lavora per mantenere
la
sorellina malata terminale,è stato davvero troppo. Tornare a casa,nella
mia
Tokyo,era l’unico modo che mi rimaneva per stare un po’ tranquilla.
Purtroppo
non ero riuscita a trovare un volo prima della vigilia di Natale. Per
fortuna
che avevo incontrato Sosuke,altrimenti sarei rimasta tutta la vita in
aereo
porto. In fondo,mi aveva fatto anche bene una chiacchierata.
-Allora..chi
sarebbe questo Akito??-Il sangue mi si congelò nelle vene. Aveva detto
proprio
Akito?? Non volevo e non potevo rispondere alla sua domanda.
-Lui
è…lui è un vecchio amico..-risposi fredda.
-Non
finga con me,signorina. Sono laureato in psicologia,capisco quando una
persona
mente.-
-Lui
è un mio vecchio amico d’infanzia … compagno di classe dalle elementari
,fino
al liceo.-
-Solo
un amico,eh?-Fece lui,portandosi la mano alla bocca con fare dubbioso.
-Si.-risposi
secca.
-Sicura??-
-No…-
Erano
già le 20.45 del 24 dicembre. Sicuramente
saranno tutti già a casa di Fuka,luogo designato per festeggiare tutti
insieme
il Natale,e anche il compleanno di quest’ultima. Mia mamma era pure
alle
Hawaii,dovevo pur trovarmi un da fare,e probabilmente stare con i miei
più cari
amici è un da fare meraviglioso.
-Allora
è stato il suo grande amore?-Esordì Sosuke
dopo qualche minuto di silenzio.
-Non
penso io possa parlare di Akito al passato…purtroppo
non l’ho mai dimenticato-
-E
lui lo sa?-
-No
ma…-
-Dovrebbe
dirglielo.-
-Ma
io e lui non…non facciamo così-
-Si
fidi. E’ sempre meglio dire la verità..-
-Ma
ho paura di non trovare le parole..-
-Allora
agisca,signorina,colga l’attimo e agisca!
Da quanto mi ha detto lei,signorina Kurata,nutre dei sentimenti per
questo
Akito,da molti anni. Vuole che ne passino degli altri?-scossi la
testa-Allora
si faccia coraggio e dica la verità. Sono sicuro che lui nutra gli
stessi
sentimenti.-Sosuke aveva ragione. Era troppo che mi nascondevo da
Akito,dietro
il mio lavoro. Dovevo dirgli quello che provavo.
Finalmente
alle 11.08 riuscì a scorgere casa di
Fuka. Mi sentii quasi bambina,quando vidi spuntare dalla nebbia,un
profilo di
casa conosciuto. Le tegole blu,che spiccavano nel contesto bianco
dell’abitazione,e
le finestre dall’aria elegante. Uscìì di corsa dall’abitacolo,mentre
Sosuke,stava,aiutato dal suo collaboratore,prendendo la mia valigia.
Respirai
un po’ l’aria di casa,mentre un vento ancora più forte mi fece volare
via il
capellino di lana nero. Per fortuna fui così veloce da agguantarlo.
-Grazie,Sosuke.-Dissi
prendendo dalle sue mani la
mia valigia.
-Non
c’è di che,signorina-Fece di rimando
lui,sorridendo.
-Mi
chiami Sana-
Pov
Akito
Il
rombo di un motore mi fece trasalire.
Finalmente Sana era arrivata! Non feci in tempo ad aprire entrambi gli
occhi
che il campanello suonò,ed una Fuka elettrizzata e stanca morta
aggiungerei,entrò in salotto correndo.
-Vado
ioooo!-Fece un balzo e fu davanti la
porta,si fermo un secondo,prese un bel respiro, si aggiustò i capelli e
finalmente aprì la porta. Gli occhi gli si illuminarono,alla vista
della
creatura più meravigliosa del mondo. Con un passo leggero entrò in
casa,indossava delle scarpe dal tacco alto,sembravano molto scomode.
Non è da
lei. Le gambe snelle,coperte da una calza nera fina,e il cappotto
bianco le
arrivava fino a sopra le ginocchia. Dopo aver abbracciata la
festeggiata,si
girò verso di noi,sorridendo.
Quanto
mi era mancato il suo sorriso.
Corse
ad abbracciare tutti,mentre io rimanevo
seduto sul divano,immobile. La guardavo fisso,non riuscivo a staccarle
gli
occhi di dosso. Era bellissima.
-Corro
a riscaldare la cena!!-Urlò Fuka
emozionata,tirando per un braccio Hisae.
-Ti
aiuto!-Aggiunse Aya,sparendo dalla porta della
cucina insieme a loro. Sana era ancora davanti a me,mi guardava con un
sorrisetto un po’ furbo.
-Ciao.-Esordì
quando anche gli altri ebbero
abbandonato la stanza.
-Ciao.-Risposi
di rimando,non potendo dire altro.
Si tolse il cappello lentamente,aggiustandosi i capelli.
-Li
hai tagliati?-Dissi alzandomi,andando a
toccarle le punte,visibilmente accorciate dal’ultima volta che l’avevo
vista.
-Si…da
un po’…ti piacciono?-Disse guardandomi
negli occhi.
-Non
sono male-
-Grazie-Disse
prima di salutarmi come si deve. Come
solo Akito Hayama sapeva fare. Ma che sono felice,lo abbia fatto anche
la mia Sana.
Magari
era giunto il momento della verità anche
per lei. O forse era solo l’effetto del vischio.
Fine
L’angolo
della renna XD
(ho
voluto dare un nome natalizio anche all’angolo,lo
so troppo stupido ihihih)
Buona
sera e buone feste a tutte ragazze! Eccomi qui con una one-shot un po’
lunghetta,su
tema natalizio. Dato che le vacanze si avvicinano avrò più tempo per
dedicarmi
alla scrittura! Spero non vi dispiaccia XD
Questa
nuova ff è il modo di augurarvi buone feste,sperando piaccia a tutte
voi!
Un
grande bacio a tutti,e buon Natale ^^
Stefy
=)