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Autore: _kid    16/01/2010    2 recensioni
Si era davvero rovinato, Gerard Way.
Si era preso una sbandata ed era una di quelle gravi, con conseguenze quali, per esempio, imbambolamento totale ogni volta che lo vedeva girare senza maglietta, cosa che a quanto pare lo divertiva molto. Per non parlare del sorrisino ebete ogni volta che parlava con lui, e il disperato tentativo di guardagli sempre e solo gli occhi e non le labbra o..il resto.
In quel caso Gerard non sapeva se sarebbe stato ancora in grado di mettere in fila due parole, o peggio ancora di trattenersi dal fargli qualcosa.
Non poteva assolutamente andare avanti così.
[Gerardx?]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: My Chemical Romance, The Used
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gerard fumava seduto sul divanetto del tourbus, e guardava il fratello e Brian litigare per la playstation.
“Se continuano così si mettono insieme” pensava.
Improvvisamente si alzò e si andò a preparare un caffè, probabilmente il terzo da quando, due ore e mezzo prima, erano partiti ; soltanto con lui poteva battersela in quanto a quantità di caffeina giornaliere..oltre che con suo fratello ovviamente.
Si morse la lingua; aveva pensato a lui, di nuovo. E non doveva farlo.
Non lo vedeva da quanto? Tre ore? Più o meno da quando, dopo essersi fumati una sigaretta, ognuno era salito sul bus della propria band, e a Gerard mancava..esageratamente.
Si era davvero rovinato, Gerard Way.
Si era preso una sbandata ed era una di quelle gravi, con conseguenze quali, per esempio, imbambolamento totale ogni volta che lo vedeva girare senza maglietta, cosa che a quanto pare lo divertiva molto. Per non parlare del sorrisino ebete ogni volta che parlava con lui, e il disperato tentativo di guardagli sempre e solo gli occhi e non le labbra o..il resto.
In quel caso Gerard non sapeva se sarebbe stato ancora in grado di mettere in fila due parole, o peggio ancora di trattenersi dal fargli qualcosa.
Non poteva assolutamente andare avanti così.
Bevve il suo caffè e si andò a stendere nella sua cuccetta, esattamente sotto quella di Frank che dormiva profondamente da quando erano partiti.
Fu tentato di svegliarlo, perchè cazzo, aveva bisogno di parlare con qualcuno e Frank era l’unico che sapeva. Il nano parve sentire i pensieri del maggiore, si svegliò infatti in quel momento, e Gerard se ne accorse immediatamente: il chitarrista era alquanto..rumoroso.
Gerard lo chiamò e Frank rispose con una specie di grugnito. -Vieni qui?- chiese al più piccolo con voce lamentosa.
Frank scese dalla sua cuccetta e si andò ad infilare in quella del maggiore.
-E’ ancora per..?-
Il cantante lo interruppe prima che potesse pronunciare il nome della sua ossessione.
-Non posso continuare così..- mormorò Gerard.
-Cerca di smuovere le acque-
-Che intendi?-
-Provaci con lui- disse il chitarrista seduto sul materasso a gambe incrociate, alzando le spalle come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
E Gerard pensò di essere veramente impazzito, perché l’idea non gli sembrava poi così male…

*


Quella sera avevano un altro show, e quella era una delle serate in cui lui decideva che il concerto lo doveva fare senza un fottutissima maglietta addosso, mettendo quindi seriamente a dura prova il suo autocontrollo.
Quando finì il concerto dei The Used, Gerard andò verso la sua ossessione e lo abbracciò, gli fece i complimenti per lo show e gli schioccò un bacio sulla guancia, poi se ne andò lasciando l’altro piuttosto confuso. Era la prima volta che Gerard faceva un gesto d’affetto così espansivo.
Si voltò alla sua destra e vide Bert ridacchiare; ebbe la seria tentazione di andare lì, mollargli un cazzotto e in seguito, ovviamente, chiedergli spiegazioni.
O forse le spiegazioni era il caso di chiederle prima..?
Invece tutto quello che fece fu scuotere la testa e andarsi a ficcare sotto la doccia.

*


Quella sera c’era l’ennesima festa nel tourbus di non si sa quale band che partecipava al festival, ma a Quinn non andava per niente di andare, rimase così sul loro bus.
Decise poi che aveva bisogno d’aria, così uscì e si sedette sul marciapiede con una tazza di caffè e il suo pacchetto di sigarette. Era lì da non si sa quanto tempo quando Gerard lo raggiunse; Gerard che, tra l’altro, Quinn non aveva sentito arrivare. Si prese infatti un colpo quando sentì qualcuno posargli una mano sulla spalla e sedersi al suo fianco.
-Come mai non sei alla festa?- gli chiese quello appena arrivato. Il biondo rispose semplicemente che non gli andava, e Gerard lo avvisò che non si era perso questa gran cosa..a meno che non avesse intenzione di vedere Bert ubriaco per l’ennesima volta.
Rimasero lì per un po’ a chiacchierare tranquillamente di tutto e di niente; Gerard sentiva la cosa come una tremenda tortura, ogni movimento del biondo era un accattivante invito a toccarlo. Il suo autocontrollo stava decisamente andando a puttane.
Quando videro un Bert barcollante arrivare capirono che la pace era finita, così si salutarono e, mentre Quinn camminava verso il suo cantante, Gerard tornò al bus con uno dei sorrisi più ebeti che gli si erano mai visti in faccia.
Gerard Way era davvero fottuto.

*


Con il passare del tempo presero questa sottospecie di abitudine: vedersi ogni sera tanto per fare due chiacchiere e fumarsi una sigaretta in compagnia. Per Quinn era piacevole, e, nonostante non riuscisse a capire il motivo per il quale lo facesse, si appuntava mentalmente le cose curiose che gli accadevano durante la giornata per raccontarle a Gerard la sera.
Per Gerard questi momenti erano una sottospecie di tortura: passava la giornata a organizzarsi, a pensare cosa gli avrebbe detto e a come si sarebbe vestito, e a cosa avrebbe fatto. E ogni sacrosanta volta sentiva sempre più forte la voglia di avvicinarsi al biondo e prendergli la mano, oppure passargli dietro l’orecchio un ciuffo di capelli..
Si chiedeva quanto ancora avrebbe potuto reggere, ma non avrebbe rinunciato a questi attimi per nulla al mondo.
Quella sera Gerard era tutto in tiro, aveva deciso di dirgli tutto.
“O la va o la spacca” si era detto sicuro di sé.
Decisione che era andata a puttane non appena si era ritrovato il biondo davanti, non che quella sera avesse nulla di particolare, solo che, cazzo..era bello.
Si salutarono con un abbraccio.
-Che eleganza stasera- mormorò Quinn guardando l’abbigliamento dell’altro.
Gerard mormorò imbarazzato qualcosa di vagamente simile a un grazie.
Si misero a chiacchierare come al solito, solamente che, quella sera, Gerard ebbe il coraggio di tenere la mano al biondo per tutto il tempo e quello sembrava non avere nulla in contrario.

*


La mattina dopo Gerard si alzò e uscì dal bus presto, non aveva dormito molto. Aveva passato la nottata a darsi dell’idiota perché prima era andato lì sicurissimo di quello che stava per fare, e poi tutto affanculo. Che idiota che era, era un idiota..e pure patentato!
Fatto sta che mentre camminava per il parcheggio vide Quinn semi addormentato scendere dal suo bus strusciandosi gli occhi e con i capelli arruffati. Automaticamente, senza neanche pensarci, si diresse verso di lui.
Gli diede il buongiorno e quello in risposta bofonchiò a Gerard qualcosa di non molto chiaro.
-Dai, andiamo- gli disse Gerard –ti offro un caffè allo Starbucks- A quelle parole gli occhi del minore si illuminarono e iniziò a seguire Gerard con un gatto affamato che segue il padrone.
Gerard prese nuovamente la mano al biondo, mentre lo guidava verso la caffetteria, e di nuovo quello non oppose resistenza.
Il moro si chiese se era troppo rincoglionito per accorgersene o se veramente il contatto non gli desse alcun fastidio.
Arrivarono in fretta, si sedettero ad un tavolo e ordinarono due caffè. Gerard non accennava a voler lasciare la mano di Quinn.
Bevvero in silenzio, Quinn ancora assonnato e Gerard in contemplazione di quell’essere davanti a lui.
Il maggiore pagò i due caffè mentre Quinn, finalmente sveglio- per effetto della caffeina, probabilmente- insisteva per pagare almeno il suo di caffè.
Gerard non diede segni si sentirlo, e, incrociate le dita a quelle dell’altro ragazzo, lo trascinò di nuovo al grande parcheggio dei tourbus. Lo lasciò davanti al bus dei The Used e, prima di andarsene, lo baciò sulle labbra.
*


Quando si rividero, cosa che accadde solo la sera dopo i concerti, Quinn trascinò Gerard in un angolo buio.
-Ma..ma ti pare che fai così e te ne vai??- gli urlò contro il biondo.
Gerard abbassò lo sguardo, sicuro di aver rovinato tutto.
Quinn improvvisamente lo baciò. Poi riprese a parlare.
-Ti pare che mi baci e te ne vai senza darmi il tempo di ricambiare?

*
Sì. Mi sono fissata tra lo slash tra queste due band! xD
Dai su, questa è un tantino più allegra..ha pure l'happy ending!!
un bacione
kid.
  
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