L’effetto Fletcher
Giles cercava di mantenere una parvenza di calma, ma
era terribilmente difficile.
Il suo aplomb britannico si stava squagliando sotto
il gelido sguardo di quattro paia d’occhi.
“Posso
mangiarlo?”
“Sta buono, Spike.” disse Willow “Allora, Giles, che
hai da dire?”
“Va
bene. Ammetto che potreste avere ragione.”
“No
no. Noi abbiamo sicuramente ragione. Su questo non ci piove.”
“E
abbiamo già provveduto.” continuò Anya gentilmente.
“Voi
cosa avete fatto???”
“Abbiamo
eliminato il problema. Quello che ci hai insegnato a fare tu, ricordi?”
“Willow,
io però ho ancora fame.” si lamentò Spike.
Giles
rabbrividì.
“Un
po’ di pazienza, Spike. Piuttosto, come ti senti?” chiese la strega.
“Mmmmm…
bene direi. A dire la verità, ho una gran voglia di tornarmene a Londra. E di
vedere Drusilla.”
“Lo
immaginavo. L’effetto sta svanendo, quindi non hai più motivo di restare qui.
Forse ci vorrà un pochino di tempo perché si esaurisca del tutto ma, con un po’
di pazienza, ci si arriva. Vedi, Giles? Spike ne è la prova.”
“Insomma,
ragazzi. Non si può fare un errore?”
“Un
errore è sbagliare la dose di zucchero nella torta. Qui c’è stata volontà di
uccidere.” esclamò Xander
“Non
potete pensare che io… che noi…”
“Cazzo
se lo penso! Quanti secoli… no, millenni… sono che fate questo lavoro? E non ve
ne siete mai accorti? E noi poveri pivelli ci abbiamo messo pochi anni? O siete
i più inqualificabili deficienti della storia o la cosa è voluta. E tu non mi
sembri un deficiente.”
Giles
deglutì.
“Allora, Giles…” continuò Xander con un sorriso
“Caro, caro vecchio amico… facciamo due chiacchiere da persone civili, o togliamo
il guinzaglio a Spike?”
“Spike
non può…”
Già,
però cosa aveva detto, prima? Che aveva ancora fame?
Willow
abbassò modestamente gli occhi, poi mostrò a Giles un rettangolino di plastica
e metallo lucente.
“Beh,
a che serve essere la strega più potente del paese, se non sei in grado di…”
Spike
si sedette accanto all’Osservatore, incrociò le braccia sul tavolo e ci
appoggiò sopra la testa, fissandolo con attenzione.
Tanta
attenzione.
“Semplice
traslocazione, vecchio mio. La rossa non ha neanche dovuto fare un taglietto.”
Ad
ascoltare bene, sembrava che stesse facendo le fusa.
Giles
si sentì mancare.
Si.
Era davvero difficile restare calmi.
Di
tutti quegli occhi, lo innervosivano soprattutto quelli di Willow, così
stranamente neri. Tutti neri. Senza pupilla, iride, sclerotica. Solo
nere superfici convesse. E anche quelle scintille simili a piccoli lampi che
brillavano intorno alle sue dita non lo facevano sentire molto tranquillo.
*
* * * * * *
“Ciao,
Willow. Che piacere sentirti.”
Wesley si accomodò nella poltrona di fronte alla scrivania, mentre Angel parlava al telefono.
La
conversazione era lunga e, a quanto pareva, divertente, visto che Angel si era
messo a ridere.
“Bella
storia, Will. E’ uno scherzo architettato da Xander?”
#Quando
sono iniziati i vostri veri guai?#
Il
sorriso di Angel si era come… congelato?! E’ così che si dice, no?
“Oh!”
#E
prima che arrivasse?#
Aveva
anche smesso di ghignare.
“Solo
lavoretti di poco conto. Demoni da due soldi, vampiri mezzi morti di fame… cose
così.”
#Già.
E poi…#
Si.
Decisamente non rideva più. Anzi…
“E’
arrivata lei. E sono incominciati i casini apocalittici. Profezia oscure,
sacrifici, la W&H che aspetta la fine del mondo… Ma, Willow… ammetto che è
strano… però…”
#Tesoro,
tu PERCHE’ lo hai fatto?#
Se
qualcuno avesse chiesto a Wesley cosa lo aveva messo in allarme, forse non
avrebbe saputo che rispondere.
Quelle
poche parole che aveva sentito, oppure l’espressione di Angel… vedere il
proprio socio ringhiarti contro con una bocca che sembrava una tagliola per
orsi poteva fare un certo effetto… Ma, qualunque cosa fosse, in quel momento
seppe con assoluta certezza che il vaso di Pandora era stato aperto.
Si
alzò e corse via con una velocità che non credeva proprio potesse raggiungere,
facendo cadere dietro di sé sedie e tavoli, giusto per rallentare Angel che
sicuramente lo avrebbe inseguito.
“Porco
mondo! CORDELIA!!! Blocca Wesley.” gridò Angel alla segretaria che stava
entrando in quel momento.
L’Osservatore
aveva quasi raggiunto la porta, quando Cordy, con un placcaggio da
quarter-back, lo stese.
*
* * * * * *
Il
telefono squillò e Xander fu il primo a rispondere, inserendo il viva-voce
cosicché anche gli altri potessero sentire.
Era
Cordelia.
#Angel
mi ha detto di riferirvi che il lavoro è fatto e il problema qui è risolto. Poi
ha strangolato Wesley ed è andato a farsi la doccia.#
“A
proposito di Osservatori…”
“Non
ora, Spike!” lo zittì Xander “Cordelia, se diventa troppo pesante con i sensi
di colpa, posso dargli il numero di un buon prete per confessarsi.”
“Anche
di un rabbino.” esclamò Willow.
#A
dire la verità, mi è sembrato piuttosto di buon umore. Ora, prima che mi venga
un attacco isterico, volete dirmi come avete fatto ad accorgervene?#
“Beh,
in un certo senso è stato Spike.” disse Willow “Dopo che, per la millesima
volta, Buffy gli aveva dato il benservito, era venuto a piangere sulla mia
spalla. Era proprio noioso, e gli ho chiesto per quale motivo sopportava una
simile situazione. Voglio dire, uno come lui, con metà della popolazione
femminile vampiresca e umana che gli corre dietro, non ha certo bisogno di una
Buffy. Mi ha rivelato di non capirlo e di non capire neanche perché non
riuscisse ad andarsene da questa città. Non so come, è scattato un
interruttore. Mi sono ricordata di quell’estate in cui Buffy era dal padre e
qui era stato tutto tranquillo, o quando lei era scappata e avevamo visto solo
qualche vampiro ma niente grossi problemi. Ricordi?”
#Difficile
dimenticare. Facevo l’esca.#
“Già…
vero… Comunque, tornando a noi… Non riuscivo a togliermi dalla testa che ci
fosse una correlazione. Quante erano le probabilità che tutti i dannati casini
scoppiassero proprio qui, dove c’era lei, oppure da voi, dove c’era Faith, e
non nel resto del pianeta? Ti rendi conto di quanto sarebbe scomodo se uno dei
nostri aspiranti distruttori se ne andasse nella jungla pluviale o nella tundra
siberiana? E chi li fermerebbe? Invece no. Scelgono sempre un posto
convenientemente vicino ad una cacciatrice. Comodo, no? Troppo, per essere
casuale. Insomma, di solito demoni e vampiri sono esseri di buon senso. Non per
niente nessuno sa della loro esistenza. Allora perché appena si avvicinano alle
Slayers si comportano da coglioni? Abbiamo fatto due chiacchiere con Spike e
Anya, abbiamo chiesto una tregua e ci siamo incontrati con vari rappresentanti
demoniaci qui a Sunnydale. Tutti dicevano la stessa cosa. Non sapevano perché
si comportassero così. Si sentivano quasi… obbligati a farlo.”
#Era
la vicinanza di lei.#
“Esatto.
La presenza delle cacciatrici induce la reazione. Catalizzatori. Ecco cosa
sono. Aumentano ed accelerano le attività soprannaturali, concentrandole nei
punti dove vivono. Lo fanno dovunque, figurati poi quando si trovano in una
zona ‘calda’ di natura, come Sunnydale. Si ha un centro demonicamente
iperattivo. Prima o poi, con tutti questi demoni in circolazione, uno di loro
sarebbe riuscito ad aprire i cancelli della dimensione infernale. Una semplice
questione statistica.”
#C’è
ancora una cosa che non capisco. Perché le cacciatrici… beh, perché fanno le
cacciatrici, allora? Non finiscono per vanificare il loro stesso scopo?#
“Vedi,
funzionano secondo quello che potresti definire una specie di… meccanismo di
retroazione. Più demoni uccidono e più ne arrivano. E poi tolgono di mezzo solo
quelli che comunque non avrebbero mai provocato niente di grave. Gli
Osservatori erano sicuri che prima o poi sarebbe arrivato quello che avrebbe
causato la definitiva, totale, irrimediabile apocalisse.”
#Non
direi che i nemici affrontati da Buffy fossero così incapaci.#
“Ma
per favore, Cordy! E chi? Il Maestro? Il tizio che si era imbottigliato da solo
in un nodo dimensionale? Angelus? Angelus inciampava nei tappeti e negli
scopettoni. Il Sindaco… No, lui non voleva la fine del mondo, e neanche la
Walsh, se è per questo. C’era Glory. L’hai mai conosciuta? La sua massima
aspirazione era abbinare le scarpe ai vestiti. E tieni conto che indossava solo
roba rossa, quindi non è che fosse poi tanto difficile. No, il vero distruttore
non è mai arrivato. E questo i nostri amici lo sapevano.”
#Dannati
finemondisti! Certo che ci hanno fregati per bene.# esclamò Cordelia.
“Era
un piano ben congegnato, se si aveva la pazienza di aspettare.”
#Ma
si parla di migliaia di anni.#
“Se
avessero aspettato la naturale fine del mondo, ce ne sarebbero voluti milioni,
di anni.” disse Xander.
“Miliardi.”
intervenne Willow.
#Perché
lo hanno fatto?#
“Quando
erano i demoni a fare disastri, vi siete mai preoccupati di chiedervi perché?”
esclamò Spike irritato.
#Beh…#
“Spike,
non essere polemico. Che ti posso dire, Cordelia… Quale fanatico ha mai un buon
motivo?”
*
* * * * * *
Willow
sospirò stancamente.
Erano
state giornate stremanti, eppure non potevano permettersi ancora di risposare.
Certo,
per il momento il problema era rimandato, non c’erano più né
Buffy né Faith… Ma ora?
I
suoi tristi pensieri furono interrotti da Spike, che la guardava con aria
speranzosa.
“Adesso
posso mangiarlo?”
Willow
si riscosse.
“Dopo,
Spike, dopo. Te l’ho promesso. Ma prima dobbiamo farci dire tutto quello che
sa. Dobbiamo sapere dove si attiveranno le nuove cacciatrici e quanto tempo
abbiamo per intervenire, prima che si ripresenti… l’effetto Jessica Fletcher.”