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Autore: EleonorRigby    18/01/2010    2 recensioni
"C'era una cosa che Damon odiava più del perdere una "battaglia", ed era perdere contro suo fratello, per la seconda volta. Perciò decise di allontanarsi da quella gabbia di matti innamorati e generosi da dare il volta stomaco, e di farsi una bella vacanza. ..Così una settimana dopo l'ultima battaglia volò per l'ultima volta fino alla finestra della Streghetta dai capelli rossi." Una storia d'amore, di intrighi e di avventura, sulla famosa saga di Lisa Jane Smith, Il Diario Del Vampiro.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap 2



Pull me out from inside - capitolo due


Bonnie si soffermò a guardare Damon per qualche istante, sdraiato sul suo letto in una posa da scultura greca, era magnifico. Un adone sul suo letto, un adone molto molto pericoloso.
La ragazza aveva sempre provato un’attrazione particolare per quel vampiro, e sentiva che c’era qualcosa in lui che andava oltre l’essere terribilmente affascinante e sanguinario.
Ma una delle caratteristiche di Bonnie era proprio quella di lasciarsi influenzare troppo; perciò quando Stefan o Meredith o chiunque altro le dicevano di stare lontana da Damon, lei lo faceva, ovviamente fino a che lui manteneva una certa distanza.
- Cosa vuoi? –
Il corpo di Bonnie ora era spiaccicato contro il muro, a furia di indietreggiare.
I riccioli le ricadevano morbidi sulle spalle, e sembravano di un rosso scuro e intenso al quasi totale buio della stanza.
Ma Damon la vedeva bene, poteva persino vederla tremare.
Una parte di lui ne era divertito ed eccitato; un’altra, la più nascosta, si chiedeva perché quella Streghetta avesse ancora paura di lui, dopo che l’aveva salvata in tutti i modi in cui poteva essere salvata, e ciò lo irritava da morire.
Tuttavia lui era Damon Salvatore e ,Streghetta o no, lui doveva divertirsi nella sua ultima notte a Fell’s Church.
- Volevo farti un salutino, Uccellino – disse senza muoversi da quella posizione. Inclinando solo la testa per guardare, o meglio ammirare Bonnie.
Secondo Damon era bella, adorava quei suoi riccioli rossi e ribelli che sembravano delle molle. I suoi occhi castani erano dolci ma scattanti. E il suo modo di fare così brioso e frizzante lo faceva sorridere.
Scosse la testa per ridestarsi da quegli stupidi pensieri.

Che diavolo mi prende? Pensò il vampiro.
- E..ehm – Bonnie si schiarì la voce e rilassò leggermente i muscoli – Perché sei passato a salutarmi? –
Damon inclinò la testa e le sue labbra perfette, anche a detta di Bonnie che le aveva direttamente testate, si incurvarono in un sorriso beffardo.

Quel sorriso beffardo, presisò Bonnie deglutendo.
- Ora non posso venire a trovare la mia amica Streghetta? In fondo siamo compagni di avventure, e di molto altro.. –
L’ultima frase non si riferiva solo ai baci, che Bonnie ricordò con un brivido lungo la schiena; il tono della voce di Damon non prometteva niente di buono.
Nella ragazza era insorta una specie di guerra: scappare via a gambe levate come le diceva il suo istinto, o rimanere lì come le diceva..il cuore forse?
I volti dei suoi amici iniziarono a vorticarle davanti al viso e a consigliarle la prima opzione.
Allora Bonnie senza più pensarci, si voltò per scattare verso la porta; ma Damon era già lì, con le braccia incrociate che la guardava con dispiacere teatrale.
- No, no Streghetta – disse scuotendo la testa.
I suo capelli neri come la pece, erano illuminati dalla luce fioca della luna. I riflessi sembravano d’arcobaleno, mentre nei suoi occhi neri come quella notte, si vedevano qua e là punti di luce, come stelle.
Damon iniziò a camminare e Bonnie a indietreggiare, come in una danza che terminò quando la ragazza si ritrovò di nuovo con le spalle al muro; stavolta incastrata tra la parete fredda e il corpo del vampiro.
Il cuore di Bonnie martellava contro il petto di Damon e lui sorrise, uno di quei sorrisi che ti toglie il fiato.
- Hai paura di me, Bonnie? –
Bonnie non rispose subito, in realtà quella domanda l’aveva spiazzata.
Perché doveva avere paura di Damon? Perché volevano che avesse paura di lui?
Lei sapeva benissimo che lui non l’avrebbe mai uccisa, anche se avesse avuto intenzione di morderla non l’avrebbe mai lasciata senza vita.
- Non ho paura – disse poi, decisa, tanto che alzò gli occhi e lo guardò dritto nei suoi.
Sapeva che se l’avesse fatto lui avrebbe potuto usare quel potere vampirico ipnotizzante, ma cosa poteva mai importarle?
Non era forse dalla prima volta che l’aveva incontrato che lo desiderava?
- E allora perché scappi? –
- Istinto di sopravvivenza –
Damon sorrise ancora, compiaciuto dalla risposta di Bonnie.
Era cambiata parecchio da quando l’aveva conosciuta, così timida e impacciata, impaurita e tenera.
- Sei cresciuta Streghetta –
Damon sollevvò una mano per prendere uno dei boccoli di Bonnie fra le dita.
- Cosa vuoi da me, Damon? Vuoi il mio sangue? –
Damon ritrasse la mano e la guardò duramente – Non prendo il sangue ad una così giovane fanciulla che non vuole offrirmelo, anche se potrei facilmente farmelo offrire da te e da chiunque altra –
- E perché non lo fai? –
Bonnie continuava a stupirsi di sé stessa, stava facendo tutte quelle domande che voleva porgli da tempo. Aveva un piccolo timore, certo, stava pur sempre parlando con un vampiro non proprio alla mano, ma non si sentiva minacciata, sentiva che poteva farle; e sapeva che il suo istinto non sbagliava quasi mai.
L’espressione di Damon era diventata seria, poche volte l’aveva visto a quel modo. Tuttavia non rispose, rimase in silenzio a guardarla.
Cosa poteva mai dire? “Non so perché sono qui”? E dimostrarsi così incerto e disarmato? Lui che non lo era mai stato?
- Perché? Damon, perché sei qui? Perché non sei a cercare di mettere i bastoni fra le ruote a tuo fratello e ad Elena come al solito stanotte? Cosa vuoi da me? –
Bonnie aveva detto tutto senza respirare, e aveva bisogno di farlo. Ma lo sguardo di Damon la paralizzò.
Era perso e confuso, ferito e sorpreso, era esattamente l’espressione che aveva visto quel giorno nel bagno del pensionato quando l’aveva salvata da morte certa donandole il suo sangue.
E Damon non sapeva cosa dire.
Per la prima volta nella sua vita Damon non aveva la risposta pronta. Per lui era così strano, si sentiva spaesato e vulnerabile.
Come poteva sentirsi vulnerabile di fronte al suo dolce uccellino?

Il mio Uccellino..
Il vampiro rimise su la sua maschera beffarda, e sorrise alla ragazza.
- Voglio te Streghetta – disse prima di afferrarle delicatamente il volto e baciarla.
Bonnie era letteralmente sconvolta.
Era stato Damon a baciarla o se l’era solamente immaginato?
Quando lui si staccò leggermente dalle sue labbra, i loro occhi si incontrarono.
Damon aveva di nuovo messo su quel sorriso da una notte e via, ma i suoi occhi sembrava volessero dire altro.
Comunque a Bonnie non importava minimamente. Quel bacio delicato le aveva risvegliato qualcosa dentro.
Aveva sentito i fuochi d’artificio, quei fuochi d’artificio che sentiva quando baciava Damon Salvatore, solo lui.
Senza pensarci due volte Bonnie gli gettò le braccia al collo e lo baciò, questa volta di sua spontanea volontà, come quando l’aveva salvata a casa di Caroline.
Ma quante volte l’aveva salvata?
Damon rimase per qualche breve istante immobile, non si aspettava di certo che il suo dolce Uccellino gli sarebbe saltata addosso.
Ma poi i suoi istinti prevalsero, e non parlo di istinti da vampiro.
La sollevò con nessuno sforzo e la portò fino al letto, senza staccare le sue labbra da quelle morbide della ragazza.
Damon sentiva il corpo caldo di Bonnie sotto il suo, il sangue scorrere frenetico sotto la sua pelle liscia e candida.
Era tutta arrossata a causa di quel liquido rosso che le esplodeva nelle vene, era tutta rossa e bellissima.
Il suo Uccellino rosso.
Le sfilò la maglietta e le sue labbra scivolarono verso il collo lungo della ragazza. Poteva sentire perfettamente il sangue pulsare sotto quel fino strato di pelle e carne.
Si accorse che il respiro di Bonnie si era improvvisamente bloccato, e che lui era fermo a pochi centimetri da una piccola vena azzurrognola.
Damon sorrise e si avvicinò lentamente al collo, mentre Bonnie rimaneva immobile.
Lentamente posò le labbra sul collo grazioso della ragazza e lo baciò.
Il suo sague, così invitante, gli aveva fatto sicuramente venire sete, ma Damon non si faceva prendere così alla sprovvista dagli istinti.
Non era come suo fratello: la sua vita era tutta Sesso, Sangue e Rock ‘n’ Roll. E quando avrebbe avuto voglia del sangue di Bonnie l’avrebbe preso. Ma non in quel momento, in quel momento voleva lei e basta.
Bonnie era sorpresa ed eccitata, felice di essersi buttata fra le braccia di Damon, contenta per una volta di aver fatto la scelta che voleva, che sentiva di fare anche se andava contro tutto e tutti.
Lei una strega dolce e imbranata, lui un vampiro sexy e sanguinario.
Ma in quel momento erano solo Bonnie e Damon.




Nota Autrice:
Ringrazio ColSoleInFronte, _Valy_ e wanda nessie per le loro recensioni così positive *-* Graaazie!
  
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