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Autore: lames76    15/02/2010    0 recensioni
Come e' sopravvissuta Sito Jaxa alla prigionia nel campo di lavoro cardassiano? Come e' stata liberata? Tutto cio' viene narrato in questo racconto lungo, da intendersi una sorta di prequel rispetto ai miei racconti si Star Trek sulla nave Ardito.
Genere: Dark, Drammatico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sito si distese sulla sua coperta e chiuse gli occhi. Una mano si poso’ sulla sua spalla e lei sussulto’. Quando si giro’ si ritrovo’ di fronte l'umano.
"Ragazza stai per andar via", gli sussurro’ questi. Jaxa non rispose. Che fosse un altro trucco di Gelok? Il prigioniero gli spiego’ cio’ che aveva fatto durante il pomeriggio e poi gli descrisse le due persone che avevano accompagnato Quark. "Sono Deran e il mio David!", penso’ lei. I suoi occhi brillarono e l'uomo li noto’.
"Sapevo che erano tuoi amici e sono pronto a scommettere che non sono del Sindacato di Orione", disse, "E se me ne sono accorto io...", penso’, ma si tenne per se’ quelle considerazioni, "Devi andartene stanotte stessa", gli disse. La bajoriana tentenno’ ancora. Che avessero scoperto chi era realmente e stessero tentando di ingannarla?
"Non ti fidi di me", disse l'uomo, "Come potresti?", attese un momento pensando a cio’ che avrebbe fatto poi le parlo’, "Ti confido un segreto, cosi’ poi ti potrai fidare", Jaxa lo guardo’ confusa, "Il mio nome e’ Tom Riker", sito sussulto’, sapeva della 'duplicazione' del comandante Riker ma come poteva essere lui?, "Sono stato catturato mentre eseguivo una missione", "Meglio che non sappia per chi", "So che non assomiglio piu’ molto a mio... fratello William, ma devi credermi"
Lei lo riconobbe. Certo era stato sfigurato ed era diverso dal comandante Riker, che lei ricordava, ma aveva i suoi stessi occhi ed il suo stesso sguardo. Si, non c'erano dubbi, era chi diceva di essere.
"Io mi chiamo Sito", gli disse, "Prestavo sevizio sull'Enterprise prima che mi...", le parole gli morirono sulle labbra.
"Va bene Sito", le disse lui facendole coraggio, "Ora facciamo in modo che tu possa andartene"

"Ma perche’ non chiama!", mormoro’ nervoso Forester.
"Siamo tornati da meno di cinque minuti, non puo’ averla gia’ trovata", rispose Deran. Il loro piano era semplice. Odo avrebbe trovato Jaxa e, se era possibile, l'avrebbe liberata. Altrimenti avrebbe dovuto usare tutta la sua diplomazia ed avrebbe dovuto sperare che Gelok fosse un ingenuo.
"Ma come avete fatto a convincere Odo a venire?", chiese Quark.

Il conestabile trovo’ subito l'ufficio, se cosi’ si poteva definire, del Gul. A spingerlo a venire non era stata la voglia di aiutare i due ragazzi ma la sua sete di giustizia. Durante l'occupazione su Terok Nor era stato trovato morto un Gul cardassiano, tale Ertek. Tutte le prove erano contro un bajoriano appartenente alla resistenza. Era stato un caso facile... troppo facile per come la vedeva lui. Dopo aver indagato, per conto suo, aveva scoperto che a guadagnarci di piu’ era stato il secondo in comando di Ertek, Gelok. Ma Gul Dukat gli aveva imposto di chiudere il caso, era meglio pensare che l'assassino fosse un 'fuorilegge' bajoriano piuttosto che un 'onesto' soldato cardassiano. Riassunse le sembianze umane e si diresse verso un computer che stava su una scrivania. Impiego’ poco a trovare cio’ che voleva. Un appunto del Gul posto alla data stellare dell'assassinio diceva: "Finalmente mi sono liberato di quello scocciatore. Ora posso comandare". Fece una copia dei dati e poi si diresse verso la parete nuda. Accese lo schermo e trovo’ la bajoriana. Poi usci’ e si diresse verso la sala teletrasporto piu’ vicina.

"Come farai a farmi uscire?", chiese Sito.
"A quello penseranno i tuoi amici", rispose Riker, "Quando ti verranno a prendere noi creeremo un diversivo", continuo’, "Tutti i prigionieri sono d’accordo"
"Ma cosi’ non potrete fuggire...", mormoro’ lei.
"Non avremmo speranze comunque", rispose l'umano, "Voglio essere franco con te, le possibilita’ che tu riesca a fuggire sono poche, ma quelle di far uscire anche noi sono nulle", sospiro’, "Se tu riuscirai a sopravvivere all'impresa noi tutti avremmo almeno una speranza"
Poi le sorrise, sperando di trasmetterle un po' di coraggio.

Sito si senti’ leggera ed una luce la abbaglio’. Quando riapri’ gli occhi si trovava al fianco di un... umano?, in una buia saletta.
"Sei Sito Jaxa?", chiese il conestabile. La bajoriana annui’. "Odo a Fury portateci via!", disse dopo aver premuto il suo comunicatore.

Tom Riker vide scomparire in un baluginio di luci la sua compagna e capi’ che il tentativo di salvataggio era iniziato. "Diamoci da fare", si disse.
"Avanti amici aiutiamo la bajoriana!", urlo’. Tutti i prigionieri smisero di lavorare e si diressero verso i macchinari custoditi dalle guardie cardassiane brandendo i loro attrezzi. Subito fu il finimondo.

"Che coraggio!", penso’ Gelok con ammirazione, "Se solo i miei uomini ne avessero altrettanto". I due giovani erano stati veramente arditi a voler tentare il salvataggio della loro amica. Avevano inventato anche una buona storia, peccato che l'Unione Cardassiana avesse gia’ stipulato un accordo con il Sindacato di Orione ben tre anni prima. "Peccato Quark, eri un buon alleato", penso’, "Ora dovro’ eliminarti con gli altri". Aveva gia’ avvertito una nave di classe Galor di raggiungere il suo pianeta. Ora non restava che attendere il suo arrivo.
"Allarme!", urlo’ l'altoparlante, "Teletrasporto interno non autorizzato!"
"Sono gia’ in azione!", penso’ con sempre piu’ rispetto, "Penso che si meritino la mia stessa presenza", si disse impugnando un'arma ed uscendo.

"Come sarebbe a dire che non riesci a portarli a bordo!", urlo’ David. Deran era alla consolle del teletrasporto e stava cercando di agganciare i due sul pianetino. "Hanno attivato un campo inibente", si difese, "Se fossimo su una nave federale sarebbero gia’ qui, ma questo modello e’ vecchio!", armeggio’ freneticamente sui comandi, "Posso portare su Odo ma non Jaxa. Il conestabile deve avere una struttura corporea speciale ", sulle pedane ci fu uno scintillio di luci ed apparve il cangiante.
"Non posso fare di piu’, Sito dovra’ uscire dalla costruzione per poter essere teletrasportata a bordo", disse sconsolato il bajoriano.
"Allora portami giu’, all'esterno del campo", ordino’ Forester mettendosi in posizione sulla pedana.
"Vengo anche io!", intervenne Nos ma fu fermato dall'amico.
"Tu ci dovrai tirare fuori", gli spiego’, "Energia!"

"Tutte le guardie convergano sul campo di lavori", stavano dicendo tutti gli altoparlanti della base, "E' in atto un tentativo di evasione!"
Il rispetto lascio’ il posto all'irritazione. Come potevano due ragazzi creare tutto quello scompiglio nella perfetta macchina di sua creazione, si chiese Gul Gelok. Come avevano fatto a far insorgere i prigionieri? Si fermo’ nel suo ufficio ed attivo’ il visore olografico. Nel campo i detenuti stavano combattendo, o per meglio dire soccombendo, contro i suoi uomini. A fomentarli era l'umano. "Riker, dovevo immaginarlo!", penso’, "Avrei dovuto ucciderti subito!". Forse era meglio raggiungere la miniera ed impedire ai soldati di ucciderlo, avrebbe potuto torturarlo lui personalmente dando l'esempio. Poi cambio’ inquadratura e noto’ una sagoma che ben conosceva aggirarsi per i corridoi della base. Subito cambio’ idea e decise di seguirla.

Sito correva. La paura e la disperazione l'avevano sopraffatta ed ormai non poteva fare altro che correre senza una meta. I corridoi erano bui, molto tetri, e faceva caldo. Si fermo’ con il fiato che le mancava e respiro’ a fatica l'aria afosa. Nel silenzio avverti’ un rumore. Dei passi che si dirigevano verso di lei! "Mi hanno trovata!", penso’ impaurita, "E' la fine!". Riprese a correre. I passi la seguivano ora ne era certa! Inciampo’ e cadde. Poi senti’ una voce che la chiamava e subito la riconobbe.
"David!", urlo’ e si rimise a correre guidata dalle parole dell'umano.
Sbuco’ in una stanza illuminata. No, non era una stanza era all'esterno! Di fronte a lei, a meno di dieci metri stava Forester. Lei sorrise e gli corse incontro, poi lo abbraccio’.
"Va tutto bene Jaxa sei salva", le disse questi stringendola a se’. Premette il suo comunicatore, "Portateci a bordo!", ordino’.
Si senti’ un sibilo e David si affloscio’ tra le sue braccia. Lei lo guardo’ e vide la vita abbandonare il suo corpo. Dietro di loro Gul Gelok proruppe in una gelida risata, poi punto’ la sua arma verso di lei.
Un raggio teletrasporto pero’ lo anticipo’.

Nella plancia della Fury tutti erano in subbuglio. Le luci intermittenti dell'allarme rosso baluginavano continuamente e tutti i Relitiani si muovevano freneticamente.
"Una nave di classe Galor sta entrando nel sistema!", avverti’ il capitano H'Wosh, "Ci sta intimando di arrenderci!"
"Andiamo via!", stava urlando Quark che si era nascosto sotto una consolle del computer, "Andiamo via!", ripete’ istericamente.
"Quark smettila di frignare!", lo apostrofo’ Odo, "Ed esci da li’ sotto"
"Usciro’ solo quando saremo al sicuro", gli rispose impaurito il ferenghi, "Se mai lo saremo...", mormoro’ infine.
La piccola nave viro’ ed entro’ in curvatura inseguita dal grande vascello cardassiano. Deran entro’ in plancia stringendo a se’ Sito che singhiozzava sonoramente. Si vedeva chiaramente che era in stato di shock.
"L'umano?", chiese Odo. Nos fece cenno di no con la testa ed il conestabile capi’. Non era mai capace di provare gli stessi sentimenti degli umanoidi, ma senti’ pena per la giovane ragazza. La nave sussulto’ colpita da un siluro, gli scudi ressero appena.
"Non riusciremo mai a seminarli", disse H'Wosh, "Ed e’ impossibile sopraffarli! Forse dovremo arrenderci...", propose infine.
"Come si chiama la nave che ci insegue", chiese Odo con un'idea in testa.
"E' la stessa che ci ha intercettato all'andata", rispose un Relitiano, "E' la Ospiar"
"Aprite un canale con la nave", ordino’, "Forse possiamo trattare", spiego’ a Deran. Sul piccolo visore della postazione in cui si era seduto apparve il viso irato del comandante nemico.
"Emenik sai chi sono?", chiese il conestabile.
"Odo, il capo della sicurezza di Terok Nor", rispose sorpreso il cardassiano.
"Ti propongo un patto...", gli disse il cangiante.
"Non sei nella posizione di poter trattare!", gli urlo’ Emenik, "Consegnami la tua nave e forse ti salverai"
Odo ignoro’ le sue minacce e gli disse, "Ti posso dare le prove che Gelok ha ucciso Ertek", il cardassiano lo guardo’ stupito.
"Se qualcun altro me lo avesse detto non gli avrei mai creduto, ma ti conosco, so che stai dicendo la verita’", gli disse e fece un cenno ai suoi uomini.
"Hanno sospeso l'attacco!", esclamo’ il capitano Relitiano. Quark tiro’ fuori la testa da sotto il suo nascondiglio incuriosito.
"Cosa proponi?", chiese Emenik.
"Ci lasci andare ed io ti trasmettero’ i dati", rispose calmo Odo.
Il comandante della Ospiar tentenno’ un attimo poi sorrise.
"E' bello fare affari con te", rispose, "Buon viaggio!", gli auguro’.
Il conestabile trasmise i dati e poi si giro’ verso il capitano Relitiano, "Andiamo via il piu’ velocemente possibile", disse, "E' meglio non fidarsi"
   
 
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