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Autore: Black_Thunder    14/02/2010    0 recensioni
Salve a tutti ^^ questa mia fanfiction parte da Crisis Core. Il personaggio principale sarà un ragazzo che entra a far parte dei Turks. Da lì in poi cambierà molto la storia di Final Fantasy VII, per cui l'ho messa come What If ^^ spero vi piaccia
Genere: Romantico, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Cissnei
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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turks

Il rumore di una sveglia risuonò tutt’intorno. Suonò una, due, tre volte, ma niente, e dopo poco si spense, rigettando tutta la stanza nel silenzio.

“umph che ore sono?” la figura nel letto si girò stancamente e aprì le palpebre guardando l’orario segnato sul display luminoso della sveglia: 7:30 “7:30? E’ TARDISSIMO!!!!”  il ragazzo si alzò in piedi di corsa e scattò verso il bagno. Era un ragazzo castano chiaro, capelli azzurri e statura media; fisico non molto robusto, ma ben bilanciato. Dopo cinque minuti riuscì e si vestì in fretta “maledizione, alle 8 devo essere alla ShinRa!! Non posso far tardi il primo giorno di lavoro” prese un cornetto al volo dalla cucina, le ultime cose di cui aveva bisogno e poi uscì di casa. La stazione del treno non era lontana per fortuna, ma se non si sbrigava rischiava di perdere il treno e allora nulla lo avrebbe più salvato da un ritardo colossale. La fortuna volle che quel giorno il treno ritardasse di due minuti, consentendogli di prenderlo al volo. Sospirando e ringraziando mentalmente il cielo, il giovane si sedette su un sedile. Da casa sua al settore 8, dove era situata la ShinRa, ci volevano venti minuti, quindi aveva tutto il tempo di riprendere fiato e calmarsi. Quel giorno, come detto, era il suo primo giorno di lavoro alla ShinRa, ma in un lavoro tutto particolare. Effettivamente anche la sua ‘assunzione’ era avvenuto in modo particolare. Era un pomeriggio come tanti e lui era a casa, a ‘smanettare’ al computer come adorava fare, quando ad un tratto bussò alla porta. Si alzò per andare ad aprire, ma fuori non vide nessuno; pensò fosse uno scherzo ma quando fece per chiudere la porta notò un bigliettino a terra. “stasera, 21.00, cimitero dei treni. Carrozza 10”. Nient’altro su quel pezzo di carta, uno straccio di indizio sul mittente. Pensò a lungo se andare o no, ma alla fine la curiosità prevalse quindi decise di andare al luogo dell’incontro. Il cimitero dei treni era un luogo poco frequentato, era fuori mano, e quei pochi che lo frequentavano non erano di certo una compagnia affidabile. Certo, per lui non erano un problema: aveva indosso un set di gambali e bracciali di acciaio bianco indistruttibile, e inoltre era un ottimo combattente di arti marziali. Arrivò alla carrozza numero 10, una leggermente messa meglio delle altre, e vi entrò: il luogo era avvolto da un’oscurità quasi totale, interrotta solo dalla flebile luce lunare che faceva capolino da alcuni buchi nel tetto. Si sedette su un sedile e rimase in silenzio, in attesa di cogliere un minimo segnale di presenza umana in quel buio. E invece la voce arrivò del tutto inaspettata “Kevin…sono felice che tu abbia accettato il mio invito” una voce calma, che non tradiva emozioni. Kevin si alzò in piedi girando verso la direzione da cui proveniva la voce “ non mi piace parlare al nulla..”disse mettendosi in guardia. Il suono di una risatina sommessa riempì il vuoto silenzio della stanza, mentre la figura camminò verso la luce lunare illuminandosi: era un uomo moro, con i capelli legati in una coda e un curioso punto rosso in fronte; gli occhi neri erano calmi, quasi di ghiaccio, eppure trasmetteva una strana sicurezza “calmo…non sono qui per farti del male…almeno non ora”. Al ragazzo ci volle un po’ prima di riconoscere quel viso, che aveva visto una volta sola in vita sua “Tseng? Tseng, il capo del servizio segreto della ShinRa…i Turks?”

“Mi compiaccio…generalmente nessuno è a conoscenza dell’identità dei Turks all’infuori dei più alti gradi della ShinRa…ma evidentemente dovevo aspettarmelo da un abile hacker come te..”

Già, ora ricordava: aveva visto la sua foto quando era riuscito, con uno sforzo immane, ad entrare nel sistema informativo della ShinRa. Tuttavia la visita fu breve, venne bloccato quasi immediatamente, ma fece in tempo a vedere appunto, Tseng “oh grazie…a cosa devo la convocazione e i complimenti?” il ragazzo cercò di mostrarsi spavaldo, ma doveva fare attenzione, forse lo avevano cercato per catturarlo. Il moro, con la sua solita calma, si avvicinò

“sai…sono rimasto particolarmente colpito quando mi hanno informato che qualcuno era riuscito a entrare nel nostro sistema da un abitazione civile. Colpito in senso positivo ovviamente: doveva essere davvero un abile hacker quello che era riuscito in tale impresa…così abile che sarebbe stato un peccato farlo sparire” Kevin lo guardò non capendo dove voleva andare a parare “e…quindi?”

“Nel nostro lavoro abbiamo bisogno di gente brava in qualsiasi campo ci possa essere utile alle nostre attività spionistiche e non..oltr a una discreta abilità nel combattimento per evitare di fare la fine del nostro ultimo hacker..”

“mi stai…offrendo di entrare nei Turks??”Kevin era scioccato

“precisamente”

Un posto nei Turks?? Lui?? Non credeva alle sue orecchie. Insieme al gruppo dei Soldier, I turks erano il corpo più importante della ShinRa, e il fatto che fossero segreti lo rendeva assai più affascinante di quello da combattimento, di cui lui non nutriva particolare stima. In più, nonostante lui fosse stato abituato a diffidare di tutti, Tseng gli sembrava affidabile, anche se verificare la sua sincerità era difficile con quegli occhi inespressivi. Dopo una pausa di quasi cinque minuti, Tseng sembrava sul punto di ricominciare a parlare, ma venne interrotto da Kevin che lo anticipò

“e sia…mi interessa. Dopotutto hacker migliori di me non ce ne sono in giro per Midgar. E credo che un rifiuto a questa offerta mi comporterebbe un incontro ravvicinato con i due scagnozzi dietro al muro di destra”

Tseng non lo diede a vedere, ma era sorpreso e compiaciuto di ciò “Rude, Reno, venite fuori”

“maledizione, come diavolo ha fatto il pivello” un ragazzo rosso, con una lunga coda e una specie di bastone metallico in mano, comparve sulla soglia piuttosto contrariato, mentre l’altro in completo silenzio lo aveva seguito

“Questione di allenamento amico” ridacchiò Kevin

“Ti aspetto fra due giorni alla ShinRa, dai alla reception il codice D45 e ti daranno una chiave. Entra nell’ascensore e inseriscila. Ti porterà automaticamente al piano dove sono situati i nostri uffici.” Tseng sorrise e fece un cenno agli altri ”ci vediamo” i tre sparirono dalla vista rapidamente, lasciando il ragazzo da solo a pensare all’incredibile occasione che gli si era presentata. Il treno fermò alla stazione del settore 8 e Kevin scese, dirigendosi verso l’enorme edificio del’azienda, e verso la sua nuova vita.

  
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