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Autore: pralinedetective    24/12/2009    3 recensioni
Sono qui – due semplici parole, assolutamente non fraintendibili.
Sono qui – sii rapido e indolore, la vista della tua perfezione mi strazia il cuore ogni volta. Io sono come un bambino fra le tue mani, non dimenticarlo mai.
Anima semplice e pura immersa nella tua bellezza dannata, una dolcissima banalità che profuma di rose e corpi in putrefazione.
Sorridi, poi uccidimi nell’anima. Non permettere che i miei occhi indugino ancora su di te, né che il mio respiro s’infranga sulle tue labbra, sul tuo sorriso.

[Regalo di Natale per Ragdoll]
[SECONDA classificata parimerito di trenta al Flash Contest indetto da Addison89 sul forum di EFP]
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Breve, brevissima Sebastian/Grell (Grell!Sebastian) dedicata a Francesca – spero che ti soddisfi ;D, anche se non so seriamente come giudicare questa oneshot *gratt*. Auguri di ogni sorta per ogni cosa, cara mammina *___*!
Ho curato moltissimo l’impaginazione perché pensavo di avere così qualche possibilità in più ^^’.

Sono sicura oltre ogni dire di essere andata OOC: non ho mai trattato Grell, ho scritto un paio di Sebastian!Ciel accennatissime e ho messo da parte il fandom. Ho comunque fatto del mio meglio, cercando di recuperare la psicologia del personaggio e di conseguenza adattando la scelta dei vocaboli e le descrizioni.
Il titolo è una citazione dei Simple Plain, però non c’entra moltissimo; mentre scrivevo ascoltavo «Oceano» di Josh Groban, poi *booh* XDD!

E per l’amore che ti do,
e per l’amore che non sai che mi fai naufragaree!
E per l’amore che non ho,
e per l’amore che vorrei e per questo doloree!


Magistrale interpretazione, la mia XDD.
Nel finale, citazione di «Notredame de Paris» (ho riscoperto la passione per Vittorio Matteucci XDD!).
Va be’, non mi resta che augurarvi buona lettura. È scontatissima, non dite che non vi avevo avvisato :D!


[Partecipante alla clichéclash, prompt #92: Sul Più Bello] <123
















I’m just a kid.


Sono qui – due semplici parole,assolutamente non fraintendibili.
Sono qui – sii rapido e indolore, la vista della tua perfezione mi strazia il cuore ogni volta. Io sono come un bambino fra le tue mani, non dimenticarlo mai.

Anima semplice e pura immersa nella tua bellezza dannata, una dolcissima banalità che profuma di rose e corpi in putrefazione.
Sorridi, poi uccidimi nell’anima. Non permettere che i miei occhi indugino ancora su di te, né che il mio respiro s’infranga sulle tue labbra, sul tuo sorriso.

Voglio restare un bambino,
qui fra le tue mani.


E lo farò, lo farò! [ Giurin, giuretto. ]

Invocherò il cielo che mi accoglie ad ogni tuo abbraccio, la tua bocca su di me per piangere della passione che mi neghi – una goccia alla volta, pioggia fatale a disegnare anime e unire corpi, una goccia alla volta, una stramaledettissima goccia alla volta...

Spenderò ogni parola di questo mondo per parlare delle tue mani su di me, del desiderio mai del tutto soddisfatto. La colpa è mia, sono un bambino fra le tue mani, un bambino molto capriccioso.

Un bambino che sicuramente ti merita molto, molto più di chiunque altro!
Un bambino che ti pretende – un bambino che fa bene a farlo, perché condividere qualcosa che si possiede?

Perché condividere qualcosa che ancora non si ha fatto proprio?
[ Perché, eh? Perché? ]

Voglio restare così,
ohh se lo voglio!


Trepidante sotto il tuo sguardo, gli occhi bendati per meglio assaporare l’attimo.
Difficile descrivere come l’aria trema, silente, fra la tua mano nuda e la mia pelle. Tutt’un brivido, una piacevole scarica d’adrenalina che, puff!, sembra decisa a mandarmi ai matti ancora prima di cominciare.

Il tuo respiro su di me... Il tuo respiro rende difficoltosa la mia conversione in un casto bambino, Sebas-chan.

Che il mondo cada in rovina – fuoco e fiamme, fiamme e ferro, ferro e sangue!
Il cuore batte tanto forte che temo potrebbe uscirmi dal petto. Aspetta, Sebas-chan: mi vergogno a chiederlo, però... [ Io ho mai avuto un cuore? ]

Alla fine poco importa.
Nulla ha un significato reale, nulla è tanto grave da compromettere la perfezione di questo momento.

Gli occhi restano chiusi, anche se liberi dall’impiccio di quello stesso lacero di seta nera che le mie mani torcono per il nervosismo. L’orologio a pendolo segna la mezzanotte: «Così», sembra dire, «ha inizio il giorno di Grell e Sebastian».

Che fantastica atmosfera.

«E quel mio cuore d'inverno è un fiore di primavera,
e brucia dentro l'inferno come se fosse di cera».


Le mani chiuse a pugno e i respiri che passano veloci fra i denti, scivolando dalle labbra aperte e sorridenti, non mi resta da fare altro se non aspettare.

Anche se, a dire il vero... come bambino capriccioso, dovrei detestare di restare ad aspettare.
[ Lo odio infatti, lo detesto, lo aborro – se questo serve a rendere te meno impaziente, Sebas-chan. ]

L’aria trema ancora, ancora trema il sospiro che si spegne nella tua bocca socchiusa.
Perfezione così vicina che potremmo quasi raggiungerla. [ Mi dai la mano, Sebas-chan? ]

Una perfezione che fugge, prepotentemente seguita da ogni mio proposito per i minuti a venire.
Una perfezione che mi era stata promessa. Promessa!

Come un bambino capriccioso rimango digiuno dei balocchi e delle mille richieste – osservo l’elegante madre che si allontana.

«Sei tu che soffi sul fuoco, tu, bella bocca straniera.
Ti spio, ti voglio, t'invoco, io sono niente e tu vera!»

  
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