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Autore: lames76    15/02/2010    0 recensioni
Prima storia di tre (si di nuovo un trittico) che portera' ad un cambiamento totale. Questa storia e' la piu' leggera delle tre e si concentra su un "problema" del nuovo membro dell'equipaggio.
Genere: Commedia, Drammatico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek Ardito'
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"Diario del capitano, supplemento:
tutto sta procedendo bene, i lavori in sala macchine
sono quasi alla fine ed io non vedo l’ora di poter
tornare al nostro tempo"



"Capitano rilevo un’apertura non autorizzata dell’hangar navette di poppa", esclamo’ improvvisamente il centurione Salok.
Nos si alzo’ dalla sua poltrona e si sposto’ fino a trovarsi al fianco dell’ufficiale tattico.
"Qui dice che il codice di apertura e’ quello del Sub-Commander Sela", mormoro’ il bajoriano premendo il suo comunicatore, "Deran a Sela", nessuna risposta, "Capitano ad hangar!"
"Signore una navetta sta uscendo!", lo avverti’ ancora il romulano.
"La agganci con un raggio traente", ordino’ Deran.
"Impossibile, ha attivato un dispositivo di occultamento", fini’ il suo interlocutore, "L’abbiamo persa..."
Nos sbatte’ con rabbia i pugni sulla consolle.
"Salok, Hawiland trovate un modo per poterla seguire", ordino’ irritato, "E tu Erik stalle dietro!"
"Non possiamo capitano, l’ingegnere Haret mi ha ordinato i non muovere la nave fino a che non fossero finite le riparazioni"
"Allora la inseguiremo con un’altra navetta", fini’ Deran lasciando la plancia.

Uscirono dall’hangar pochi istanti dopo e si lanciarono sull’ultima traiettoria della navetta di Sela. Al timone stava Richard Hawiland mentre ai sensori Deran Nos.
"Ardito a capitano", la voce di Salok parve esplodere nel silenzio che regnava all’interno dell’angusta cabina, "Rileviamo una piccola perdita di plasma dal vascello occultato di Sela, potrete seguire quella per ritrovarla"
"Procediamo", fu la lapidaria risposta di Deran.
Si lanciarono a velocita’ di curvatura all’inseguimento della fuggitiva. Il bajoriano si ritrovo’ a pensare al perche’ la romulana avesse deciso di fare quel colpo di testa. Era strano, proprio ora che sembrava essersi abituata alla sua nuova assegnazione. Pensare che, alla riunione prima che Hawiland salisse a bordo e creasse tutto quello scompiglio, era anche riuscito a farla sorridere con una battuta e, cosa ancora piu’ strana, lei non aveva cercato di mascherarlo.
A disturbare i suoi pensieri udi’ la voce di del tenente, "Capitano siamo arrivati dietro la navetta occultata"
"Bene allora mi preparo al teletrasporto", rispose Deran andando a posizionarsi sulla piccola pedana posta dietro i due sedili.
"Ma capitano non abbiamo un aggancio sul punto di arrivo", protesto’ Richard Hawiland con veemenza, "Rischia di rimaterializzarsi in mezzo ad un oggetto solido..."
Il bajoriano non gli diede il tempo di continuare, "Devo correre il rischio. Si sta dirigendo verso lo spazio romulano e non posso correre il rischio che alteri il corso della storia"
Di malavoglia, il tenente annui’.
"Energia", ordino’ Nos e pochi istanti dopo scomparve.

Il bajoriano si materializzo’ nel retro della navetta romulana. Sela non diede alcun segno di essersi accorta della sua presenza, ma Deran, appena si mosse, scopri’ di essere circondato da un campo di forza.
"Non faccia pazzie", la voce della romulana era gelida ed inespressiva, "La lascero’ andare quando avro’ portato a termine la mia missione"
"Se pensa di poter cambiare il corso della storia si sbaglia di grosso", la apostrofo’ il bajoriano, "Non glielo permettero’ mai"
"Il campo di forza ce la circonda e’ caricato con un’energia tale da disgregarla...", lo avverti’ la donna. Deran si fermo’ pensando come agire.
"Cosa pensa di fare agendo cosi’?", chiese spazientito, "Cosa ci guadagnera’ l’Impero Romulano?"
Segui’ un lunghissimo attimo di silenzio, poi Sela si decise a rispondere, "L’Impero non centra"
"Ma allora cosa vuole fare?", quell’affermazione l’aveva colto di sorpresa.
"Io voglio salire a bordo della nave romulana che ha abbordato l’Enterprise ed uccidere Tasha Yar...", fu la lapidaria risposta della donna.
"Ma e’ sua madre!", esclamo’ Nos, "Se la uccidera’ smettera’ di esistere!"
Rimase un istante a pensare aspettando una risposta, poi capi’.
"E’ proprio questo il tuo scopo...", mormoro’.
Il silenzio continuato della romulana confermo’ la sua ipotesi.
"Non capisco...", Deran era esterrefatto, "Sta cercando di suicidarti?"
Sela si giro’ a guardarlo continuando a rimanere in silenzio.
"Ti sei sempre vantata delle tua origine romulana", Nos ora usava un tono di voce dolce cercando di capirla, "Non credevo che..."
"Che mi odiassi?", esplose la donna improvvisamente, "Che non potessi passare una notte senza svegliarmi di soprassalto dopo aver sognato per l’ennesima volta l’uccisione di mia madre? E sapere senza ombra di dubbia che e’ solo colpa mia? ", si fermo’ ansimante, "Lei era forte e coraggiosa, sarebbe riuscita a fuggire se non mi avesse portato con se’... e soprattutto se io non l’avessi fatta scoprire!"
"Allora tutta l’ostilita’ che hai sempre manifestato nei suoi confronti era solo una scusa per nascondere quanto ti mancava...", riusci’ solo a mormorare il bajoriano.
Sela si era girata per non farsi vedere in volto.
Ancora il silenzio regno’ sulla navetta.
"Non servira’ a nulla", la voce di Deran la riscosse dai suoi pensieri, "Pensi di essere l’unica ad aver sofferto?"
La donna si giro’ di nuovo verso di lui.
I suoi occhi erano rossi di pianto, ma ostentava un incredibile freddezza.
"Ti voglio raccontare una storia...", continuo’ a parlare il bajoriano.
"Non servira’ a nulla", la voce di Sela era un rauco sussurro.
"Visto che ho del tempo e non posso uscire da qui posso parlare tranquillamente...", Deran aveva intuito di aver colto nel segno, "...che serva o no. Allora ti stavo dicendo che molto tempo fa, quando ero ancora un povero tenente comandante avevo un amico. Era come un fratello per me, si chiamava David Forester", si lascio’ cullare dai ricordi di un tempo passato, "Era fidanzato con Sito e stavano per sposarsi. Poi lei fu catturata dai cardassiani e pensammo fosse morta. David si lascio’ andare ed io non fui capace di aiutarlo. Due anni dopo scoprimmo che era viva ed andammo a salvarla. Ci riuscimmo, ma...", il dolore era ancora forte, "David decise di aiutare Sito scendendo sul pianeta ed io mi offrii di andare con lui. Mi disse di no, che gli servivo sulla nave e... fu cosi’ che mori’. Se avessi insistito avrei potuto scendere con lui e salvarlo..."
Il silenzio torno’ a regnare nella piccola cabina, poi la romulana parlo’: "Questo dovrebbe farmi sentire meglio?"
"No", rispose amaramente Nos, "Volevo solo dimostrarti che non sei l’unica ad aver sofferto"
"Questo non mi fa sentire meglio", la voce di Sela ora piu’ calma.
"Non puoi sprecare la tu vita a commiserarti!", gli grido’ Deran, "Devi reagire e continuare! Pensi che tua madre sarebbe felice di vederti cosi’? Da quello che so su di lei era una donna che non si era mai arresa in tutta la sua vita, e non vorrebbe mai che tu lo facessi!"
"Smettila!", ruggi’ lei girandosi verso lo schermo principale.
"E’ cosi’ che affronti le tue sfide?", la voce del capitano era denigratoria, "Scappando come un coniglio?"
"Hai esagerato federale!", sibilo’ Sela alzandosi e puntando su di lui un disgregatore.
"Oh bene ora mi ucciderai e poi andrai ad uccidere tua madre", anche il bajoriano si era alzato e la fronteggiava apertamente, "Bel modo maturo di affrontare la vita!"
Per un attimo il dito di Sela che era posto sul grilletto dell’arma ad energia tremo’ pronto a sparare.
Poi la donna sospiro’, abbasso’ il disgregatore e spense il campo di forza.
Nos usci’ e gli si fece incontro per confortarla in qualche modo, ma lo sguardo che gli lascio’ la romulana lo fece tornare sui suoi passi.
"Torniamo a casa", disse solamente sedendosi al suo fianco e prendendo posto alla consolle di navigazione.
Durante il ritorno non si scambiarono neppure una parola e Deran pote’ mettere a posto i suoi pensieri. C’era soprattutto una domanda che gli frullava in testa: perche’ mai Sela dovrebbe voler uccidere sua madre se in realta’ si sente in colpa per la sua morte?
Ci penso’ bene ed alla fine penso’ di aver trovato una soluzione... una soluzione tutt’altro che logica come ci si deve aspettare da un romulano.
"Prima di tutto Sela si sente completamente Romulana, ma sa che se e’ arrivata dove e’ arrivata lo devo al temperamento che ha ereditato dalla madre umana", si disse il bajoriano, "Questo la deve mandare in bestia! Soprattutto perche’ lei voleva bene a Tasha, ma non riesce ad ammetterlo neanche a se stessa!", un amaro sorriso gli increspo’ le labbra, "Ora che e’ 'grande' e sopratutto ora che sa che noi Federali non 'mangiano i bambini' come gli era stato inculcato fin da tenera eta’, deve capire molto meglio le motivazioni che hanno spinto la madre a cercare di fuggire. Ma, penso, se dovesse tornare indietro... darebbe lo stesso l'allarme e la farebbe uccidere lo stesso...", sembrava una cosa illogica, ma lui la capiva, "Questo perche’ lei si sente Romulana e quindi legata a valori romulani!", sbatte’ le palpebre per cercare di capire appieno i suoi pensieri, "Certo che se e’ questo che pensa i romulani sono davvero complicati!"
"Ma perche’ uccidere sua madre?", non aveva ancora trovati una vera risposta, "Beh forse, trovandosi indietro nel tempo e sopratutto essendo sotto l'influenza di Hawiland che l’ha fatta sragionare, deve aver deciso che avrebbe potuto risparmiare alla madre diversi anni di sofferenza... uccidendola prima che questi venissero. E questo anche a costo di scomparire!", Nos sospiro’ lanciando un’occhiata alla sua seconda che stava sempre silenziosa al suo fianco, "Se e’ questo il tuo ragionamento Sela...", si disse, "...sono fiero di essere il tuo superiore"
   
 
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