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Autore: Tawariell    11/02/2010    6 recensioni
Cosa succederebbe se una certa senatrice di Naboo, un giovane jedi schizzato con un alto numero di midichlorian nel sangue e il suo castissimo e noiosissimo maestro si ritrovassero nel nostro mondo nei panni dei loro interpreti? E a loro volta questi ultimi fossero scaraventati nel mondo di Star Wars?
Racconto per ora sospeso, ma spero di riprendere...
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Obi-Wan Kenobi, Padmè Amidala
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera a tutti, come sempre mi scuso per il mostruoso ritardo, ma non riuscivo mai a trovare il momento adatto!

Grazie di cuore a Pingui(la dolce Chiaretta!), Darth Harion, Verity e Wesley Star per i loro spassosi commenti
e per tutti coloro che leggono senza commentare

Buona lettura

Capitolo XII – I jedi non sanno fare proprio tutto.

 

Disclaimer: Prima di leggere tale capitolo e quelli successivi, sappiate che le varie persone reali coinvolte con i loro nick name hanno acconsentito ad entrare nella storia, anzi mi hanno implorato. Quello che leggerete su di loro è tutto frutto della mia fantasia, quindi spero che nessuno si offenda, anche perché mi sono messa in gioco anche io: per chi non lo sapesse, difatti, Amidala79 è il mio nick su vari siti di Star Wars.

Buona lettura.

 

San Francisco, Settembre 2007

 

Un gruppo di irrecuperabili mentecatti(o deficienti?Forse entrambe le cose)stazionava da giorni nell’aeroporto della ridente cittadina californiana, arrivando pure a dormirci con dei sacchi a pelo di fortuna(leggi coperte rattoppate e zaini usati come cuscini), tutto perché avevano saputo che i loro idoli cinematografici sarebbero presto passati di lì.

I nostri squinternati eroi, dopo un pellegrinaggio di un anno intero in tutte, sottolineo tutte le location della loro amata saga stellare, erano giunti finalmente all’ultima tappa, ovvero lo Skywalker Ranch, dove viveva quello che loro consideravano il loro Dio personale, ovvero George Lucas; solo che una volta arrivati a San Francisco avevano iniziato a sentire da una vecchia rimbambita e pure parecchio allupata, che presto tre giovani star di Hollywood sarebbero arrivati in aeroporto, così dopo aver chiesto informazioni a destra e a manca, persino al netturbino, il quale essendo un folle ammiratore anche lui della saga(la sua divisa era bianca ed era tale e quale a quella delle clone troppers), aveva dato loro la conferma: Ewan McGregor, Hayden Christensen e Natalie Portman stavano arrivando in California per doppiare “Clone Wars”!

Tale scoop aveva acceso nei nostri un tale entusiasmo da farli scatenare in un’orripilante lampada improvvisata, in cui coinvolsero baristi, il netturbino di cui sopra, le hostess e gli steward, i clochard, che poveretti furono costretti ad indossare delle trucide maschere da Yoda, Jabba, R2, C3Po, Ewoks, Jar Jar Binks, Jawas, eccetera e che perdurò per giorni e giorni, tanto che fu costretta ad intervenire la polizia con i lanciafiamme, nonché svariati medici dell’ospedale psichiatrico poco distante, con camicie di forza e calmanti con dosi da ippopotami, che peraltro non servirono a nulla.

Alla fine si arresero … i poliziotti e i dottori e lasciarono campo libero ai mentecatti che trasformarono l’aeroporto nella loro personale casa nonché in una pattumiera pubblica, dove mangiavano a sbafo in ogni bar e ristorante, anche perché i proprietari di tali locali temevano rappresaglie dai nostri.

Il gruppo di questi imbecilli era così composto:

 

-Ladylightsaber e Chaosreborn, due alcolisti cronici, che facevano a gara a chi beveva di più, la prima era un’allucinata fan del generale Obi-Wan Kenobi nonché del suo interprete Ewan McGregor e aveva la camera stracolma di oggetti che lo raffiguravano persino il letto, il suo fidanzato sopportava pazientemente tutto questo, anche perché ignorava i sogni turpi che lei faceva sul suo adorato jedi; il secondo, era un altro allucinato, ma stavolta fan di Padmé Amidala nonché di Natalie Portman, nella sua follia aveva pure imparato il Nabooese.

 

-Aelis, l’intellettuale(???) del gruppo, nel senso che lei segnava date, spostamenti, film, convention di ogni componente del cast e della troupe dell’esalogia, compresi i guardarobieri.

 

-Amidala79, Kiaretta, Darth Lotry, Laire, Goldbaba, le peggiori di tutti, soprannominate il Gruppo delle Folli, le quali passavano giornate intere a inventarsi le storie più assurde sugli eroi galattici, vedendoli dappertutto, anche dove non c’entravano e avevano persino una casa, loro, personale, a forma di Morte Nera, che aprendosi all’interno, con un meccanismo complicato, faceva spuntare una copia esatta di Villa Balbianello. Nel tempo libero(?)Kiara si dilettava a cucire abiti, ovviamente ispirati alla saga e a creare musiche al pianoforte, che ricordano drammaticamente “Vader’s Theme”, mentre Amidala79, passava le giornate a scrivere racconti assurdi, che erano la terrificante brutta copia di “Star Wars”, dove ci infilava, sempre, PER SBAGLIO, Ewan McGregor e Hayden Christensen, cosa che sembrava fare molto piacere a Laire, che adorava tali assurdità, così come Lotry, mentre Goldbaba faceva da guida alle convention, smascherando i poveri e derelitti attori che si travestivano, inutilmente, da guardie imperiali, per sfuggire ai fan.

 

-Xaude e Ferdinandius, la coppietta, che quando non si baciava, giocava lo “Star Wars Football” sorta di calcio, ma con regole piuttosto insolite, tra cui, la numerazione particolare delle maglie: invece dei numeri, c’erano i nomi dei personaggi della saga.

 

-Boba Fonts, il tuttologo del gruppo, che aveva un sogno segreto(??), ambiva a fare da assistente a George Lucas e odiava talmente l’expanded universe(detto anche Eu), in particolare Zahn e Mara Jade, da essersi fabbricato, apposta, uno stura cessi con la faccia di quest’ultima nonché un bersaglio per le freccette con la faccia di Zahn impressa sopra.

 

-Dash Rendar, il cui nome era palesemente preso da uno dei personaggi dell’Expanded Universe e ciò aveva causato delle risse terrificanti tra lui e Boba, che sosteneva che tale personaggio non esistesse se non nella mente malata degli scriteriati e blasfemi autori dell’eu, considerando il carattere piuttosto irascibile di entrambi, tali risse si concludevano, immancabilmente, dopo lo svenimento di entrambi, per fame e/o troppe botte prese. Questo fino a qualche anno fa, poi, la calma era tornata a regnare sovrana quando Lucas aveva dichiarato “L’ombra dell’impero”(dove Rendar compare ndr) quasi un episodio 5 e ½, così Boba per scusarsi, aveva creato uno stura cessi anche per Dash, stavolta con la faccia di Palpatine.

Svaccati in mezzo ad un locale, che una volta era un pub irlandese e ora sembrava un misto tra la Cantina di Mos Esley e il locale di Dexter su Coruscant, con qualcosa che ricordava il pulcioso motel “Ramada In” di Los Angeles, (dove erano stati in luglio, quando avevano visitato gli Studios di Hollywood e dove c’erano delle cimici, degli scarafaggi e delle pantegane talmente grossi da essere scambiati per pantere ndr), i nostri eroi stavano confabulando come comari allupate nell’attesa dei poveri sfig… dei loro idoli.

“Ma siete sicuri che verranno?” fece la più piccola del gruppo, Lotry, che da quando aveva saputo dell’arrivo del suo idolo, aveva gli occhi perennemente a cuore.

“Al cento per cento” rispose con la solita pragmatica razionalità Aelis, che, malgrado le apparenze, era in fibrillazione anche lei e per calmarsi aveva osato rubare tre caraffe di vino bianco ai due avvinazzati alias Chaosreborn e Ladylightsaber, che, per consolarsi, si erano messi a preparare sprizt, per tutti, in teoria, poi in pratica riuscirono a ingurgitarne 300, a testa.

Le poche rimaste furono rubate e trangugiate da Xaude mentre il suo fidanzato Ferdinandius stava migliorando le regole dello “Star Wars Football”, aggiugendoci l’uso di spade laser in caso di entrate criminali, alla Materazzi o alla Gattuso per intenderci.

“Sai, Ferd, dovremmo far giocare anche Zahn …” sussurrò con uno sguardo luciferino Boba.

“Vero!” risposero in coro Ami, Goldi e Laire.

Kiaretta, nel frattempo, stava cucendo, con i suoi bei occhialetti sul nasino, una tutina nera attillata con tanto di mantello da regalare ad Hayden Christensen, di cui aveva preso le misure grazie ad un sofisticato congegno inventato dai due scienziati del gruppo ovvero Aelis e Dash, invece Ladylightsaber stava decorando un boccale di vino rosso(prontamente bevuto da Chaos ndr) con il ritratto(??)di Obi-Wan da regalare a Ewan McGregor, tutto ciò rendeva divertite le altre ragazze e piccati gli ometti.

“Voi donne sempre a pensare agli attori della saga, è lui, lo zio, il vero mito” sentenziò Boba con la solita aria rompi… da professore.

“Concordo, capo, ma com’è che nella tua mano vedo il ritratto di Natalie Portman in formato mignon?” replicò Dash con un sorriso perfido: dopo la tregua, i due avevano preso a lanciarsi frecciate benevole ed amichevoli, iniziando a somigliare, in maniera preoccupante, ad Anakin e Obi-Wan, solo che, per fortuna, nessuno dei due aveva ancora affettato l’altro, per ora.

“Che c’entra lei è Padmé, la moglie del protagonista della saga dello zio” rispose con voce beata il nostro Boba. “E comunque tu, stai attenta con le misure, non vorrei che ti sbagliassi!” aggiunse fissando con aria truce Kiaretta, che ricambiò il suo sguardo con fermezza

“Sono una grande sarta, io!” fece con voce stizzita poi, rivolgendosi a Laire e Ami chiese

“E voi cosa avete preparato, ragazze?”

“Un bellissimo racconto sulle avventure di Hayden, Ewan e Natalie nella Galassia Lontana!”

“Cioè?” domandarono incuriositi tutti gli altri, anche Chaos e Lady, che, in quel momento, stavano creando un nuovo tipo di cocktail: birra, whisky e vino insieme, roba da stendere un cavallo per un anno.

“Abbiamo pensato di farli finire nella Galassia Lontana al posto dei loro personaggi, i quali si ritrovano, invece nel nostro mondo!”

“Wow, che figata!” urlarono in coro tutti, poi Xaude, aggiunse “Vi immaginate che bello se fossero davvero qui, loro, Anakin, Obi-Wan e Padmè!”

Il gruppetto alzò lo sguardo verso il soffitto, uno sguardo totalmente perso nel vuoto e totalmente privo di intelligenza, compresa Aelis, che, nella sua insistente razionalità, si era messa a calcolare le probabilità che quanto avvenuto nella follia… ehm nel racconto di Ami e Laire potesse avere una qualche possibilità di accadere, ovvero lo 0,000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000001 per un miliardo e gli unici neuroni presenti nelle loro crape si suicidarono in massa dopo che i loro proprietari videro comparire allo scalo 2, tre giovani, due uomini e una donna, vestiti come spazzini, ma il cui aspetto, ai loro occhi allucinati, era inconfondibile: erano loro!

Come un branco di bufali impazziti i nostri si avventarono sui poveretti, rischiando di soffocarli con il loro affetto ed entusiasmo, anche perché i due uomini, essendo stati colti di sorpresa, non poterono usare nessun potere, cosa che avrebbe sconvolto ed entusiasmato ancora di più i loro fan.

“Ma … ma … e meno male che TUA MOGLIE ci aveva detto di travestirci così per non farci riconoscere” bisbigliò furibondo il più giovane dei due “attori”.

“Non è mia moglie” quasi ringhiò l’altro, mentre la ragazza copriva le bocche ad entrambi con le mani “Finitela, sapete bene che per la gente noi siamo Natalie Portman, Hayden Christensen e Ewan McGregor: non voglio finire un’altra volta in manicomio”

“Sei finita in manicomio?Povera cara” replicò con fare caramelloso Anakin cercando di baciarla ma fu fermato dallo sguardo a dir poco truce del suo maestro, che sibilò

“Mi sono proprio stufando a guardarvi limonare a tutte le ore, altro che gemelli, considerando l’andazzo, minimo dovreste sfornare dieci bambini!!”

Padmé ed Anakin sorrisero a metà tra l’imbarazzato e il colpevole mentre i bufali… i loro fan, cercavano di capire cosa stessero dicendo.

“Allora andate allo Skywalker Ranch?” urlarono in coro questi ultimi.

“Cosa?Ehm sì” fece la senatrice di Naboo, sorridendo amabilmente. “E ora chi sono questi?” bisbigliò poi ai suoi compagni di sventura, i quali erano più pallidi del solito e sorridevano a denti stretti, senza proferire parola.

Questa apparente tranquillità fu turbata dai loro ammiratori, primi tra tutti il gruppo delle folli, capitanate da Kiaretta, Ami e Laire, che agguantarono Anakin e lo trascinarono a lato, vicino ad un bar, trasformato zona notte, ma mica volevano fargli chissà cosa.

“Hayden, ti prego, prova il mio vestito, l’ho fatto apposta per te!” urlò Kiara porgendoli l’abito nero, la cui vista, fece sussultare ripetutamente il giovane Skywalker, che ebbe bisogno di un po’ di secondi per rispondere in maniera adeguata e sensata

“Carino, come mai nero?E perché il mantello?”

“Beh tu adori il nero, no?” dissero in coro le tre ragazze con aria maliziosa “E poi il mantello serve si adatta alla tua aria regale, no?” aggiunsero mentre il poveretto assumeva uno stranissimo colore, una sorta di rosa salmone misto a viola prugna.

“Ehm già” sussurrò fissando in lontananza il suo maestro e sua moglie, che non se la stavano passando meglio di lui, visto che al primo fu imposto di accettare non solo il boccale con disegnato sopra se stesso, ma pure una serie di scatti dai set del suo interprete, cosa che lo fece quasi svenire, per l’ennesima volta. A Padmè, invece, fu imposta la sequela di inutili e tediose domande sulla sua vita, intesa proprio come sua, solo che chi le faceva le domande pensava di farle alla sua interprete, con il risultato che lei finì per raccontare cose che non si erano mai viste in nessun film e in nessun libro, lasciando i suoi fan estasiati.

Goldi e Lotry, nel frattempo, cercavano di tirare Anakin dalla loro parte, sperando in una discussione ravvicinata, come le altre del resto, in breve, tutte insieme, finirono per sfilargli il vestito da spazzino e infilargli il vestito di Kiaretta, nonostante il nostro fosse tendente al lato oscuro più che su Mustafar.

A quella vista, Padmé, ingelosendosi non poco, provò ad avvicinarsi, ma fu agguantata dagli ometti del gruppo, che pretesero altre delucidazioni sulla sua vita, nonché autografi su foto, tazze, bicchieri, posate, zaini, vestiti, oltretutto in israeliano antico, lingua che la sua interprete conosceva, ma lei no, così finì per scrivere in Nabooese, cosa che colpì non poco i suoi fan, i quali finirono per iniziare a farle duecento baciamano al secondo, con intenzioni non proprio caste.

Kenobi, intanto, era preda di un attacco epilettico, per le pesanti e per nulla velate avance di Lady nonché Laire e Ami che facevano la spola tra lui ed Anakin.

La situazione stava degenerando al peggio, quando dal nulla spuntò l’enorme figura di Lucas, con le solite quattrocento guardie del corpo, sapeva bene, difatti, che era impossibile per i suoi interpreti passare inosservati, così si premuniva di non andare da solo a recuperarli, in tutti i sensi.

“Cari, cari, benvenuti!” urlò felice mentre i suoi poliziotti riuscirono, con le tenaglie, a staccare il gruppetto di fanatici, che si erano aggrappati con le unghie e con i denti, in senso letterale, ai loro idoli.

I transfughi, ancora frastornati e sconvolti, abbracciarono commossi il loro salvatore, che, contento di tale reazione, ricambiò l’abbraccio, rischiando di stritolarli.

Tre ore più tardi, la situazione si era calmata, così erano partiti tutti, ma propri tutti, bufali compresi, per il Ranch, questi ultimi avevano, difatti promesso di comportarsi come si deve, però i loro idoli non era proprio convinti della cosa e stavano attaccati allo Zio George, tipo bimbo piccolo con la mamma.

Dopo un’oretta arrivarono nella valle di Lucas, pardon allo Skywalker Ranch, dove, ancora una volta lo zio fece promettere ai suoi squinternati fan di comportarsi bene e finendo con il credere alle loro promesse perché Boba Fonts regalò, anche a lui, il suo stura cessi con Mara Jade, la cui vista lo fece sorridere, in maniera mefistofelica.

“Come sono contento di vedervi, ragazzi, state bene?” domandò poi quest’ultimo una volta rimasto solo con i suoi “attori” mentre i fan scorazzavano per il Ranch, con la stessa espressione dei bimbi di Fatima alla vista della Madonna.

“Bene, grazie” replicò per tutti Obi-Wan che, ancora sotto shock per le proposte oscene ricevute, stava iniziando a rimpiangere persino Eve.

“Non temete, non parleremo subito di lavoro, anzi, oggi daremo una piccola festicciola, come ai bei tempi, vi ricordate? Quando festeggiavamo, a primavera, il compleanno di voi due, Ewan e Hayden, insieme…”

“Ehm, sì, ricordiamo” Anakin fissò il suo maestro: e così i loro interpreti erano nati nello stesso giorno?No, no erano nati nello stesso periodo dell’anno, gli sembrava di averlo letto da qualche parte.

“Sai, Ewan, mia moglie Robin non vede l’ora di sentirti cantare di nuovo, accompagnato al piano forte da Hayden”

A quelle parole Kenobi e Skywalker non seppero se ridere o piangere: cantare?Suonare??Loro volevano solo tornare a casa!

La senatrice di Naboo non aveva pensieri poi molto diversi, tuttavia una parte di lei bramava di sentir suonare e cantare i due e non sapeva perché, ma ogni pensiero fu interrotto dalla voce di George, che ignaro di non avere di fronte i suoi attori, continuava a parlare a ruota libera.

“Intanto che i nostri cuochi finiscono di preparare la cena, che ne dite di fare un bagnetto nella piscina? Ci sono là i costumi …” e indicò dei micro abiti da far sembrare il vestitino nero di Padmé de “L’attacco dei cloni”, un burqa.

I tre deglutirono, a più riprese, ma poi annuirono ed andarono a cambiarsi, tornando pochi minuti dopo, pallidi pallidi e l’aria piuttosto lugubre, che fu interpretata da Lucas come paura dei propri fan.

“Su, su via quella faccia, sono innocui, non temete, li ho mandati verso la valle, dicendo loro che laggiù abbiamo girato diverse scene, come sapete non è vero, gli studi sono qua.”

“Ma non fa freddo così?” domandò Obi-Wan tenendosi le braccia e le mani intorno ai fianchi e al petto.

“Ti senti bene, Ewan?Da quando soffri il freddo?E poi a te non piace andare in giro nudo?”

Kenobi pensò che se lo avesse sentito dire di nuovo, avrebbe ucciso, lui, personalmente, il suo interprete: ma che razza di maniaco era???

“Lasciamo stare, vado a fare un bagno” in totale silenzio Padmé ed Anakin lo seguirono fuori in giardino dove c’era, in mezzo ad una immensa distesa di sabbia, una piscina grande il doppio della villa, che non era certo piccola, la cosa che irritò di più i tre fu la presenza di altre persone, anch’esse in costume da bagno striminzito.

I tre transfughi iniziarono a girare intorno a quella folla, dove, per fortuna, non c’era nessuno dei loro ammiratori di poco prima, ma questo non bastò a tranquillizzarli, specialmente Anakin, che irritato dagli sguardi ammirati verso la moglie, in micro bikini, finì per costringerla a sedersi in un posto molto isolato, che si premunì di rendere ancora più isolato, costruendoci intorno un castello di sabbia in breve tempo.

“Sei malato” borbottò Obi-Wan fissando l’enorme costruzione.

“Come se tu, con Siri, non faresti lo stesso” replicò stizzito Skywalker.

“Cosa c’entra?E’ diverso”

“Già, quello che fai tu è sempre diverso”

“Non cominciare: potevi dirmi di Padmè!”

“E tu potevi dirmi di Siri!”

Mentre parlottavano si accorsero degli sguardi delle donne e anche di alcuni uomini nei loro confronti, il tutto non sfuggì a Padmè, che stava vedendo la scena da una delle finestre del “castello” e inviperita urlò

“Almeno fai il bagno, no?Così quelle ti guardano meno!”

Passò solo un secondo da quelle parole e Anakin era già dentro l’acqua, seguito a ruota dal suo maestro, stufo di quegli sguardi pressanti, passarono tre ore a mollo, facendo dorso, rana, farfalla, ecc mentre la povera Padmé borbottava, tuttavia, dopo un po’, riuscì ad evadere e li raggiunse, ma nessuno dei tre uscì dalla piscina finché tutti gli altri non se ne furono andati dentro, ovvero all’alba delle otto di sera.

Verso le nove e mezza, con una bronchite doppia in arrivo e la pazienza ormai al limite, si presentarono a cena, con gli abiti di gala che Lucas aveva loro fornito, continuando a borbottare tra loro “Dovremmo dirglielo” “Dopo” “No, adesso” “Dopo” “Bastaaaaaa! Dopo!”

George sorrise ai tre, presentandosi con la solita camicia flanellata e con a fianco una sorridente Robin.

“Allora canterete e suonerete per noi, vero?” domandò felice.

“Certo” replicò Anakin mentre il suo maestro si appellò alla Forza, pregandola di donargli una voce decente.

In mezzo a quella festicciola, c’erano anche i loro turbolenti ammiratori, che udendo, ciò, iniziarono ad incitarli con cori da stadio, compreso Boba Fonts, che per la gioia di Lucas, si era finalmente allontanato da lui: da due ore, infatti, lo pressava con domande incomprensibili e logorroiche offrendosi di fargli da assistente.

Dopo una succulenta cena, arrivò il momento tanto atteso e temuto: Anakin e Obi-Wan furono portati vicino ad un piano forte, il primo fu fatto sedere di fronte ad esso, al secondo fu messo in mano un microfono e tutti e due pregarono di trovarsi di fronte Dooku, Grievous e Palpatine piuttosto che quella folla in attesa.

Si fissarono un’ultima volta disperati, poi Skywalker prese a suonare(??) il piano forte, facendo uscire da esso il suono lamentoso di un gatto con la scabbia, mentre Kenobi prese a cantare(??) tirando fuori una voce degna di una civetta con la gonorrea, risultato, quasi tutti gli ospiti svennero in preda alle convulsioni mentre Lucas si avvicinava preoccupato ai due.

“State bene ragazzi?Cosa vi succede?”

“Ehm, nulla un calo di voce.. Possiamo andare a rinfrescarci?” domandò Obi-Wan felice di poter trovare un diversivo per squagliarsela.

“Certo, certo, in fondo a destra ci sono ancora i vostri camerini”

Il giovane maestro jedi trascinò il suo allievo negli infiniti corridoi della villa, arrivando al “suo” camerino, riconosciuto dal nome sulla porta, solo che appena la aprì si trovò di fronte una gigantografia del suo interprete durante la scena del concerto di “Velvet Goldmine”, così il suo ex padawan la sbatté violentemente e lo trascinò nel “suo” di camerino, dove c’erano foto più normali.

“Dobbiamo dirglielo” urlò il ragazzo

“Lo so, ma non so come: c’è troppa gente” replicò prontamente Kenobi.

“Già, soprattutto quei pazzi, sembrano quelli che guardano la Holonet!”

“Vero … e poi pensavo ad una cosa: se questo Lucas non ci crede?Potrebbe considerarci matti!”

“Calmi, dobbiamo restare calmi!”

Qualcuno, in quel momento, bussò.

“Chi è?” farfugliarono i due.

“Sono Padmè, state bene?”

“Sì, entra!”

La ragazza aprì la porta, andando ad abbracciare il marito.

“Dobbiamo dire la verità a questo Lucas” disse poi fissandoli preoccupata.

“Sì, è l’unico modo, solo c’è troppa gente” fece Obi-Wan sempre più fuori di sé.

“Non temete, sono andati via tutti”

“Anche quei pazzi dell’aeroporto?” chiese Anakin.

“Sì”

“Allora torniamo di là”

Con assoluta calma rientrarono in salotto dove trovarono solo George e Robin.

“Cosa succede, si può sapere?” chiese il regista.

“Vedi, insomma, noi non siamo chi pensi” balbettò ansioso Skywalker stringendo la mano della moglie.

“Come?” domandò sbigottito “Cosa volete dire?”

“Io sono Anakin Skywalker, lei è mia moglie Padmé e lui il mio ex maestro Obi-Wan. Siamo venuti qui perché sei tu che hai raccontato la nostra storia e quindi forse puoi aiutarci a tornare a casa” sparò a bruciapelo il prescelto e le sue parole non furono prese proprio bene da Lucas che iniziò a ridere di gusto insieme alla sua compagna.

“Ragazzi miei, ma siete fuori, capisco entrare nel personaggio, c’è un limite a tutto!”

“E’ vero!”

Niente: Robin e George continuavano a ridere!

Furenti, Obi-Wan ed Anakin si fissarono negli occhi

“Non lo sopporto quando fa così!!”

Qualche secondo dopo il corpulento regista si ritrovò a ballare vicino al soffitto, non certo per sua volontà, ma quasi in preda ad un poltergeist!

“Secondo voi, ora ci crederà?” chiese la signora Skywalker guardandolo un tantino preoccupata.

“Aiutoooooo!”

“Forse ….” Replicò Kenobi continuando a farlo ballare, con l’aiuto del suo ex allievo mentre Robin non sapeva cosa dire.

Il ballo perdurò per diversi minuti quando finalmente Lucas, con un filo di voce, disse

“Fatemi scendere, ok, ok ho capito voi siete i MIEI personaggi, non i miei attori!”

“Infatti” gridarono sei voci mentre il  regista californiano finiva placidamente per terra.

“Chi ha parlato??” urlò Robin voltandosi verso la porta.

“Noi!” e dall’ingresso spuntarono Hayden, Ewan e Natalie.

Quello era troppo per Lucas, prima spalancò gli occhi come in preda ad un ictus poi si accasciò sul tavolo privo di sensi.

Fine Capitolo XII

   
 
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