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Autore: DarkRose86    26/02/2010    4 recensioni
Prima classificata al contest "Una Canzone per la Vita", indetto da itachi_love
Seduto al banco del bar, un ragazzo divenuto ormai uomo fissa silenzioso il bicchiere
contenente un cocktail di cui non riconosce neppure il sapore. [...]
Si stringe nella tuta arancione per contenere i brividi che lo colgono
quando la radio in filo diffusione intona una canzone che sembra parlare di lui,
non sa chi sia a cantarla ma la voce del singer lo affascina in modo particolare.
Egli parla di un anonimo tipo rinchiuso nella realtà dalla quale vorrebbe tanto fuggire,
trascinato via dall'inesorabile trascorrere del tempo.
Quanto fanno male, quelle parole.
[ accenni NaruHina e SasuSaku.AU.Song Fiction sulle note di "Gli anni" degli 883 ]
Dedicata a Shurei
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La seguente FanFiction si è classificata inaspettatamente prima al contest "Una Canzone per la Vita" indetto da itachi_love sul Forum di EFP. Non posso far altro che dire che sono felicissima. Lo so, lo scrivo praticamente sempre, ma non so in che altro modo riferirmi al mio attuale stato d'animo.Una storia in cui ho messo il cuore, e tutto il mio amore per i mitici 883. La storia, come penso si capisca, si rifà al video della canzone che ho scelto ( vale a dire la bellissima "Gli Anni" ), anche se rispetto ad esso lascia un po' più di speranza sul finale. Ma non dico altro, vi lascio alla lettura.Come dico sempre, un commentino non costa nulla. Potete anche dirmi che vi ha fatto schifo. xD accetto sia recensioni positive che negative, ovviamente. Solo, vi prego, lasciate un piccolo segno del vostro passaggio. Mi sto demoralizzando ultimamente, perché m'impegno sempre al massimo per scrivere delle storie quantomeno decenti, ma le recensioni in media sono due o tre, difficilmente di più. Ok, non voglio sembrare presuntuosa, non costringo nessuno; semplicemente... mi farebbe immensamente piacere conoscere i vostri pareri. <3
Detto questo... buona lettura!

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Dedicata a Shurei.
Perché mi domando come tu sia riuscita a sopportare i miei scleri.
E perché ti voglio bene. <3


Stessa storia ~
stesso posto, stesso Bar

Stessa storia, stesso posto, stesso bar.
Stessa gente che vien dentro, consuma e poi va.
Non lo so che faccio qui;
esco un po',
e vedo i fari dell'auto che mi guardano e sembrano chiedermi
chi cerchiamo noi.


Seduto al banco del bar, un ragazzo divenuto ormai uomo fissa silenzioso il bicchiere contenente un cocktail di cui non riconosce neppure il sapore. E' perso nei suoi pensieri, Naruto Uzumaki, vorrebbe scacciarli ma essi lo assillano, si esibiscono nella sua mente come una macabra danza, suonano a mò di nenia insopportabile.
Praticamente tutte le sere si reca in quel locale, il posto ove un tempo s'incontrava con i suoi amici più cari, che per la maggior parte ha perso di vista fra il lavoro e gli amori, corrisposti e non.
Si stringe nella tuta arancione per contenere i brividi che lo colgono quando la radio in filo diffusione intona una canzone che sembra parlare di lui, non sa chi sia a cantarla ma la voce del singer lo affascina in modo particolare. Egli parla di un anonimo tipo rinchiuso nella realtà dalla quale vorrebbe tanto fuggire, trascinato via dall'inesorabile trascorrere del tempo. Quanto fanno male, quelle parole.
Si guarda attorno e si rende conto che conosce praticamente tutte le persone che si trovano lì, eppure nessuno si ferma a far due chiacchiere con lui; e dire che è simpatico, amichevole, e sa allontanare le ombre che ricoprono il suo passato con un dolce sorriso. Sì, perché lui è orfano e nessuno sa cosa sia successo ai suoi genitori e dove e come abbia vissuto fino a divenire uno spigliato adolescente. Adesso ha superato di un po' i vent'anni, ed è conscio del fatto che i suoi amici e conoscenti sono cambiati, tutti, tutti tranne lui. Lui che è ancora il burlone di sempre, che ogni tanto prende le cose con troppa leggerezza, che è rimasto un po' bambino.
Abbandona il drink in un angolo ed esce a prendere una boccata d'aria; fuori il buio della città è squarciato dalle insistenti luci dei lampioni fin troppo potenti, le insegne al neon risaltano sopra le porte dei negozi e dei pub venuti alla luce nel corso degli anni. E Naruto ricorda, ricorda il tempo in cui quegli esercizi commerciali non esistevano ancora e al loro posto v'erano degli enormi garage lasciati incustoditi. Lì si recava coi coetanei e soprattutto con la ragazza che all'epoca faceva battere il suo cuore, e che forse non ha mai dimenticato; ella si chiama Sakura, chissà dove si trova adesso.
Chiude gli occhi color del cielo più limpido e scuote il capo, per poi voltarsi verso la propria macchina grigia metalizzata parcheggiata vicino all'entrata del bar; a quanto pare anch'essa sta invecchiando, lo dimostrano la vernice consumata sul suo cofano e la fatica che fa quando deve partire. I suoi fari, che spenti lo scrutano, sembrano quasi volergli parlare, confidargli chissà qual segreto; certo è strano trovare espressiva la parte di un'automobile, ma egli si sente chiamato in causa proprio da tal particolare.
E' come se chiedessero
perché, quando e chi sono andati a cercare in quel posto. Già, belle domande.
Perché? Forse nostalgia.
Quando? Forse questa sera, o forse mai.
Chi? Un amore perduto, un amico scomparso... chi lo sa.

Stessa storia, stesso posto, stesso bar.
Una coppia che conosco, c'avran la mia età,
" Come va? " salutano.
Così io vedo le fedi alle dita dei due,
che porco giuda potrei essere io qualche anno fa.


Torna dentro, in fondo non ha ancora terminato quel che ha ordinato e per la verità non lo ha neppure pagato. Si scusa col gestore che oramai lo conosce bene, infatti gli fa un sorriso e torna al suo lavoro. Anche Naruto lavora, ma fare l'operaio è ben diverso da quel che aveva in mente una volta. La vita però non è tutta rose e fiori, e lui se n'è purtroppo accorto a sue spese.
D'improvviso entrano altre due persone, due sagome conosciute, fin troppo a dire il vero; lui è alto, fisico slanciato, capelli scuri e sguardo schivo. Lei ha i capelli d'un colore trasgressivo, una curiosa sfumatura di rosa, e gli occhi di smeraldo brillano sotto i faretti che illuminano l'interno del locale. E' maledettamente bella, fasciata con quel vestito così elegante che un tempo indosso a lei sarebbe risultato quasi ridicolo, visto il suo modo di fare piuttosto mascolino. Però gli piace da morire comunque, e vederla con
lui è un tremendo colpo al cuore. Lui, Sasuke Uchiha. Lei, Sakura Haruno, la sua ex ragazza, se così la si può definire.
Lui, bello e imperturbabile, chi l'avrebbe mai detto che prima o poi avrebbe ceduto alle avances della ragazza, dal momento che sosteneva che le donne non gli interessassero affatto. E' proprio vero che la gente cambia, e nessuno può farci nulla.
" Ciao, come va? Tutto ok? " domanda lei, sorridendo spontanea.
Naruto le risponde con un cenno della testa, senza fiatare, perso nelle pieghe del suo abito e nella sua chioma quasi abbagliante in quel contesto; cazzo, quanto gli manca. S'immagina al posto del suo rivale e sorride debolmente, mentre guarda i due salire in pista e abbracciarsi muovendosi a tempo con il lento appena messo dal dj. Quasi stenta a credere che siano veramente loro.
Il suo sguardo si sposta verso le loro mani, più precisamente le sinistre: all'anulare un brillante anello d'oro, a simboleggiare l'unione che li caratterizza.
Il matrimonio.
Davvero uno come Sasuke ci ha creduto?
Davvero le ha messo quell'anello recitando le consuete frasi di fronte ad un sacerdote?
Sembra tutto così surreale.
Come in un sogno, o meglio, in un incubo.
E fa male, male da impazzire.
Decide di scostare gli occhi da quella maledetta visione, posandoli su una figura che seduta in disparte sembra così piccola, quasi insignificante. E' una ragazza, e i suoi occhi sono lucidi, segno che deve aver pianto o che comunque è sul punto di farlo. Chissà che cosa le è successo.
E' bella, ha lunghi capelli corvini e la pelle candida, e indossa un paio di normalissimi jeans e una maglietta bianca che le mette in evidenza le forme generose.
Dio, ma lui la conosce!

Stessa storia, stesso posto, stesso bar.
Stan quasi chiudendo,
poi me ne andrò a casa mia,
solo lei davanti a me.
Cosa vuoi, il tempo passa per tutti, lo sai.
Nessuno indietro lo riporterà, neppure noi.


Ella si chiama Hinata Hyuuga, ed è una sua coetanea. Era da molto che non la vedeva, gli anni hanno mutato il suo aspetto fisico e da carina è diventata decisamente desiderabile. Naruto la guarda attentamente, e incontra i suoi occhi di vetro leggermente arrossati. Chi può aver fatto soffrire una tal gentile creatura?
Mentre l'osserva alcune luci si spengono, la musica cessa, segno che il locale sta per chiudere. Guarda l'orologio che porta al polso: l'una e mezza.
Non ha sonno, non ha voglia di bere né di ballare. Pensa che forse dovrebbe avvicinarsi a quella bellezza per consolarla, o per lo meno per provarci. Ricorda che la Hyuuga sembrava avere una cotta per lui una volta, dal momento che quando lo incontrava non faceva che arrossire e balbettare.
Solo che non se n'era mai accorto, accecato dalla figura dell'ormai moglie del suo nemico/amico Sasuke. Non se n'era mai accorto lui, ingenuo, incapace di guardarsi attorno e di riconoscere le vere pietre preziose e distinguerle dalle imitazioni.
La gente comincia ad andarsene, qualcuno lo saluta di sfuggita e lui ricambia agitando la mano destra, gli occhi sempre fissi su di
lei.
C'è solo lei, davanti a lui.
Hinata e le lacrime che amare le solcano le guance.
Hinata e la consapevolezza di poter dare un calcio al destino già scritto per stamparci sopra qualcosa di diverso.
Cosa farà, l'indeciso?
Intanto il dj ha inserito nuovamente quel disco, lo tortura, lo distrugge.
E' vero, il tempo passa per tutti e nessuno potrà mai riportarlo indietro. E' vero, ma certo si può far qualcosa per migliorare il futuro imparando dalle esperienze passate.
Si avvicina alla giovane donna e le sorride, lei alza lo sguardo ed arrossisce, proprio come un tempo; in questo senso, pare non sia cambiata.
Naruto le tende la mano, rivolgendole un'occhiata rassicurante. Ella così si fa coraggio e si alza, si asciuga le lacrime in modo un po' maldestro col polsino della manica e poi nasconde il volto fra le mani, imbarazzata. Adorabile.
" Sono passati tanti anni, Naruto-kun " gli dice.
" Già, eppure siamo sempre qui "

Stessa storia, stesso posto, stesso bar.


" Dove andiamo ora? " domanda lei, mentre per ultimi escono dal locale.
E lui le sorride ancora, quasi incredulo, osservando quel dono del cielo. Certo non può dire d'amarla, non ancora. In fondo, si sono rincontrati solo da pochi minuti.
Però, chi lo sa... tutto sembra più nitido ora, e la sua auto pare addirittura più nuova. Pura illusione, ovvio.
Ma Hinata non è un'illusione, tutt'altro. E' morbida ed emana calore, tanto gentile da parere ultraterrena.
" Di certo, non più in questo bar " risponde.
Si gira, e l'insegna si spegne. Il tempo passerà anche per esso, prima o poi. Ma Naruto vuole abbandonarlo ora, non vuole più la stessa storia, né lo stesso posto, né lo stesso bar.
Però, in un certo senso, si sente in dovere di ringraziarlo.

L'auto parte rumorosamente, diretta chissà dove quella notte, ma stavolta c'è un perché.
E questo basta e avanza.


Fine ~

  
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