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Autore: KuromiAkira    16/12/2009    2 recensioni
Ogni individuo lo faceva in modo diverso ma sempre, alla fine, tutti sembravano davvero felici di averlo fatto. Lui non capiva assolutamente a cosa servisse, nel suo pianeta non facevano cose del genere, ma era quello che doveva scoprire per fare rapporto ai suoi simili, nella sua terra natale.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Missione
Personaggi/Pairings: Tony (breve comparsa di America, vari personaggi nominati)
Rating: Giallo
Avvertimenti: generale, oneshot, shonen ai
Note: 'spin off' di Esserino.
Tutte le cose su Tony scritte qui sono inventate da me, ovviamente xD
Dedicata a Dk86 senza il quale questa fiction non esisterebbe.
Grazie anche a Kurenai88 per i consigli <3
Tony merita più amore u_u


Missione



Aveva lo sguardo fisso sui numerosi schermi poggiati l'uno sopra l'altro in un angolo della grande e tecnologissima stanza che America gli aveva dato.
Si era sentito un po' agitato quando, da uno degli schermi, aveva sentito la nazione chiamata Cina -o Repubblica Popolare Cinese, o Yao, non capiva bene perchè gli esseri umani dovessero complicarsi la vita dandosi mille nomi, ma era proprio per capire che era arrivato sul Pianeta Terra- chiedere, forse con sospetto, perchè il pulcino era lì ma fortunatamente sembrava non aver capito la verità.

Spostò lo sguardo su un altro schermo, quello connesso al cervello dell'essere chiamato Pochi, che in quel momento, per suo preciso ordine, stava osservando quello che probabilmente si credeva il padrone del cane chiamato Giappone.

Nessuno lo sapeva ma in realtà lui, Tony, controllava alcuni esseri di quel pianeta, con la missione di prendere informazioni e capire chi vi abitava e i loro comportamenti, alquanto strani a dir la verità.

Ciò che aveva notato era che loro facevano spesso quello che, in quel momento, stavano facendo Cina e Prussia, sempre spiati dal pulcino e, senza saperlo, anche da lui.

Lo chiamavano 'fare l'amore' o 'sesso' o a volte con altri nomi, ed era una cosa che, a quel che aveva visto, facevano tutti e in diversi momenti della giornata, chi con le stesse persone chi con diversi, il più delle volte solo in due, altre, più raramente, in tre o più.
Ogni individuo lo faceva in modo diverso ma sempre, alla fine, tutti sembravano davvero felici di averlo fatto.

Lui non capiva assolutamente a cosa servisse, nel suo pianeta non facevano cose del genere, ma era quello che doveva scoprire per fare rapporto ai suoi simili, nella sua terra natale.

Spostò la sua attenzione su diverse telecamere, connesse ai gatti che si trovavano in Grecia, vedendo la nazione litigare con un ragazzo con la maschera sugli occhi.
Sa già che finiranno anche loro nudi, praticamente attaccati l'un l'altro a fare quella cosa. Succedeva sempre così.

Improvvisamente la porta si spalancò.

- Ehi, Tony, ho preso un nuovo videogioco, facciamo una partita? -

L'alieno si voltò vedendo America sorridere entusiasta come sempre.

Quel ragazzo era strano. O meglio a lui pareva normale ma vedendo ciò che era abitudine sulla Terra, Alfred risultava strano.

Non gli aveva mai visto fare quello che vedeva dalle telecamere e, per quanto quella circostanza lo facesse sentire meno a disagio, non poteva fare a meno di chiedersi perchè.
A volte, attraverso Kumajirou, vedeva qualcuno identico a lui fare quella cosa ma col tempo aveva capito che non era America.

Che anche lì si usasse la tecnica della clonazione?

Comunque siccome il padrone della casa in cui era ospite non aveva animali da modificare e usare come spia lui non poteva osservare l'amico (o almeno così si era definito il ragazzo stesso.) quindi non sapeva se effettivamente lo faceva o no.

- Oh, sei occupato? Allora rimandiamo a dopo, eh? -

Il piccolo extraterrestre ringraziò che non avesse capito in cosa fosse impegnato. Non poteva farsi scoprire da nessuno e fortunatamente l'americano sembrava non nutrire alcun sospetto, altro motivo per cui vivere con lui era comodo.

Si avvicinò, facendogli capire che era disposto a giocare con lui, seguendolo nella sua stanza e lasciando nella propria i televisori accesi.

Attendendo che America togliesse la plastica che ricopriva la confezione, operazione che durava minimo mezz'ora col rischio di rompere la confezione stessa a causa della poca pazienza e della forza degli Stai Uniti, Tony fissò una vecchia foto che ritraeva America e Lituania.

Fissò il volto del ragazzo moro chiedendosi se anche lui facesse quella cosa con qualcuno provando fastidio al pensiero.

Avrebbe voluto capire come si faceva e perchè, e voleva poterlo fare anche lui, magari proprio con quel ragazzo così gentile.

Anzi, avrebbe rinunciato alla sua intelligenza superiore, all'avanzata tecnologia del suo pianeta e persino alla possibilità di completare la sua missione e capire davvero il perchè di quelle azioni per provare anche lui quella felicità che sembrava invadere gli umani ogni volta che facevano l'amore.
  
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