Perché sono vita, la mia vita.
Mi guardo intorno, ma non trovo la mia natura morta.
Colma di tristezza, abbandono il pennello.
Cade a terra, un tonfo sordo sul prato.
- Vivianne, oggi cosa dipingi? -.
Odo quella voce e sento qualcosa strisciarmi dentro, prendere forma e consistenza.
Eccola, la mia dolce Ispirazione, mia soave natura morta.
Sento mille emozioni stillarmi dentro, mentre dipingo.
Grazie, mia dolce natura morta, mia soave Ispirazione.
Una pennellata, due, tre... ecco cosa forma un dipinto.
Un dipinto che è vita, la mia, quella del mio soggetto.
I minuti si rincorrono, cedono il passo alle ore.
Il mio dipinto è finito.
Alzo gli occhi: il mio soggetto è rimasto immobile.
La corda che gli lega i polsi è insozzata di quel rosso incantevole che le scende dalla tempia.
Sento l’acre odore di sangue invadermi i polmoni.
Sì, quella è la mia natura morta.