Forever:
Yes, My Lord.
“Allora,
signorino…”si
avvicinò alle sue labbra, il demone.
Perché,
Ciel lo sapeva, quell’essere che ora si apprestava a strappargli
l’anima, non poteva essere lo stesso che per due anni l’aveva
accudito.
Quel
demone non era – contro ogni dubbio – il suo maggiordomo Sebastian.
Scosse
il capo, e cercò di concentrarsi sui lati positivi: I suoi genitori
erano vendicati, l’Inghilterra aveva una Regina vera, che si sarebbe
presa bene cura della sua madre patria e la sua famiglia…
Spalancò
gli occhi.
Sebastian scattò quasi indietro.
Perché
il – dannato, maledetto, inutile,
volubile – suo padroncino aveva fatto ciò?
Senza dubbio, voleva cambiare idea.
Probabilmente
aveva deciso di volere una morte indolore.
“Qualcosa non va,
Bocchan?”chiese, di nuovo calato nella sua parte.
“Sarà…inutile”lo
sentì bisticciare, eppure piatto come sempre.
“Bocchan?”richiamò,
dubbioso.
“Se”cominciò,
riacquistando contegno, il Conte”Se io muoio ora, la mia vendetta sarà stata inutile perché nessun Phantomhive potrà goderne”puntò
lo sguardo su Sebastian”Il contratto, Sebastian”ordinò,
senza sprecarsi a specificare che doveva darglielo.
“Il
contratto, Bocchan?”l’occhiataccia che Ciel gli lanciò gli
fece capire che quello era decisamente un
ordine”Yes, My Lord”è l’immancabile risposta.
Il
contratto appare.
Ciel,
con la sua solita tracotanza, lo strappa dalle mani del maggiordomo.
“Mi
spiegate cosa…?”il sorriso – ghigno – sul viso di Ciel,
gli fa capire che c’è qualcosa.
Perché
il – bastardo – suo
padroncino esita, proprio ora che ha raggiunto…
Il suo scopo.
È
tutto chiaro.
“Qui
dice”asserisce calmo, il ragazzo”Che mi prenderai l’anima
quando avrò raggiunto i miei scopi”e il maggiordomo, diligente,
annuisce”Bene, perché ora ho un nuovo scopo”e Sebastian
ghigna, vedendo nuova determinazione illuminare il suo prezioso padroncino.
“Quale,
se posso?”e intanto, diligente, raccoglie la benda del suo signore,
porgendogliela.
Con
un braccio solo sarà dura, essere un perfetto maggiordomo.
Ma,
a questo, penserà poi.
“Fare
in modo che il nome dei Phantomhive non sia dimenticato”si lega la benda,
Ciel, guardandosi il pollice, dove giace un anello fatto di
fiore”Riprendi il mio anello”poi, squadra Sebastian”E
procurati un braccio per te, Sebastian”ghigna, il piccolo Conte”Il
tuo contratto è allungato, avrai la mia anima quando verrà il
tempo”non teme nemmeno, il giovane Ciel, una reazione del maggiordomo.
Perché
quello è lo stesso che lo ha accudito per due anni, e continuerà
fino alla morte.
“Sono
questi, i vostri ordini?”e sorride, sorride, Sebastian.
Perché,
oh sì, gli umani sono proprio
interessanti.
“Sì”e,
con quel sorriso, il maggiordomo – il
demone – s’inginocchia, promettendo nuovamente fedeltà.
Perché
lui non violerà il contratto, lui non
mentirà al suo padrone, lo servirà fino alla fine.
Che
maggiordomo perfetto di casa Phantomhive sarebbe, altrimenti, se non sapesse
fare questo?
Perciò,
c’è solo una cosa che può dire.
“Yes,
My Lord”
Perché,
questa partita a scacchi, non
è ancora finita.
E
durerà ancora a lungo.
In eterno.