Prima e unica KakashiGai della mia vita xD
Per il compleanno di una persona speciale <3
Ad Angela, con affetto sicnero ^^




Silence, please




Schiacciato contro il muro, il viso troppo vicino a quello dell’uomo che gli si parava di fronte, Gai Maito stava seriamente ripensando alle proprie colpe.
Sì, perché se Kakashi lo aveva inchiodato in quel punto – in maniera anche piuttosto violenta – per imporgli un silenzio che altro non avrebbe avuto come conseguenza un incontro più che ravvicinato tra le loro labbra un perché doveva pur esserci.
Forse, pensò l’uomo, era stato il fatto che per l’intera serata non aveva fatto altro che blaterare senza interruzione quanto lo ritenesse il suo unico e vero avversario, ninja tanto capace da meritare la sua profonda stima. Forse, anche, era stato il fatto che aveva preso persino il semplice movimento di indurre birra nella propria gola dell’altro coma una sorta di sfida a chi aveva il fegato più resistente. Ancora, semplicemente per il fatto che gli era stato appiccicato come un francobollo per più di quattro ore…
Ma queste erano quisquilie, e Gai si sarebbe alquanto sorpreso se l’altro, proprio quella sera – e non tutte le altre volte che si era comportata nello stesso modo preciso – avesse deciso di darci un taglio.
Per cui, senza riuscire a trattenere un certo balbettio sconcertato, pose le mani sulle spalle dell’Hatake farfugliando qualcosa nel tentativo di allontanarlo da sé.
-Kakashi… ma che ti prende?-
L’uomo non rispose, ma abbassandosi di un poco la maschera scura che gli copriva il volto, si fece ancora più vicino al compagno – fino a posargli sulle labbra pallide la bocca.
Provocando a questa maniera un modo non indifferente dell’animo tutto nell’altro.
Le mani posate sulle spalle tremarono appena – sorpresa ed emozione assieme non lasciavano molto spazio nella coscienza – prima di smettere d’opporre quell’inutile e pretenziosa resistenza e stringere tra le dita i muscoli dell’Hatake. Salirono, successivamente, fino a incontrare la chioma chiara e godere della sua morbidezza che scivolava in ciuffi di capelli tra le dita e sui palmi.
Lenta, intanto, la lingua di Kakashi entrò nella sua bocca, muovendosi gentilmente ma con decisione, occupando le labbra in un’attività che proprio col parlare a vanvera non aveva nulla a che fare.
Hatake sentì ansimare quella bocca dopo qualche secondo, come se il semplice contatto avesse avuto come conseguenza un ribollio di sangue da far quasi venire la vertigine.
Si separò da Gai, guardandolo sorridente in viso. E vedendo – troppo tardi – il suo sorriso ricevere in risposta un’espressione divisa tra l’ebete e il risoluto.
-Accetto la tua sfida, Kakashi! Questa sera sarò io a farmi amare fino a farti sentire male!-
Non alzò nemmeno gli occhi al cielo, Kakashi – non ne ebbe il tempo, soffocato come fu dalla bocca e dai baci di Gai.
Ma sorridendo di come quell’assurda situazione era venuta a svolgersi a suo favore, semplicemente assecondò la vitalità prorompente del suo amante senza più aggiungere altro.