Capitolo 21: L’ultima follia
Io e Tsunade ci prendevamo cura dei ninja che rimanevano feriti
nelle esplosioni o a causa dei criminali che erano scappati.
L’allarme
era stato dato a tutto il villaggio e ogni persona dotata di un’abilità, in
grado di scovare le bombe sparse per il villaggio, si era messa all’opera.
Nel giro
di mezz’ora erano state già cento gli ordigni esplosivi, che gli abitanti di Konoha erano riusciti a disinnescare…purtroppo
però non erano finiti li.
Per aver
architettato una cosa del genere e per essere in grado di liberare tutti i
prigionieri in una volta sola, Kuroi e sua moglie dovevano
aver pensato al piano per diverso tempo e pianificato tutto in modo perfetto.
Non
sapevo cosa provare per loro, se disprezzo o pena.
Disprezzo:
per quello che stavano facendo, perché non solo ninja, ma anche molti innocenti
potevano rimetterci la vita in tutto quel casino.
Pena: perché
era un gesto compiuto dalla disperazione. Un gesto fatto a causa della
privazione del loro diritto di vivere una vita normale a causa di ingiustizie e
per pagare una colpa commessa da qualcun altro.
E
quando il vero colpevole era a piede libero a vivere la vita, che avrebbe
dovuto vivere la persona incolpata…bhe probabilmente
anche io avrei perso la testa e Naruto ne sapeva
qualcosa.
Medicavo
i feriti, ma non lo perdevo mai di vista.
Volevo essere
pronta ad aiutarlo in caso di necessità e al momento sembrava quasi che ne
avesse.
Era da
diverso tempo che il mio compagno aveva ingaggiato una lotta con Kuroi, ma la cosa che mi sorprese e che si teneva sulla
difensiva.
Parava o
schivava i continui colpi che quell’uomo continuava a sferrargli.
Esso
era parecchio abile e mi chiedevo perché Naruto
rischiasse tanto.
Bastava
una piccola distrazione e prima o poi avrebbe anche potuto essere colpito.
Vidi alcuni
miei compagni affiancare il ragazzo.
Erano Neji e Shikamaru.
Il
primo aveva il byakugan attivato e si era messo in
posizione di attacco, il secondo invece era con la sua solita postura tranquilla,
aria annoiata e mani in tasca.
“Ti
serve una mano amico? Mi sembri in difficoltà!” affermò il Nara.
Naruto li
guardò uno ad uno, poi tornando concentrato sulla battaglia rispose.
“Voglio
fare da solo!” disse deciso.
Neji si
stupì della sua richiesta, mentre Shikamaru
fissandolo per un po’, si girò e incamminandosi disse
“Neji, facciamo come dice!”
“Ma…”
“Dobbiamo
avere fiducia in lui. Credo sia la persona migliore per calmare quel pazzo!”
disse infine il Nara prima di colpire un criminale
che stava per attaccare alle spalle Kakashi, il quale
si era unito da poco alla battaglia. Infatti alle nostre spalle si stava
scatenando il finimondo. Centinaia di ninja di Konoha
erano impegnati a lottare ed ad arrestare i prigionieri fuggiti.
Continuai
a guardare preoccupata Naruto.
Lui e Kuroi erano immobili a fissarsi come se stessero
affrontando una battaglia psicologica.
Accadde
in un attimo, l’uomo si mosse con una tale rapidità, che Naruto
non vide quasi arrivare il kunai, con una carta
bomba, che gli si pianto a terra vicino al suo piede destra.
Poi l’esplosione
“Naruto!” gridai alzandomi
in piedi e avvicinandomi alla coltre di fumo che si era venuta a creare.
Non si
vedeva niente e non capivo cosa ne era stato del mio ragazzo.
Lo richiamai
più volte, quando lo vidi uscire con un salto dal fumo.
Mi
sentii sollevata. Avevo davvero temuto di averlo perso per sempre.
Era stato
così esposto all’esplosione che non riesco a spiegarmi di come abbia potuto
salvarsi.
Si
inginocchiò a terra e dolorante si teneva il braccio destro, il quale si era
ustionato nell’esplosione.
Mi avvicinai
a lui per prestargli un primo soccorso, ma senza nemmeno girandosi a guardare,
mi disse di rimanere ferma dov’ero.
Non
capivo quali erano le sue intenzioni.
Non
sembrava voler reagire.
“Naruto, perché te ne stai immobile? perché stai fermo a
subire i suoi colpi!” gli chiesi confusa.
Il
ragazzo mi guardò e accennò a un sorriso. “Non si può risolvere sempre tutto
con la violenza!”
L’uomo
si mise a ridere “A no? e cosa vuoi fare? Convincermi a parole? Ti ricordo che
fino ad ora parlare non è servito a niente…sono
dovuto arrivare a usare le maniere forti per farsi che qualcuno si ricordasse
di me!”
“è
questo il ricordo che vuoi dare di te al villaggio? essere un mostro che per la
sua sola felicità ha giocato sulla felicità degli altri?” disse Naruto serio.
“Gli
altri lo hanno fatto con me. Mio fratello e i capi della radice che lo hanno
protetto fino ad ora, hanno vissuto una vita che ho sempre desiderato,
fregandosene di quello che passavamo io e mia moglie!”
La
moglie che si era allontanata, si avvicinò al marito “Noi volevamo solo una
vita semplice, non mi sembra di chiedere troppo!”
“Posso
capire quello che provate, ci sono passato anche io! Io non ho mai desiderato conoscere
la felicità, non sapevo nemmeno cosa fosse. Speravo solamente che ci fosse un
modo migliore di vivere oltre a quello della prigione. Non sapevo se questa
esistesse o no, ma difficilmente un’altra vita poteva essere peggio di quella
che già conducevo. E cosa ho fatto? Ho distrutto il villaggio pur di ottenere
quella vita che tanto speravo mi aspettasse fuori? Ti garantisco che il potere
per farlo ce l’avevo, ma non ho voluto. Ho aspettato…aspettato
per anni che una luce mi portasse via da quelle tenebre che erano praticamente
la mia casa…e finalemente
tre anni fa è arrivata!” disse guardandomi con dolcezza.
“Al
contrario di me, tu sapevi cosa ti aspettava qua fuori e probabilmente e stato
più difficile accettare la tua prigionia, ma tu, a differenza del sottoscritto,
avevi una fonte di luce sicura che ti aspettava e che ti avrebbe accolto a
braccia aperte…e quella luce ora è accanto a te. Si
vede lontano un miglio che tua moglie ti ama e che farebbe di tutto pur di
stare con te…è diventata addirittura una criminale.
Dovresti
già solo felice per avere una donna straordinaria al tuo fianco e se avessi avuto un po’ di fiducia e pazienza…probabilmente avresti potuto starle accanto tutto
il resto della tua vita!” disse seriamente.
L’uomo
sembrava essere colpito da quelle parole…sapeva che Naruto aveva ragione.
“Ti sei
voluto vendicare, ma cosa hai ottenuto? La felicità? I morti che volevi? Le tue
vittime erano l’hokage e tuo fratello vero?. bhe io vedo Tsunade ancora viva e
tuo fratello probabilmente sarà da qualche parte che riderà di te per questa
stupidaggine che hai fatto. Dimmi ti ritieni soddisfatto?”
L’uomo
abbassò la testa.
“Sono
in grado di leggere il tuo chakra e quello di tua
moglie e posso vedere che non siete gente cattiva e che in realtà non avreste
voluto tutto questo. Siete andati contro al villaggio, ma soprattutto contro
voi stessi, perché sapevate che così facendo, vi sareste giocati l’ultima
vostra possibilità di essere felici!”
L’uomo
si getto a terra e strinse i pugni fino a farsi del male.
Mi
avvicinai a loro e dissi “Forse non tutto è finito, fermatevi prima che sia
troppo tardi, fate smettere le esplosioni che state scatenando nel villaggio,
aiutateci a trovare le altre bombe che non sono ancora brillate e magari…il consiglio degli anziani sarà magnanimo con voi!”
dissi io.
Erano
riusciti a capire Naruto, anche se a fatica, ero
convinta che avrebbero dato loro una seconda possibilità.
“Non sarà
così. In tutte le esplosioni che ci sono state, molte persone possono averci
rimesso la vita. Persone che forse io conoscevo e anche voi. Ho liberato tutti
i criminali della prigione che non ci andranno leggeri contro le persone che
incontreranno per la loro strada. Come posso chiedere il perdono dopo tutto
questo?” disse l’uomo portandosi le mani alla testa “Perché? Perché sono stato
così stupido?”
Il mio
ottimismo sul loro perdono era andato in frantumi…aveva
perfettamente ragione. Non potevamo ancora stabilire i danni che c’erano stati
in totale e sulla base di questi, i due innamorati sarebbero stati giudicati e
anche nel caso nessuno fosse rimasto vittima, sarebbero stati accusati di tradimento.
Quest’ultimo viene da sempre considerato un reato gravissimo a volte punito con
la morte.
Tsunade si
avvicinò a noi.
Aveva seguito
tutta la situazione.
“Kuroi, alzati!” gli ordinò.
L’uomo
obbedii, ma non ebbe il coraggio di guardarla in faccia.
“Hai commesso
un grave errore e per questo sarai punito. Mi rendo conto che come spesso
avviene la colpa è in primo luogo uno sbaglio di chi sta ai vertici del potere.
Sei stato giudicato colpevole nonostante la tua innocenza. Mi dispiace di non
esserti stata di aiuto prima di arrivare a un tale gesto e…non
ti posso promettere nulla, ma posso provare a lottare per voi due!” disse Tsunade a Kuroi e alla sua donna.
“Come
può? Come può perdonarci?” chiese la donna “Le nostra mani si sono macchiate di
sangue!”
“Vi
perdono perché mi sento in parte responsabile! Ho agito troppo lentamente sia
per voi, che per Naruto! Se mi fossi fatta valere di
più, forse Naruto sarebbe libero già da molti anni e
voi avreste avuto una vostra famiglia! Mi dispiace!”
Naruto aveva
sgranato gli occhi a quella confessione e si cominciò a chiedere cosa ne
sarebbe di lui in se si fosse unito a noi molto prima.
Forse
non sarebbe stato il magnifico ragazzo che era ora. Avrebbe potuto affrontare
questa situazione con la forza senza arrivare al punto in cui eravamo arrivati.
Di
sicuro non lo sapremo mai.
La
moglie di Kuroi si mise a piangere e strinse il
marito. “Ci commuove il vostro perdono, ma non possiamo continuare a sperare in
un perdono anche dalla gente del villaggio dopo tutto questo. Come possiamo
convivere con il rimorso di aver ucciso molte persone e a vivere a stretto
contatto con i loro parenti? Vi siamo grati, ma non potremmo mai essere felici
in questo mondo!”
Naruto, io e Tsunade sgranammo gli occhi a quella frase.
Kuroi la
strinse maggiormente a se disse “Estingueremo le nostre colpe e vi libereremo
per sempre di due criminali. Grazie!” disse infine rivolgendosi a tutti noi.
“Cosa
voi dire? Non vorrete…” cominciò a dire Tsunade spaventata per quello che avrebbero potuto fare.
In quel
momento Sasuke che aveva appena atterrato un
criminale, si voltò un istante verso di noi e subito dopo gridò a tutti “Allontanatevi
immediatamente da qui!”
Naruto si
girò verso l’Uchiha e lo stessi faci anch’io
guardando preoccupata il mio ex compagno di squadra, il quale ci riferì
“Sono
carici di carte bombe sotto i vestiti e fra qualche istante salteranno in aria
e con loro tutto ciò che sta intorno nel giro di 10 metri! Allontanatevi!”
Naruto si
girò a guardare nuovamente i due…il suo sguardo era
indecifrabile.
Kuroi gli
accennò a un sorriso “Non possiamo essere felici in questo mondo, ma lo potremo
essere nell’aldilà” disse stringendo le mani della moglie “Nessuno potrà più
dividerci!”
Chiedo scusa
per la lunga attesa, ma ho avuto un periodo di black
out, dal quale non credo di essere ancora uscita, ma oggi rileggendo un po’ la
storia mi sono decisa a continuarla.
Sinceramente
non sono molto soddisfatta però…lascio a giudicare
voi.
Se tutto
procede secondo i pieni, il prossimo capitolo dovrebbe essere l’ultimo, ma non
garantisco niente.
Nel frattempo…recensite e buon anno a tutti.
Neko =^.^=