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Autore: lames76    15/02/2010    0 recensioni
Nuova ambientazione e nuova nave! Una missione di soccorso fa trovare nuovi alleati mentre il nuovo equipaggio viene presentato.
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek Ardito'
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Deran si accorse subito che quella non era la Sela che conosceva. E non solo perche’ era piena di escoriazioni ed aveva un braccio ed una gamba bloccati da un’imbracatura, quella romulana era come svuotata da tutta la sua passione e determinazione... e quando senti’ la sua storia capi’ perche’.
Quando i romulani avevano deciso di firmare il trattato di non aggressione con il Dominio lei non si era opposta, ma aveva chiesto che il governo autorizzasse la Tal Shiar a "lavorare" in territorio Cardassiano. Purtroppo le era stato detto che non era possibile. Le sue insistenze l’avevano "portata", con la sua nave il Falco da Guerra Goraxus, a dover pattugliare una zona di spazio insignificante.
Durante uno dei giri di routine aveva notato un’insolita attivita’ del Dominio proprio al confine con il loro spazio. Contravvenendo a degli ordini aveva portato la sua nave occultata in territorio nemico ed aveva scoperto che li’ si stava costruendo un deposito per il Ketrechel Bianco. Infuriata, visto che faceva parte del trattato una clausola che diceva che non si potevano effettuare costruzioni di basi o simili vicino ai due confini, si era rivolta al comando imperiale... e gli era stato detto di non impicciarsi in quelle faccende.
Lei aveva perso il controllo.
Aveva convinto un altro capitano di vascello suo amico ad intervenire lo stesso.
E l’avevano fatto.
Con un ardito attacco a sorpresa avevano distrutto la base in costruzione... ma erano stati scoperti dai rinforzi Jem’Hadar. La nave dell’altro romulano era stata distrutta, mentre la sua, terribilmente danneggiata, era andata alla deriva. Quasi subito avevano perso il supporto vitale.
Quando, il giorno prima, una Falco da Guerra li aveva raggiunti loro erano rimasti in 20 ancora in vita. Erano pero’ scoppiati di gioia alla vista di quella nave... salvo poi cadere nel piu’ totale sconforto quando il Capitano del vascello li aveva informati che non li avrebbe salvati. Loro erano considerati dei traditori e dovevano morire, cosi’ l’Impero Romulano avrebbe potuto mantenere in vigore il trattato con il Dominio.
Dopo aver raccontato tutto, Sela si chiuse in un rigido silenzio.
"Ha visto la cosa a cui credeva di piu’, il suo Impero, tradirla e questo l’ha abbattuta...", penso’ Deran, "...ma forse il fatto che sia stata una nave dell’odiata Federazione a salvarli, l’ha distrutta del tutto"
Mentre il bajoriano era ancora immerso in quei suoi pensieri si attivo’ l’allarme rosso.

Quando entro’ in plancia, seguito a ruota da Phoebe e dos Santos la prima cosa che noto’ fu che Erika, che in quel momento era al comando, era ancora seduta sulla sua poltrona e non su quella del capitano, sintomo che non c’era un pericolo immediato e questo lo rassicuro’.
La seconda cosa che noto’ fu il Falco da Guerra romulano che incombeva sul visore principale. Questo lo rassicuro’ meno.
In un attimo si posiziono’ al centro della plancia.
"Si sono disoccultati di fronte a noi ed ora ci stanno chiamando", si affretto’ a spiegare il consigliere.
"Aprire un canale e metterlo sullo schermo", ordino’ il bajoriano.
Sul visore apparve il volto di un romulano di colore.
"Sono il capitano Sirol, cosa ci fa una nave della Federazione all’interno della Zona Neutrale?", chiese senza mezzi termini.
"Potremo porle la stessa domanda noi...", rispose Deran e poi si affretto’ a continuare, "...ma se lo facessimo arriveremmo ad una empasse. Noi abbiamo risposto al segnale di SOS che quella nave stava trasmettendo..."
"Anche noi... ed adesso che siamo qui ci prenderemo cura dei nostri soldati", lo blocco’ il romulano.
L’immagine spari’ dallo schermo e Nos rimase per un attimo sconcertato dalla cosa, poi il tenente comandante Giuliani si volto’ verso il capitano.
"Sono stato io ad interrompere la comunicazione", disse, "Dalle letture dei sensori questo e’ lo stesso Falco da Guerra che e’ stato qui ieri..."
Deran sembro’ ponderare per un attimo quelle parole, poi fece cenno all’ufficiale delle operazioni di ripristinare la comunicazione.
"Sirol, parliamoci chiaro, noi sappiamo tutto", disse seccamente al romulano, "Portare a bordo della vostra nave i superstiti significherebbe condannarli a morte"
"Ma che cosa sta dicendo...", cerco’ di difendersi, con poca convinzione, l’altro.
"La sua nave e’ arrivata qui ieri, ha avvertito l’equipaggio della Goraxus che non li avrebbe aiutati e poi non se ne e’ andato, e’ rimasto in occultamente per poter essere certo che tutti morissero", fece una smorfia di disgusto, "Anche se credo che sarebbe stato piu’ "umano" distruggerli", mormoro’, "Ma poi siamo apparsi noi. Probabilmente aveva in mente, una volta che fossimo giunti in vicinanza della nave, mentre pensavamo come agire, di disoccultarsi ed avvertirci di non immischiarci nella faccenda. Ma l’ho sorpresa, portando immediatamente a bordo i superstiti... e costringendola, prima ad inventare e poi a recitare questa squallida commedia"
Il romulano si mise ad applaudirlo in modo molto teatrale sorridendo, "E bravo capitano, ha capito tutto", il suo volto torno’ serio, "Ed ora si prepari a trasportare a bordo della mia nave quei traditori"
"Mi spiace, ma dal momento in cui li ho portati qui sono sotto la mia protezione, e ci resteranno", rispose risoluto il bajoriano.
"Non mi costringa ad intervenire!", ruggi’ Sirol ora visibilmente alterato.
"L’unico modo che ha per riaverli e’ aprire il fuoco contro la mia nave", la voce di Deran sembrava provenire da lontano, molto lontano, "Ma ci pensi bene", fece una pausa, "La vita di 17 traditori vale la realizzazione di un atto di guerra?"
Il bajoriano fece segno di chiudere le comunicazioni.
"Timoniere volti la nave e prepari una rotta che ci riporti in territorio federale", si sedette sulla sua poltrona, "E non lo faccia troppo velocemente, non voglio che credano che stiamo scappando"
"Stai rischiando grosso Nos", gli sussurro’ il consigliere Zarton.
"E sta infrangendo non so quanti regolamenti", gli fece eco il comandante Tashen.
"Avete qualche obiezione?", chiese con aria innocente il bajoriano.
Le due donne rimasero per un istante in silenzio fissandosi l’un l’altra, poi scrollarono il capo.
"Nave girata e rotta tracciata", fece sapere il timoniere.
"Attivare", ordino’ Deran.
L’Ardito si lancio’ a velocita’ curvatura abbandonando il relitto in fiamme della Goraxus.
La nave romulana, rimasta da sola, attese qualche istante prima di tornare nello spazio romulano rioccultandosi.

Mentre viaggiavano riprendendo il loro percorso verso El Adrel, Deran scopri’ quanto gli mancasse la sorella. Aveva rischiato di scatenare una guerra per salvare 17 ribelli, aveva infranto la Prima Direttiva e non era neppure certo che i romulani che aveva a bordo gli fossero riconoscenti, d’altronde loro vedevano lui e la sua nave come "il male". Lui era perso nei suoi pensieri, non riuscendo a capire se aveva agito bene.
Solitamente in quei frangenti c’era sempre Sito al suo fianco.
Jaxa era sempre pronta a parlare con lui francamente, pronta a tirargli le orecchie in caso di un suo errore o di incoraggiarlo se pensava avesse agito nel modo giusto... ma soprattutto lei lo conosceva meglio di se stessa, sapeva perfettamente leggergli dentro e spesso lui non aveva neppure bisogno di parlare per farsi capire da lei.
Ora tutto questo gli mancava terribilmente.
Piu’ volte accarezzo’ l’idea di contattarla sull’Enterprise per chiederle consiglio, ma non lo fece. Lei aveva la sua vita ora, era un’ufficiale superiore dell’ammiraglia della Federazione. Non poteva disturbarla solo perche’ aveva dei dubbi.
"Anzi, un capitano non dovrebbe mai avere dei dubbi", si riprese, "Non se lo puo’ permettere!".
Il campanello del suo studio trillo’ vivacemente e quando lui diede l’avanti entro’ Sela, scortata da dos Santos.
"Ha chiesto di vederla", spiego’ il capo della sicurezza.
Deran fece accomodare la romulana sulla sedia di fronte alla sua scrivania e poi lascio’ uscire Paco, che riluttante lo fece. Infine si ando’ a sedere al suo posto fissando negli occhi la donna.
"Capitano perche’ l’ha fatto", mormoro’ con voce roca la donna.
"Non voglio sentirle dire che avrebbe preferito morire piuttosto...", inizio’ a parlare il bajoriano ma fu interrotto da lei.
"A nome mio e dei miei uomini la ringrazio", disse semplicemente.
Per un istante Nos non credette alle sue orecchie.
"Io...", le parole uscivano dalla bocca di Sela a fatica, "...io sono stata addestrata e cresciuta pensando che la Federazione... e gli umani... fossero delle bestie pronte a sbranarci... ed ora mi accorgo che le bestie eravamo noi..."
"Non lo deve neppure pensare!", Deran fece sbattere la sua mano sul tavolo rumorosamente, quando capi’ di avere tutta l’attenzione della donna, prosegui’, "Nella mia carriera mi e’ capitato, una volta, di lavorare con dei romulani", fece una paura, "Non mi chieda come e quando, perche’ non posso risponderle", "Sarebbe troppo complicato", penso’, "E le posso assicurare che non siete bestie. Siete un popolo molto duro e disciplinato, a volte anche irritante ma le posso assicurare che non ho mai lavorato con persone migliori. Ed il sub-comandante con cui operavo mi ha insegnato tante cose ed alla fine posso assicurarle, con orgoglio, che lo potevo considerare un vero amico"
"Non sapevo che potesse succedere", la romulana lo fisso’ incuriosita cercando di capire se le stava dicendo la verita’ e quando capi’ che lo aveva fatto nei suoi occhi riapparve una luce che Deran ben conosceva.
"Ora pero’ ho bisogno del suo aiuto", il bajoriano era certo che la donna lo stava ascoltando, "Dobbiamo decidere come agire", sorrise, "Il Comando di Flotta ha accettato di ospitare i suoi uomini su di una colonia, fino a quando le acque si saranno calmate", inizio’ a spiegare lui, "Per lei e’ diverso", si blocco’ un attimo, "Vorrebbero che lei collaborasse con il Servizio Segreto Federale", prima che Sela potesse intervenire continuo’, "Ma io ho rifiutato dicendo che era ferita troppo gravemente per poterla trasportare... pero’ non potro’ oppormi per sempre"
"E cosa succedera’ allora?", chiese la donna accigliata.
"Beh, io avrei escogitato una soluzione", gli rispose lui sorridendo enigmaticamente, "Ma e’ necessario che lei muoia..."
   
 
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