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Autore: Neko    20/01/2010    2 recensioni
I nostri eroi hanno nuovamente a che fare con uno sbalzo temporale. Cosa succederà questa volta? è Sakura ha ragione ad affermare che è sempre colpa di Naruto?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 3: Attacco e sorpresa

 

Naruto, Sakura e Kakashi erano andati a fare un giro per il villaggio, con l’intento di recarsi a uno dei campi di allenamento e fare esercizio, dato che in altro modo non potevano rendersi utili.

Però durante la strada non mancarono le sorprese.

Passarono davanti al negozio di fiori Yamanaka dove al bancone si trovava un uomo pallido dai capelli scuri con in mano un bambino di appena 5 mesi, che non smetteva di strillare.

“Sai?” disse Naruto sorpreso, riconoscendo l’amico.

L’uomo alzò la testa a rimase stupito di trovarsi davanti il suo vecchio compagno si squadra, tanto che si dimenticò del figlio che piangeva e questo fece arrabbiare la moglie che stava servendo dei clienti.

“Sai, i clienti non entrano più in negozio se continuano a sentire Akihiro piangere! Sai fare il tuo mestiere di padre?” la donna vedendo che non rispondeva e che si era imbambolato, guardò nella stessa direzione del marito.

“Sakura? Naruto…ma cosa?”

Ino?” disse Sakura sorpresa nel vedere la sua rivale, in splendida forma come sempre.

“Ci sono anche io comunque!” disse Kakashi che solitamente passava inosservato.

“Ci siamo visti cinque minuti fa Kakashi! Anko ha gradito le rose?” chiese la donna.

Kakashi sbiancò, non aveva ancora digerito la notizia, ma riprendendosi dal colpo, informò la donna della situazione “Veramente come loro due, vengo dal passato, quindi non sono ancora sposato!” disse facendo una smorfia pensando ad Anko come sua promessa sposa.

Ino e Sai ci misero un po’ a credergli e non furono gli unici ad avere problemi ad accettare questa faccenda.

“Si certo, e sperate che io ci creda?” disse Kiba con la stessa aria strafottente di quando era un teenager. Lo avevano incontrato davanti a un negozio di vestiti femminili, mentre aspettava qualcuno.

Sakura e Naruto faticarono a convincerlo. Mentre Kakashi non ci provò  nemmeno.

“Io ci credo!” disse una donna uscita dal negozio, appena in tempo per sentire la strana storia. Essa era molto bella, tanto che Naruto arrossì a vederla, beccandosi una gomitata nello stomaco da parte si Sakura. Aveva lunghi capelli corvini e due occhi lilla chiarissimi.

“Tu credi a tutto Hinata! Ma dai come può essere?” disse Kiba scettico più di prima.

Naruto mise il broncio “Proprio tu che dovresti sentire gli odori, non ci riconosci?”

Kiba si sentii in imbarazzo e si portò una mano alla testa. Non aveva nemmeno pensato ad annusarli e quando capì che non era uno scherzò, si scusò.

“E così tu e Hinata siete sposati? Avete anche voi qualche figlio in giro da qualche parte?” chiese Sakura guardandosi intorno.

Hinata diventò rossa come un peperone e per poco non svenne. Kakashi riuscì ad afferrarla in tempo.

“Certi aspetti non cambiano mai eh!” disse il copia-ninja divertito.

“Almeno ora non sviene più per Naruto!” disse Kiba accompagnato da un guaito di Akamaru, che scodinzolava accanto al padrone.

“per me? perché dovrebbe svenire per me?” chiese il ragazzo non capendo.

“E già, sei proprio il solito baka che non capisce niente! Comunque per rispondere alla tua domanda Sakura, non siamo sposati. Siamo fidanzati e aspettiamo che la guerra finisca per mettere su famiglia!”spiegò.

Più avanti incontrarono Rock Lee e Gai, i quali si allenavano insieme. Scoprirono che il primo era sposato con Tenten e avevano una figlia di 9 anni, molto somigliante a Lee, ma con sopracciglia normali, mentre il secondo era ancora single. Era stato un duro colpo per lui sapere che il suo rivale KAKASHI si era trovato una donna…ora aveva poco tempo per le sue sfide giornaliere.

non ebbero il piacere di incontrare Neji, Shino e Chouji, ma vennero a sapere da terzi che Neji era diventato il patriarca del clan degli Hyuuga, dopo la morte di Hyashi a causa di un infarto. Shino e Chouji invece erano stati uccisi in missione due anni prima.

I tre rimasero sconvolti alla notizia. Sapere che due dei loro compagni erano periti, non era facile da digerire.

 

Anche quella sera l’hokage tornò tardi, ma Naoko, essendo ancora sveglia al rientro del padre, appena lo vide gli corse incontro saltandogli in braccio.

NARUTO se la coccolò un po’ cercando di pensare solo a lei e dimenticare la faticosa giornata appena trascorsa. Mise velocemente qualcosa nello stomaco, dopo di chè, andò nella stanza della figlioletta e, come promesso poco prima, le raccontò una favola.

Non trascorse molto tempo che Naruto vide la bambina, con un pigiama arancione con tante piccole volpi blu, affacciarsi in cucina

“Ehi Naoko,come mai sei lì?” chiese il ragazzo addentando subito dopo un biscotto.

“Non riesci a dormire?” chiese Sakura.

La bimba li guardò e scosse la testa, dopo di chè si avvicinò alla madre.

“Cosa c’è? Vuoi un bicchiere d’acqua tesoro?” chiese accarezzandole la testa.

La piccola scosse la testa “Papà si è addormentato nel mio letto mentre mi raccontava la storia di quando ha incontrato la prima volta nonno Jiraya, lui è grosso e non c’è spazio per me!”

“voi vedere che ora lo devo portare pure a letto?” disse SAKURA sospirando.

“Posso pensarci io!”disse Kakashi.

“No, non disturbiamolo! Il letto è piccolo, ma è talmente stanco che  dormirebbe comodo anche per terra!” rispose la donna, poi con un dito accarezzò il nasino alla figlia “Per stanotte,dormirai con me, va bene?”

La piccola fu felicissima a quella notizia, adorava dormire nel lettone, anche se preferiva quando c’erano entrambi i genitori. Le sembrava di essere protetta in mezzo a loro due.

 

L’hokage si svegliò verso mezza notte di soprassalto, si sentiva caldissimo e di corsa scese dal letto e si recò in camera di SAKURA e, spalancando la porta, fece spaventare lei e la bambina.

“SAKURA prendi Naoko, sveglia gli altri  e andate nei sotterranei! I ninja della pioggia saranno qui a momenti!” disse per poi dare l’allarme anche ai vicini.

Shikamaru lo affiancò mentre si recavano verso le porte del villaggio per prepararsi all’attacco.

“NARUTO sei sicuro che attaccheranno sta notte?”  chiese l’uomo.

L’hokage gli porse la mano e toccandogliela il Nara rimase quasi ustionato “Sei bollente!”

“Lo sai cosa significa questo! Più sono caldo, più Kyuubi è in allerta e ciò può significare solo che i ninja nemici sono vicini!”

Fece appena in tempo a finire la frase che i due si videro piombare addosso una pietra infuocata, che riuscirono a schivare appena in tempo.

 

“Cosa sta succedendo?” chiese assonnato Naruto sentendo le grida di SAKURA.

“i nemici saranno qui a momenti! Venite con me!” disse facendosi seguire verso la cantina, dove al suo interno c’era una botola che andava in profondità.

“Questo corridoio vi porterà al sicuro verso le montagne. Prendete Naoko e dirigetevi là!” disse porgendo la bambina in braccio alla passata se stessa.

“Io sono un ninja medico e là fuori hanno urgente bisogno di me! Kakashi, Naruto, Sakura, lo so che per voi è dura dovervi nascondere, piuttosto che dare una mano, ma per favore non fate mosse avventate e proteggete mia figlia!” disse supplichevole la donna, prima di chiudere la botola e andare verso la battaglia.

“SAKURA!” la chiamò Ino durante il tragitto “Ci sono già vari feriti, io mi occupo di questa parte del villaggio, tu vai a nord!” le disse l’amica e la donna dai capelli rosa obbedì.

La battaglia non era molto accesa come l’hokage e gli altri ninja si sarebbero aspettati. La maggior parte dei nemici attaccavano per lo più a distanza lanciando bombe verso il villaggio.

Gli scontri che avvenivano ravvicinati, non sembravano voler stabilire chi delle due fazioni era in vantaggio.

NARUTO vedeva cadere a terra prima un nemico, poco dopo un suo alleato.

Lui era stato cerchiato da una decina di ninja molto potenti e preparati, probabilmente addestrati con il solo scopo di vedersela con lui.

“Consegnati a noi e smetteremo di assediare il tuo amato villaggio!” disse uno di loro, il quale però non ricevette la risposta che tanto desiderava.

L’hokage afferrò un kunai, facendo capire che avrebbe posto resistenza “Se mi consegnassi ora, sarebbe solo questione di tempo e Konoha sarebbe rasa al suolo comunque!”

“Cosa pensi di fare? Sei da solo contro dieci e non ti conviene sottovalutarci!”disse un altro che afferrò la sua Katana.

“Ho imparato con l’esperienza che il nemico non si sottovaluta, ma non mi preoccupa il fatto che siate in dieci o in mille, lotterò fino alla fine per salvare quello che amo!” disse NARUTO scagliandosi contro di loro.

Cominciò una lotta senza esclusione di colpi tra l’hokage e i ninja della pioggia, i quali si avventavano su di lui, senza lasciargli un attimo di respiro.

La loro tecnica era quella di sfinirlo, perché una volta esausto, la sua fama di ninja più imprevedibile di Konoha, sarebbe diventata solo un nome.

L’Hokage parava inizialmente con grande destrezza i colpi dei suoi avversari. Riusciva anche a schivare i colpi di katana con un semplice Kunai, ma per quanto i suoi sensi fossero maggiormente sviluppati rispetto a una volta, grazie a Kyuubi, non riusciva a stare attento a tutti i nemici contemporaneamente.

Riuscì a farne fuori cinque prendendoli alla sprovvista e colpendoli con il rasengan.

Incompleta o no, la tecnica di suo padre, insegnatagli da Jiraya, rimaneva sempre il suo Jutsu preferito…comunque aveva sempre un grande effetto.

Successivamente il biondo colpì uno dei nemici con l’elsa del Kunai sul collo, facendogli perdere i sensi, mentre un altro venne trafitto dalla katana del suo compagno tramortito a terra, di cui NARUTO si era impossessato.

Ora gli rimanevano tre nemici da combattere,ma la stanchezza del combattimento, la stanchezza dei suoi cloni sconfitti in battaglia e quella  dei giorni passati cominciava a farsi sentire.

Dormire poco poteva dargli la possibilità di elaborare piani di difesa di Konoha, ma in combattimento la mancanza di sonno, si rivelava una perfida alleata.

Venne colpito più volte da dei kunai alle spalle e solo per un pelo era riuscito a schivare le carte bombe che i nemici gli lanciavano.

Non si arrese e rialzandosi sempre in piedi, riuscì a parare altri colpi che gli sarebbero stati fatali.

Di sicuro i ninja avevano avuto l’incarico di catturarlo vivo,ma nella frenesia della battaglia, potevano anche dimenticarsene.

In tal caso la guerra non avrebbe più avuto ragione di esistere.

Un forte colpo allo stomaco lo fece cadere e sputare sangue e per un breve momento la sua vista lo abbandonò, ma anche un piccolo istante come quello lo fece cadere prigioniero.

Shikamaru lo teneva sotto controllo, ma nonostante avesse visto l’amico in difficoltà, non riuscì a intervenire, perché altri nuovi ninja gli piombavano addosso.

 

NARUTO si trovava con le mani dietro la schiena, il volto a terra, un ginocchio del nemico che lo teneva fermo e un Kunai puntato contro la gola.

“Adesso sei innocuo, mio caro Kyuubi! Sei stato bravo a sbarazzarti di sette di noi, ma come vedi…abbiamo vinto n…” il ninja nemico non riuscì a finire la frase che cadde a terra privo di vita.

“Non ti ricordavo così debole dobe!” disse un uomo con la katana sguainata ricoperta di sangue del ninja che aveva appena colpito per salvare l’hokage.

S-Sasuke! Ottimo tempismo!” disse il biondo provando ad alzarsi, ma una forte fitta lo fece cadere nuovamente a terra. Aveva perso parecchio sangue e aveva delle costole rotte.

“Tu riposati, a loro ci penso io!” disse l’Uchiha buttandosi nella mischia.

Nonostante la frase del compagno, NARUTO non poteva starsene lì senza fare niente e dopo aver fatto profondi respiri per riprendere un po’ coscienza di se stesso, si alzò nuovamente in piedi e chiamò a se il potere della volpe.

Tsè! Deve sempre mettersi in mostra!” disse Sasuke divertito, notando cosa avesse intenzione di fare il suo vecchio compagno di squadra.

Libero semplicemente tre code, ma esse bastarono per fargli guarire le ferite più superficiali e per aumentare potenza e velocità.

I nemici non avevano tenuto in considerazione una cosa, il fatto che il jinchuuriki ricorresse ai poteri del bijuu. Non gliel’avevano mai visto fare e erano convinti che a differenza dell’hachibi, lui non ne fosse in grado di usufruire di una tale quantità di chakra.

Fu un grosso errore che costò loro la vittoria.

I ninja sopravvissuti scapparono e Konoha potè tirare un sospiro di sollievo.

“NARUTOOOO!”

L’hokage si girò verso il luogo dove proveniva la voce: era SAKURA

“NARUTO, stai bene?” chiese la donna controllando le sue condizioni.

L’uomo annuì “sono solo un po’ ammaccato! Sasuke…grazie per avermi salvato!” disse l’uomo con gratitudine.

“La prossima volta vedi di cavartela da solo dobe!” disse cercando di mantenere la sua freddezza “Se non fossi arrivato saresti stato spacciato e non solo tu!”

L’uomo abbassò la testa e non rispose. Sasuke alzò un sopracciglio sorpreso. Il suo intento era quello di provocarlo come al solito, ma aveva scelto l’argomento sbagliato per farlo e cercò di rimediare “Ben fatto! se non fossi ricorso al potere del kyuubi staremmo ancora combattendo e le vittime e i feriti sarebbero stati di più!” disse distogliendo lo sguardo dall’uomo.

“Probabile! Ora pensiamo a riposarci tutti quanti, non è finita con questo attacco!” disse il biondo provocando i sospiri si tutti.

 

NARUTO il giorno dopo si prese un giorno di “vacanza”. Glielo aveva imposto SAKURA, la quale gli ordinò riposo assoluto. Grazie a Kyuubi era uscito abbastanza bene dall’incontro, ma se voleva riprendersi completamente doveva riposarsi decentemente.

Per quanto provasse a rilassarsi, si sentiva nervoso e soprattutto molto accaldato. Non riuscendo più a stare sdraiato nel letto e a prendere sonno, si alzò e si recò a fare colazione.

In quella giornata faceva particolarmente freddo e tutti rabbrividirono quando videro l’hokage entrare in cucina a torso nudo, tranne per le fasciature.

“NARUTO cosa ci fai fuori dal letto!” lo sgridò SAKURA.

“sono le undici, mi sembra di aver riposato abbastanza!” disse l’uomo sedendosi al tavolo.

“Non avrai intenzione di andare a lavorare!” chiese la donna fulminandolo con lo sguardo.

Era proprio quella la sua intenzione, ma dovette ripensarci o sarebbe stato messo fuori combattimento da sua moglie.

“NARUTO, non hai freddo conciato così?” chiese Sakura cercando di nascondere il rossore sulle sue guance, provocato dal vedere la muscolatura del torso nudo dell’uomo.

L’uomo si accorse del suo imbarazzo e si mise una leggera maglia per coprirsi “No, in realtà sto morendo di caldo!” disse facendo voltare SAKURA preoccupata.

L’hokage la guardò con la stessa espressione e i tre ninja dal passato si domandarono il perché di quegli sguardi.

“Se avete freddo avvicinatevi a me…sono una stufa umana!” disse sforzandosi di sorridere.

La donna poggiò una mano sulla fronte dell’uomo…era molto caldo e si preoccupò.

“Non è influenza vero?” disse la donna con una voce carica di tensione.

L’uomo scosse la testa “No, il termometro segnerebbe non so quanti gradi in più rispetto alla norma se fosse solo febbre! Ho timore di credere che l’attacco di ieri sia stato solo un avvertimento!” disse l’uomo.

Cooosaaa?” gridò NarutoMa…ci hanno detto quello che è successo e se quella strage di ieri era solo l’avvertimento…quando i nemici fanno sul serio cosa accadrà?” chiese preoccupato.

L’hokage scosse la testa, nemmeno lui poteva saperlo.

“Posso farti una domanda? Il tuo emanare calore…è collegato al Kyuubi vero?” chiese Kakashi

L’uomo annuì. Erano successe un sacco di cose in quegli anni e una di queste era il fatto che il potere di Naruto e di Kyuubi si erano fusi, dando all’uomo sensi più sviluppati e una capacità straordinaria di percepire in anticipo il pericolo.

Quando la sua temperatura corporea cominciava a salire, significava che presto sarebbe successo qualcosa di spiacevole e purtroppo per lui, quella sensazione non aveva sbagliato.

In quel momento sentiva molto caldo, annuncio che qualcosa sarebbe accaduto…probabilmente un altro attacco, ma non era ancora così bollente da dire che l’evento sarebbe caduto a momenti…comunque manteneva sempre bene all’erta i sensi.

 

Successivamente SAKURA andò nella stanza della figlia per svegliarla.

“Mamma, mamma…cos’hai?” gridò dall’altra stanza la piccola Naoko all’armata.

NARUTO,sentendo le urla della piccola e seguito dagli altri, si precipitò nella stanza della piccina, dove trovarono la donna a terra priva di sensi.

L’hokage si avvicinò immediatamente a lei e la soccorse. La richiamò più volte e dopo l’ennesimo richiamo, la donna cominciò a reagire, aprendo leggermente gli occhi e sussurrando il nome del marito.

L’uomo la prese in braccio e la portò nella loro camera da letto, dove la pose e la coprì gentilmente con le coperte.

“SAKURA riesci a sentirmi?” chiese l’uomo accarezzandole delicatamente i capelli.

La donna ancora stordita gli sorrise e accennò con il capi un sì.

“Vuoi che ti porti in ospedale?” chiese NARUTO, ma la donna rispose scuotendo la testa.

“Posso controllare io le sue condizioni!” disse la piccola Sakura, ma la donna mettendosi lentamente a sedere, rispose che non c’era bisogno.

“Cosa fai? Rimettiti giù! Devi riposare!”disse l’hokage preoccupato.

SAKURA sorrise “Non ti preoccupare, sto meglio!” disse la donna distogliendo lo sguardo dal marito.

L’hokage accorgendosi dello strano comportamento le chiese “C’è qualcosa che mi stai nascondendo?”

SAKURA dopo un po’ di esitazione annuì “So a cosa è dovuto lo svenimento…NARUTO io…noi…aspettiamo un bambino!” disse quasi in un soffio, quasi temendo la reazione del marito.

Avevano deciso di non avere figli finchè non si sarebbero calmate le acque e pensava che l’hokage non avrebbe voluto il bambino, ma contrariamente a quello che pensò lei, NARUTO le si sedette vicino e abbracciandola le baciò ripetutamente la testa e le accarezzò il ventre.

Naruto e Sakura erano nuovamente in imbarazzo soprattutto quando i due ricevettero i complimenti dal maestro “E bravi i miei due allievi!” disse mettendo ad entrambi una mano sulla spalla e facendoli avvicinare. I due ragazzi invece si girarono per non guardarsi in faccia.

“Da quanto lo sai?” chiese NARUTO.

“Da circa tre settimane…sono al terzo mese!” disse la donna “Volevo dirtelo prima, solo che…avevamo deciso di non avere più figli per il momento e…

Non terminò la frase che l’uomo l’allontanò dalle sue braccia per guardarla in volto.

“Pensavi che non avrei accettato questo bambino? SAKURA, tu sei la cosa più bella che mi sia capitata e i nostri figli sono per me un miracolo, ero convinto che io non meritassi una famiglia, non potrei mai non accettare un figlio da te!” disse cercando di tranquillizzarla.

SAKURA cominciò a piangere e l’uomo la cinse nuovamente con le braccia cullandola dolcemente.

Solo…sai cosa significa questo vero? Fino ad ora hai fatto la furba, ma scordati di partecipare a qualsiasi battaglia o di continuare il tuo lavoro come medico usando il tuo chakra. Ora devi pensare solo a te stessa e al bambino, ok?” le disse guardandola seriamente negli occhi.

“Ma io…voglio aiutarti. Non voglio che ti accada qualcosa e…

“C’è Ino e gli altri medici ninja, nel caso mi accadesse qualcosa e se vuoi davvero aiutarmi, promettimi che starai al sicuro. Non riuscirò a concentrarmi se saprò che sei in mezzo a questa stupida guerra!”

SAKURA accennò a un sorriso sforzato e promise al marito che non sarebbe intervenuta.

E così fu.

Purtroppo per i ninja di Konoha, il tempo per riposare e preparare una difesa verso il nemico, non fu sufficiente, ma grazie all’hokage riuscirono almeno ad impedire che l’attacco avvenisse all’interno del villaggio.

 

 

 

Eccomi tornata con un solo giorno di distacco.

Questo è il penultimo capitolo e se tutto va bene, internet e pc permettendo, venerdì sera dovrei postare l’ultimo capitolo.

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito e seguito e spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento. Fatemi sapere

A presto

Ciao

Neko =^.^=

 

 

  
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