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Autore: Freya Crystal    08/01/2010    6 recensioni
Storia conclusa. Ha inizio il sequel^^
"Dopodomani ce ne saremmo andati via da Forks. Speravo di dimenticare Bella,di colmare il vuoto che mi avrebbe procurato lasciarla,grazie ad Esme e alla mia famiglia.
Sia io che mio figlio eravamo stati rapiti da quella ragazza, e avevamo entrambi preso la decisione di dirle addio,per proteggerla,perché l'amavamo."
Quando l'anima di un'umana si trova divisa in due.
Quando un sentimento assopito dentro di lei diventa incontenibile,e ha assoluto bisogno di scoppiare fuori e di sommergere tutti gli altri.
E se Edward non fosse quello giusto per Bella?
Quando ami qualcuno,ed egli diventa l'acqua della tua vita,riesci ad accettare di perderlo? Riesci ad accettare l'idea di dimenticarlo per il bene delle persone intorno a te?
Forse si...ma in quel caso inizieresti a morire poco per volta...
Genere: Triste, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Eternità alle porte'
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Capitolo 11


Heron mi aveva detto che Bella era amica di un licantropo. Avevo un sospettato numero uno nella mia lista. Così ero andato a cercarlo per parlargli,consapevole del rischio a cui sarei andato incontro. Lo stavo aspettando nella foresta,seduto su un masso,nel luogo in cui ci eravamo dati appuntamento. Di lì a poco avrei scoperto se quel ragazzo lupo ci teneva veramente a Bella. Se non fosse venuto avrei capito che era un codardo. Ma dopo un paio di minuti cominciai a sentire il suo odore nell'aria. Rimasi all'erta,aspettando di vederlo comparire da dietro un albero. Lo vidi rivelarsi ai miei occhi in tutta la sua imponenza,un'espressione d'odio incisa nel viso. Si manteneva a distanza.
- Ti ringrazio di essere venuto.-,esordii senza muovere un muscolo,con espressione pacata.
-Avrei voglia di spaccarti la faccia.-,dichiarò. Capii dal suo sguardo e dal suo tono frustrato che stesse vivendo un tormento interiore devastante. Stava lottando contro il suo istinto animale per mantenere il controllo.
-Bene,ora che ci siamo salutati possiamo parlare di cose serie.-
- E' stata colpa tua...-
-Cerca di non perdere la calma,pensa al male che faresti a Bella se iniziassimo uno scontro.-,cercai di farlo ragionare. Quelle parole lo colpirono in pieno,disarmandolo per un istante della sua espressione dura. Lo avevo provocato senza rendermene conto,Heron mi aveva riferito che lui aveva quasi rischiato di uccidere Bella trasformandosi. All'improvviso ebbi voglia di confortarlo. Esme aveva proprio ragione,cercavo sempre di dare una mano a tutti....
-Sai,anch'io durante il mio primo periodo da vampiro in quanto ad auto controllo non ero un asso. E per ogni cosa che accadeva mi facevo una colpa. Mi sentivo pericoloso e patetico,avrei voluto nascondermi. Mostro: è questa la parola con cui mi definivo. Sia io che te non abbiamo scelto di essere ciò che siamo. Adesso di fronte a me vedo un ragazzo cresciuto troppo in fretta,che soffre per ciò che è successo alla sua migliore amica...-
-Cosa fai,mi compatisci?-m’interruppe lui- Tu che ne sai di quello che provo per lei...Tu che ne sai di come mi sento?!- Jacob Black era furioso,si stava facendo scudo con la rabbia,per non farsi sopraffare dal dolore che si trascinava dietro.
- Nessuno può mai sapere perfettamente come si sentono gli altri. Ma può provare a capire. Guardati,se tu fossi un mostro a quest'ora mi avresti già sbranato. Avresti agito d'istinto,quindi senza pensare alle conseguenze. Stai già combattendo contro il lupo che c'è in te. Stai già imparando a convivere con esso.-
- Senti...-,sembrava confuso e infastidito. Chiuse gli occhi e fece un grosso respiro. -...bravo. Che devo fare,devo applaudire? Non sono venuto qui per questo. Sbrigati a parlare.-
Provai compassione per lui.
-Sono da solo,succhiasangue. Non devi avere paura che i miei compagni sbuchino fuori all'improvviso per farti a pezzettini.-,mi schernì con un ghigno.
Io ripresi il discorso di prima lasciato in sospeso -Hai ragione,è stata colpa mia per ciò che le è successo. Perché me la sono lasciata scappare,quando avrei dovuto lottare per non perderla. Tu invece le sei stato vicino,ti sei sempre preso cura di lei,e hai cercato di allontanarla da Heron perché avevi paura che sarebbe tornata a soffrire. Io per questo ti ringrazio.-
Mi fissava stupito.
-Ti ringrazio per essere stato vicino a Bella.-,ripetei con tono sincero.
-E'...cieca. Ti rendi conto? E'...diventata cieca...per venire a cercare te.-
Jacob Black faticava a parlare,sconvolto dalla sue stesse parole.
- Si,hai ragione.-,annuii con assoluta calma. Il mio comportamento non gli piaceva per niente,si aspettava che mi difendessi,non che fossi d'accordo con lui.
- Lei mi ha raccontato di voi...Prima il tuo figlioccio,adesso tu...Che fate voi Cullen,giocate con i suoi sentimenti uno alla volta? Il prossimo che la farà innamorare di sé chi sarà? Lo scimmione o faccia da pesce lesso? Ah già,dimenticavo l'ultimo arrivato,quello che l'ha fatta imbarcare sul primo volo per l'Europa! Anche lui è in lista d'attesa,immagino.- Si lasciò andare ad una risata senza gioia.
- Io amo Bella.-,dichiarai con voce tranquilla e sicura.
-Certo! Certo,lui la ama! Grandioso!-,iniziò a gesticolare e a camminare avanti e indietro,come se stesse parlando con qualcuno invisibile al suo fianco.
-Sono venuto qui per chiederti se intendi rivederla,per salutarla. Le farebbe piacere.-
Si bloccò di colpo,lanciandomi un'occhiata omicida.
- Se l'avessi voluto fare non avrei aspettato di ricevere il tuo permesso! Il dottor Cullen se n’era andato,ma adesso che è ritornato con la sua mania di fare l'eroe tutti lo hanno riaccolto felici e contenti!-,mi canzonò.
Povero ragazzo... Si sentiva respinto e tradito. E la causa della sua infelicità ero stato io,perché Bella era tornata a cercarmi.
- Puoi dire quello che vuoi di me,non mi crei alcun fastidio. Però pensaci bene. Non la rivedrai mai più. Sei proprio sicuro?- Lo fissai attentamente,cercando di cogliere un'occhiata o una reazione significativa in lui. Strinse i pugni e digrignò i denti.
- Ha fatto la sua scelta. E ne ha pagato le conseguenza,dato che ha perso la vista. Io non potrò esserci sempre per leccarle le ferite. Lei lo sapeva che l'avrei messa di fronte ad un bivio: o me o i succhiasangue. Ha deciso di tornare da voi Cullen,quindi deve rinunciare a me.-gli tremò la voce- Sono io in realtà...che dovrò rinunciare a lei.-
La sofferenza gli velò gli occhi.
Io lo capivo. Era per colpa della creatura che si portava dentro,e del volere dei suoi compagni,che non poteva scegliere con la sua testa.
-Mi dispiace...-,ammisi. -Mi dispiace davvero...Quindi non rivedrai mai più Bella.-
-Sono stato io a deciderlo.-,mise in chiaro. Sospirai,sentendo la necessità di liberarmi in qualche modo,anche se respirare non rientrava nelle mie priorità. Feci per alzarmi e andarmene,quando lui mi richiamò.
-Aspetta.-
-Dimmi pure.-
-Non dimenticare il patto.-
Per un attimo lessi un'espressione di trionfo in quei tormentati occhi scuri. E per la prima volta dopo tanto,tanto tempo,provai rabbia ripensando alle sue parole.
-Ricordalo. Pensaci ogni giorno. E non prendere decisioni insensate.-
Sapevo bene a cosa alludesse.
-Lo farò,senz'altro.-risposi lanciandogli un'occhiata perforante. E gli voltai le spalle sparendo tra la vegetazione.
Le cose erano complicate. Trasformare Bella equivaleva a scatenare la guerra tra i vampiri e i licantropi. E anche la mia famiglia ci sarebbe stata trascinata dentro.
Si,le cose erano complicate.


*******


Suonai al campanello di casa Swan e rimasi in attesa. Il padre di Bella venne ad aprirmi un istante dopo,con un sorriso indecifrabile sul viso. Dalla sua espressione capii che la mia presenza lo metteva in soggezione e lo faceva sentire in imbarazzo,una parte di lui mi era grata perché avevo salvato la vita a Bella,mentre l'altra non riusciva ad accettare il fatto che sua figlia si fosse innamorata di me. Io lo rendevo inquieto.
-Buonasera...Carlisle.-,mi si rivolse con tono incerto. Da quando eravamo tornati a Forks aveva preso a chiamarmi per nome,anche se riunciare all'appellativo dottore gli risultava ancora strano.
-Buonasera,signor Swan. Sono venuto a trovare Bella.-
-Entra pure. E ricordati di chiamarmi per nome!-,si raccomandò.
Gli rivolsi un sorriso ed entrai nell'ingresso. Grazie al mio udito infallibile sentii uno stralcio di conversazione di Bella ed Alice proveniente dalla cucina.
-Quando mi sei venuta a salutare,sapevi già che ci saremmo riviste,vero? E' per questo che mi hai detto:" Il tempo...",con quell'espressione intensa?-
Rimasi sbalordito dalle parole che Bella aveva appena rivolto a mia figlia. Alice non mi aveva mai parlato delle sue visioni,possibile che le avesse nascoste a tutta la famiglia?
- E' venuto molto presto stamattina. Anzi,sei venuto...-,si corresse subito l'ispettore Swan,dandomi del tu come gli avevo pregato io di fare.
-Si,se non ti dispiace vorrei portare Bella a fare una passeggiata.-
Mi sentivo un adolescente che chiedeva al padre della sua fidanzata il permesso di uscire con lei. Probabilmente non mi era mai capitato nemmeno tre secoli e mezzo prima,perché lo stile di vita in quanto a relazioni amorose era completamente diverso allora.
Tutti stavamo vivendo una strana situazione...

L'ispettore Swan mi fissò stupito,parve riflettere qualche secondo sulla mia proposta,poi acconsentì.
-Come potrei non fidarmi di te? Penso che a Bella farebbe piacere prendere una boccata d'aria. Sono tre giorni ormai che è chiusa in casa.-
Lo ringraziai.
-Vieni,le ragazze sono in cucina!-,m'informò l'ispettore Swan,con il tono di chi cercava di essere allegro in un momento drammatico come quello.
Come sempre la vista di Bella fece germogliare fiori rigogliosi nel mio petto. A me pareva più meravigliosa di un angelo. Era seduta al tavolo di fianco ad Alice,con un'espressione rilassata sul viso,un paio di occhiali neri a coprirle gli occhi.
-Papà,chi è?-,domandò quando sentì il rumore dei nostri passi nella stanza.
-E' Carlisle.-,le rispose lui.
Un sorriso timido e di gioia trattenuta si distese sulle sue labbra. E io sentii tutte le preoccupazioni e la stanchezza abbandonarmi e risalire al di fuori dal mio corpo.
-Ehm,io vado a rifare il letto in camera.-,annunciò Alice alzandosi dalla sua sedia. L'ispettore Swan tossicchiò imbarazzato. - E io vado a lavoro. Stamattina c'è parecchio da fare. Ci vediamo stasera,Bells.- Si avvicinò per dare un bacio sulla guancia alla figlia e mi fece un cenno col capo,sparendo oltre la porta assieme ad Alice.
- Si sono voluti togliere di torno...-,constatò Bella. Il suono della sua voce si fece strada in me come una leggera,ma allo stesso tempo travolgente carezza. Mi avvicinai a lei e la cinsi con le braccia da dietro,con estrema cautela. Avevo paura di spezzare quella delicata piuma. Le sfiorai le labbra,a lei piaceva quando la coglievo di sorpresa,anche se dichiarava  sempre il contrario.
-Ho chiesto il permesso a tuo padre per portarti all'aria aperta. Vorrei stare con te in un posto tranquillo.-
-Niente lavoro?-,mi domandò confusa.
-Posso prendermi un giorno di ferie dopo tre secoli,o no?-,le sussurrai all'orecchio. Si aggrappò alle mia braccia,con espressione felice. Probabilmente il mio tono di voce l'aveva convinta.
Così la presi in braccio e,uscito dalla porta di casa,iniziai a sfrecciare lungo la strada. La mia mente si fece trasportare lontano. Il cuore di Bella batteva dolcemente sul mio petto proprio come quella sera in cui fra di noi c'era stato il nostro primo contatto. Quel suono era il richiamo alla mia anima sopita dentro il corpo di un vampiro. Stringevo Bella a me,intenzionato a non sconvolgerla con la corsa. Il vento smuoveva intorno a me il suo profumo,inebriandomi i sensi.
Mi sentivo così vivo con lei. Come non mi era mai successo con Esme,nonostante quel che c'era stato tra di noi fosse stato quanto di più intenso si potesse immaginare.
Ci avevo messo due giorni a trovare un posto adatto. Avevo girato per quasi mezzo continente americano alla ricerca di un luogo completamente immerso nella pace. Finché avevo trovato la Catena delle Cascate,una catena montuosa che attraversava lo stato di Washington. Il paesaggio mi aveva lasciato incantato. Ed era lì che avevo portato la mia Bella.
-Dove siamo?-,mi domandò subito con tono incuriosito,quando mi fermai.
In risposta mi accovacciai sul prato,sempre tenendola in braccio.
-Ascolta.-,le sussurrai facendola rabbrividire. Chiusi gli occhi per godermi quel paradiso senza l'uso della vista, proprio come era costretta a fare Bella.
Silenzio. Straordinario silenzio. Perfino io dove tendere le orecchie per udire l'acqua che scorreva dalle cascate.
Regnava un'atmosfera di serenità,immersa nell'armonia della vegetazione. Il vento accarezzava il prato e il suo dolce eco risuonava intorno a noi. Ci trovavamo ad alta quota,isolati dal resto del mondo. Soli.
Eravamo noi due.
La mia esistenza appariva perfetta e completa. Non avevo bisogno d'altro. Ne di parole,ne di rivelazioni,ne di comprensioni. I profumi variegati e invitanti presenti nell'aria richiamavano la freschezza della natura. Ma il profumo più buono,incomparabile,apparteneva alla creatura appoggiata al mio petto. Le ciocche scure dei suoi capelli danzavano dispettosamente,andando a stuzzicare il mio olfatto.
-Che...pace.-,mormorò Bella con voce leggera.
Sapevo che avrebbe apprezzato il mio gesto. Il silenzio le avrebbe riordinato i pensieri e l'avrebbe fatta stare meglio.
-Descrivimi tutto ciò che vedi...-
Le baciai una guancia e aprii gli occhi. La mia pelle luccicava come una statua incastonata di piccoli diamanti sfaccettati. Il sole era alto nel cielo terso.
-Sono diventato un vampiro glitterato.-,le risposi.
Rise. -Ecco perché sei così caldo. Vorrei tanto vederti adesso...-,il desiderio le trapelava dalla voce.
-Io starei peggio se non potessi più udire il suono della tua risata.-,le confessai. Era così raro sentirla ridere,era un gesto che concedeva a pochi e solo in determinati momenti.
Cercò le mie labbra,afferrandomi il volto con la sua mano piccola.
-Ehi,non dovevo descriverti il paesaggio?-.
-Non m'importa più.-,affermò baciandomi con trasporto. In quel momento mi sembrò quasi impossibile non aver cercato di farle cambiare idea un anno fa. Me ne ero andato a fare il medico a Praga,perché lei mi aveva chiesto di dimenticarla. E io mi odiavo per essermela lasciata sfuggire. Se le avessi chiesto di stare con me forse l'avrei convinta,e lei non avrebbe avuto bisogno di venire a cercarmi.
Ripensai con dolore agli uomini che avevano cercato di approfittare di lei, allo scioccante stupore nel trovare proprio lei distesa a terra,alla consapevolezza che uno di quei bastardi l'aveva investita con la mia macchina,privandola della vista. Stavo tornando a casa dall'ospedale,quando avevo sentito qualcuno gridare. Quella voce era stato un richiamo nella notte,un richiamo per me stabilito dal destino. Allora non sapevo si trattasse della voce di Bella. Raggelai a quel pensiero.
Poi c'era  stato tutto quel sangue...Avevo faticato a mantenere il controllo e a combattere la tentazione. L'orrore di vedere Bella morire mi aveva dato la forza di reagire e di portarla all'ospedale. Non avevo osato trasformarla. Dopo l'intervento mi ero ritrovato faccia a faccia con Heron,Esme ed Alice. Heron mi aveva raccontato tutto. Avrei voluto picchiarlo in un primo momento. Mi disse che all'aeroporto era stato arrestato da agenti disposti a sparare alla folla per prenderlo,perciò non aveva opposto resistenza ed era stato costretto a lasciare Bella da sola. Era stato scambiato per un ricercato assassino trafficante di eroina che sfortunatamente gli assomigliava particolarmente. Quando era stato rilasciato aveva subito chiamato Esme ed Alice,quest'ultima in preda ad una visione su Bella si era già precipitata all'aeroporto assieme ad Esme,ma le due non avevano trovato Bella perché lei era già uscita.
-Grazie per avermi portata qui...- Bella mi ridestò dai miei pensieri angoscianti con voce carica di gratitudine e serenità.
Le scostai una ciocca di capelli dal viso e le sfilai gli occhiali,così che il respiro fresco del vento la facesse sentire più libera. Persi la cognizione del tempo. Rimanemmo l'uno stretto all'altra fino a quando il sole raggiunse il punto più alto all'orizzonte. Il prato intorno a noi era illuminato dalla luce sfavillante della mia pelle. Il calore iniziava a farsi fastidioso per me.
-Bella,devo dirti una cosa importante.-
-Parlami.-
Ogni volta riponeva piena fiducia in ciò che avevo da dirle,non esitava a chiedermi di darle una risposta.
-Prima di venire a casa tua mi sono incontrato con il tuo amico Jacob. C'è una cosa che devi sapere.-
L'avrebbe presa male,ma dovevo dirle la verità.


*******

Spazio dell'autrice: Carlisle sta per mettere in chiaro la situazione. E conviene che lo faccia,sarebbe un grave errore tenere nascosto qualcosa a Bella Swan. Ma finiranno mai i problemi per questa coppia??
Avviso importante: siamo quasi giunti alla fine di questa storia. Il prossimo sarà l'ultimo capitolo,seguito dall'epilogo.
Recensite e ditemi che ne pensate,adoro ricevere commenti ;)
Rispondo alle recensioni:
Tedda:grazie,grazie...grazie! Mi fa solo piacere sapere che non avevi mai pensato a Bella&Carlisle e che la storia ti piaccia,significa che ti ho stupita =) Ah,io semplicemente amo le persone che si azzardano a recensire i vecchi capitoli *_* Significa fare un tuffo indietro. Grazie infinite!
Aia Cullen:grazie! Sono contenta di averti sorpresa. Ecco qua il nuovo capitolo,mi auguro di non aver deluso le tue aspettative( la mia solita preoccupazione!!) Baci.
AshG:grazie cara! Beh,col fatto che Bella è diventata cieca sarebbe crudele allontanarla dai genitori,soprattutto da Charlie. Ogni cosa a suo tempo,se Carlisle trasformerà Bella,avranno un'eternità da passare insieme. Grazie ancora di tutto!
Rebecca Lupin:come ho detto appena sopra,ogni cosa a suo tempo. Capisco la tua rabbia,ma non preoccuparti. Più in basso di così non si può cadere XD Pazienta ancora un po'.
E un grazie forte forte alle nuove persone che mi hanno aggiunta alle seguite e alle preferite. Commentate,mi raccomando =)
  
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