06/02/2010
1 recensioni Il Sacrificio di Merlin.
Pov Merlin.
Dal mio arrivo a Camelot, l'ultimo Drago, che era stato imprigionato da Re Uther, mi aveva rivelato il mio destino:
proteggere il principe Arthur e fondare insieme a lui Albion.
In cambio del suo aiuto per realizzarlo, dovetti fargli la promessa che un giorno lo avrei liberato.
Quando arrivò il momento di mantenere la promessa data, feci al Drago la mia ultima richiesta: risparmiare Camelot dalla sua vendetta.
Lui, però, mi rispose che troppe promesse erano già state fatte e non avrebbe fatto altri giuramenti. A cusa della mia promessa segnai
la distruzione di Camelot. Perchè, quando il Drago fu liberato, riversò la sua vendetta al regno per lo sterminio della sua razza su comando di Uther.
Gaius, il medico di corte e mio tutore, mi rivelò che l'unico modo per uccidere un Drago era il potere di un Signore Dei Draghi, che però erano stati uccisi durante la "Grande Purga" promossa da Uther. Mi rivelò anche che a quel tempo era riuscito a farne fuggire uno: Balinor, che dopo la sua fuga da Camelot, andò a rifugiarsi a Eldor ed ebbe una relazione con una donna del villaggio. Il nome della donna era Hunit, mia madre.
Molte volte avevo sognato il giorno in cui avrei incontrato per la prima volta mio padre e adesso che ne avevo la possibilità ero agitato.
Avevo paura di non essere accettato da lui, di non renderlo orgoglioso di me, dato che ero il servo del giovane principe Arthur Pendragon.
Figlio di colui che lo aveva costretto a lasciare la sua casa e la donna che amava.
Io e Aerthur partimmo alla sua ricerca e lo trovammo nascosto in una caverna. Era diverso da come lo avevo immaginato: era un uomo scontroso, burbero.
Presto capì che il suo modo di essere era dovuto ai lunghi anni passati da solo per nascondersi dalla furia di Uther.
Per convicerlo feci il nome di Gaius, colui che lo aveva fatto scappere e così decise di ripagare il suo debito nei suoi confronti.
Così, nonostante, al potere ci fosse ancora Uther, decise di aiutarci lo stesso per gli innocenti che non avevano nessuna colpa delle azioni del loro Re.
Nella strada di ritorno a Camelot , però, fu ucciso per difendermi dalla spada di un soldato di Cenred, nemico del regno.
Prima di morire mi rivelò che i poteri del Signore Dei Draghi erano tramandati da padre in figlio, ma solo alla morte del padre.
L'unico modo per sapere se i suoi poteri erano stati tramandati a me dovevo affrontare il mio primo Drago.
Tornati a Camelot, Arthur radunò dodici dei suoi migliori cavalieri per combattere il Drago, dove lo seguì anch'io.
Naturalmente il principe e i suoi cavalieri sapevano bene che non avrebbero fatto ritorno, che si trattava di una missione suicida, ma non avrebbero lasciato distruggere Camelot senza nemmeno combattere.
Accerchiammo il Drago ma Arthur e i suoi uomini non potettero niente contro la sua furia. Dalle sue fauci sprigionò lingue di fuoco che colpì a morte i cavalieri di Camelot, compreso il principe Arthur. Solo io fui risparmiato.
Accecato dalla rabbia usai la mia magia contro di lui e grazie al potere trasmesso da Balinor, mio padre, riuscì a dominarlo.
In me era ancora rimasto qualche brandello di razionalità e così lo risparmiai.
- Ti ordino di andartene per sempre da Camelot e di non farne più ritorno.- urlai con le parole della Religione Antica. - Pena la morte per mano mia.-
La colpa della distruzione del regno, della morte di Arthur e per questo del fallimento del mio destino erano da imputare solo a Uther.
Se non fosse stato per il suo disprezzo verso la magia, il Drago non avrebbe infierito sul principe e su Camelot.
- Giovane mago! Non dimenticherò mai la tua clemenza! Chiunque al tuo posto non mi avrebbe risparmiato per le mie azioni.- mi disse in tono solenno. - Oggi hai salvato Camelot dall'oblio! -
Cosa?... Non capivo il significato delle sue parole. Arthur era morto a causa mia, non ero riuscito a proteggerlo e per questo non avrei portato a termine il mio destino... Era arrivata la fine per Camelot.
- Athur è morto, non sono riuscito a proteggerlo dalla tua furia! - dissi con le lacrime agli occhi. - Il mio destino non può più compiersi! Questa è la fine per Camelot. -
- Possiedi un enorme potere! Ma ciò che ti rende grande è il tuo buon cuore. Per questo hai superato la prova!- rispose il Drago.
- Quale prova? - gli chiesi.
- Solo se avessi dimostrato clemenza e quindi la tua bontà d'animo avresti potuto compiere il tuo destino.- disse - Oggi hai fatto in modo che la magia possa tornare libera. Il popolo di Camelot e il suo Re riconosceranno che la magia non è sempre fonte di male, ma se usata per scopi nobili, come hai fatto tu, può invece fare del bene. Dipende dall'animo del mago e dall'uso che ne fa - disse guardandomi negli occhi.
- Ma chi prenderà il posto di Uther? -
- Sarà il giovane Arthur a farlo. C'è ancora una possibilità per salvarlo, ma dipenderà solo da te, caro ragazzo! -
- Cosa devo fare? -
- Devi portare il suo corpo ad Avalon, l'"isola dei beati"! La dama del lago, Lady Viviane potrà riportarlo in vita in cambio di un'altra.
Sarai disposto a sacrificare, ancora una volta, la tua vita per quella del giovane Pendaragon? - mi chiese in tono solenne - Da questa decisione
dipenderà il futuro di tutti i regni. Solo Arthur potrà riuscire a riunirli in un'unico vessillio: Albion! -
- Sì! Ho promesso di proteggerlo anche a costo della vita ed è quello che farò- risposi sicuro della mia scelta.
- Così sia,giovane mago! Prendi il corpo del giovane Pendragon e caricalo sulla mia groppa!- disse. - Vi condurrò io stesso ad Avalon! -