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Autore: Vale11    18/02/2010    2 recensioni
Sento DeathMask tremare e stringere i denti, non sono nemmeno sicuro che riesca a sentire quello che stiamo dicendo. E anche se potesse, come potrebbe capire? Stiamo parlando in svedese. Mi chino su di lui per proteggerlo mentre mio fratello si avvicina di nuovo, sorride mentre ci guarda. “Chi l’avrebbe mai detto, Dag che si affeziona a qualcuno che non sia se stesso” si china davanti a me “Mi ricordo com’eri sai? Mai un po’ d’affetto per tuo fratello minore. Mi hai pure dato per morto.”
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cancer DeathMask, Capricorn Shura, Nuovo Personaggio, Pisces Aphrodite
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se prima ti chiedevi perché sarebbero dovuti servire due cavalieri d’oro per sottometterne uno d’argento ora sai la risposta: questo tizio è forte. Non siete ancora riusciti ad avvicinarvi quanto basta per portare un attacco diretto e anche il tuo Seki shi ki mei kai ha da questa distanza non gli farebbe un graffio. Ha una difesa impenetrabile e da tempo sta usando un colpo solo, che Aphrodite ti ha intimato di evitare a tutti i costi perché potrebbe essere fatale.

E sia.

Ma così si fa notte!

Vedi Orion sparire e riapparire a pochi centimetri da Aphrodite, apre le braccia a croce.

Attacca.

Prendi di peso uno dei pochi amici che hai e lo togli dalla traiettoria del colpo, lo senti urlare un “No” mentre cerca di proteggerti a sua volta ma vieni investito da un’onda d’urto potentissima.

Incroci le braccia davanti al viso mentre ti senti letteralmente spazzare via.

La prima cosa che senti dopo nemmeno un secondo è la tua schiena e l’impatto non proprio morbido contro un considerevole cumulo di roccia.

 

Quell’emerito deficiente! Corro verso di lui mentre crolla a terra e lo aiuto a sedersi. Ghigna mentre mi guarda.

“Non preoccuparti, cosa vuoi che sia un botto del…” gli si spezza la voce, crolla di nuovo.

 

Erano anni che non provavi un dolore simile. Anni. Non urlerai, non vuoi dare al tizio mascherato questa soddisfazione, ma ti senti dividere in due.

Come se una parte di te fosse rimasta attaccata a quell’accidenti di spuntone di roccia contro cui hai sbattuto, e non parli di ferite fisiche: una parte di te stesso ti è stata strappata via, e ora senti solo freddo.

Un freddo inimmaginabile, che ti entra nelle ossa e si espande per tutto il corpo.

E dolore, come se qualche bestia ti stesse facendo a pezzi con le sue zanne.

Ma non urlerai.

Non lo fai mai.

Cerchi di puntellarti sulle braccia per tirarti su ma il braccio destro cede e ti ritrovi di nuovo a pochi centimetri dalla polvere, ci avresti sbattuto contro se Aphrodite non ti avesse preso al volo.

Hai un braccio rotto.

Ti mordi la lingua pur di non gridare.

Era una vita che non sentivi un dolore così forte per un braccio rotto. Hai combattuto con un braccio rotto. Qual è il problema ora?

Ti lasci scivolare a terra. Il dolore la fa ancora da padrone nella tua testa.

Ma non urlerai.

 

Guardo Orion che si avvicina tranquillamente, i capelli biondi che gli escono dall’elmo.

Io lo so chi sei Orion, anche se non lo voglio ammettere.

Quando si toglie l’elmo mi trovo a fissare due occhi così simili ai miei che potrebbero essere i miei, ma appartengono a qualcuno di nome Holger. Holger, non Orion.

“Era da un po’ che non ci vedevamo Dag” sorride tranquillo come se non fosse successo nulla “E’ successo qualcosa di interessante nel frattempo?”

Lo fisso come se fossi sicuro che si tratti di un’allucinazione.

Orion. Anzi, non Orion, Holger. Mio fratello minore.

Che io credevo morto durante l’addestramento in Svezia.

Ero sicuro che fosse morto.

Sento DeathMask tremare e stringere i denti, non sono nemmeno sicuro che riesca a sentire quello che stiamo dicendo.

E anche se potesse, come potrebbe capire? Stiamo parlando in svedese. Mi chino su di lui per proteggerlo mentre mio fratello si avvicina di nuovo, sorride mentre ci guarda.

“Chi l’avrebbe mai detto, Dag che si affeziona a qualcuno che non sia se stesso” si china davanti a me “Mi ricordo com’eri sai? Mai un po’ d’affetto per tuo fratello minore. Mi hai pure dato per morto.”

“Tutti ti avevano dato per morto” ringhio di rimando. Ride.

“No, tu mi avevi dato per morto. Ma perché poi a un cavaliere d’oro dovrebbe interessare la sorte di un cavaliere d’argento? Qualcuno di inferiore a lui?” sorride gelido “Lo so fratello, lo so… sei pure morto un paio di volte nel frattempo, avrai avuto da fare. Lo capisco. Però non mi sono scordato di com’eri, ne di come mi hai abbandonato quando ti hanno avviato all’addestramento per l’armatura d’oro. Io sono rimasto in Svezia in quell’orfanotrofio… te lo ricordi vero?”

E come potrei scordarmene? L’anticamera dell’inferno per quanto mi riguardava.

“Lo so che ti ricordi” sorride di nuovo. Ogni volta che lo fa mi vengono i brividi “Tu non hai idea di cosa ho dovuto subire li da solo, ma ne sono uscito vedi?” mi mostra fiero la sua armatura d’argento.

La gru.

“E non mi sono dimenticato del tuo abbandono, sono venuto a cercarti.” Mi guarda come per studiarmi “Sai fratello, credo di essere venuto fin qui solo per ucciderti.”

Lo fisso.

“Tu sei pazzo Holger. Ho sempre saputo che la tua materia grigia fosse guasta, ma non fino a questo punto. Io andai via dall’orfanotrofio perché mi portarono via, non ebbi scelta. E lo sai benissimo”

“Balle!” urla alzandosi in piedi. D’istinto porto DeathMask più vicino a me “Tu te ne sei andato perché non volevi che ti girassi intorno, ti vergognavi di me!”

Sbarro gli occhi “Non dire stupidaggini! Ti ho sempre protetto, fin da quando eravamo bambini. Devi essere impazzito Holger, e temo che non sia un mio problema.”

 

Parlano in svedese da tempo ormai, non ci capisci nulla. Tutto quello che sai è che il freddo sta aumentando, e nemmeno il dolore diminuisce. Ma non stai morendo, sei già morto un paio di volte, e sai che non è questo che si prova.

E non sai se ti dispiace o no.

Una scarica elettrica ti passa lungo la schiena, l’attacco finale della bestia che ti sta mangiando vivo, ti attacchi d’istinto al polso di Aphrodite con tutte le tue forze, salvo poi strozzarti quando una nuova ondata di agonia ti sommerge nel momento in cui muovi il braccio rotto. Stringi le palpebre, pregando quasi di svenire.

 

DeathMask si attacca al mio polso con le mani come se qualcosa di terribilmente doloroso fosse appena successo. Cerco di tirarlo su ma non me lo permette. Chiudo ancora di più le braccia su di lui. Holger si siede di nuovo davanti a me.

“Non ti affannare fratello, non posso fargli più male di quanto non gli abbia già fatto.” “Che sarebbe?” ringhio.

“L’ho separato dal suo cosmo”

“Tu!” gli salto addosso e lo tiro su prendendolo per il collo. Fratello o no, dovrà pagare.

“Calmati fratellino” ride “Se mi uccidi non potrà più tornare come prima” allento la presa quanto basta per lasciarlo respirare. Mi lascia intendere a gesti che parlerà solo se lo lascerò andare.

“Si da il caso” riprende quando i suoi piedi sono di nuovo a terra “Che quel colpo sia reversibile. E che io sia l’unico a poterlo fare. Il problema è questo” ghigna “Per riacquistare il suo cosmo dev’essere colpito di nuovo dal solito colpo. È come se lo avessi sigillato. Come credi che possa sopravvivere a una cosa del genere, ora che è solo un normale essere umano?” scuote la testa “E’ impossibile, o quasi”

Sono tentato di prenderlo di nuovo per il collo, ma questa variabile impazzita che un tempo era mio fratello minore è l’unica speranza di DeathMask di ritornare cavaliere d’oro. Non credo sia il caso farlo fuori ora.

“Porta il tuo amico al santuario Dag” sorride di nuovo “Stai sicuro, verrò a trovarti fra poco”

Sparisce.

Mio fratello è impazzito. Completamente impazzito. Ed è pericoloso.

E a farne le spese è stato il mio migliore amico.

Per proteggermi.

Per proteggere me, lui che non si cura nemmeno delle persone che fa fuori per sbaglio mentre combatte, si è fatto colpire per proteggere me.

Ma da tutto quello che sta succedendo non mi proteggerà nessuno.

 

Continui a sentirli parlare, Aphrodite non è più vicino a te ma non riesci a vedere cosa sta succedendo, non riesci a muovere la testa, vedi solamente i loro piedi.

Stanno litigando. Urlano.

E tu li senti sempre più lontani, sta diventando tutto buio.

Finalmente.

 


  
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