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Autore: beat    23/01/2010    2 recensioni
Era il compleanno del piccolo Shino, e lui e suo padre si stavano dirigendo a casa del nonno, dove tutta la famiglia si sarebbe riunita per l'occasione. Il quarto anniversario della nascita di un Aburame era una tappa importante per la vita di ogni bambino del Clan.
Shino avrebbe ricevuto i suoi primi occhiali da sole.
Genere: Generale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shino Aburame
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Happy Birthday Shino!'
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopo di lucro.

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Happy Birthday Shino! - Infancy version


Shino soffiò l'aria fuori dai polmoni, per poi osservare ammirato le nuvolette di vapore che si formavano davanti alla sua faccia.
La condensa vibrava qualche attimo, incerta, per poi svanire lentamente, trascinata via da una brezza leggera.
Shino rabbrividì per quel soffio di aria fredda. Si strinse meglio nel cappotto, calcandosi la sciarpa di lana fin sul naso. Poi trotterellò rapido al fianco di suo padre, che si era allontanato di qualche metro, mentre lui si era distratto con le nuvolette. Lo raggiunse, e cacciò la manina paffuta in quella grande di suo padre. Shibi gliela strinse paternamente, un dolce tepore che si sentiva anche attraverso i guanti.
I due camminarono in silenzio, ogni rumore era ovattato. Quella gelida mattina di fine gennaio sembrava racchiudere il mondo in un manto di silenzio.
Shino incespicò nei suoi piedi, e se non fosse stato per la forte presa del padre sarebbe ruzzolato a terra, imbiancandosi tutto. Una leggera patina di neve ghiacciata copriva ogni superficie orizzontale.
Era il compleanno del piccolo Shino, e lui e suo padre si stavano dirigendo a casa del nonno, dove tutta la famiglia si sarebbe riunita per l'occasione. Il quarto anniversario della nascita di un Aburame era una tappa importante per la vita di ogni bambino del Clan.

Shino avrebbe ricevuto i suoi primi occhiali da sole.

Suo padre, la sera precedente, prima di spegnere la luce nella sua stanza per andare a dormire, si era seduto sul suo lettino, dopo avergli rimboccato le coperte, e gli aveva spiegato l'importanza di quel giorno.
Shino aveva capito poco di quel discorso – tante parole difficili che ancora non conosceva – ma suo padre aveva parlato a lungo. E Shibi Aburame non si dilungava mai. Quindi, quello che gli aveva detto doveva essere qualche cosa di davvero importante.
Per questo aveva annuito, serio e compito nonostante il sonno, quando suo padre gli aveva detto: “Domani sarai un vero Aburame.”
Un giorno avrebbe capito, di questo ne era sicuro. Si sarebbe impegnato, per fare in modo che le parole di suo padre non fossero state sprecate.

Per questo non disse nulla quando le nuvole si aprirono un poco, lasciando filtrare qualche timido raggio di sole. La luce si rifletté immediatamente sulla candida neve, che brillò, rifulgendo in maniera quasi dolorosa per gli occhi di Shino.
Ma il bambino non si lamentò. Socchiuse appena le palpebre, ma non osò portare una manina a schermo del viso. Quella era l'ultima volta che vedeva le cose con i suoi occhi, senza nulla tra lui e il mondo.
Nella sua mente di bimbo non capiva bene perché avrebbe dovuto portare quegli occhiali, per il resto della sua vita. Ma suo padre li portava, sempre. Anche suo nonno. E anche il vecchio nonno del suo papà, ormai quasi cieco: aveva sempre sul naso i suoi inseparabili occhiali scuri.

Aveva un sacco di tempo, Shino, per imparare che quelle lenti nere non servivano per oscurare la vista. Erano salvifiche protezioni per i suoi occhi, che presto sarebbero state sollecitate dalle più potenti luci, come quel giorno il sole sulla neve. Quelle lenti gli avrebbero permesso di vedere ben oltre l'apparenza: sarebbe riuscito a scorgere la vera sostanza delle cose, spesso nascosta sotto uno spesso e insidioso guscio di apparente candore. Perché solo chi ha visto l'oscurità più nera può riconoscerla davvero, anche quando si nasconde dietro il bianco più puro.

Ma c'era ancora tempo perché Shino imparasse tutto questo.

Per il momento non era che un bimbo di quattro anni, appena compiuti, che trottava a fianco del padre.
Chiedendosi tra sé e sé se ci sarebbe stata anche la torta, a casa del nonno.




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Angolo dell'Autrice:

Tanti auguri Shino! *O*
Oggi, 23 gennaio, è il compleanno del nostro Entomologo preferito.
E noi che lo amiamo, lo festeggiamo postando fic su di lui.
Meg mi ha obbligata convinta a portare anche il mio contributo alla causa.
Quindi beccatevi, oltre alle sue, anche la mia serie di fic.
Questa è la seconda.
La prima è codesta, anche se ben poco seria:
Happy Birthday Shino! - Fail version
La terza - ebbene sì, è mica ho finita qui - la posterò più tardi. XD



Non è bellissimo Shino da bimbo, con le manine paffutelle e le guanciotte rosse?! *C*



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Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti leggeranno e basta.

Beat




   
 
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