Nota
dell’autore: avevo
iniziato a pensare a questa
storia dopo aver letto questo post: http://community.livejournal.com/bradleycolin/300864.html#cutid1
dove una ragazza racconta di aver scambiato qualche parola con Colin
mentre lui
e Bradley firmavano autografi.
Una frase
di Colin mi è rimasta particolarmente impressa.. e ho
iniziato a chiedermi
perché il suo compleanno sarebbe stato particolarmente good… e da questo è
nata questa storia.
It's
going
to be a good one
Si
strofinò piano gli occhi con le dita. Se si concentrava
particolarmente
riusciva ancora a percepire il rombo della musica nella sua testa, come
un eco
lontano e distorto. Lanciò un’occhiata in
direzione dell’orologio digitale sul
comodino.
Era
passato da poco mezzogiorno. Considerando che era andato a dormire
appena dopo
colazione, poteva facilmente rendersi conto che aveva incamerato una
quantità
di ore di sonno assolutamente irrisoria rispetto a quelle che avrebbe
avuto
bisogno di concedersi.
Ergo: si
sarebbe sentito uno schifo per tutta la giornata.
Scostò
le
coperte di lato e si rimise in piedi a fatica. La testa gli pulsava
dolorosamente e un sapore di alcol stantio si era impresso sul fondo
della sua
gola. La lingua sembrava solo un pezzo di carne morta e insensibile
dentro la
sua bocca. Si stropicciò la faccia con entrambe le mani.
Troppo
alcol. Troppa musica. Troppa gente.
Odiava
Capodanno.
Accese la
luce del bagno e richiuse la porta alle sue spalle. Aprì il
rubinetto, degnando
di uno sguardo fugace la sua immagine riflessa nello specchio. Sembrava
che la
terza guerra mondiale fosse scoppiata nei suoi capelli. Si
sciacquò la faccia e
si lavò i denti, sperando di cancellare la sensazione di
aver ingerito qualcosa
ormai in decomposizione.
Voleva
solo tornare a dormire. E continuare a dormire e dormire e dormire.
Era
quello il piano, no?
Per tutta quella stramaledetta giornata doveva essere quello il piano.
Una
lunga e riposante dormita.
Bradley
l’aveva messo in chiaro senza lasciare ombra di dubbio.
Voleva
dormire, magari vomitare in caso l’alcol che avesse buttato
giù durante la
nottata si fosse rivelato davvero troppo.
“Intanto
non abbiamo programmi per domani, no?”
Colin
chiuse gli occhi, ascoltando il rumore dell’acqua
martoriargli le tempie.
“No, Bradley. Nessun programma in particolare”
aveva risposto atono. Bradley
l’aveva guardato per qualche istante, indeciso se chiedergli
quali sottotitoli
della sua risposta si fosse perso, ma alla fine si era stretto nelle
spalle ed
era tornato a ballare.
Non gli
aveva detto nulla. Sentiva le parole accapigliarsi nella sua gola per
uscire ma
aveva preferito bere un’altra pinta delle slavate birre
inglesi ed immergersi
in una profonda conversazione con Katie su un argomento imprecisato.
Espirò
a
fondo, chiudendo l’acqua.
Era
facile non ricordarsene. Cioè.. si rendeva conto che non era
poi una questione
di vita o di morte. Bradley si era solo
dimenticato del suo compleanno.
Poteva
succedere. Era una cosa comprensibilissima.
Erano
stati giorni molto indaffarati, tra le festività, i parenti,
i regali da
comprare all’ultimo minuto, facendosi largo in negozi gremiti
di gente, e…
tutto il resto.
“Peccato
che perfetti sconosciuti se ne ricordino” pensò
cupamente Colin, ritornando in
camera. Guardò Bradley comodamente spalmato su tutto il
letto, avendo invaso
anche la sua parte di materasso. Colin decise che lo odiava.
Poteva
capire che Bradley si fosse scordato del suo compleanno, che
l’avesse sbadatamente
cancellato dal calendario e dal suo piccolo cervellino inglese. Quello
che
proprio lo disturbava era il fatto che Bradley avesse più e
più volte
sottolineato la cosa.
Aveva
bevuto come una vecchia spugna ubriaca.. intanto domani non abbiamo
programmi,
no?
L’aveva tenuto in giro per le gelide strade di Londra fino
alle 5 del mattino,
intanto domani non abbiamo programmi, no?
L’aveva
costretto a seguirlo in una delle poche caffetterie per far colazione
– quando
lui aveva voglia solo di trascinarsi in un bagno e vomitare –
intanto domani
non abbiamo programmi, no?
E poi una
volta nel suo appartamento, era piombato a peso morto sul letto e si
era
addormentato di colpo.
Niente
coccole. Niente sesso.
Niente
bacini romantici e un buon compleanno,
Colin sussurrato a fior di labbra.
No,
Bradley si era gloriosamente messo a russare come un trombone,
precipitato in
un profondo sonno etilico. Colin scosse appena la testa, decidendo che
si
sarebbe fatto bastare le poche ore di sonno. Prese il cellulare dal
comodino e
si diresse verso la cucina. Valutò per qualche istante se
evitare di togliere
la suoneria solo per infastidire Bradley, ma decise che era una mossa
decisamente infantile. Dopotutto era appena invecchiato di un anno, no?
Perché era il primo giorno dell’anno nuovo ed era
anche il suo compleanno. Ma
non era questa gran questione, davvero. Compiva gli anni tutti gli anni
con
precisione clinica. Ormai era abituato a tutta questa faccenda dei
compleanni.
Tolse la
suoneria al cellulare solo qualche istante prima che gli arrivasse il
primo
messaggio.
Non aveva
voglia di leggerlo prima di essersi preparato una tazza di
caffè caldo. Avrebbe
bevuto del caffè, acceso la TV per vedere che cosa fosse
successo nel mondo e
poi avrebbe affrontato messaggi di auguri, messaggi di non
auguri e tutto quello che quella lunga giornata aveva ancora
in
serbo per lui.
Aprì
l’armadietto sopra al lavello dove sapeva che Bradley teneva
il caffè. Fece una
smorfia quando rintracciò solo un pacchetto pateticamente
vuoto. Chiuse gli
occhi, espirando a fondo.
Dannati inglesi con la loro dannata mania per il the. Non sanno che una
persona
normale al mattino ha bisogno del caffè per svegliarsi?
Scosse
nuovamente la testa, imponendosi di vedere il lato positivo.
Bradley
aveva indubbiamente del latte nel frigorifero. Non poteva giurare sulla
data di
scadenza ma sicuramente…
Colin si
congelò davanti allo sportello aperto. Il frigorifero di
Bradley era colmo di
bottiglie di birra. E non una birra qualsiasi, dove qualsiasi deve
essere
inteso come inglese.
Erano
bottiglie di Guinness. Erano verdi bottiglie irlandesi di Guinness. E
in mezzo
a tutto quel patrimonio nazionale, era adagiata una scatola rosa. Colin
lanciò
velocemente un’occhiata in direzione della camera da letto,
iniziando a sentire
un principio di colpa insinuarsi al centro del suo petto come un tarlo
particolarmente cattivo.
Sollevò
con cautela il coperchio rivelando il peso dei suoi cattivi pensieri.
Era una
torta. Strizzò forte gli occhi, avvertendo il senso di colpa
scoppiare al
centro del suo petto con la forza dirompente e distruttiva di un
ordigno
nucleare. Bradley non se n’era affatto dimenticato, ma aveva
continuato a fare finta di non
ricordarsi che fosse
il suo compleanno. E lui ci aveva semplicemente creduto.
In quel
momento si sentiva molto di più un residuo fecale che un
essere umano.
“Deficiente”
si ringhiò, cercando di soffocare l’impulso di
prendersi a calci.
Deficiente.
Deficiente.
Deficiente.
Tornò
in
camera da letto, fermandosi sulla soglia. Bradley si era voltato su un
fianco.
Un braccio era mollemente abbandonato giù dal letto.
Senza far
rumore si avvicinò al letto e si infilò di nuovo
sotto le coperte. Era un
imbecille.
Seriamente.
Era seriamente un imbecille.
Fece
scivolare un braccio sul fianco di Bradley e gli depose un bacio
leggero sulla
spalla nuda. La sua pelle aveva un buon profumo. Sorrise quando lo
sentì
emettere una specie di mugolio e poi lo vide girarsi verso di lui. Le
sue mani
si erano già fatte automaticamente strada sotto alla sua
maglietta,
posizionandosi sulla sua schiena.
“Mezzogiorno
e venti” rispose al borbottio seguente, difficilmente
decifrabile per un
orecchio meno allenato del suo a comprendere i grugniti di Bradley.
“Possiamo
dormire ancora, vero? Intanto oggi non..”
Colin gli pose un dito sulle labbra, impedendogli di completare la
frase.
Guardò le palpebre di Bradley sollevarsi faticosamente,
prima di riabbassarsi e
sollevarsi di nuovo un paio di volte mentre il ragazzo cercava di
metterlo a
fuoco.
“Puoi
anche interrompere la commedia. Ho visto la torta”
mormorò a bassa voce.
“Ah
sì..
quella è per..”. Colin poteva quasi udire il
cigolio meccanico del cervello di
Bradley mentre cercava di mettere insieme una risposta soddisfacente su
due
piedi.
“C’è
scritto Buon Compleanno, Colin”
lo
interruppe prima che gli ingranaggi s’inceppassero.
Si sporse
verso di lui, sfiorandogli piano le labbra. “Credevo che te
ne fossi
dimenticato” sussurrò, spingendolo piano per farlo
coricare sulla schiena. Gli
salì sopra, continuando a baciarlo leggermente, mentre le
mani di Bradley gli
accarezzavano la schiena per tutta la sua lunghezza. Sorrise quando lo
sentì
grugnire, evitando di rispondere direttamente.
“Sì..
beh.. però non dire agli altri che lo sai”
Colin
aggrottò le sopracciglia. “Che intendi?”
chiese, scostandosi un po’ per
guardarlo. Si lasciò sfuggire un piccolo sbuffo di risata
quando Bradley si
coprì gli occhi con una mano, imprecando.
Le birre.
Erano davvero troppe per essere bevute da un unico essere umano in un
arco di
tempo ragionevole. Bradley doveva averne comprate così
tante, eliminando altri
generi alimentari dal frigorifero perché dovevano
necessariamente essere bevute
in una sera. Quindi.. quindi voleva semplicemente dire che anche altri
avrebbero partecipato alla bevuta di quelle birre.
Qualcosa
di molto simile al concetto di festa a
sorpresa si formulò velocemente nella sua testa.
“Non
dirò
una parola” promise, cercando la sua bocca con la propria per
baciarlo per
qualche istante. Fece scivolare le mani sul petto di Bradley, godendosi
la
sensazione del calore della sua pelle sotto i palmi.
“Scusa,
se.. insomma.. ci sei rimasto male per la faccenda del compleanno.
E’ solo
che..volevo che fosse..”
Colin
sorrise, sfiorandogli piano lo zigomo. Voleva solo che fosse buono per lui.
“Lo
è
già” bisbigliò “E ora lascia
che ti ringrazi..” aggiunse prima di sparire sotto
alle coperte.
P.S. Volevo
ringraziare tutti per gli auguri e ovviamente ricambiare!
Spero che il 2010 sia un anno fortunato per tutti^^
p.s. - parte
II Ho deciso di
raccogliere le mie storie
(o almeno molte delle storie che ho scritto) in una community su LJ. E'
più che
altro un archivio privato per me.. per averle sotto mano.. ma se volete
darci
un'occhiata, lo potete trovare qua:
http://community.livejournal.com/sec_to_breathe/